05-08-2014, 19.44.04 | #901 |
Cittadino di Camelot
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Sentii discutere i due uomini...Pileo era teso....l'uomo del mare sembrava essere a suo agio......." Pileo.....lasciateci soli....forse e' il caso...che il nostro ospite comprenda ......La perdita di memoria deve essere una brutta cosa..... "
Ormai soli...mi sedetti sull'erba ....distante da lui...ero sotto un bellissimo Olmo...e appoggia la schiena..chiudendo gli occhi........"......Vi ho detto il mio nome......vi ho detto che non tutti i luoghi saranno accessibili per voi.....ma non vi ho mai detto che siete prigioniero......ci sono dei limiti nella vita.....non lo ricordate..ma vi assicuro che ci sono......Pileo vi ha chiuso in camera per mio volere.....eppure voi siete uscito dalla mia stanza....come ci siete riuscito ?....."..........c'era odore di terra bagnata......adoravo quel profumo...se m fossi lasciata andare mi sarei potuta addormentare....ma aprii gli occhi e guardai il suo volto..alla luce della luna.....Cos'era un uomo......... |
05-08-2014, 20.03.54 | #902 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Che sciocchezza.” Disse Tommaso. “Tra cugini non può nascere l'amore. E poi io” sorridendo “spezzerei troppi cuori se mi sposassi.”
“Altea ha ragione...” fece Costanza con gli occhi fissi sul porto “... andiamo a vedere quelle due navi...” I tre con il loro calesse scesero fino al porto, giusto in tempo per vedere le due navi ormeggiare. Il piccolo bastimento aveva lo scafo in buona parte immerso nell'acqua, segno del danno a bordo, mentre invece l'altra imbarcazione, un grande vascello, mostrava sul ponte il suo equipaggio tutto impegnato nelle manovre successive all'ancoraggio. Dal piccolo bastimento allora cominciarono a scendere tutti, passeggeri ed equipaggio. Ad attenderli sul molo vi erano alcuni militari. “Com'è avvenuto il danno, capitano?” Chiese uno di questi. “Poco prima dell'albeggiare, tenente...” rispose Lecrec “... la visibilità era molto limitata... e qualcosa di molto grande ci ha urtati...” “Cosa poteva essere secondo voi, capitano?” “Non ne ho idea...” scuotendo il capo Lecrec “... so solo che era qualcosa di molto grande, pesante e che si spostava con una velocità impressionante... ah... faceva un gran rumore... come di metallo...” “Va bene.” Annuì il tenente. “Intanto porteremo in secca il vostro bastimento per studiare il danno.” “Tenente...” “Cos'altro, capitano?” “E' accaduta una tragedia...” mormorò Lecrec “... durante il tragitto ci hanno assalito i pirati... hanno rubato tutto a bordo e poi hanno portato via anche lady Yolanda de Raybot e la sua dama di compagnia...” “E' terribile!” Esclamò il tenente. “Bisogna subito avvertire l'ammiraglio!”
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05-08-2014, 20.04.46 | #903 |
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Dapprima alzai le spalle.
"Beh, magari era lo stemma di una città o di un regno, che diavolo ne so..". Ma poi ascoltai le parole del marinaio sulle Stelle Nere di Nagos. "Beh, saranno giunti qui attratti dal proclama dell'ammiraglio.. Non sono poi diversi da noi i mercenari.." Sorrisi. Yolanda non stava zitta e alzai gli occhi al cielo. "Non la sopporto già più..." Esclamai. Poi scesi come un fulmine sul ponte. Mi avvicinai a Yolanda con gli occhi di ghiaccio. "Adesso basta!" Urlai "Qui non siamo a corte, non puoi schioccare le dita e avere quello che vuoi.." Con gli occhi nei suoi "Se non ti ho dato in pasto alla mia ciurma è solo perché non amo vedere una donna stuprata.. Ma per te quasi quasi potrei fare un'eccezione.. Quindi vedi di cambiare atteggiamento ragazzina... Sei mia prigioniera, e posso fare di te ciò che voglio.. Questo non è un gioco, non siamo in un romanzo d'avventura, e io non sono un eroe.. Mettitelo bene in testa... Puoi startene buona buona per tre giorni e tornare alla tua vita se qualcuno è disposto a pagare per te, oppure farmi infuriare e arrivare a supplicare la morte..". Mi allontanai di qualche passo "Saranno tre giorni lunghissimi.." Mormorai "Levatemela dalla vista..." Esclmai. Ci mancava solo una ragazzina viziata te i piedi. Mi appoggiai al parapetto a guardare il mare. Mi voltai verso Yanos. "Almeno abbiamo trovato qualcosa di buono su quella nave?" Chiesi. Non avevo ancora visto il bottino. |
05-08-2014, 20.19.32 | #904 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non so come ci sono riuscito...” disse il naufrago ad Elisabeth “... mi sono avvicinato alla porta e ho cominciato a forzare la serratura...” sorrise “... chissà, magari sono un ladro... chi può dirlo... un ladro che non rammenta più il suo nome, eppure le sue mani sono ancora in grado di svolgere in pieno il proprio dovere...” tornò a guardare il mare “... o forse sono un pirata... si, forse si, visto che non riesco a togliere gli occhi da questo meraviglioso mare... dopotutto un pirata fugge dal mondo per nascondersi in mare, no? Un luogo che conosce ed ama... e voi?” Voltandosi verso Elisabeth. “Voi invece da cosa fuggite? Quest'isola non è forse la vostra prigione? O magari, solo il vostro rifugio...”
