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23-10-2013, 23.43.31 | #871 |
Disattivato
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"Precisamente.." annuii "..è ciò che intendevo.. se Sua Grazia confermasse di non aver mai scritto quella lettera, allora saremmo a cavallo.. ma, potrebbe farlo per proteggersi.." scossi la testa "..no, non credo nemmeno io che il Clero sia in combutta con Mirabole.. sicuramente è un cristiano, oserei affermare che sia un cattolico... ma che il clero si presti a tanto.. no.." sorrisi "...le scritture non dicono di non rubare? Il nostro ladro deve averlo dimenticato, oppure crede che le sue intenzioni lo rendano migliore della legge mosaica.. come se dicesse stanno per sottrarre il quadro, io non lo rubo, ma lo proteggo.. tu immagini se Mirabole avesse il terrore che qualcuno dei suoi nemici riuscisse a decifrare il messaggio nascosto in quel quadro e trovare il Fiore Azzurro?".
Alzai nuovamente lo sguardo su Roberto "Duon?" chiesi "Non ci farà nemmeno entrare questa volta... però ci è stato di grande aiuto.. tuttavia, serve un pretesto, non possiamo presentarci a casa sua di nuovo.." sorrisi "Perché non organizzi una partita di caccia e inviti anche lui? A quanto pare non è uno a cui interessa salvaguardare le pernici.. e poi, sarebbe un bel diversivo da questi giorni così concitati.. che ne dici?". Mi avvicinai leggermente e abbassai la voce "Hai detto tu, di voler scappare da tutto.." dissi piano, con gli occhi nei suoi. |
24-10-2013, 01.19.22 | #872 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea e Mardhuan raggiunsero così le colline appena fuori dalla città.
L'odore di pioggia, caduta fino al giorno prima, impregnava ancora l'aria e la campagna circostante appariva di un verde scuro e lussureggiante. In lontananza, come bastioni incantati, si vedevano, qui e là, su poggi avvolti da vaga ed incerta foschia, castelli e torri dai tratti quasi fiabeschi. Come una corona, quelle dolci colline avvolgevano e circondavano la città, dalle cui alte ed eleganti mura si ammiravano palazzi, guglie, campanili e stendardi che sventolavano da torri merlate.
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24-10-2013, 01.29.14 | #873 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Roberto sorrise a quelle parole di Clio.
Poi, quasi con naturalezza, restò a fissare gli occhi della ragazza. “Si...” disse annuendo “... potrebbe essere un'idea... una battuta di caccia e uscire così da questa città che a volte sembra quasi soffocare con tutti i suoi problemi... e credo che il nostro signor Duon non sia tipo da rinunciare così facilmente ad una battuta di caccia...” poi restò un momento in silenzio “... sai, avrebbe potuto farti del male quel de' Binardi... eravate da soli e lui era armato... e se ti fosse accaduto qualcosa... io non me lo sarei perdonato, Clio...” le sfiorò allora la mano. I loro occhi restarono ancora uniti in quello sguardo fatto ora di silenzi. “I tuoi occhi...” mormorò poi Roberto “... hanno lo stesso colore del cielo di Crysa...” i suoi occhi allora quasi si chiusero e lui fu sul punto di baciarla. Ma proprio in quel momento si udirono dei passi. Un attimo dopo arrivò Selenia. “Devo attendere che il balsamo renda morbidi i capelli, prima di asciugarli...” fece la donna, mentre leggeva una lista “... e per questo mi sono accorta che ci hanno inviato la lista degli invitati per il ballo... tu hai già dato un'occhiata, Roberto?” “No...” fece Fiosari “... non ancora, cara... qualche nome interessante?”
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24-10-2013, 01.45.06 | #874 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Talia, Altafonte sorrise.
Si avvicinò allora ad un piccolo tavolino in madreperla, dove vi era stato posto un vassoio con una bottiglia di cristallo e due piccoli calici. “Una massima” disse mentre versava il contenuto di quella bottiglia nei due calici “che senz'altro avete fatto vostra, milady... visto che rammentate ancora di averla udita...” si voltò verso di lei con i due calici pieni “... ed è così, temo... trattare i nostri pari è semplice, magari è solo una forma di egoismo... fare loro ciò che in realtà vogliamo sia fatto a noi... invece trattare chi per nascita o ricchezza ci è inferiore, beh, è molto più complicato...” le offrì uno dei due calici “... in verità dubito invece di poter sorprendere voi, milady... anche se, lo ammetto, vorrei tanto farlo...un poeta una volta scrisse che una bella donna non si sorprende mai di niente...” sorrise nuovamente “... ma vi prego, assaggiate questo delizioso elisir... proviene dall'Isola d'Ischia, sapete? Pare che gli unici in grado di farlo siano i monaci di un monastero greco fondato secoli fa... una volta, si narra, l'Arconte di Cipro, affascinato dal suo sapore, fu sul punto di prendere il saio pur di conoscerne la ricetta... ma assaggiatelo... o forse temete che celi qualche essenza segreta? Magari di quelle che ammaliano e confondono?” Rise. “Non temete, non amo conquistare le donne con pozioni magiche o afrodisiaci... anche perchè nessuno di essi potrebbe tingere le vostre guance di un rossore più vivo di quello che ora vi rende così accalorata, mia signora...” e restò a fissarla, sorseggiando piano un po' di quell'elisir.
