03-03-2014, 01.31.41 | #971 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Quando vi hanno portata qui” disse il carceriere a Clio “eravate già priva di sensi. Ho però sentito due di quei mercenari parlare dell'accaduto... prima di perdere conoscenza avete tentato di liberarvi, dicevano... vi siete dimenate e avete persino tentato di battervi... siete riuscita a colpire uno di loro con una testata, ma poi vi hanno resa inoffensiva colpendovi, anche se, da ciò che dicevano quei due, non si sa se siete svenuta prima o dopo essere stata colpita... sul volto infatti avete un livido all'altezza dello zigomo destro...” le fece poi cenno di attendere “... ecco, questa vi coprirà meglio...” tornando poco dopo con una giubba di velluto un po' consumata “... non è molto raffinata, ma vi terrà calda...” accennò un lieve sorriso “... ora cercate di stare tranquilla... hanno inviato un messaggero al Senato per discutere il riscatto... tra non molto sarete di nuovo libera...”
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03-03-2014, 01.37.37 | #972 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Isolde sorrise a quelle parole di Eilonwy, per poi accarezzare la bionda chioma di suo figlio.
“Esiste un tesoro inestimabile...” disse alla ragazza “... un tesoro antico come il mondo, che né il Tempo, né lo Spazio riescono a svalutarne il valore... un tesoro capace, per chi lo possiede, di riscattare ogni cosa esistente su questa terra... ecco...” annuì “... io voglio quel tesoro... portatemelo ed io libererò voi ed il vostro amico da quell'incanto che vi affligge...”
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03-03-2014, 01.51.29 | #973 |
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Chiusi gli occhi, e sentii il cuore tornare a battere.
Mi portai una mano al volto, non mi ero accorta di quel livido, non avevo uno specchio. Respirai, lasciando andare il peso che mi aveva oppresso da quando mi ero svegliata. Calde lacrime mi rigarono il viso. Non mi ero arresa, sapevo che non l'avrei mai fatto. Ero salva. Lo sai che sei sempre troppo dura con te stessa.. Sempre impulsiva.. Sempre a pensare al peggio.. Adesso la smetterai di fare la lagna e commiserarti, spero.. Sorrisi, libera. Quella voce dentro di me era tornata, e scuoteva la testa come chi parla ad una causa persa. Mi era mancata da morire. Avanti, Clio.. Torna in te, non vorrai mica farla passare liscia a questi cani, o no? Quella parte di me aveva ragione, dovevo continuare a combattere. Il carceriere tornò e presi la giubba che mi porgeva. "Grazie, va benissimo, ci mancherebbe..." La misi sopra la camicia strappata, in modo da potermi liberare del mantello. |
03-03-2014, 01.59.47 | #974 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ma proprio in quel momento si udirono dei passi.
Un attimo dopo comparve Gufo accompagnato dal fedele e viscido Boyke. “Ehi...” disse questi nel vedere Clio con quella giubba “... chi ha portato quella giubba alla prigioniera?” “Io, signore...” mormorò il carceriere “... qui sotto è umido e si sente il freddo...” “Cane!” Colpendolo al volto Boyke. “Le donne si spogliano, non si vestono!” Per poi ridere. “Poco male...” fece Gufo “... visto che ci occorre qualcosa di lei...” sorrise nel fissare Clio “... infatti il Senatore Supremo, ricevuta la mia lettera, chiede una prova... una prova che il suo capitano sia ancora vivo... avanti...” rivolgendosi alla ragazza “... strappatevi un lembo della vostra camicia e fatelo passare attraverso le grate... ma badate che quel lembo abbia il vostro profumo, milady...” “E fatelo ora, davanti a noi!” Esclamò Boyke con aria divertita.
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03-03-2014, 02.05.23 | #975 |
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Bool aveva in mano la lettera che il messaggero di Gufo Scarlatto aveva portato al Senato, quando uno dei funzionari giunse da lui.
