18-06-2011, 05.10.10 | #1391 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ravus spalancò gli occhi di fronte a quel proposito di Morrigan.
“Siete impazzita!” Disse visibilmente scosso. “Volete aggiungere peccato su peccato! Datemi quel pugnale e non fate altre sciocchezze!” Si avvicinò a lei e tese la mano. “Avanti…” con voce bassa e rassicurante “… datemi quel pugnale e calmatevi… nessuno qui vuole giudicarvi, né tanto meno condannarvi… forza, datemi quel pugnale e vedrete che tutto si accomoderà… c’è sempre una soluzione…”
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18-06-2011, 05.35.33 | #1392 |
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La voce rassicurante dell'abate parve calmare la ragazza e, almeno momentaneamente, farla desistere dal suo intento. Morrigan si fingeva ancora agitata e il coltello era ancora poggiato sul suo ptto, ma aveva ripreso lentamente a respirare con calma.
"Va bene..." mormorò dopo qualche istante "va bene... avete ragione voi..." Abbassò il pugnale, lo girò, come avesse voluto porgerlo all'abate, ma in quel gesto Morrigan fu lesta, e con una impercettibile torsione del polso, sfiorò con la lama la mano dell'abate, tagliandolo. Appena si accorse di essere riuscita nel suo intento, lasciò cadere in terra l'arma e si portò una mano alle labbra, fingendo stupore ed imbarazzo. "Oh, mio Dio..." esclamò "perdonatemi!" Ed estratto dal corsetto un candido fazzoletto, si affrettò ad asciugare la leggera ferita che aveva inferto all'abate. Quindi lo guardò, con occhi di nuovo calmi, imploranti. "Perdonatemi, vi supplico... avete ragione voi... questa terribile storia mi ha sconvolta... padre mio, solo voi potete darmi conforto, voi e Dio! Adesso ho bisogno di calmarmi e di riflettere sulle mie azioni... Domani, domani a mezzogiorno verrò da voi, in cappella, per la confessione, e lì accetterò di fare tutto quello che voi consiglierete!" Si inchinò rapida, con un gesto deferente, baciò la mano dell'abate che ancora stringeva, quindi, raccolto il pugnale da terra, uscì di corsa dalla stanza, senza dare a Ravu sil tempo di ribattere nulla. Appena fu fuori da lì, iniziò a correre. Con il fazzoletto macchiato stretto attorno al suo amuleto, corse verso le scale che conducevano ai torrioni ad Est del grande palazzo. Quando fu infine all'aria aperta, cercò un posto riparato, all'ombra delle merlature di pietra, lontano dal passaggio della ronda. Lì si lasciò cadere sulla pietra fredda e finalmente prese fiato. Prese il pugnale, lo esaminò, quindi lo pulì con un dito e passò quel sangue sopra la madreperla, come aveva fatto in precedenza con Guisgard. Strinse l'amuleto tra le mani, chiuse gli occhi e abbandonò lo spirito in quell'invocazione... "Per il sangue rosso che adesso ti ha macchiato riveli a me il ricordo di colui che l'ha versato. Al sangue del cavaliere lo dovrai unire per dirmi ciò che Guisgard vuole scoprire..." Ad occhi chiusi continuò a ripetere la formula, senza alcuna esitazione, mentre la sua mente cominciava piano ad affondare nelle brume di quella visione che aveva invocato...
