26-02-2014, 15.36.47 | #921 |
Cittadino di Camelot
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Presi un dolce e iniziai a mangiare..lo stesso rituale del giorno prima, quanto mangiava questo uomo?
"Si..una notte tranquilla, milord..anche se ogni tanto mi destavo per il suono dell'organo" e finsi indifferenza... quando egli mi chiese della rosa. "La rosa? E' sul mio comodino milord, non immaginavo dovessi portarla sempre addosso, una rosa solitamente appassisce non pensate? O la vostra è una rosa particolare..magica..." mi alzai posando le posate "Non preoccupatevi, ora vado a prenderla...non sono scappata dal maniero se sono qui". Ritornai in camera...e poi una luce improvvisa. Il tintinnio dei monili e campanelli la leggiadria del suo passo tra la seta e l'organza azzura e alzatasi il velo vidi gli occhi smeraldini spiccare tra l'ebano della pelle "Siete voi...la sacerdotessa" e sorrisi. "E così..hai donato la collana..quindi stai scordando il Passato". "Ditemi cosa devo fare...avevate detto sareste apparsa in sogno al mio futuro amato, eppure egli non mi riconosceva". "Però hai dimenticato ciò che ti ha fatto male in passato e ti ha bloccata" e dal comodino prese la rosa e si avvicinò a me. "Non temere" disse posandomi la rosa sul capo "stai agendo nel giusto". "E riuscirò a liberarlo?" chiesi con trepidazione. "Elvet?" disse lei sorridendo "non lo conosci nemmeno..non sai chi sia..il Tempo..il Tempo darà le sue ragioni". Improvvisamente dalle sue mani comparve una collana uguale a quella data a Elvet..non cambiava in nulla e Lei me la agganciò al collo. "Elvet ha ancora la tua collana, questa è una altra uguale per te..perchè tu possa ricordare di cercare sempre..quel Fiore". Scomparve nel nulla come arrivò. Mi destai e misi la mia mano istintivamente sul capo, la rosa si trovava proprio li ed era intatta e al collo portavo di nuovo la collana. Ritornai nel salone dove si stava consumando la colazione e mi versai del the con indifferenza ma sapevo benissimo lui stesse guardando la rosa..."Milord, scusate quante Lune mancano al primo Venerdì del mese? Ovviamente come sto mantenendo io la promessa anche voi dovrete mantenerla e darmi poi la libertà".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
26-02-2014, 18.12.45 | #922 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non temete...” disse il padrone del castello ad Altea “... io rispetto sempre le mie promesse... nel bene e nel male...” si alzò allora e raggiunse il posto dove sedeva la donna.
Cominciò così a fissare la rosa. Poi la prese. “Gli antichi” mormorò “credevano che i fiori possedessero poteri particolari... dunque a parer loro tutti i fiori sono magici... in particolare si pensava che sapessero trarre vigore dalle anime dei giusti e di contro, patire la vicinanza di quelle dei malvagi...” mostrò la rosa ad Altea. L'avventuriera allora si accorse che quel fiore stava cominciando ad appassire velocemente. “Sapete perchè?” Chiese alla donna. “Perchè l'avete toccata voi per portarla qui... e voi stanotte siete stata vicino ad un'anima malvagia... dunque siete voi che non mantenete la parola data...”
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26-02-2014, 18.16.29 | #923 |
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Flees condusse così Eilonwy all'interno del castello.
“Questa è la vostra stanza...” disse poi aprendo una porta e mostrando alla ragazza quella camera. Non era molto grande e neanche troppo sfarzosa, ma appariva comoda ed accogliente. “C'è anche un tinello in cui potervi lavare...” aggiunse il giovane “... naturalmente se vi occorre una mano non avete che da chiederlo...” e rise con tono irriverente “... sistematevi pure... io vi attenderò in giardino... a dopo, damigella...” e andò via.
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26-02-2014, 18.21.18 | #924 |
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Lo vidi alzarsi e avvicinarsi a me..guardava la rosa attentamente e poi..egli sentenziò la sua profezia..rimasi ben ferma e salda.."Milord...io sono stata anche vicino a voi, a milady Geroa, ai servitori..quindi...come potete affermare ciò?E con tale sicurezza?" lo guardai anche se si celava sotto il cappuccio..."I giusti non hanno paura del Male e si fanno pure vedere alla Luce del Sole, non hanno bisogno di celarsi".
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26-02-2014, 18.25.06 | #925 |
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Clio e Kastor erano ormai quasi riusciti a portare in salvo la donna e la sua bambina.