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24-10-2013, 14.39.06 | #875 | |
Disattivato
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Sorrisi, maliziosa a quelle parole di Roberto.
"Non esagerare adesso.. Anche io ero armata..." Strizzando l'occhio "..e poi ero tranquilla, avevo mandato delle guardie alla tua porta.." Sussurrai quasi. Poi, per lunghi istanti, calò il silenzio. I nostri occhi parlavano, in realtà, come le nostre voci non osavano fare. D'un tratto, però, qualcosa mutò in quello sguardo, quasi si stesse lasciando andare. Non poteva farlo, mi ripetevo, non avrebbe mai osato, non ci avrebbe mai pensato. Eppure... Il mio cuore accelerò per un momento, felice e terrorizzata. Ma fu solo un istante. Citazione:
Indossai la mia maschera imperturbabile in meno di un istante. Quando la moglie di Roberto arrivò, non trovò sul mio viso la minima traccia di turbamento. Tuttavia, temevo che pronunciare parola mi avrebbe tradita. Così, mi limitai a sorridere, attendendo la risposta di Selenia circa gli invitati. Ovviamente, pensai, non ci sarebbe certo stato scritto "Mirabole", dunque per me che conoscevo poco la nobiltà e la borghesia di Sygma non sarebbe stato così importante. Ma contavo su Roberto per trovare indizi interessanti. Roberto... Non potevo continuare a riviere le emozioni di qualche istante prima. Eppure, non riuscivo a pensare ad altro. Cercai di concentrarmi su Selenia, la lista, il ballo, smettendo di ascoltare le mie emozioni. |
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24-10-2013, 15.46.28 | #876 |
Cittadino di Camelot
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Scesi da cavallo, ammiravo il panorama e per un pò mi sedetti sull'erba ancora un pò umida ma emanava tutto il profumo della natura.
Lassù mi sentii rilassata e libera..proprio come quel giorno che incontrai le guardie orientali del Cavaliere di Altafonte..già..il Cavaliere...e pensai a quel ragazzo...Francesco dè Binardi...rischiava il patibolo..e io non cercavo una possibilità di salvarlo? Volevo mettere la sua vita a repentaglio? Mi alzai di scatto e andai verso i cavalli.."Presto Mardhuan, dobbiamo andare dal tuo padrone...è una cosa urgentissima, riguarda quella visita che abbiamo fatto prima a quella famiglia". I cavalli correvano forte in discesa finchè mi trovai davanti a Villa Lorena, scesi da cavallo e mi avvicinai alle guardie..."Salve, beh..penso ci conosciamo, dovrei parlare col vostro padrone, è una cosa importante".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-10-2013, 15.47.02 | #877 |
Cittadino di Camelot
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Due parole precise....solo due miserabili parole che avrei potuto trasformare in due righe scritte.........io non capivo..stavamo giocando a rimpiattino...il Frate chiedeva a me..io davo una semplice spiegazione ...poi arrivava Velv con la sua certezza ...altre domande e altre spiegazioni e poi Gervan e poi...il mondo intero...che sapeva perfettamente...quanto potevo conoscere poco e niente Sygma.....quanto conoscessi pochissimo gli abitanti di Sygma...compreso il loro quadro...e ora Velv...mi faceva un'altra domanda a cui sinceramente non volevo rispondere......" scusatemi ......io credo di aver dato tante informazioni quanto sarebbe potuto essere impossibile da una persona come me........e ora voi che fate ?....un'altra domanda....Vi state chiedendo se per caso nella mia mente si sia insinuato il pensiero che Azable possa trovarsi a Sygma per rubare il quadro..........ma cosa volete che ne sappia..io questo tizio non l'ho mai sentito nominare....e' stato Gervan ad ipotizzarlo.......".......ero salda sul mio cavallo e lo stavo guardando con la precisa intenzione di incenerirlo......" Se il patto con me non sta più bene...anzi come dico ai miei bimbi.....se giocare con me....non sta più bene e' inutile inventarsi le parole....per tirare avanti una carretta....a questo punto nella mia grande ignoranza..credo che ci siano abbastanza Dame..cavalieri e Guardie ..... che stanno lavorando per trovare il ladro del quadro...che si chiami Azable o altro.......io torno a casa.....e voi tenetevi i vostri soldi..vi auguro buona fortuna.......".......Ero furiosa.....non era giusto quello che stava accadendo...anche perchè.......poteva fare benissimo da solo........mi sentivo solo un attimo di distrazione.....cercai quindi di trovare la strada che portava fuori Sygma....
