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28-10-2013, 01.52.55 | #921 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Capitolo IX: Caccia al ladro
“<<Oh, Achab!>> gridò Starbuck <<non è troppo tardi, neanche adesso, il terzo giorno, per desistere. Guarda! Moby Dick non ti cerca. Sei tu, tu, che lo cerchi da insensato!>>” (Herman Melville, Moby Dick) La ragazza guardò Clio e le sorrise teneramente. Dall'aspetto sembrava una popolana. Ma i tratti e lo sguardo avevano un qualcosa di indefinito, di sfuggente. “Salute a voi, miei signori...” disse “... queste colline” guardandosi intorno “sono ciò che resta di un'antica leggenda...” “Quale leggenda?” Chiese Roberto. “Quella cappella” indicando l'edificio sacro la ragazza “è l'unica cosa che può sorgere qui... oltre ad essa troverete solo il sibilo del vento e il silenzio dell'oblio... è dedicata all'Arcangelo Michele ed io vengo a pregare qui tutti i primi Venerdì del mese...” “E la leggenda?” Domandò di nuovo Roberto. “Secoli fa” raccontò la ragazza “qui sorgeva una grande e ricca città... essa venne poi distrutta e su queste terre venne imposto l'assoluto veto di costruire ancora... eccezion fatta per la Cappella di San Michele... ma una leggenda vuole che prima della sua distruzione gli abitanti riuscirono a portare fuori dalle mura tutte le loro immense ricchezze, nascondendo così quello sterminato tesoro qui intorno...” “E qual'era il nome della città?” Fissandola Roberto. “Altafonte...” rispose la ragazza “... oh, guardate!” Esclamò all'improvviso, indicando il cielo sopra la piccola cappella. “L'arcobaleno!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 06-11-2013 alle ore 02.47.26. |
28-10-2013, 02.23.02 | #922 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Velv sfogliò quel libro davanti ad Elisabeth.
Immagini, massime, citazioni, aforismi che riguardavano quel quadro e tutte le leggende che circolavano intorno ad esso. E pian piano Elisabeth, inginocchiata accanto a Velv, si addormentò. Le colline, i cipressi, le torri lontane. E poi le strette stradine tra girasoli, accanto a vigneti, il corso del fiume. Un piccolo borgo, la notte e tante stelle a scintillare nel cielo. Elisabeth vagava in cerca di qualcosa, fino ad arrivare davanti ad una piccola chiesa. Era però chiusa e un attimo dopo giunsero tre monache che recitavano i Misteri del Santo Rosario. Erano i Misteri del Gaudio. Poco dopo, quando le tre suore erano ormai svanite, ne arrivarono altre tre. Anch'esse recitavano i Misteri del Rosario. Ora quelli del Dolore. Attraversarono lo spiazzo che precedeva la chiesa e qualche istante dopo ecco apparire altre tre suore. Anche queste ultime tre recitavano il Santo Rosario. Ora i Misteri della Gloria. E quando anche queste furono andate via, arrivarono alcuni frati Dominicani che ripetevano una Litania dedicata alla Vergine Maria. E quando la Litania terminò, le porte della chiesa si aprirono per un momento. Vi uscì un curato di campagna. “Non c'è più bisogno del quadro...” disse “... il Fiore è stato trovato...” Poi dei passi lontani ed improvvisi. Il curato era sparito. Ancora quei passi, stavolta più vicini. Poi il rintocco della campana. I passi ora sembravano vicinissimi. Elisabeth si voltò ed ebbe solo il tempo di intravedere un'ombra. Un'ombra che le si avvicinava. Ed avvertì, nel vederla, un senso di vaga disperazione... Si svegliò di colpo, ritrovandosi nel comodo letto del suo alloggio. Era nella sua stanza. Qualcuno l'aveva messa in quel letto dopo essersi addormentata.
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28-10-2013, 02.44.36 | #923 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La notte trascorse rapida, ma inquieta.