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 18-06-2011 alle ore 05.40.41. |
18-06-2011, 12.18.35 | #1393 |
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Non credevo ad una sola parola di quelle che erano uscite dalla bocca di quella donna. A parte la prima impressione, quella ragazza mi era sempre sembrata strana. Ma Pasuan aveva ceduto, voleva aiutarla, e io l'avevo assecondato. Quando sentii però quella frase
“… sono pronta per condurvi a quella tomba…” No, avevo ragione io, c'era qualcosa di strano in quella donna, non mi fidavo, lo dissi a Pasuan "Non crederle, non devi assolutamente crederle! E' una sporca bugiarda! Dovresti vedere i suoi occhi, sono rossi, sono indiavolati. Altro che ragazza indifesa, questa qui ci vuole morti. Pasuan ascoltami! Andiamocene via! Non darle retta!" temevo che lui si sarebbe fatto convincere della presunte buone intenzioni di quella strega. Non sapevo che fare, iniziai a guardare tra i cespugli, forse la ragazza non era sola. Forse aveva portato altri guerrieri. In quel caso saremmo morti di certo. Mormorai piano all'orecchio di Pasuan affinchè lei non mi sentisse "Sto cercando di capire se qui vicino potrebbero essere nascosti altri soldati. Non vedo nulla di strano. Per le tue conoscenze, cosa dovrei vedere se dei soldati fossero nascosti tra gli alberi?".
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18-06-2011, 13.01.10 | #1394 |
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Sentii Icarius cercare di svegliarmi, ma Lho non sembrava dello stesso avviso.
Ascoltai la loro accesa discussione, mentre cercavo di alzarmi o perlomeno di muovermi. Ma mi era impossibile anche solo aprire gli occhi. Una sensazione orribile s'impossessò di me. Mi sentivo come se il mio corpo fosse morto e la mia anima fosse rimasta imprigionata dentro di esso. Poi finalmente quella terribile sensazione svanì ed io riuscii ad aprire gli occhi e a muovermi. Afferrai saldamente il polso di Icarius e lo guardai dritto negli occhi. "No, non vi abbandonerò Nobile Taddei, almeno finché non avremo trovato vostra moglie. Ma, se non siamo tutti d'accordo, non potrò continuare questo viaggio insieme a voi. Se Lho crede che ciò che pratico sia oscuro e malefico e non volete che lo pratichi, non potrò più aiutarvi..." dissi lanciando un'occhiataccia a Lho. Mi alzai poi in piedi e con fare un poco vanitoso, raccontai ciò che avevo visto. "Comunque, grazie al mio rito oscuro..." dissi guardando nuovamente Lho. "...so dove si trova Lady Talia, anche se per sapere il sentiero da seguire per arrivarci, mi servirà del tempo..." Mi chinai, cercando con la manica della mia tunica, di togliere almeno un po' del sangue che avevo versato sul pavimento della pieve; intanto ripensavo alle parole di Theenar... Cerca la dimora degli immortali, ne parla il libro... Presi la mia sacca e ci frugai dentro, tirando fuori il voluminoso libro datomi da Icarius. Uscii poi dalla pieve e mi sedetti sotto l'ombra di un grande albero. La Dimora degli Immortali...
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18-06-2011, 17.16.28 | #1395 |
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Ravus, dopo che Morrigan era scappata via così improvvisamente, cominciò a ripensare alle parole della ragazza.