Si trovavano ad attraversare ciò che restava dell'ingresso di quella casa, in gran parte assalito dal fuoco. Davanti a loro si vedeva l'uscita, con la luce del Sole e l'aria pulita. Ma proprio in quel momento la bambina in braccio a Clio cominciò a ridere forte. La sua voce era mutata. Era quella di una donna adulta. Mostrò allora il suo volto al Capitano della Guardia Reale, spingendola a terra. Kastor, nel frattempo, vedendo quella scena si bloccò di colpo. Ma in un attimo il corpo della donna che portava in braccio mutò in un grosso tizzone ardente, che in un momento lo avvolse in una grande fiamma, per poi farlo bruciare vivo lentamente tra le sue urla disperate. “Sciocca ragazza...” disse la misteriosa donna a Clio “... chi credi di essere? Sei solo una stolta... e pagherai per la tua insolenza...” ridendo forte, per poi svanire nel fumo. In quello stesso istante alcuni uomini armati apparvero sulla soglia della casa. Clio li riconobbe subito: erano i mercenari di Gufo Scarlatto. “Guardate chi c'è, ragazzi...” fece uno di quelli nel vedere la ragazza a terra ed indifesa “... il nostro bel capitano... cosa ne dite di divertirci un po' con lei?” “Si, non è niente male...” ridendo un altro di quelli. E la circondarono, cominciando ad emettere versi osceni e a fare gesti volgari verso di lei.
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26-02-2014, 19.06.21 | #926 |
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“Voi mentite.” Disse il padrone del castello ad Altea. “Avete visto quell'uomo. E questa rosa vi ha tradito.” Il suo tono era freddo. “Vi avevo messa in guardia dal non girare per il castello. Voi invece, forse attirata dalla musica, avete disobbedito ed incontrato quel maledetto. Confessate o vi terrò prigioniera in questo castello fino alla fine dei vostri giorni.”
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26-02-2014, 19.15.07 | #927 |
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"Scusate milord..prima di tutto rivolgetevi a me con altro tono...e poi io ho dormito..non capisco poi..perchè nessuno potrebbe vedere quell' uomo disturbatore della notte?Ditemi il motivo..." rimasi imperturbabile.
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26-02-2014, 20.38.55 | #928 |
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"Grazie" dissi con tono incolore e cortese e mostrandogli un sorriso di circostanza.
Quando se ne andò, mi chiusi la porta alle spalle. Guardai la stanza. Era molto cupa e semplice, ma molto accogliente. All' interno c' era un letto a baldacchino con coperte di cotone, un tinello con una vasca da bagno, una scrivania con uno specchio, dei cosmetici da donna, un caminetto e un manichino. Il manichino metteva in bella mostra un vestito di velluto blu con le maniche dello stesso colore, velate, lunghe e svasate. Mi tolsi di dosso il mantello di Flees. Nel camino ardeva sopra la brace un pentolone nero. Lo aprì e vidi che aveva al suo interno dell' acqua bollente. Facendo attenzione, versai l' acqua nella vasca e ci aggiunsi dei sali profumati alla mirra e alla menta piperita, i quali si trovavano sull' architrave del camino. Mi immersi, dalla testa ai piedi, nella vasca e mi lavai e districai i capelli con un pettine d' osso. Mentre mi pettinavo, i miei occhi si posarono su tre cicatrici. Me le ero fatte in varie battaglie ed erano le medaglie del mio valore in guerra. Quella sul ventre me l' aveva procurata Slathnir in persona. Cosa avrei dato per infilzarlo con la mia Spada di Fuoco Fatuo! Dopo essermi asciugata e raccolto i capelli in una semplice crocchia, abbellita con dei piccoli fiorellini azzurri, indossai l' abito blu. Mi accorsi che ai piedi del manichino c'erano delle scarpe blu di camoscio senza tacco . Le calzai e notai che erano proprio della misura giusta. Certo che non si può dire che trattino male i loro ospiti! Decisi di truccarmi. Era da circa otto mesi che non mi imbellettavo a causa delle battaglie per difendere la mia patria. Mi ricordai che le cose che mi mettevano di buon umore erano: scherma, tiro con l' arco, nuotare, pattinare sul ghiaccio, leggere e, naturalmente come ogni donna, truccarmi. Mi sedetti davanti allo specchio e mi passai sul volto un po' di cipria di riso. Presi, poi, una boccetta che conteneva un unguento per labbra, il quale era stato fatto mescolando succo di ciliegia, succo di melograno, succo di fragola, argilla rossa e olio d' oliva. Spalmai l' unguento sulla bocca e un po' sugli zigomi. Per rendere gli occhi magnetici, piu' grandi ed intensi, misi sulle palpebre del Kohl in polvere. Mi spruzzai del profumo alla rosa e alla vaniglia. Mi sentivo decisamente meglio! Era proprio vero che lo star bene fisicamente rendeva la mente piu' lucida e l' anima piu' serena. Uscì fuori dalla mia stanza e raggiunsi in giardino il presuntuoso ed arrogante Flees. Sembrava intento a guardare le rose rosso porpora del giardino.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 27-02-2014 alle ore 01.22.01. |
26-02-2014, 20.57.45 | #929 |
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Il Villano fu una persona gentilissima e per nessuna delle nostre domande sembro' rimanere sorpreso.......Quelli sorpresi fummo invece Daizer e io........il colmo.....neanche il rintocco delle campane, impossibile......noi lo sentivamo perfettamente, e poi l'unico superstite un chierico in una chiesetta fuori le mura........salutammo il Villano e percorremmo la strada da lui indicata......" Daizer io non capisco......le campane....le sentiamo...l'oste lo abbiamo visto...e poi il resto.....magari solo io nei sogni...ma era il proseguimento del dopo messa.....e la messa l'abbiamo vissuta tutti.....non so se dirti che tutto questo e' affascinante o spaventoso......"...proseguimmo sino a quando una minuscola chiesetta si piazzò dinanzi ai nostri occhi......." E ora ?....chi troveremo all'interno ?......il prete che ha officiato la messa in queste sere al villaggio ?......o avrà la faccia del Borgomastro dei miei sogni...".....fui la prima ad avvicinarmi al portone...era socchiuso...e un prete di spalle....guardava il quadro della Vergine Maria......." Padre ?......"......Daizer era alle mie spalle e le sue mani poggiavono sui miei fianchi.......