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05-08-2014, 20.28.27 | #905 |
Cittadino di Camelot
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Al porto vi era davvero troppa confusione...un via vai di persone e parole.."Avete sentito..quella piccola nave..ha detto il capitano il danno è stato causato da qualcosa di strano e misterioso..dimmi Tommaso..una onda anomala?" scossi il capo stupita "e poi l' assalto dei pirati...davvero sfortunati..".
Poi udii il nome della ragazza e mi feci avanti a tutti.."Avete detto..milady Yolanda de Raybot?" dissi allarmata.."ma è una delle mie migliori amiche, siamo cresciute assieme, so era partita con la sua dama per un piccolo viaggio..dimoriamo a Palazzo del Duca Dominus..piacere duchessa Altea de Bastian..e questa è mia sorella Costanza..e mio cugino Tommaso, ufficiale della marina" guardai il capitano del piccolo bastimento.."Speriamo sia portata in salvo, dovete avvisare la famiglia a corte..è un tipo singolare ma una brava ragazza..ma sono certa i pirati la tratteranno col dovuto rispetto anche se prigioniera". Poi guardai il grosso veliero col simbolo di picche.."Visto Tommaso...è enorme..è una nave da guerra..penso siano i mercernari..quasi quasi hanno le navi più grandi di quelle capomazdesi" e mi persi ad osservare quella nave.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
05-08-2014, 20.30.39 | #906 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Clio, Yolanda si zittì, per poi voltarsi e raggiungere il parapetto.
Dapprima portò un infantile broncio, poi, pian piano, restò a fissare a lungo il mare. Di tanto in tanto alzava lo sguardo sui pennoni, verso la prua o a poppa. In certi momento restava quasi incantata a veder sventolare la bandiera pirata sull'albero maestro, per poi, sempre in silenzio, tornare con gli occhi sognanti sulle onde di quel mare sconfinato. Intanto gli uomini di Clio mostravano al capitano il frutto del loro arrembaggio. “Sete e tessuti...” disse Zarat nell'aprire i bauli “... quadri...” “Detesto l'arte.” Sbottò Luis. “E detesto gli artisti.” “Però hanno l'aria di valere un bel po' questi quadri...” fece Yanos. “Qui invece abbiamo un bel bauletto pieno di Taddei!” Esclamò Zarat. “Doveva essere il denaro con cui pagavano l'equipaggio!” “Avranno lavorato gratuitamente!” Ridendo Luis. “E infine...” tirando fuori Zarat un libricino “... il diario del capitano... è tutto inzuppato...” “Fammici dare un'occhiata...” prendendolo Samoa. “Sempre a leggere, voi!” Fissandolo Zarat. “Qui abbiamo qualcosa di interessante, capitano...” sfogliandolo Samoa “... la descrizione dell'urto... e senza mezzi termini il capitano di quel bastimento si mostra possibilista...” “Su cosa?” Domandò Yanos. “State a sentire...” e cominciò a leggere: “Qualcosa ci ha colpiti tra le incerte ombre dell'albeggiare... qualcosa di enorme, come un corpo affusolato e alto, a tratti luminescente, quasi da confondersi con la scia che la Luna per un istante liberò sulle acqua, nonostante le nubi nel cielo... e questa cosa misteriosa venne ad urtarci, facendoci sentire, sebbene solo per pochi momenti, l'eccezionalità nella sua stazza... molto più grande, agile e veloce di una balena... l'urto a noi apparve subito pesante, anche a causa del clangore metallico che l'impatto rivelò... come se quella cosa fosse rivestita di ferro o di qualche altro metallo...”