Allora un vago senso d’inquietudine cominciò a farsi strada in lui. Il timorato uomo di Dio iniziò a vedere antichi fantasmi farsi strada in quell’incerto presente. Sentì allora che quel peso cominciava ad essere troppo forte ed opprimente per lui e decise di volerne condividere l’angoscia con qualcun altro. Raggiunse così il filosofo Izar. “E perché vi hanno messo in allarme le parole di quella ragazza? Io non ci vedo niente di tanto strano…” disse questi dopo aver udito il racconto del chierico. “Ma non capite? Pare che in tutto ciò sia coinvolto qualcuno della nobiltà del ducato e questo, ora come ora, è praticamente una sciagura!” Rispose confusamente Ravus. “Potrebbe portare a spaccature nelle nostre schiere! E poi, a voi non ricorda nulla tutto ciò?” Izar lo fissò. “Non c’è bisogno di rievocare antichi fantasmi…” mormorò. Poi, quasi senza accorgersene, il suo sguardo cadde sulla mano ferita del chierico. “Avete un taglio ad una mano, monsignore.” Indicò. “Uh, cosa? Ah, si… è stata quella ragazza, era sconvolta…” Izar, a quelle parole, sembrò destarsi all’improvviso. “Quella ragazza” con sguardo enigmatico “vi racconta tutto ciò… fatti gravissimi e delicati, senza chiedere la confessione e proteggersi quindi dietro il segreto confessionale… minaccia poi di uccidersi… ma, calmatasi all’improvviso, vi ferisce ad una mano e scappa via…” “Si, proprio così.” Annuì Ravus. “Tutto è andato come vi ho raccontato poco fa.” “E quel pugnale?” “L’aveva con sé quando è scappata via.” Izar sembrò come fulminato. “Non datevi più pena per questo, monsignore…” assumendo un attimo dopo un’espressione indefinita “… fatti simili accadono di continuo, dove l’illusione di un amore eterno e più forte di ogni ostacolo spinge a credere i più sciocchi che tutto sia permesso agli impulsi del cuore… probabilmente qualche barone avrà sedotto la nostra bella spadaccina, per poi abbandonarla ai suoi effimeri sogni di un amore da romanzo… dimenticate tutta questa storia…” sorridendo “… e se ci saranno strascichi, cosa che escludo quasi del tutto, penserò io a tutto… ora andate, siete stanco… dovete celebrare la messa ed il vostro animo deve essere sereno… andate, monsignore…” Ravus annuì ed andò via, vagamente rasserenato dalle parole di Izar. Ma rimasto da solo il filosofo, una cupa espressione sorse sul volto, quasi alterandone i lineamenti.
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18-06-2011, 17.50.17 | #1396 |
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Sayla si sedette e cominciò a sfogliare il voluminoso codice conosciuto come Le Angosce di Santa Lucia.
Cercò, fino a quando trovò un capitolo che cominciava con il titolo di “La Dimora degli Innamorati”. “Vi è un luogo, che i più credono al di fuori del mondo e del tempo, le cui torri è possibile scorgere in quelle chiare e luminose giornate sferzate dal vento che annunciano l’arrivo di una nuova stagione. In realtà quel luogo è molto più vicino di quanto non si creda, celato com’è nel passato di ciascuno di noi. Il chierico Balquerano, assetato di sapere e conoscenza, vi giunse casualmente mentre era alla ricerca dio alcune Sante Reliquie. Ma il chierico non poté visitarlo, in quanto, essendo un monaco e dunque senza dama, gli fu vietato l’accesso. Altri partirono per trovare quel luogo, di cui tutti ignorano l’aspetto, ma nessuno di loro fece mai ritorno. Secondo il saggio Valdiano quel luogo è segnato da una terribile ed oscura tradizione, detta Dolorosa Costumanza. Chi decide di intraprendere il viaggio per trovare quel luogo incantato, dovrà solo imboccare uno dei tanti Sentieri Perigliosi che attraversano la vita di ognuno di noi. Tre sono i Sentieri Perigliosi conosciuti fino ad oggi: quello che conduce alla Torre Diroccata, quello che porta alla Pieve di Gyaia e quello che termina al Cimitero della Guardia.” “Sayla, tu hai tutta la mia fiducia...” disse Icarius avvicinandosi alla ragazzina “... ho affidato la mia vita, quella di mia moglie e il futuro del mio ducato nelle tue mani.” Sorrise. “Dimmi, hai trovato qualche traccia in quel libro?”