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27-02-2014, 01.04.38 | #930 |
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"Kastor! Kastor!" Urlai. Ma le fiamme lo avvolsero senza che potessi fare nulla.
Non aveva senso, nulla di tutto quello aveva senso. Dovevo rialzarmi, dovevo farlo. Ma poi udii quelle voci, e non lo feci. Un sorriso perfido mi attraversò il viso, facendomi dimenticare lo strano fenomeno della bambina. Aspettavo quel momento dalla prima volta che quei mercenari avevano messo piede in città. Era meglio che mi credessero indifesa, molto meglio. Infondo, sottovalutarmi era stato il loro più grande errore. Mi circondarono, ma io non sentivo i loro versi osceni, tanto erano sempre gli stessi, intenta com'ero a studiare la loro posizione, a pianificare le mosse. Poteva sembrare che fossi sdraiata, ma avevo i piedi e le mani puntate, pronte a scattare. Il tempo di un respiro, e partii. Con la rapidità ormai acquisita, afferrai la gamba di uno di loro, facendo leva, lo feci cadere a terra, per poi portarmi immediatamente dietro la sua testa, e posare il mio peso sul suo collo, non aveva scampo. Benedetto pancrazio! Non sarei mai stata grata abbastanza al mio maestro per avermi insegnato a lottare in quel modo. Mi impossessai della sua arma. E la festa ebbe inizio. In una situazione del genere non ero altro che una macchina da guerra, la cavalleria, gli ideali, l'onore, erano ricordi sbiaditi. Ero una tigre in pericolo, più pericolosa che mai. Un colpo, un altro, un calcio preciso. Miravo alla gola, agli occhi. Colpivo per uccidere, al massimo mutilare. Rapida ma forte, e implacabile. Nessuna pietà, uomini che assalgono in gruppo una donna non la meritano. I vestiti mi si appiccicavano addosso, sentivo del sangue ma non sapevo se fosse mio o no. Schivavo, colpivo, schivavo ancora, sentivo la mia spada affondare nella carne, una volta, un'altra ancora. Non era un duello, ma la mischia della battaglia. Quando ti allontani un secondo e ti assalgono in quattro contro uno. Non c'erano eroi, solo guerrieri. Ma nonostante il sangue, l'orrore, le ferite, il mio cure batteva forte, la battaglia ti fa sentire vivo. Devi essere un pazzo per amare questa vita, ma io lo ero, eccome. Ero me stessa, inequivocabilmente. I loro volti erano simili, distanti, io vedevo solo punti da colpire. La rabbia degli ultimi giorni verso quegli uomini indecenti si riversava nella mano che stringeva la spada. La forza che riuscivo ad ottenere in simili momenti mi sorprendeva sempre. In un momento vidi la soglia. Non l'avevo calcolata. Fronteggiai ancora per un po' i mercenari, e poi corsi fuori. Mi sarei buttata per terra, ma cercai di resistere. Feci cenno ad alcuni miei soldati di avvicinarsi, e indicai loro la casa. "Se qualcuno di quei cani è ancora vivo, sbattetelo in cella, con meno gentilezza possibile.." ordinai loro "hanno tentato di aggredirmi.." con un sorriso perfido "poveri sciocchi..". Solo in quel momento sentii la stanchezza, le ferite, ma non mi importava. Appoggiata al muro di una casa non toccata dalle fiamme, al sicuro tra i miei uomini, piansi in silenzio. Il viso di Kastor la mattina della battaglia decisiva si mescolava a quello sfigurato dalle fiamme. Fratello mio... perdonami... perdonami, amico mio... aspettami.. Avevamo combattuto insieme, avevamo superato gli orrori della guerra ridendo tra di noi, facendoci forza l'un l'altra. E l'avevo visto morire tra le fiamme. Cos'avrei detto a sua madre? La verità, che era morto per cercare di salvare una donna e la sua bambina. Cos'era accaduto in quella casa? C'era una donna, io l'avevo vista, avevo sentito le sue grida. Il pianto della bambina si udiva dalla strada. Non capivo, non capivo nulla. Non aveva senso tutto quello. Ero debole e stanca. L'energia quasi sovrumana della battaglia ha un prezzo. E io lo stavo pagando. "Ho bisogno di un medico.." dissi ad alcuni dei miei "Scortatemi in caserma, e fate chiamare Amian.." ordinai loro. |
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