“Allora...” disse il Senatore Supremo “... cosa c'è?” “Senatore...” fece il funzionario “... sono stati trovati coloro che hanno salvato diversi civili dagli sciacalli e dai mercenari di Gufo...” “Pensavo fossero stati i nostri soldati.” Fissandolo Bool. “No, eccellenza...” scuotendo il capo il funzionario “... si tratta di avventurieri...” “Avventurieri?” Ripetè Bool. “Si, eccellenza...” annuì il funzionario “... sinceramente non sappiamo dire se si tratti di uomini d'arme o lestofanti... fatto sta che grazie a loro molta gente ora è salva e con loro anche una chiesa che rischiava di essere saccheggiata dai mercenari...” “Allora devo incontrare quegli uomini subito.” Alzandosi dal suo seggio il senatore. “Ma, eccellenza...” mormorò il funzionario “... non siamo ancora certi di chi siano davvero... come detto, potrebbero essere anche dei fuorilegge...” “Hanno salvato persone innocenti” replicò Bool “e persino una chiesa da un saccheggio... il mio ruolo mi impone di andare da loro e mostrare la mia riconoscenza.” E fece cenno al funzionario di condurlo da quegli uomini. Intanto, nell'androne della piccola caserma di fronte al Senato, quegli uomini conversavano allegramente fra loro. “La libertà” disse Guisgard “ha il sapore più dolce che ci sia. Non trovate, amici miei?” “Ben detto!” Esclamò uno dei suoi. “Soprattutto se ora ci permette di indossare giubbe di velluto, cappelli piumati ed elmi luccicanti!” Risero tutti. “Perchè mai ci fanno attendere così tanto, Guisgard?” Chiese un altro di quelli. “Ma è chiaro, amici miei.” Fece il cavaliere. “Per ringraziarci e magari ricompensarci a dovere.” Rise ancora. “Col denaro forse?” “Certo!” Annuì Guisgard. “Con cosa allora!” “Magari con qualche bella donna...” borbottò uno di quelli che erano con lui. “Sciocco!” Intervenne un altro. “Col denaro potrai avere tutte le donne del mondo!” Risero di nuovo. Ma proprio in quel momento arrivò un funzionario e chiese di essere seguito. Li portò allora in una grande sala marmorea, dove trovarono ad attenderli il Senatore Supremo Bool. Questi li fissò uno ad uno e poi sorrise. “Mi è stato riferito ciò che avete fatto e come vi siete battuti contro i nemici di questa città.” Rivolgendosi a loro Bool. “C'è solo una parola per definire il vostro operato... eroico. E' eroico ciò che avete fatto.” “Eroico?” Ripetè Guisgard. “Dite pure... epico!” E rise insieme ai suoi. “Sicuramente.” Annuendo il senatore. Ma proprio in quel momento fu annunciato qualcuno. Era il padre di Clio. Questi si avvicinò a Bool, lo salutò con rispetto, per chiedere poi notizie di sua figlia. Bool allora diede all'ex militare la lettera portata dal messaggero di Gufo. “Carogne...” dopo averla letta l'ex capitano “... che il diavolo se li porti quei mercenari...” “Ci sarebbero state altre vittime” mormorò Bool “se a difendere la città non ci fossero stati questi temerari.” Indicando Guisgard ed i suoi compagni. Il padre di Clio si voltò a fissarli, scrutando con attenzione il volto di ognuno di loro. “Un momento!” Esclamò nel guardare Guisgard. “Questo lo conosco! Era in vendita al mercato degli schiavi tempo fa!” Indicando proprio il cavaliere che se ne stava fra i suoi compagni.
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03-03-2014, 15.09.23 | #976 |
Cittadino di Camelot
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Annuii col capo..certo non si poteva dargli torto..e ora doveva andare...per cedere il posto all' altro padrone ovvero Elvet, e subito si diffusero le note aggraziate del suo organo in tutto il maniero.
