18-04-2013, 11.40.44 | #941 | |
Cittadino di Camelot
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Quelle parole del cavaliere...
la sua mano che mi aveva sfiorata leggermente... mantenni gli occhi ostinatamente bassi ed ogni mio muscolo immobile... lui non sapeva, non poteva neanche lontanamente immaginare, quanto folle fosse stato quel gesto e quanto gravemente avrebbe potuto essere punito se a corte avessero mai anche solo sospettato che mi rivolgesse simili parole e attenzioni... Andromeda, aveva detto... Perseo e Andromeda... ma io non ero l’innocente Andromeda... e nessun Perseo avrebbe mai potuto sconfiggere il mio mostro. All’improvviso, però, la voce di Abecedarius mi riscosse da quei pensieri... sollevai lo sguardo, dunque, e lo puntai sul libro adagiato tra le braccia di Tanis. Ed in breve, quella storia, conquistò tutta la mia attenzione... i miei occhi erano larghi, fissi sul libro... storie come quella mi erano sempre state proibite: fin da piccola, infatti, il maestro George non mi aveva mai permesso di distrarmi in simili testi... e ciò che avevo letto, lo avevo letto di nascosto. Citazione:
poi me ne accorsi... mi accorsi di aver, per un istante, perduto lievemente il controllo e di aver lasciato che l’emozione mi sopraffacesse... abbassai di nuovo in fretta lo sguardo, dunque... “Voglio dire...” mormorai, lievemente imbarazzata, lanciando un’occhiata fugace e Guisgard per poi guardare Abecedarius “Voglio dire che è una storia molto bella... vi prego... vi prego, continuate...”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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18-04-2013, 17.02.25 | #942 |
Cittadino di Camelot
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Ero cosi' presa dal borbottio umano del mio stomaco...che seguii poco la conversazione....sino a quando qualcosa.....nella conversazione tra Sawas e l'Oste ...non mi rese attenta......quando vidi l'Oste andare via..." Non posso credere alle mie orecchie......un'altro sull'alto del Trono...che sospira per un Fiore....il Re Thermes......cose' Tylesia si e' persa anche il fiore ?.....".....Giocherellavo nervosamente con un pezzo di stoffa della tovaglia...." Che ne dite..ci facciamo annunciare a corte.....Sire....anche noi cerchiamo un fiore.....forse e' il vostro..lo cerchiamo insieme...voi lo prestate a noi solo il tempo di ingannare..L' Arcontemeccanico di una certa citta' di matti e ve lo riporto....mi sembra un'idea carina ..."....Quella donna...era ancora lei...era perfetta..bellissima passava tra i tavoli sorridendomi...di istinto mi alzai e la vidi svanire....." L'avete vista anche voi ?..Orez...Enusia ?.....chei era la Regina..?...Elisabeth.....?...eppure e' gia' la seconda volta che la vedo...."....
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18-04-2013, 17.16.04 | #943 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Abecedarius fu compiaciuto e soddisfatto dalle parole di Talia.