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05-08-2014, 20.32.10 | #907 |
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Parlò con calma e tutte le volte che accennava al mare....la sua emozione diventava forte....quasi non riuscisse a trattenersi........risi di cuore....."Un ladro......avreste ben poco da rubare in questo posto ......no..non siete un ladro...dite un Pirata..........amate il mare...il suo colore cangiante....la profondità gli abbissi...quell'odore salmastro....che ti bagna la pelle.........Il vostro abito....dice che siete un ufficiale di marina....mi spiace...forse essere un pirata...vi avrebbe lanciato nell'avventura............"...rimasi in silenzio alle sue domande......perchè ero lì......perchè un giorno una sacerdotessa......si accorse delle mie doti....potevo udire l'Oracolo.......mi portò via da casa....quando ero una bambina...e mi allevò......con amore diceva lei....ma l'amore di una madre non ha pari......." No...non sono fuggita ......e non mi nascondo.........ho fatto una scelta...uomo del mare...così come l'hai fatta tu........diciamo che Pileo..pensa che io abbia il dono dell'ascolto ......." Mi alzai...da terra.......e da sotto a quell'Olmo......" Forza ...andiamo a riposare...e' stata una giornata dura per voi......ci vedremo domani e decideremo sul da farsi.....intanto...ricordatevi che dovete sistemare la serratura della porta della mia stanza........."....vidi Pileo........." Vi accompagnerà lui.....buonanotte ".......salutai Pileo con un cenno del capo.....andai così a dormire nella stanza di Armida....lei era con le ancelle per quella notte
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05-08-2014, 21.02.05 | #908 |
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Osservai il bottino prima con interesse, poi distrattamente.
"Dobbiamo comunque dividerlo con Barbaleone, è il minimo...". Nulla di tutta quella roba mi interessava. Il vivace mercato cittadino risplendeva di mille colori e voci diverse. Chi decantava le proprie stoffe, chi pubblicizzava splendida frutta, o formaggi, e ancora vino, olio, esotiche spezie. E poi c'era lui: messer Turand. Armi di ogni tipo erano esposte con cura sul bancone del giovale mercante. Pugnali intarsiati col manico in madreperla, spade maestose o leggere, e ancora balestre sofisticate, archi con faretre ricamate. Ma anche elmi decorati, scudi tetri o colorati, persino un'armatura bianca completa. Per me, era come vivere un sogno. Restavo lì, con gli occhi sgranati, a fissare tutte quelle meraviglie che mai in vita mia avrei potuto permettermi. Quella mattina mi ero ripromessa di non fermarmi, avevo una commissione da sbrigare, non avevo tempo. Ma fu più forte di me. Dovevo controllare se c'era ancora, come ogni volta. Mi avvicinai con il cuore in gola, e poi sospirai di sollievo. Era ancora lì, non l'aveva venduto. Parlo di un bellissimo pugnale, uno dei più semplici in realtà, di cui mi ero follemente innamorata. La lama sottile e affilatissima, l'elsa altro non era che un corno di capriolo. Mi ricordava Lortena, e le mie montagne, la vita semplice a cui ero abituata prima di trasferirmi lì, la libertà che ricercavo. Erano mesi che mettevo via i soldi per comprarlo, Taddeo dopo Taddeo, meno di un mese e sarebbe stato mio. Sempre che qualcuno non lo comprasse prima di me. A Messer Turand stavo simpatica, certo, ma doveva mangiare anche lui e non poteva tenermelo via. Sorrisi, osservando l'oggetto dei miei sogni. "Clio!" Una voce che non riconobbi alle mie spalle tra il frastuono. Non dovevo essere lì. Sbiancai, fingendo di non sentire, finché una mano non si posò sulla mia spalla, facendomi sobbalzare. Avevo la coda di paglia. Mi voltai quasi urlando per lo spavento, per poi accorgermi che era soltanto lui. Nel vedermi spaventata scoppiò a ridere. "Che il diavolo ti porti.." Alzando la mano per colpirlo, ma mi bloccai subito "Mi hai fatto spaventare a morte...". Ma poi sorrisi anch'io, riprendendomi dallo spavento. "Levati subito quel sorrisetto dalla faccia.."gli intimai stingendo gli occhi. Lui aprì le mani in segno di resa, scuotendo la testa divertito, mentre si avvicinava al bancone e salutava il mercante. "Allora è lui.." Indicando il mio amato pugnale "Carino..". Aggrottai la fronte "Carino?" Scossi la testa "È stupendo ecco cos'è..". Lo faceva apposta a farmi imbestialire? Lui si limitò a sorridere. "Non sapevo che avessi una giornata libera..". Mi morsi il labbro con aria colpevole "Non ce