20-09-2012, 11.32.15 | #11 |
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LA LEGGENDA DEL CERVO BIANCO
"The Wedding of Sir Gawain and Dame Ragnell" (XIV-XV secolo d.C.) Sulle pagine di questo antico testo leggiamo che Artù, durante una battuta di caccia, si imbatte in un favoloso cervo bianco, che nelle leggende celtiche è spesso preludio di fantastiche avventure nell’Altromondo. Affascinato dalla sua bellezza, egli lo insegue a lungo e quando finalmente riesce a raggiungerlo, lo uccide. In quell’istante, però, un cavaliere dalla sfarzosa armatura gli appare dinnanzi e, rivolgendosi a lui in maniera aggressiva, lo rimprovera aspramente per aver concesso a Gawain alcune terre che invece erano di sua proprietà. Il misterioso uomo, che dice di chiamarsi Gromer Somer Jour, minaccia di morte il Re per questo oltraggio, ma poco prima di mozzargli la testa decide di offrirgli la possibilità di riscattarsi. Se infatti Artù, trascorso un anno esatto, si presenterà nello stesso luogo dell’incontro con la risposta ad una misteriosa domanda postagli dal suo avversario, potrà avere salva la vita. La domanda del cavaliere è “Qual è la cosa che la Donna desidera di più?” Il Re accetta il compromesso e, terminata la caccia, torna al suo castello. Nonostante cerchi di non far trapelare i suoi pensieri, Gawain si accorge della sua preoccupazione e gli chiede quale mai possa esserne il motivo. Artù risponde raccontandogli la sua avventura nella foresta e il timore di non riuscire a trovare la vera soluzione all’enigma, così il nipote decide di aiutarlo. Insieme partono all’alba, prendendo direzioni diverse per porre la domanda a più donne possibili. Queste, però, rispondono dicendo che desiderano abiti lussuosi, un uomo valoroso che le sposi, oppure denaro e piccole soddisfazioni materiali; tutte cose che non convincono i due cavalieri. Intanto l’anno trascorre velocemente e il Re, seppur abbia riempito due grossi libri con le risposte di tutte donne del regno, non ne ha ancora trovata una che sia veramente soddisfacente. Sulla via che conduce al luogo dell’incontro, in cui Gromer Somer Jour lo attende, egli incontra una Dama che cavalca un mulo, con un liuto appeso in spalla. La donna, di nome Ragnell, è davvero terrificante, indescrivibilmente brutta, con la faccia tutta rossa, i denti gialli e storti, le guance enormi, gli occhi simili a quelli di un gufo e il corpo completamente deformato. Ella dichiara che nessuna delle risposte che egli porta con sé è quella giusta, perché l’unica che conosce quella esatta è lei. Tuttavia gliela comunicherà volentieri, a patto che egli le prometta di recarla in moglie al suo caro Gawain, in cambio del qual gesto potrà avere salva la vita. Indeciso sul da farsi, data la tremenda bruttezza della Dama, Artù torna di corsa al castello per confidare a Gawain l’accaduto. Il giovane e splendido combattente accetta senza esitazione di sposare Ragnell, nonostante il suo lubrico aspetto; così il Re, ripresa la strada per il bosco, raggiunge la Dama per riferirle la decisione e ricevere la risposta. Ragnell, allora, gli rivela che la cosa che la Donna desidera di più è la Sovranità. Il riconoscimento completo della sua sacra ed innata Libertà. Recatosi da Gromer Somer Jour, Artù risponde alla sua domanda, così l’uomo lo risparmia. Di ritorno al castello vengono subito messi in atto i preparativi per le nozze, che la Sposa desidera ricchi di cerimonie e festeggiamenti, perché tutti possano conoscere e vedere con i propri occhi qual è stata la scelta di Gawain. Dopo il matrimonio i due sposi si ritirano nelle loro stanze e Ragnell chiede gentilmente a Gawain di darle un bacio. Il giovane non esita un momento e, anzi, dice alla sua sposa che non farà solo questo, ma adempierà pienamente al suo dovere di marito, giacendo amorevolmente con lei. Ma non appena