“E a voi” disse a Guisgard “è piaciuta la storia?” “Aspetto il finale.” Rispose lui. “Le storie le giudico sempre dal finale.” Sorridendo lievemente. Ma era un sorriso enigmatico il suo. Abecedarius allora riprese a raccontare... Ardena pranzò così con Pars, sua moglie Maina e i suoi due figli, Melicha e Marcus. “La terra che i membri della Contrada dell'Aquila reclamano” disse Pars al cavaliere “è praticamente tutta quella che vedete. Le loro scorribande non hanno nulla di cavalleresco e sono volte solo a seminare terrore e violenza tra le nostre donne. Il Consiglio li ammonisce, certo, ma controllare tutte le contrade è cosa assai complessa e comunque l'Aquila è la più ricca fra esse e i suoi cavalieri rappresentano lo zoccolo duro dell'esercito cittadino ed è per questo che i consiglieri consentono loro molti privilegi.” “Chi era l'uomo con cui parlavate prima?” Chiese Ardena. “E' Jean, rampollo dei Livori, la più importante famiglia dell'Aquila. Ma il vero capo è suo fratello maggiore, Mostranio. Uomo malvagio e superbo, che da pochissimo valore alla vita altrui. Si narra che giovanissimo infilzò un uomo solo perchè si rifiutò di definire nobile la contrada dell'Aquila.” “Dunque la legge non vi tutela.” Fissandolo Ardena. “Affatto.” Scuotendo il capo Pars. “E noi invece chiediamo solo di lavorare in pace... e grazie al Cielo di lavoro qui non manca. Anzi, tutt'altro. E un aiutante mi sarebbe di grande aiuto...” fissò sua moglie “... in verità ne avevo uno, ma quei balordi lo caricarono di botte e lui fuggì... ma non l'avranno vinta con me. Non mi cacceranno dalla mia bottega. Non fin quando sarò vivo. Dovranno portarmi via fra quattro assi.” “Cosa vuol dire fra quattro assi?” Domandò il piccolo Marcus. “Che dovranno prima uccidermi.” “Pars, non voglio che parli così davanti ai ragazzi.” Fece sua moglie. “Ma è la verità.” “Sempre a parlare di lotte...” mormorò Melicha. Ardena la guardò. “E voi?” Tornando Pars a fissare il cavaliere. “Voi da dove venite?” “Da Sud.” Rispose Ardena. “E dove siete diretto?” “Un posto vale l'altro...” e guardò ancora Melicha. “Ogni uomo” mormorò Pars “dovrebbe scegliersi un posto dove vivere e mettere su famiglia. E col sudore attendere i frutti. Come noi, vero?” Sorridendo a sua moglie, che rispondendo al suo sorriso annuì. “Vi ringrazio per il pranzo, signora.” Alzandosi Ardena. “Era davvero squisito.” “Grazie, sir.” Sorridendo Maina. “Ma per il dolce dovete ringraziare mia figlia.” “Era da tanto che non mangiavo un dolce così buono.” Sorridendo Ardena a Melicha. “Ora scusatemi.” Ed uscì fuori. “Va via Ardena?” Domandò Marcus. “No, ha lasciato qui la sua roba.” Rispose Pars. “Avete visto che spada?” Fece il piccolo. “Chissà quanti uomini ha ucciso.” Il cavaliere restò allora sulla staccionata del portico e cominciò a suonare la sua ocarina. “Che musica triste, sir...” all'improvviso qualcuno. Ardena si voltò di scatto e vide Melicha. “Mi chiedo cosa nasconda una musica così triste.” Continuò lei. “Non era triste.” Fissandola lui. “Allora malinconica...” “Forse...” “E' stato certo mio padre, con quei discorsi...” “Un cavaliere è abituato a simili storie.” “Già... immagino...” “E' molto bella questa terra.” Guardandosi intorno lui. “E' come la gente che vi abita...” disse lei “... semplice, genuina, ospitale... anche se non sempre comprendo fino in fondo questa gente...” Lui la fissava con attenzione. “Come del perchè” aggiunse “vivere costantemente in pericolo e solo per difendere un po' di terra, una casa ed una bottega...” “Forse perchè” mormorò lui guardando lo scenario reso rosso dalla terra circostante “bisogna avere qualcosa per cui lottare. Una terra da difendere e una famiglia da proteggere.” “Anche a costo della vita?” “Si, se è un bene così prezioso ciò per cui si combatte.” “Vedete quel tronco cavo?” Indicando il cortile al cavaliere. “Sono mesi che mio padre cerca di sradicarlo... e magari domani, quegli uomini verranno a...” “Vostro padre è molto coraggioso.” Melicha restò un attimo in silenzio. “Rientrerò ora...” dopo qualche istante “... buonasera...” E rientrò. Dopo un po' si udirono dei colpi dal cortile. Pars corse alla finestra e poi chiamò sua moglie ed i suoi figli, mostrando loro ciò che stava accadendo. Ardena con una scure aveva cominciato ad abbattere quel tronco cavo. Pars allora prese anch'egli una scure e iniziò ad aiutare il cavaliere. “Pars...” fece sua moglie “... perchè non leghi una coppia di cavalli a quel tronco e lo tiri via?” “Sono mesi che cerco di spuntarla contro questo vecchio tronco...” ansimando Pars “... e se ora lo facessi tirare via dai cavalli... beh, gli darei partita vinta... invece nella vita si riesce in tutto, se non si risparmiano fatica e muscoli...” fissò Ardena e quello annuì. I due ripresero così a colpire il tronco e alla fine quello si frantumò, per poi essere tirato via dai due. Tutti allora festeggiarono, guardando con speranza al domani, come se quel tronco rappresentasse un segno. E gli occhi di Marcus erano sempre più colmi di ammirazione per quel misterioso cavaliere... “Ti interrompi ancora?” Esclamò Tanis. “Ora voglio sapere cosa succede!”