Una luce si diffuse nella stanza arrivò la sacerdotessa e sorrise... "Sei arrivata al tuo compimento, non te ne sei accorta ma siamo al primo Venerdi del mese..ora puoi andare..come rimanere..." "Non immaginavo, il tempo sembra trascorrere così lento...sono confusa, non so dove sta la verità e chi dei due mente...ma quell'uomo è arrivato assieme a...quella donna" le dissi perplessa. Lei annuì..."Vai dall' Abate, sei stata benedetta da lui ricordi?Quando arriverai al cancello del maniero si aprirà grazie al mio aiuto." E sparì con una nuvola di Luce. Non fu una visione, stavolta la avevo vista bene e sentito il tocco della sua mano sulla mia. Mi affacciai alla finestra...dovevo portare Elvet dall' Abate Nicola ma prima dovevo liberarlo..qualsiasi cosa gli fosse successo lui avrebbe saputo darmi le indicazioni giuste. Scesi nel giardino...era buio ma la Luna splendeva e tutto era limpido..vidi una ascia su un tronco e delle pinze da giardiniere...e poi vi erano dei cavalli. Perfetto...la notte era appena iniziata, e la via per andare dall' Abate non era molto lunga...ricordavo benissimo..si doveva superare il Borgo e proseguire fino all'inizio di quella foresta, in pratica il percorso inverso di quando il cavallo fu vittima della tagliola. Presi l'ascia e le pinze...grazie Padre e fratelli miei per avvermi addestrata anche come Cavaliere a servizio della Santità..ora mi torna utile. Lentamente aprii la porta della stanza di Elvet, lui stava suonando..." Milord Elvet...è giunto il giorno della mia partenza..con questa ascia romperò la catena che vi incatena e con questa pinza da giardiniere l'anello...prenderemo un cavallo, sarete voi a portarlo fino la grotta dell' Abate Nicola...lui saprà dirci come fare per salvarvi...altrimenti, mi spiace ma andrò via ora da sola..non ho più intenzione di essere vittima di questo maniero" e lo guardai con aria risoluta...io non avevo nulla da perdere...e ormai ero rimasta fino a che mi fu imposto..e se non fosse stato cosi..se la sacerdotessa avesse sbagliato, non mi importava nulla...ora volevo andarmene, a costo della vita.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
03-03-2014, 19.21.54 | #977 |
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Per fortuna....mi è andata bene! Pensavo di peggio.
Però ancora non era finita! Potrebbe essere che il tesoro inestimabile sia il Fiore Blu della Tylesia. Speravo il contrario. "E come si chiama, di grazia, questo tesoro inestimabile piu' del Sacro Graal?...Come è fatto?....E quale strada devo seguire per trovarlo?" chiesi sperando con tutto il cuore che non fosse ciò che temevo. Dimmi che non è lui!....DIMMI CHE NON E' LUI!!!
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
03-03-2014, 20.11.03 | #978 |
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"L'unico profumo che troverete sulla mia camicia è quello del sangue e del sudore, un po' troppo rozzo per i raffinati senatori.. E poi le camicie degli ufficiali sono pressapoco tutte uguali, tenete questo.."
Allungai il braccio della camicia da sotto la giubba, strappai il polso e lanciai il lembo di stoffa tra le grate. "Sono le mie iniziali, è l'unica prova che potrete portare al senato..". Il cielo era talmente limpido quella sera, da riuscire a scorgere le costellazioni tra le lucenti stelle. L'aria fresca e frizzante mi accarezzava il viso, l'armonia regnava sovrana. Il tempo passava veloce , ora dopo ora. "Cambio, bella fanciulla.. Vattene a dormire, da brava.." Una voce familiare e spensierata emerse dal buio. Sorrisi senza voltarmi. "Ah, non riuscirei a prendere sonno... Non stanotte..". "Tesa, eh?" "Un po'.." Ammisi. "Andrai alla grande, capitano.. Vedrai.." Rise. "Kastor! Non chiamarmi in quel modo..." Sbuffò "Andiamo, non ti avrebbero affidato il comando se non Volessero promuoverti..". Alzai le spalle "Beh, nessun altro ha dimostrato di conoscere la strategia che adotteremo domani.. Quindi era logico che lasciassero il comando a chi l'ha proposta..". "Sì, si.. Fai poco la modesta, ti promuoveranno capitano, dai retta a me..". Con l'impareggiabile leggiadria dei soldati, Kastor mi si sedette accanto, per poi arrivare a sdraiarsi tenendosi sui gomiti. Lo guardai fingendomi scandalizzata. "Ah, è così che monti la guardia, eh... Lazzarone.." Risi. Lui