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23-05-2010, 12.07.49 | #1 |
Cittadino di Camelot
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Ildegarda di Bingen
Salve a tutti,questa mattina stavo ricercando materiale sulle crociate e mi sono "imbattuta"in un sito fatto davvero molto bene...mentre leggevo un pò di curiosità mi si è presentato quest'articolo,per me di grande interesse,che voglio condividere con voi..
La protagonista è una donna-medico,quindi un'antesignana per l'epoca:Ildegarda di Bingen..l'articolo ne riporta la vita e "le gesta"...ve lo ripropongo. Ildegarda di Bingen È interessante a livello storico notare come il periodo più buio per la libertà femminile fu anche il più fecondo nel creare ed evidenziare figure femminili di grosso spessore intellettuale e politico. Se in quest'epoca definita "buia", ma in realtà densa di grossi avvenimenti e di rivoluzioni di pensiero, da una parte le donne venivano oppresse in matrimoni mai scelti e completamente dominate dalla figura di marito–padrone, è anche vero che in altri insospettabili luoghi emersero figure di grande spessore. Monasteri e conventi, abbazie furono i contesti in cui le donne del medioevo riuscirono ad emergere in un mondo decisamente maschilista: è infatti nel convento che la donna, liberata dal dovere coniugale e dalla servitù dei numerosi figli accede al sapere ed al sapere si dedica. Non è questo il contesto per affrontare i motivi che portarono a questo fenomeno, ma è certo attraverso questa premessa che si può capire la figura della monaca Ildegarda. Ildegarda nasce da numerosa e nobile famiglia a Bermersheim in Germania nell'Assia-Renana. Ha dieci fratelli ed è probabilmente desinata alla vita claustrale dalla nascita. A 5 anni comincia ad avere visioni, che d'altra parte sono tipiche espressioni dell'epoca storica, a sette viene mandata da una zia che viveva in clausura nel convento benedettino di Disiboderberg e qui viene educata, e per educata si intende introdotta alla conoscenza e all'amore per il sapere. A quattordici anni prende i voti monacali, ma non abbraccia la clausura perché già sente forte in sé la vocazione di lavorare nel mondo in una visione scientifica. Diviene ben presto nota soprattutto per i suoi atteggiamenti anticonformisti, è un personaggio forte e controcorrente e la sua voce intellettuale supera le mura del convento. Si occupa di teologia, musica e soprattutto è appassionata di medicina. Ildegarda è una giovane donna di natula fragile e cagionevole e sperimenta su se stessa l'esperienza della malattia e del dolore fisico: in straordinaria modernità di intuizione scientifica elabora una visione terapeutica che preannuncia da vicino quella della medicina olistica. Ildegarda dice che per riacquistare benessere psico-fisico, e lei ritiene indivisibili le due posizioni, l'uomo deve attingere le energie dal mondo circostante e che la malattia dipende spesso dalla disarmonia con il mondo esterno. È evidente anche un'anticipazione teorica rispetto alle posizioni della psicoanalisi e della psicosomatica. Ildegarda si occupa anche di terapia e di farmacologia: è suo il più completo compendio di fitoterapia, addirittura anticipa le indicazioni della recentissima medicina di genere, personalizzando la posologia del rimedio a seconda che ad assumerlo fosse un uomo o una donna. I suoi "rimedi" sono basati sulla teoria dei temperamenti, sul caldo e sul freddo, sull'umido e sul secco, e su un bilanciamento rispetto ad una carenza o ad un eccesso di sostanza. Alcune delle sue intuizioni, se non tutte, sono tuttora utilizzate: Ildegarda suggerisce mentuccia(menta) per l'acidità gastrica e per la nausea cumino usato largamente ancor oggi dalla scienza farmacologica, per la tosse e le malattie da raffreddamento il tanaceto ed l'estratto di foglie di salice. Molto ancora sarebbe da trattare sulla Ildegarda medico, ma probabilmente occorrerebbe una biografia completa. Ildegarda fu però anche altra figura e ne accennerò purtroppo brevemente: fonda il monastero di Bingen e ribalta con abilità intellettuale il concetto di vita monastica orientando anche il pensiero di Roma su una vita di predicazione aperta all'esterno ed al sociale. Nel sinodo di Treviri il papa Eugenio III legge alcuni suoi scritti e la riconosce autorità della chiesa romana. Donna di riconosciuta intelligenza conferisce alla pari con principi e vesovi, anticipando la posizione di Caterina da Siena, sfida Federico il Barbarossa nell'epistolario con l'amico Bernardo da Chiaravalle. Supera i limiti del suo tempo praticando(1169-dato non accertato) esorcismo su un uomo e la pratica è tuttora monopolio maschile. Ancora è musicologa e musicista e rimangono famose le sue Opere "O rubor sanguinis" e "Ave generosa". Morirà a Bingen, il "suo convento" nel 1179. Papa Giovanni Paolo II nell'occasione dell'800 anniversario la dichiara "donna forte ed esemplare" e "fiore della Germania". Non è mai stato intrapreso nessun processo di beatificazione. FONTE:www.medievale.it/ Trovo questo personaggio di grandissimo interesse, oltre che storico e medico,anche di costume...si è saputa affermare in tempi in cui le donne non potevano svolgere lavori considerati maschili...
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lady rainbow Ultima modifica di lady rainbow : 23-05-2010 alle ore 23.18.40. |
24-05-2010, 11.27.57 | #2 |
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Una figura davvero molto interessante e sulla quale - forse - varrebbe la pena approfondire gli studi... Interessante come gran parte di quella che si può definire la storia 'femminile', generalmente poco studiata ma puntinata di personalità di grandissimo rilievo!
Su questo tema mi permetterei di consigliarvi una lettura: 'Donne ai margini' di Natalie Zemon Davis E' un volume che non parla di Medioevo (confesso!) ma della storia di tre donne vissute nel XVII secolo... eppure un testo splendido che riesce ad entrare nello spirito di tre figure molto diverse tra loro (un'ebrea, una suora e una protestante) che, ognuna a suo modo, hanno saputo essere 'diverse', hanno saputo osare qualcosa per raggiungere uno scopo in un mondo tutt'altro che semplice per chi non era uomo!
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24-05-2010, 12.30.18 | #3 |
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Ah bene,interessante!!lo andrò a comprare subito..mi affascinano molto le biografie di donne vissute in quell'epoca...ho comprato e letto anche un bellissimo libro di Giuseppe Scaraffia, "Cortigiane"...è incredibile come donne considerate "di facili costumi"esercitassero una tale influenza sui nobili ed artisti e fossero alla loro altezza culturalmente parlando...certo questo è un esempio estremo ma vi assicuro che vale la pena leggerlo..
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lady rainbow |
24-05-2010, 20.31.53 | #4 |
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Ma sai, all'epoca essere l'amante di qualche sovrano o comunque di qualche uomo potente non significava necessariamente essere 'di facili costumi'! Pensiamo soltanto a Madame de Pompadour che per esser stata l'amante di Luigi XV divenne la donna forse più potente nella Francia del XVIII secolo!! E di certo non era una sprovveduta... credo avesse stretto amicizia anche con Voltaire!!
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24-05-2010, 20.38.41 | #5 |
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Beh in questo libro si parla proprio di donne di facili costumi per questo l'ho scritto....erano di estrazione popolana però erano colte e sapevano ben presentarsi nelle corti...oltre che farsi notare per le loro grazie..
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