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18-04-2013, 18.32.32 | #944 |
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Abecedarius si interruppe di nuovo ed un lieve sospiro mi sfuggì dalle labbra...
"E' una storia bellissima..." mormorai, quasi più a me stessa che non a loro "Bellissima..." Lentamente mi lasciai scivolare indietro e mi appoggiai allo schienale imbottito di quella sedia... non conoscevo quella storia... niente di simile mi era mai stato raccontato ed io stessa in passato non avevo potuto procurarmi che pochi libri, di nascosto... "Vi prego..." dissi allora, sollevando all'improvviso lo sguardo "Vi prego... proseguite!"
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18-04-2013, 19.54.02 | #945 |
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“Io non ho visto nessuno.” Disse Sawas ad Elisabeth.
“Neanche io.” Fece Enusia. “Non vorrei” rivolgendosi Orez ad Elisabeth “che questa città fosse sede di fantasmi per voi. Forse a causa delle storie che vi hanno narrato.” “Forse siete agitata per il viaggio, Elisabeth.” Fissandola Sawas. “Forse avete bisogno di riposare.” “Si, così poi si deciderà cosa fare.” Disse Enusia. “Tu hai un piano, Sawas?” “Elisabeth ha ragione... bisogna incontrare il re... ma come? Come?” Pensieroso lui. “Bella domanda.” Mormorò Orez. “Occorre un piano...”
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18-04-2013, 20.00.02 | #946 |
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“Non vi ho chiesto nulla.” Disse Velvò ad Altea. “Non ho bisogno di nessuno. Farò da me. Anzi, ora vi ripagherò della vostra parte e poi ognun per sé.”
“Ma siete certo che sia stato Vidiano?” Chiese uno del posto. “Si, lo sono.” Annuì Velvò. “Lui voleva la mia balestra ad ogni costo. E poi lo conosco da tempo. Mi odia.” Tornò a fissare Altea. “Comunque avete ragione su una cosa... la mia missione... devo uccidere un uomo. E Costanza mi occorre per non fallire. Siete soddisfatta?”
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18-04-2013, 20.09.55 | #947 |
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Trasalii a quelle ultime parole, quasi sbiancai...avevo cenato ed ero scesa a patti con un assassino??
"Ma voi siete folle..beh non voglio essere complice del vostro assassinio..se solo avessi saputo" mi soffermai con una smorfia di rabbia "non vi avrei lasciato la possibilità di combattere e pure dovevo poi patteggiare con voi e per cosa? Per uccidere un uomo...ma il Signore ha visto bene e ha fatto in modo di farvi sparire quella arma e salvato un uomo...e ora andatene via da me, non intendo aiutarvi se questi sono i vostri intenti". Chiesi all'oste di darmi una camera dove riposare...l'indomani sarei ripartita per continuare il mio cammino.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-04-2013, 20.10.16 | #948 |
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Abecedarius riprese allora il racconto...