l'ho, infatti.." Sbuffai "Il signorino desidera la focaccia di mele, e le abbiamo finite.." Presi un profondo respiro "Tu che ci fai qui?". Lui indicò un palazzo poco distante, che si intravedeva tra le bancarelle. "Sto andando da messer Furon.." Mi guardò negli occhi sorridendo "Beh, qui non vendono mele, posso accompagnarti un pezzo se ti va.. Andiamo, devo farmi perdonare per averti spaventata..." Strizzando l'occhio. Alzai gli occhi al cielo, ma lo seguii sorridendo. Eppure il destino a volte è strano, e permette alla vita di sorprenderci. La settimana dopo ero stata costretta a scappare via, e quel pugnale era rimasto lì, sulla bancarella di Messer Turand. I soldi che avevo messo via per lui, mi servirono a pagare il viaggio verso l'ignoto e la locanda di Portuga. Erano passati anni ormai, e a volte mi chiedevo chi l'avesse poi comprato, che fine avesse fatto. Un ricco ragazzino viziato? Un avventuriero? Un collezionista? Un cacciatore? Non l'avrei mai saputo. Eppure era diventato ancora più importante per me da quando me n'ero andata. Voleva dire tanto per me, più di quanto mi piacesse ammettere. Era la vita a cui avevo rinunciato, l'ultimo barlume di innocenza, la speranza di vivere una vita migliore. Speravo sempre che, in un modo o nell'altro, sarebbe tornato da me. Così lo cercavo silenziosamente in ogni bottino, con scarso successo. Ed era buffo perché avevo pugnali mille volte più preziosi. Ma mi mancava qualcosa, mi mancava lui. Samoa mi riportò alla realtà, e ascoltai attentamente le sue parole. "Interessante.. Rumore di metallo.. Quindi non ho detto una gran fesseria parlando di una macchina da guerra.. Beh, almeno questi non l'hanno visto volare.." Sorrisi "Voglio saperne di più... Samoa, nessuno è più adatto a te per capire cosa sta succedendo.. Studia a fondo quel diario.. Noi dobbiamo tornare a Portuga, non intendo abbandonare Barbaleone..". |
05-08-2014, 21.13.52 | #909 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Certo che può essere stata un'onda anomala a causare il danno.” Disse Tommaso ad Altea. “E comunque fossi in te non avrei molte speranze circa quei pirati... non esistono corsari gentiluomini. Essi sono la feccia della società.”
“Milady, faremo del nostro meglio per liberare lady de Raybot e la sua dama di compagnia.” Fece il tenente. “Ora perdonatemi, ma l'ammiraglio mi attende.” Salutò e si congedò da loro. Nel frattempo dal vascello di Picche cominciò a scendere il suo equipaggio. A vedere quegli uomini saltava subito all'occhio che si trattava di militari, sebbene non avessero uniformi conosciute. E mentre quei mercenari scendevano a terra, sul ponte della nave apparvero alcune figure intente a fissare il porto di Baias. Ma proprio in quel momento, un ragazzino si avvicinò alle casse che stavano scaricando dal vascello e cercò di aprirne una. Una delle figure sul ponte, allora, accortosi di ciò, quasi con noncuranza prese il suo fucile. “Eh, adoro i luoghi di mare...” mormorò ai suoi che gli stavano intorno “... sebbene, è risaputo, una delle pieghe di simili posti sono le zanzare... piccole zanzare fastidiose ed irritanti...” sparò un colpo preciso, raggiungendo il ragazzino tra gli occhi ed uccidendolo all'istante. “Colpo perfetto, signore.” Uno dei suoi. “Hihihihi...” ridacchiando l'uomo “... è incoraggiante vedere come la calura estiva di queste terre non intacchi la mia buona mira... hihihihi...” Un attimo dopo una donna corse disperata sul corpicino del bambino ucciso. “No!” Gridò disperata. “No, bambino mio, no! No!” E lo strinse a se, sporcando i suoi abiti col suo sangue.
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05-08-2014, 21.18.06 | #910 |
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Elisabeth andò via, lasciando da solo quel naufrago con Pileo.
“Donna particolare...” disse l'uomo del mare al vecchio servitore. “Dite pure straordinaria.” Ridendo questi. “Immagino di non andarle troppo a genio...” “Perchè mai?” “Sono piombato qui... a turbare la vostra idilliaca isola...” “Venite, dovete riposare.” “Però non potrò accomodarvi la porta...” sorridendo il naufrago “... non credo di essere un falegname.” Ridendo. Intanto Elisabeth era andata nella stanza di Armida. E poco dopo proprio lei bussò alla porta. “Vorrei parlarvi...” fissando la sacerdotessa “... di quel... di quell'uomo... le ancelle mi fanno tante domande ed io credo di non avere risposte... quell'uomo le ha turbate penso...”
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