12-05-2010, 16.50.28 | #1 |
Cittadino di Camelot
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il teatro medioevale...
Cari amici porto alla vostra attenzione un argomento per me caro:il teatro..Le scene teatrali sono state presenti per molto tempo della mia vita (avendo genitori appassionatissimi di teatro) e mi hanno letteralmente conquistato...certo ho delle preferenze per quanto riguarda i generi però ogni volta che varco la soglia del teatro della mia città rimango ammirata..ho condotto nell'ambito ricerche per la mia tesina alle superiori (periodo '700-'800-'900,che non posto per ovvie ragioni...dati i diversi periodi ad oggetto) e cosi ho pensato di estendere la ricerca anche nell'ambito medioevale...(perdonate la mia introduzione lunga e ricca di aneddoti della mia infanzia-adolescenza!!)
Generalmente, gli storici della letteratura hanno accettato per lungo tempo che durante il Medioevo, periodo considerato per antonomasia buio e tetro, non vi fosse stata la presenza del genere teatrale. Le scoperte più attuali, confermano invece la sua esistenza, anche se non è stato possibile rinvenire resti delle strutture entro cui avvenivano gli spettacoli, poiché questi si svolgevano all’aperto, essendo le compagnie girovaghe e lavorando intorno ai loro carri, all’aperto, nelle piazze. Si trattava in questo caso, essenzialmente di teatro buffonesco, di mimi e di farse popolari, le quali avvenivano, malgrado i divieti della legge. Dall’altra parte, si svolgeva invece un teatro di stile religioso, che nasceva dalla liturgia del mondo cattolico e che consisteva essenzialmente in rappresentazioni sacre: la passione, la natività, storie di santi e martiri, ecc. Il Medioevo era infatti considerato l’ “età della chiesa” e le uniche forme di teatro permesse erano la Ufficia Vigiliae e l’Officium Sepolcri, riti sacri legati alla liturgia, che facevano parte della messa. Non c’era alcun tipo di allestimento e la parte drammatica era ridotta ai minimi termini. Con il passare del tempo il dialogo si semplifica ed aumentano anche i personaggi. Nel IX° secolo compaiono i primi uffici rimati, dialoghi poetici con accompagnamento musicale, nei libretti, in cui, accanto ai versi, vengono evidenziate delle lettere che indicano con quale intensità della voce andassero pronunciate. Inoltre vengono inserite delle note anche riguardo l’abito di scena e il tipo di allestimento. La chiesa si stava trasformando in teatro. Gli attori erano solo uomini che interpretavano anche parti femminili senza far molto caso alle fattezze; gli abiti di scena, dai parametri sacri vengono modificati con accessori in grado di caratterizzare il personaggio e viene fatta attenzione all’anacronismo degli abiti in modo che il pubblico possa riconoscere il personaggio. Con il Concilio del 682 la chiesa mette il divieto alle danze e ai comici di lavorare, così la scena si sposta nelle piazze. Iniziano gli spettacoli sacri all’aperto senza più limiti di spazio, si costruiscono palcoscenici anche stabili, come quello di Velletri; in Germania una intera piazza viene trasformata in palcoscenico. C’è anche l’utilizzo di anfiteatri romani come il Colosseo in cui viene allestita “la passione”. Al riguardo si pensa che all’epoca le scene si svolgessero sulle gradinate e gli spettatori fossero al centro dell’arena; intorno al palco c’erano dei piccoli palchetti che rappresentavano i diversi luoghi dell’azione. Venivano messe in scena visioni molto ampie che partivano dalla cacciata di Adamo ed Eva da Paradiso, la Resurrezione, alla discesa nel limbo. Il palcoscenico Medioevale rappresentava tutto l’universo. Per facilitare la comprensione della scenografia ad ogni luogo c’erano affissi dei cartelli in legno con su scritte le descrizioni. In Italia la scenografia era divisa a destra i luoghi buoni (Paradiso) e a sinistra quelli cattivi (Inferno). Di solito il Paradiso era rappresentato con una specie di palco rialzato di un paio di metri o aveva l’aspetto di una chiesa gotica ed era sempre circondato da tende di seta, meglio se azzurre e piene di stelle d’oro. L’Inferno veniva rappresentato come una torre con le inferiate alle finestre, oppure da grandi bracieri ardenti dentro i quali si intravedevano diavoli con coda, corna e forconi. La scenografia richiedeva dei giorni