Il giorno dopo, Ardena si preparò per recarsi al centro della città. “Quando sarete lì per acquistare abiti da lavoro” disse Pars “passate dal vecchio Leon a ritirare alcune cose che ha messo da parte per me. E mi raccomando, evitate provocazioni.” “Certo.” Annuì il cavaliere. “Cosa vuoi che ti porti dall'emporio, Marcus?” “La marmellata!” Rispose il piccolo. “Macchè marmellata.” Replicò la madre. “Non lo viziate.” Ardena allora lasciò la bottega e raggiunse l'emporio. Questo fungeva anche da taverna per i passanti. Qui il cavaliere acquistò abiti e ritirò la merce per Pars. “Dite...” rivolto al taverniere “... avete marmellate?” “Si, andate di là.” Indicò il taverniere. Al bancone vi erano però alcuni individui che si erano ritrovati per bere. Ed appartenevano tutti all'Aquila. “Ehi, avete sentito?” Uno di loro agli altri, appena Ardena entrò. “Si sente una forte puzza di bifolco!” Gli altri risero. “Si, la sento anche io, Claus.” Un altro di quelli a colui che aveva parlato. “Prego.” L'uomo al bancone. “Vorrei della marmellata.” Fece Ardena. E tutti quelli che bevevano cominciarono a ridere forte. “Lo cacci tu, o devo pensarci io e farlo a calci?” rivolgendosi Claus all'uomo del bancone. “Parlate con me?” Voltandosi Ardena. “Si, proprio con te.” Fissandolo Claus. “Vedi altri bifolchi qui?” Ardena lo fissò senza dire nulla. “Dì, dove sei alloggiato, bifolco?” “Sto alla bottega di Pars, se ti interessa.” “Si, mi interessa e parecchio.” Ridendo Claus. “Allora, come la vuoi la tua marmellata? Alle fragole, alla pesca o ai mirtilli, bifolco?” “Ecco la vostra marmellata.” Fece l'uomo del bancone. “Vai a mangiare fuori la tua porcheria, bifolco.” Con disprezzo Claus. “E questo voglio offrirtelo io.” Buttandogli addosso un bicchiere di vino. “Così odorerai come un vero uomo.” Ardena prese la marmellata e la strinse fra le mani. Restò a fissare per un lungo istante Claus, per poi uscire, tra le risate di tutti. Verso sera, nella bottega di Pars, si riunirono gli altri contradaioli. “Alcuni di noi vogliono andar via, Pars.” Disse uno di loro. “Perchè mai?” Stupito Pars. “Perchè siamo stanchi delle loro continue pressioni e minacce.” “Si era detto di resistere.” Fissandoli Pars. “Non si può fuggire come conigli davanti ai loro soprusi.” “Cosa possiamo fare?” “Resistere!” Rispose Pars. “Non possono cacciarci dalla nostra contrada!” Nell'altra stanza, intanto, Melicha leggeva una favola a Marcus per farlo dormire. Ma potevano udire quei discorsi. Ad un tratto arrivò Ardena e Pars lo presentò agli altri contradaioli. “Si...” fissando il cavaliere uno di quelli “... in città parlavano di voi...” “Allora è deciso...” mormorò Pars “... si resta!” “E sia.” Disse un altro di quelli. “Almeno fino a quando non ci prenderanno con le armi.” “Ci difenderemo se sarà necessario.” Deciso Pars. “Siamo in molti.” “E con Ardena uno in più.” Osservò un altro dei presenti. “Non si può contare su di lui.” Alzandosi un altro dei contradaioli. “E' un vigliacco.” “Attenti a ciò che dite.” Guardandoli Pars. “Fatti raccontare da lui cosa è accaduto oggi.” “Già, si è lasciato coprire di insulti da Claus, il maniscalco dei Livori.” “Ho detto io ad Ardena di non raccogliere provocazioni.” Disse Pars. “Ha dimostrato giudizio.” Ardena si alzò ed aprì la porta. “Perchè andate via, Ardena?” Domandò Pars. “Così sarete liberi di parlare fra uomini...” ed uscì. “Non ci credo!” Nell'altra stanza Marcus. “Ardena non si lascia insultare!” “Ora dormi, Marcus...” fece Melicha “... è tardi... la favola la finiremo domani...” Ed uscì anche lei. Il cavaliere era fuori, nel cortile. “Ardena...” avvicinandosi a lui Melicha “... va... va tutto bene?” “Si, tranquilla...” “Cosa è successo?” “E' una lunga storia...” mormorò lui “... una lunga e vecchia storia...” “Credo di conoscerla...” “Davvero?” “Si...” annuì Melicha “... vorrei mostrarvi un posto... domani, se vorrete...” “Perchè?” “Perchè è speciale per me...” rispose lei “... e ci vado quando mi sento sola e malinconica... verrete?” “Si...” annuì lui. E lei lo fissò ancora prima di ritornare in casa... Era giunta però la notte e il libro meccanico si chiuse da sé. “Continueremo domani, se vorrete.” Disse a Guisgard e a Talia. “Si, sarà meglio andare a riposare...” fece il cavaliere “... e voi sarete di certo stanca, vero?” Fissando la principessa. “Non vorrete certo dormire su questo seggio.” Sorridendo il cavaliere. “O forse è così comodo da avervi fatto cadere in tentazione?”