Altea, forse tra il sogno e la veglia, avvertì prima dei passi che provenivano dal pianterreno, poi delle voci confuse dal corridoio e infine ancora la musica che aveva sentito giorni prima. Era una musica lenta e malinconica, che pareva salire dal basso e giungere a turbare i suoi sogni. E insieme a quella musica Altea cominciò a sentire freddo. Poi, finalmente giunse il mattino. Qualcuno bussò alla porta della sua camera ed entrò. Era Irene con un vassoio. “Buongiorno, milady...” disse con un lieve inchino la donna “... vi ho portato la colazione a letto... qui c'è del tè anche per la vostra guardia del corpo... ho provato ad offrirgliene, ma dice che può mangiare e bere solo dietro vostro permesso...” E in quel momento Altea si accorse che il ritratto di lady Vittoria non c'era più.
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28-10-2013, 03.08.53 | #924 |
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L'uomo rise in modo grottesco a quelle parole di Talia.
“Oh, lui...” disse con un'espressione ebete “... lui è il mio padrone... si ferma qui quando torna dalle colline, dove c'è San Michele... resta a pregare per un po' davanti alla cappellina” indicando la costruzione sacra al centro del piccolo camposanto “e poi mi lascia sempre delle monete...” ed estrasse del denaro da una delle tasche “... e me ne darà altre quando sotterreremo i tre destinati a queste fosse... i tre nemici del mio padrone... coloro che lo hanno cacciato dalla sua terra, esiliandolo... e lui è tornato per vendicarsi... vendicarsi di tutti...” e si abbandonò ancora ad una bizzarra risata, per poi chinarsi in un'altra fossa, cominciando a dissotterrare i resti, ormai quasi del tutto decomposti, del corpo posto al suo interno.
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28-10-2013, 14.50.04 | #925 |
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"Altaforte..." Sussurrai "..Altaforte.." Ripetei.
Quel nome non mi era nuovo, pensai, cercando di ricordare dove lo avessi sentito. Guardai Roberto con aria interrogativa, e il volto entusiasta di Selenia si fece chiaro nella mia mente. "Tua moglie.." Iniziai a dire "..ma sì, non ricordi? Era tutta presa dal nuovo arrivato in città.. Prima della festa degli Accio.." Cercai di rammentare un volto, ma senza successo "Non era quell'uomo di cui parlavano tutti? O meglio, tutte..." Repressi un risolino pensando ai discorsi uditi di sfuggita alla festa. "Cos'era, il barone di Altaforte? No era un nome antico.. Beh, non lo rammento, ma sicuramente c'era Altaforte.." Sorrisi "..controlleremo la lista per il ballo di domani..". Mi voltai nuovamente verso la ragazza, c'era qualcosa che mi sfuggiva, che non riuscivo a capire. "Come mai cantavate di Mirabole?" Dissi, gentilmente "..l'avete forse conosciuto? Dev'essere un uomo davvero affascinante.." Sospirai "..a quanto pare è riuscito a far breccia nel vostro cuore.." Sorrisi, benevola. |
28-10-2013, 16.19.01 | #926 |
Cittadino di Camelot
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Dormivo e sembravo in dormiveglia
e udivo un lieve vociare indefinito.. e poi come sottofondo quella musica.. la musica di un clavicembalo..la stessa musica del giorno della pioggia e guardavo attorno ero in giardino, i miei vestiti bagnati ....avevo freddo...molto freddo. Udii la porta della camera aprirsi e mi alzai di sobbalzo, cosa era successo...forse i soliti sogni e vidi Irene davanti a me col vassoio con una ricca colazione..."Dite a Mardhuan che lady Altea gli concede di mangiare quando ne sente il bisogno e di chiedervi sempre ciò che necessita." Mi voltai e sgomenta osservai la parete vuota, riposi la tazzina da the nel vassoio e tossii..."Mah...madama Irene dove è finito il quadro di lady Vittoria?".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
28-10-2013, 17.28.39 | #927 |
Cittadino di Camelot
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Distolsi gli occhi in fretta alla vista di quel corpo, rabbrividendo.