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24-10-2013, 18.37.10 | #878 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ma prima che potessero terminare le loro supposizioni, Elisabeth, Velv e gli altri due cacciatori di taglie avvistarono la capitale di Sygma.
Alte mura la circondavano ed essa, come una regina protetta dalle sue colline simili ad alti e fatati bastioni, disseminava sotto il cielo la sua nobile e rinascimentale bellezza. Guglie dorate, campanili festanti, torri quadrate e merlate, cupole dai rari bagliori e poi ancora palazzi nobiliari che svettavano gli uni sugli altri, stendardi di antichi e signorili casati, chiese di romanica fattura e altre di superba maestria gotica riempivano ogni spazio, lasciandosi attraversare da un vasto fiume, da strade strette e facendo sorgere nel cuore di quella città piazze e fontane di raffinatissimo splendore. “Troviamo un luogo dove alloggiare...” disse Velv ai suoi. “Una locanda?” Chiese uno dei due compagni che erano con lui. “No, un albergo” rispose lui “e che sia rinomato.” “Cos'hai in mente, Velv?” Domandò l'altro compagno. “Di catturare quell'Azable e di guadagnare la sua taglia.” Rispose lui. Poco dopo trovarono un accogliente albergo verso la zona del fiume. Qui presero un ampio alloggio che includeva quattro camere separate. “Voi due...” mormorò Velv ai due compagni appena essersi sistemati in quell'appartamento “... voglio che usciate a cercare informazioni... tutto ciò che si dice su quel quadro... io intanto delineerò gli ultimi particolari del nostro piano. Ora andate.” I due uscirono e Velv restò solo con Elisabeth. “Preparatevi...” fissandola lui “... dimenticate di essere una popolana... da oggi sarete una gran dama... amante dell'arte, delle frivolezze e di tutto ciò che manda in brodo di giuggiole le donne dell'alta società...”
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24-10-2013, 18.50.52 | #879 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Selenia cominciò a leggere la lista degli invitati al ballo.
C'era tutta l'alta nobiltà di Sygma, tutte le famiglie più importanti, sia della nobiltà che del patriziato. Gli occhi di Roberto, però, vagavano altrove. Il nobile fissava distrattamente sua moglie, poi il giardino, la casa. E il più delle volte, quasi furtivi, si posavano su Clio. Ma erano occhiate leggere, fugaci, quasi rubate. Ma all'improvviso, mentre la donna faceva scorrere tutti quei nomi, ad udirne uno in particolare Roberto saltò su. “Quel nome...” disse a sua moglie. “Quale?” Chiese lei. “L'ultimo che hai letto...” “Messer Duon?” Fece lei. “Si!” Esclamò Roberto, per poi voltarsi verso Clio. “Ci sarà anche lui alla festa!”
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24-10-2013, 18.59.46 | #880 |
Cittadino di Camelot
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A quelle ultime parole del cavaliere abbassai precipitosamente gli occhi e, tanto per dissimulare la mia agitazione, portai il bicchierino alla bocca...
mi bagnai appena le labbra, tuttavia, e subito lo riabbassai... aveva un sapore dolce e lievemente frizzante, quella bevanda... “Temo di non essere una buona ospite, milord...” dissi, appoggiando piano il bicchiere su di un basso tavolo “Sfortunatamente non bevo quasi nulla... non sono abituata...” Distrattamente, come studiando con il mio dito lieve l’ampio tavolo di mogano poco distante da me, mi allontanai da lui e, voltandogli le spalle, mi accostai alla finestra. Ero combattuta. C’erano tanti dubbi che mi affollavano la mente... domande... incertezze... e mi chiedevo se parlargliene... mi chiedevo se essere del tutto franca con lui, oppure no... lui... non avevo più dubbi sulla sua identità, ormai, eppure... dopotutto, se pure era lui il ragazzo che avevo conosciuto, potevo dire di conoscere anche l’uomo? E lui conosceva me? Era stato lui a parlarmi nella Chiesa? Solo lui sapeva... E perché era tornato? Per chi? Sapeva di Francesco? La mia testa si poneva mille e più domande, le mie dita stringevano il marmo freddo del davanzale e lo strinsero tanto che quasi ne persi la sensibilità... infine, quasi per uscire da questo turbinio di dolorose incertezze, lasciai scivolare le mani lungo il corpo e tornai a fissarlo... “Per quando ancora deve continuare tra noi con questo gioco di ruoli, Guisgard?” mormorai con la voce bassissima e carica di dolore.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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