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18-06-2011, 18.08.07 | #1397 |
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“Prendi il mio braccio” disse Pasuan a Dafne “e spostiamoci sottovento. Col caldo che c’è oggi, se qualcuno è nascosto nei cespugli attorno a noi riusciremo a sentirne l’odore…”
Intanto stringeva la spada nervosamente, tenendo le orecchie ben aperte a qualsiasi verso o rumore sospetto. “Cavaliere, dunque non mi credete?” Urlò la dama. “A niente servono le mie parole e le mie lacrime? E voi, damigella…” fissando Dafne “… avete il cuore tanto arido da non provare alcuna pena per me? Voi avete tutto, un amore forte ed un uomo bello e valoroso… giungendo prima non ho potuto fare a meno di vedervi in dolce ed intimo atteggiamento… e mai vidi un uomo accarezzare con tanto amore la donna amata… perché allora non volete che anche a me tocchi una tale fortuna? Il vostro cavaliere non ha il dono della vista, è vero, ma io getterei via i miei stessi occhi e quelli di Ludovici pur di poter condividere con lui un’eternità senza luce, ma comunque stretta fra le sue braccia…” pianse di nuovo. “Cercate pure tra questi cespugli” aggiunse dopo essersi asciugata gli occhi “ e poi nel bosco circostante! Cercate pure! Non troverete nessuno perché sono sola! Sola!” Gridò disperata. “Ora pregherò davanti a questa cappellina… se voi volete andare, fatelo pure… io non ho altro da dirvi…”
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18-06-2011, 18.23.35 | #1398 | |
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Citazione:
Mi voltai di scatto. Vederlo lì era surreale. Mi attraversarono d'un tratto una marea di emozioni. "Voi? Sapevo che era questione di tempo prima che usciste dalla vostra tana..." arretrai d'un passo. "Da quanto mi osservi? Da quando sono giunta a Capomazda o da prima? Prima che mi immischiassi nelle sorti di questo regno?" Lo scrutai, celando le mie paure, mentre ascoltavo attentamente gli spiriti agitarsi e fremere.
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18-06-2011, 18.26.28 | #1399 |
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Lessi, avida di sapere, quando Icarius mi chiamò.
Alzai la testa di scatto e lo guardai. Sul suo viso era dipinta la Speranza. "Sì, ho trovato qualcosa." gli risposi "Ma non so quanto potrà esserci utile..." aggiunsi tristemente. Indicai la pagina ad Icarius e lessi ad alta voce, il pezzo più interessante. "Chi decide di intraprendere il viaggio per trovare quel luogo incantato, dovrà solo imboccare uno dei tanti Sentieri Perigliosi che attraversano la vita di ognuno di noi. Tre sono i Sentieri Perigliosi conosciuti fino ad oggi: quello che conduce alla Torre Diroccata, quello che porta alla Pieve di Gyaia e quello che termina al Cimitero della Guardia." citai. Stetti in silenzio per qulche secondo. "Secondo Voi cosa significa? Qui dice che se vogliamo trovare il luogo ove è imprigionata Lady Talia, dobbiamo imboccare uno dei Sentieri Perigliosi... Ma noi ne abbiamo seguiti già due! Quello che porta alla Torre Diroccata e quello che porta qui, alla Pieve di Gyaia..." dissi un poco seccata. "Mancherebbe solo quello che porta al Cimitero della Guardia... Voi ne avete mai sentito parlare Mylord?" chiesi curiosa. Ma in quella strana lettura erano altre le parole che mi avevano colpito maggiormente. quel luogo è segnato da una terribile ed oscura tradizione, detta Dolorosa Costumanza. "Nobile Taddei." lo chimai per riattirare la sua attenzione. "Qui dice inoltre che in quel luogo c'è una specie di tradizione, detta Dolorosa Costumanza. Voi ne avete mai sentito parlare?" scrutai un poco quel libro misterioso. Poi notai che la luce stava svanendo e guardando il cielo vidi nuvole nere avanzare verso di noi, poco dopo, cominciò a piovere, costringendoci così a rifugiarci nella pieve, mentre io attendevo con impazienza la risposta di Icarius. Se non saprà rispondermi, l'unica cosa che mi rimarrà da fare sarà contattare Luna... ma spero di non dover arrivare a questo, sono troppo debole a causa dell'evocazione...
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18-06-2011, 18.30.43 | #1400 |
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Poi Melisendra avvertì un leggero capogiro.
Chiuse gli occhi per un istante. “Milady…” disse la servitrice “… siete qui… avevo sentito dei rumori e non mi spiegavo cosa fossero, visto che sapevo esserci nessuno in questa stanza…” Era stata un’allucinazione. O forse una visione. “Posso esservi d’aiuto?” Chiese la donna a Melisendra. “Volete che avverta messer Izar della vostra presenza? O monsignor Ravus?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 18-06-2011 alle ore 18.41.11. |
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