sorrise e cercò qualcosa nella tasca della giubba. "Ci sei tu a controllare, o sbaglio?" Facendomi l'occhiolino "Anche se potevi farti sostituire stanotte.. Dovresti riposare, dico davvero..". Mi porse una fiaschetta sorridendo. "Tieni, bevi un sorso più del solito, e vedi come ti addormenti.." "Sì certo, come no, così domattina dormo fino a mezzogiorno e mi perdo la battaglia.." Risi. "Vabbè, poi ti racconto com'è andata..." Rise con me. Allingai il braccio per prendere la fiaschetta che mi porgeva, ma lui mi prese il polso. "Ehi!" Esclamai. "Cos'è questo?" Osservando attentamente il polsino della camicia che fuoriusciva dalla giubba "No, non dirmelo, le tue iniziali ricamate.." Scosse la testa ridendo "Che megalomani questi aristocratici.." Rise, lasciandomi il polso. Bevvi un sorso. "Me l'ha ricamato mia madre, ha marchiato praticamente tutte le camicie.." Risi, guardando lontano "Ha detto che era l'unica cosa che poteva ricamarmi..". "Che carina.. " Sorrisi "Beh, io non ci avrei mai pensato..". "Eh.." Sospirò "Non donerai mai pegni d'amore ricamati.." Mostrandomi un fazzoletto profumato. "Figuriamoci.." Sorrisi, osservandolo "Fammi indovinare, l'ha fatto Giselle per te..". Potevo vedere i suoi occhi illuminarsi al buio. "Se esco vivo da questo inferno, giuro che me la sposo.." Promise. "All'amore allora.." Brindai con la fiaschetta, per poi consegnarla al mio amico "Vedi di non esagerare, però.. Non dovresti bere durante il turno di guardia..". Lui sorrise "Ma davvero, non mi hai insegnato tu quella filastrocca con la lancia e il vino?". "Non è una filastrocca.." Scoppiai a ridere, e la recitai distrattamente. "Cos'è arabo?" Chiese, divertito "Nelle nostra lingua, magari.. Sapientona!". "Eh ma non rende.. Il mio pane imburrato sulla lancia, sulla lancia il mio vino della Tracia, alla lancia io mi appoggio quando bevo.. O qualcosa del genere, ormai sono anni che l'ho imparata" Sorrisi "Archiloco...". Mi alzai "Me ne andrò a dormire, adesso... Domani sarà una lunga giornata..". "Buonanotte Clio.." Mi salutò Kastor "Dai retta a me, cerca di riposare..". Quel ricordo mi strappò un sorriso, che però non affiorò sulle mie labbra, anche se riscaldò il mio cuore. Restai in silenzio, con lo sguardo fisso nel vuoto. Dovevo, controllarmi, mordermi la lingua se necessario, ma dovevo essere indifferente e distante. |
03-03-2014, 20.33.11 | #979 |
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Era solo Lunedì e al primo Venerdì del mese mancavano ancora cinque giorni.
Però, nonostante tutto, Altea aveva deciso di lasciare quel castello. Raggiunse ancora una volta la stanza di Elvet e questi nel vederla fu colto da grande soddisfazione. La strinse fra le braccia e di nuovo la baciò con passione. Fu un bacio lungo, in cui le loro labbra assaporarono tutto dell'uno e dell'altra. “Sentivo di rivedervi...” disse all'avventuriera “... si, lo sentivo e sapevo che il cuore non mi ingannava...” prese poi la scure portata dalla donna e cercò di spezzare la catena che lo teneva bloccato. Ma fu inutile. “Questa dannata catena” fece Elvet “è dura e impossibile da scalfire... ci occorre la chiave... si, solo con quella possiamo aprirla...” fissò Altea “... ma dovete prenderla voi... essa si trova in una stanza chiusa in cima alla torre più alta di questo maniero... è custodita in uno scrigno di duro legno di noce... prendetela e portatemela qui... ma fate presto, prima dell'alba o saremo perduti... così che insieme lasceremo questo luogo...”
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03-03-2014, 20.37.03 | #980 |
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Isolde fissò Eilonwy e sorrise.
Ed anche suo figlio sorrise. L'ingenuità della ragazza era palese circa il valore ed il significato di quel Tesoro. Sebbene preziosissimo, nulla poteva paragonarsi al Santo Graal. “Il Tesoro di cui parlo” disse la donna “è il leggendario Fiore Azzurro... portatemelo ed io vi libererò dalla maledizione... e con voi libererò anche il vostro amico...” rise appena “... ma vi darò un indizio per cominciare la vostra ricerca... dovete raggiungere la città della Gioia... lì troverete importanti informazioni per cominciare a cercare il Fiore...”
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