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18-04-2013, 21.36.19 | #949 |
Cittadino di Camelot
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Nessuno l'aveva vista...troppi fantasmi, sorrisi amaramente....avevano ragione avevo troppi fantasmi nella mia vita..." Si certo la mia mente sta fantasticando, i racconti di Liam erano pieni di vita....e io ho fatto vivere uno dei suoi personaggi.....Tranquilli non sono stanca...forse e' meglio fare un po' di chiarezza nel nostro piano.....bene, quattro stranieri vogliono incontrare il Re......vi faccio vedere una cosa...".....usci' da un fazzoletto di lino che tenevo all'interno di una borsetta .....una lettera.....incominciai a leggere..." A mio fratello Aidan Conte di Camelot, Fratello caro...sto partendo per un lungo viaggio non so dove andro' e dove mi portera'....ma questa strana nave chiamata il Carrozzone, mi dara' la possibilita' di respirare aria nuova......con amore tua sorella Elisabeth.."...guardai gli altri che non proferivano parola ma non sapevano dove dovessi andare a parare...." Bene....sappiamo che Elisabeth arrivo' qui,aiuto' i cittadini di Tylesia e li aiuto' alla ricostruzione di questa citta'....ora io sono venuta qui....perche' voglio conoscere qualcosa di lei e magari se c'e' qualcuno della sua discendenza......il Re sarebbe magari la persona piu' indicata per avere accesso......agli archivi....o magari...uscendo fuori la storia di Elisabeth al Re..ovviamente la ricerca di questo benedetto Fiore verremo a sapere qualcosa.........che ne dite e' solo pazzia la mia ?.....".....dalla stanchezza mi poggia di allo schienale della sedia.....bevendo dell' acqua fresca..........
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18-04-2013, 22.29.30 | #950 |
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Che storia triste, pensai tra mr e me nell'udire le sfortunate vicente dei due amanti.
"E che in che cosa consiste questa maledizione esattamente? Insomma qui é tutto sommerso da un velo di tristezza apatia e rassegnazione, ma non riesco a capirne appieno il motivo, anche se ora so che il Fiore c'entra in qualche maniera. " Nel frattempo il fuoco aveva iniziato a scaldare un po' l'ambiente rendendolo accogliente. Fummo invitati a sedere e la tavola fu velocemente riempita di ogni sorta di pietanze. Mi persi per qualche istante nell' osservare le elaborate composizioni di cibi che torreggiavano lungo la tavolata illuminata da preziosi candelabri. Nel sedermi potei guardare con più attenzione le sedie in legno scuro, magnificamente intarsiate e foderate con un prezioso broccato rosso. Non ricordavo neanche più l'ultima volta in cui avevo mangiato dato il turbinio degli eventi in cui ero stata precipitata nell'arco di poco, pochissimo tempo. Nonostante la fame comunque ero in attesa di nuove risposte dalla dama del castello.
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