La vergine di Sant'Agata di Ghotya

[Guisgard]

"La strega odiava Minsk perchè non era stato in grado di difenderla e salvarla." Disse Plot ad Altea. "Ma forse quella vecchia era solo pazza..."
"Torniamo a casa, Altea..." fece Mundus.

[Lady Gwen]

Guardai Elv.
"Sì. Andiamo e cerchiamo un nuovo posto, solo nostro, che sia solo per noi per tanti secoli a venire... Il nostro nuovo nido di Amore e tenebra..." dissi piano, stringendo la sua mano.

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[Altea]

Seguii mio nonno ed entrai nella mia camera, guardando fuori...non vi era pace per il mio animo...avevo sposato due uomini, li avevo fatti uccidere dai miei amanti e ora, quando pensavo di aver trovato l' uomo per me, tutto era crollato.
E rimasi ferma a guardare fuori dalla finestra, era la punizione mi ero meritata per la mia sventatezza con i miei due mariti, mentre toccai la rosa che Lui mise sui miei capelli ancora intatta.

[Destresya]

Il cuore iniziò a battere sempre più forte alle sue parole, mentre gli occhi si facevano grandi e cercavano i suoi.
"Oh Fessen.." sospirai, per poi baciarlo a mia volta.
Un bacio che voleva racchiudere tutte le emozioni che mi scuotevano in quel momento, tutto il desiderio di scappare via lontano, di essere solo noi, senza più missioni e intrighi.
"Sì, scappiamo via.." stringendolo forte a me.

[Guisgard]

Nel cuore della notte Fessen portò via Destresya con la sua carrozza.
Lasciarono Sant'Agata di Gothya e tutti i suoi fantasmi, i suoi misteri ed i suoi demoni.
Avrebbe rinunciato a tutto per lei.
Alla libertà, alla sicurezza, forse persino alla vita.
Nessun posto sarebbe stato sicuro, ma in quella notte senza stelle l'unica sicurezza era dettata dallo stare insieme.
La carrozza si immerse nella notte e portò i due amanti lontano, oltre la Luna e le ombre del bosco.
Si sarebbero imbarcati forse su una nave battente una bandiera straniera, magari sconosciuta.
Forse verso il Nuovo Mondo, lungo le rotte dei mari australi, frastagliati da isole di corallo.
Forse.
Ma di sicuro sarebbero stati insieme.
Per sempre.

[Guisgard]

Alcuni mesi dopo, in una città lontana da Sant'Agata di Gothya, la gente a corte fremeva per un atteso spettacolo.
“Un grande scienziato si esibirà davanti a sua maestà...” disse un uomo ad un altro “... pare sia un grande maestro di scienza e misteri... è straniero e viene da lontano...”
“Come si chiama?” L'altro.
“Lo chiamano Dottor Minsk.” L'uomo sorridendo.
Allora un uomo alto e moro, appena brizzolato, dal fascino misterioso, entrò nel salone.







FINE


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