per la realizzazione e non mancavano gli effetti speciali. Gli abiti di scena erano i costumi del tempo più o meno ricchi a seconda del personaggio; se questo veniva malmenato durante la rappresentazione, era prevista una tuta protettiva. I personaggi più importanti indossavano la “dalmatica”, una tunica lunga di lino, lana o seta, con ampie maniche, spesso bianca e ornata di fasce o dischi policromi. Gesù e gli apostoli vestivano abiti vescovili, meglio se rossi. La Vergine, sempre interpretata da uomini vestiti da donna, indifferentemente se religiosi. I diavoli erano i più vistosi, avevano una calzamaglia di pelliccia, ali da pipistrello ed una coda. Visto che questi spettacoli per lo più erano visivi, si dava importanza al costume in modo che il personaggio fosse riconosciuto; così acquisirono rilievo anche i colori: la Vergine, tunica rossa e mantello azzurro; il Cristo, tunica rossa; San Giuseppe, tunica marrone e mantello viola; Caino, rosso, ecc… Si formarono delle compagnie specializzate nell’organizzazione dei spettacoli divenuti molto complessi, le “compagnie di dottrina” ed ognuna di esse si perfezionava in un allestimento. A Venezia c’era la compagnia della Calza (il colore della calza); a Firenze quella dell’Orciolo, che allestiva l’Annunciazione. Si va così creando la figura del Festariolo o Praecursor, il responsabile e direttore dello spettacolo, che rimaneva in piedi sul palcoscenico con il copione in una mano, nell’altra la bacchetta per dare il tempo della battuta. Per fare in modo che egli non fosse confuso con gli altri attori si vestiva con colori accesi. La recitazione era molto esagerata, tendente al comico: ad esempio, quando si parlava del Paradiso bisognava levare gli occhi al cielo ed accennarvi con le mani. Il teatro religioso medievale si distingue in: - laude drammatiche, dialogate in lingua volgare, sorte in Umbria (Jacopone da Todi), con temi tratti dalla Bibbia o dalle sacre leggende, recitate dalla confraternita dei Flagellanti sulle piazze con l’utilizzo di semplici sceneggiature; - sacre rappresentazioni, tipiche della Firenze del XIV secolo (Poliziano; Lorenzo il Magnifico), originate dai drammi liturgici, ma svincolate dalle cerimonie liturgiche (Le Vergini folli; I Profeti di Cristo; Il Dramma di Adamo; Il Gioco della Resurrezione); - teatro dei misteri (della religione), dei miracoli e della moralità, messi in scena dalle confraternite (a Parigi, dalla Confraternita della Passione), con temi tratti dalla vita di Cristo (Natività, Passione, Resurrezione) o dalle leggende dei santi (I Miracoli di Notre-Dame, della confraternita parigina degli orefici; Il Miracolo di Teofilo, di Rutebeuf; Il Gioco di San Nicola, di Jean Bodel); - miracle o mystery o morality play: cicli di rappresentazioni religiose, sviluppatesi in Inghilterra, affidate alle corporazioni cittadine (guilds); - auto (atto): dramma religioso spagnolo. FONTE: www.art-litteram.com/index.php?...teatro...medioevo...teatro Spero sia di vostro interesse..
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lady rainbow Ultima modifica di lady rainbow : 12-05-2010 alle ore 18.55.09. |
12-05-2010, 21.24.47 | #2 |
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Interessante argomento...
Quindi, come possiamo vedere ancora una volta, non c'è niente di più errato che definire il Medioevo un periodo assolutamente buio e tetro! Personalmente sono sempre stata attratta dalla figura dei cosiddetti 'giullari', che potevano essere all'occasione cantastorie, giocolieri, ballerini, acrobati, mimi... e che finivano spesso per costituire un vero e proprio 'trait d'union' tra la cultura 'alta' e le tradizioni popolari. Personaggi spesso molto singolari, geniali perfino, guardati con sospetto dalla Chiesa che cerca di limitarne l'influenza sulle masse, relagandoli ai margini della società, senza tuttavia riuscire mai a debellarli.
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12-05-2010, 21.40.14 | #3 |
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I giullari...che interessanti figure..utili soprattutto quante gesta hanno narrato prima dell'avvento della scrittura...condivido pienamente mia cara...
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lady rainbow |
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