Esitai per vari minuti... non sapevo come mai quel luogo e le parole di quell’uomo mi turbavano tanto... il padrone... chi era il padrone di quell’uomo? Ed era vero ciò che aveva detto? Era vero che stava scavando quelle fosse per qualcuno? Era vero che andava spesso a San Michele? Quell’uomo non sembrava molto in sé e forse le sue parole erano tutte frutto della sua mente vaga... però, mi dissi, le monete le aveva davvero. Sospirai appena... ero ancora scossa, molto scossa... eppure avevo una strana sensazione circa quel luogo... Lentamente allora, quasi senza pensare, scivolai giù dal cavallo e legai le redini al ramo di un albero vicino, perché non fuggisse... poi aggirai in silenzio il basso muretto del cimitero fino all’ingresso e lo varcai. Entrai lentamente nel camposanto e mi accostai alla cappellina al centro... non sapevo cosa cercavo, ma i miei occhi erano attenti.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
28-10-2013, 17.52.50 | #928 |
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Talia attraversò così il basso muretto del camposanto, per poi avvicinarsi alla piccola cappella. Ma un attimo dopo, come un'ombra, sulla soglia apparve una figura.
Era un monaco, dal lungo saio e con un cappuccio sul capo a celarne il volto. “Pace e bene, figliola...” disse, per poi raggiungere il becchino, sempre intento a scavare le tre fosse “... saranno pronte per il giorno di Ognissanti o per quello dei Defunti?” Chiese all'uomo. “Per quello dei Defunti, padre...” rispose il becchino, per poi indicare con un cenno Talia. Il religioso si voltò allora verso di lei. “Figliola, il camposanto è chiuso... non troverai i vivi oggi... ma solo i morti...”
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28-10-2013, 17.59.29 | #929 |
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“No, non è così...” disse la ragazza a Clio “... poiché io amo solo un uomo... in verità Mirabole l'ho veduto solo una vota... di sfuggita... ero in chiesa... nelle chiesetta del mio paese... era da poco terminata la messa... quel giorno, ricordo, i soldati avevano confiscato tutti i beni della chiesa... persino il quadro in lamine d'oro della Vergine... dopo la celebrazione restai da sola a pregare davanti all'altare ormai spoglio dell'Immagine di Maria col Bambino... e fu allora che arrivò un monaco... aveva un cappuccio sul capo... e in mano recava proprio il quadro della Vergine... lo pose accanto all'altare e prima di andare si fermò a fissarmi... ricordo solo quei suoi occhi azzurri... <<perchè sei triste?>> Mi disse... <<la Vergine è tornata al suo posto, dovresti esserne gaia>>... io mi scusai e gli parlai delle mie pene d'amore... l'uomo che amavo, gli confidai, non mi voleva, non voleva il mio cuore... lui allora estrasse una cosa dalla borsa... era una spilla d'oro, proprio a forma di cuore... <<solo uno sciocco non può desiderare di conquistare un cuore prezioso come il tuo>> mormorò... e mi donò la spilla... e da allora la porto sempre con me, in attesa che il mio amato giunga a prendermi...” e mostrò loro quella spilla.
“Il Cavaliere di Altafonte!” Esclamò all'improvviso Roberto. “Ora rammento il nome di cui parlavi prima, Clio!”
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28-10-2013, 18.09.39 | #930 |
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“Milady...” disse Irene ad Altea “... non rammentate? Mi avete ordinato di toglierlo voi stessa... ed io ho obbedito... ora perdonatemi, vado a portare qualcosa da mangiare alla vostra guardia... voi prendete pure il vostro tè... con permesso...” ed uscì, lasciando Altea in un vago senso di inquietudine.
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