pronuncia queste parole, voltandosi verso la Donna, scopre che al posto della tremenda Dama Ripugnante vi è la fanciulla più bella mai vista sulla Terra. Sorridendo al cavaliere, Ragnell gli svela di essere stata vittima di un incantesimo, una maledizione terribile che si sarebbe spezzata soltanto quando un uomo fosse riuscito a guardare oltre la sua bruttezza e l’avrebbe sposata. L’incantesimo però non è ancora del tutto spezzato e la fanciulla dice che solo per una metà del giorno potrà essere così bella, mentre per l’altra metà tornerà ad essere la Dama Ripugnante. Spetta a Gawain decidere se la vorrà bella di notte, tra le morbide coperte, oppure di giorno, di fronte a tutta la corte; ma il cavaliere, dopo averci riflettuto, lascia a lei la libertà di scelta, l’unica che può scegliere per se stessa. A tali parole la splendida Dama esulta raggiante, poiché questa era la risposta che come d’incanto avrebbe rotto definitivamente il maleficio. Riacquistata la sua sacra Libertà, Ragnell potrà rimanere sempre bella, come ella stessa desidera. E la sua Sovranità investirà dolcemente Gawain fino alla fine dei suoi giorni. Taliesin, il bardo tratto da: www.ilventotralefronde.it |
20-09-2012, 20.22.47 | #12 |
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Non vi e' storia piu' bella, non solo insegna a guardare le persone oltre il falso scudo della bellezza , ma la liberta' che ogni uomo ha asseconda del sesso.....la liberta' di poter scegliere senza remore, le donne come gli uomini godono degli stessi diritti.....Grazie mio Bardo
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20-09-2012, 22.06.53 | #13 |
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Grazie a voi mia Madonna,
dagli occhi trasparenti e dal cuore colmo di saggezza. Taliesin,il bardo |
21-09-2012, 12.27.38 | #14 |
Disattivato
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Adoro questa storia, mi stupisce ogni volta che la leggo.
Concordo pienamente con voi, Lady Elisabeth: gli insegnamenti che si traggono da questa storia travalicano i secoli.. Anche io vi ringrazio, Lord Taliesin, per avermi riportato alla mente queste splendide parole, così piene di saggezza e tenerezza. |
21-09-2012, 12.59.00 | #15 |
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Ed io ringrazio voi Signora dai Bianchi Capelli,
per esservi emozionata ancora una volta con sentimento nei pressi di quel corso d'acqua calma in un giorno di fine estate... Taliesin, il bardo |
07-03-2014, 19.36.44 | #16 |
Cittadino di Camelot
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Sir Taliesin,
mio caro amico bardo per ringraziarvi di tutto ciò che narrate qui a Camelot, oggi vi racconto io una delle tante leggende della mia Terra..e a chiunque vuol sentirla. La leggenda della Bora. Secondo un antico racconto Bora è una strega che abita nelle caverne del Carso per nascondersi alla vista degli uomini. Durante l'inverno, ahimè, esce furiosamente dal suo rifugio e, in compagnia del figlio Borino ,devasta ogni cosa con i suoi refoli violenti e gelidi. Invano gli uomini hanno tentato d'imprigionarla nel suo antro con muri di grosse pietre, ma ogni volta, e con impeto maggiore, prorompe fino al mare. Legata ad altre tradizioni è la leggenda secondo la quale Bora era una dolce ninfa abitante dei boschi carsici. Soffiava durante l'estate per portare refrigerio agli uomini che lavoravano questa dura terra. Un giorno arrivarono da lontano degli uomini bellicosi che quivi costruirono le loro dimore. Accadde che uno di essi uccise il Dio tanto amato da Bora, e la ninfa , per vendetta , si mise a soffiare gelida e con violenza inaudita. Così divenne nemica degli uomini e da allora ogni inverno ci fa sentire la sua fredda rabbia.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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