18-01-2012, 09.08.04 | #1 |
Cittadino di Camelot
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Una catastrofe psicocosmica...
Shackleton La storia... Una catastrofe psicocosmica mi sbatte contro le mura del tempo. Sentinella, che vedi? Una catastrofe psicocosmica contro le mura del tempo. Durante la grande guerra nel Gennaio del 1915, un forte vento spingeva grandi blocchi di ghiaccio galleggianti imprigionando per sempre la nave dell'audace capitano Shakleton. Su un piccolo battello, con due soli compagni, navigò fino a raggiungere la Georgia Australe; mentre i 22 superstiti dell'isola Elefante sopportavano un tremendo inverno. (Deriva, deriva, verso nord, nord-ovest. Profondità 370 metri 72° di latitudine est). Per sopravvivere furono costretti a uccidere i loro cani, per sopravvivere. Ma il 30 Agosto 1916, il leggendario capitano, compariva a salvarli con un'altra nave. Il ricordo... Stille Dämmerung Der garten ist gefrohren Die Rosen erlitten Sage mir warum Sage mir varum in einem verlorenen Garten Sage mir warum deine Stimme hören Sage mir warum schweige bitte nicht (Shakleton - Musica:Franco Battiato Testo: Manlio Sgalambro - Gommalacca 1998) Buongiorno giovani viandanti, in seguito alla catastrofe psicosmica di questi tristi giorni di mare, tra i flussi delle onde vi lascio questa perla di Franco Battiato... credo che possa commentarsi da sola, senza bisogno di ascoltare il suono della Musica provenire dalle parole stesse della lirica. Taliesin, il bardo |
19-01-2012, 22.44.47 | #2 |
Cittadino di Camelot
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è molto bello questo vostro scritto..riflessivo e intenso come solo voi sapete scrivere.
vi ringrazio
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[SIGPIC][/SIGPIC][B][I][SIZE="2"][COLOR="Wheat"] Nessun sole potrebbe risplendere se gli occhi del cuore non ne vedessero la luce.(anonimo)[/COLOR][/SIZE][/I][/B] |
20-01-2012, 09.03.43 | #3 |
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...milady che camminate sulla via dei pellegrini, nessuno scritto potrebbe imprimersi nelle pareti frastagliate del cuore se non vi fosse un'anima pulsante capace di potere emozionarsi, come avete fatto voi, ancora una volta...ancora una volta con sentimento.
Grazie, per il vostro leggero passaggio, attendevo il vostro ritorno e tutta questa benedizione chiamata virtualità si inchina difronte a voi ed aspetta copn ansia le vostre perle che, come fiori sparsi rallegrano l'anima... |