14-06-2016, 23.00.57 | #1 |
Cittadino di Camelot
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Saint Andrews - Scozia
Inizio col sottolineare che Sant' Andrea, l' apostolo pescatore, è il Santo Patrono della Scozia. Questo posto, nella sua decadenza, ha un che di particolare, magico e pure sognante. Altea SAINT ANDREWS Saint Andrews (in gaelico scozzese Cill Rìmhinn) è una città universitaria che si trova sulla costa est della Scozia dove possiamo ammirare i resti del castello e dell' antica cattedrale. La cittadina fino al X secolo era conosciuta come Kilrymont e prese in seguito il suo nome da Sant’Andrea apostolo, il santo patrono dell’intera Scozia le cui ossa furono portate nella città come reliquia. La religione ha avuto una forte influenza nello sviluppo di Saint Andrews non solo per quanto riguarda il nome della cittadina, ma anche per la moltitudine di edifici sacri che vennero costruiti nel corso degli anni tra i quali spicca la grande cattedrale, edificata nel 1160, che attirò per secoli migliaia di pellegrini da tutta Europa rendendo la città il principale centro della vita religiosa in tutta il Paese. Durante il Medioevo Saint Andrews si espanse notevolmente grazie alla sempre più crescente importanza ecclesiastica e anche quella accademica, nata con la fondazione dell’Università nel 1431. Il XVI secolo fu il periodo più turbolento nella storia di Saint Andrews: l’arcivescovo cattolico della città, il cardinale David Beaton, fu il leader di un movimento anti protestante che nacque all’epoca a seguito del diffondersi della Riforma ed ordinò molti processi ed esecuzioni di persone considerate “eretiche”. Nel 1559 l’esponente del calvinismo John Knox predicò un così ardente sermone nella Holy Trinity Church che scatenò una rivolta tra i fedeli: la cattedrale di Saint Andrews venne saccheggiata dai suoi seguaci segnando la fine dell’influenza religiosa della città e l’inizio della Riforma scozzese. A seguito di questi avvenimenti la città cadde in un lungo declino. Nonostante il repentino aumento della popolazione e la crescita dell’Università durante il secolo scorso, Saint Andrews conserva ancora il suo fascino medievale e i simboli religiosi che l’hanno caratterizzata nel corso dei secoli. Sono ancora visibili due delle numerose porte d’accesso alla città, la West Port e la Sea Yett, mentre di altre rimangono solo le rovine. Imponenti sono anche i resti del castello e dell’antica cattedrale, la cui torre spicca nel cielo accanto all’oceano. CATTEDRALE DI SAINT ANDREWS L’imponente cattedrale di Saint Andrews domina la baia del porto ed è costruita così vicina al mare che sembra sfidare la forza delle onde e la potenza del vento. Una volta edificio religioso più grande di tutta la Scozia, la sua costruzione iniziò nel 1158 su ordine del Vescovo Arnold, sul sito dove erano conservate le reliquie di Sant’Andrea. I lavori di realizzazione dell’opera proseguirono per quasi 150 anni, non senza alcuni intoppi in corso di costruzione: nel 1272 una fortissima tempesta abbatté la parete occidentale ed in seguito i lavori vennero rallentati a causa della prima guerra d’indipendenza contro l’Inghilterra (1296–1307). La cattedrale venne ultimata e consacrata il 5 luglio 1318 alla presenza del re Robert Bruce e rappresentava il più magnifico ed imponente edificio fin’ora costruito in Scozia, sede dei più importanti vescovi ed arcivescovi. Nel corso dei secoli rappresentò un simbolo religioso e moltissimi fedeli da tutta Europa si recavano qui in pellegrinaggio. Il suo declino iniziò con l’avvento della riforma protestante sul territorio scozzese: nel 1559 i seguaci di John Knox, che aveva predicato un acceso sermone in città, saccheggiarono la cattedrale rubando immagini ed oggetti sacri e successivamente, a partire dal 1561 essa venne abbandonata e lasciata cadere in rovina. Alla fine del XVI secolo la torre centrale cedette, portandosi dietro gran parte della parete nord; negli anni successivi molte pietre vennero portate via ed usate per costruire nuovi edifici e per preservare l’opera non venne fatto niente fino al 1826. Oggi rimangono sole delle suggestive e grandiose rovine dell’antica cattedrale gotica, circondate da un cimitero e da imponenti muri di cinta monastici. I frammenti che sono sopravvissuti nel corso dei secoli, erosi dalla forza del mare e dalle raffiche di vento, testimoniano la grandezza di quest’opera. È possibile attraversare la porta d’ingresso a volta, passeggiare nell’erba in quella che secoli fa era la navata centrale, osservare ciò che rimane delle pareti con le grandi finestre ad arco. La parte più suggestiva è sicuramente la superba parete occidentale che si staglia altissima nei suoi 30 metri e che rende perfettamente l’idea di quanto doveva essere magnifica e imponente la cattedrale nei suoi anni di massimo splendore. È un luogo mistico e pieno di pace, la quiete interrotta solo dal rumore delle onde e dai versi dei gabbiani. Uno di quei posti che incute un po’ di timore, che infonde un profondo senso di rispetto e che va visitato in silenzio, senza parlare. Oggi la cattedrale è di proprietà di Historic Scotlan.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 15-06-2016 alle ore 15.24.00. |
14-06-2016, 23.11.02 | #2 |
Cittadino di Camelot
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SAINT ANDREWS CASTLE (IL CASTELLO)
Poco distante dalla cattedrale sorgono i resti del castello di Saint Andrews, arroccato su di uno scoglio a picco sul mare. Residenza ufficiale dei principali vescovi ed arcivescovi scozzesi fin dal medioevo, il castello fu fatto costruire tra il 1189 e il 1202 dal Vescovo Roger proprio negli anni in cui veniva edificata anche la vicina cattedrale. Durante la guerra d’indipendenza con l’Inghilterra (1296–1356) esso subì seri danneggiamenti e passò più volte di mano in mano tra scozzesi ed inglesi: nel 1303 il castello fu preso e preparato per accogliere il re inglese Edoardo I, successivamente fu riconquistato dagli scozzesi dopo la battaglia di Bannockburn nel 1314 e riparato dal vescovo William Lamberton. Ricatturato di nuovo dalle forze inglesi nel 1330 che ne rinforzarono le difese, fu espugnato infine da Sir Andrew Moray, reggente di Scozia, nel 1336 dopo tre settimane d’assedio. Per evitare che cadesse nuovamente nelle mani dei nemici d’Inghilterra il castello venne distrutto dagli scozzesi tra il 1336 e il 1367. Tra il 1385 e il 1401 il castello di Saint Andrews venne interamente ricostruito ad opera del vescovo Walter Trail. Durante gli anni che seguirono il castello fu usato anche come prigione: il bottle dungeon, la prigione a bottiglia, è un’umida cella senz’aria scavata nella solida roccia sotto la torre nord-ovest dove furono lasciati morire numerosi delinquenti così come molte personalità di spicco locali. L’aumento delle tensioni religiose nel corso del XVI secolo portarono ad intraprendere ulteriori lavori di costruzione, come l’aggiunta di una nuova torre per artiglieria per difendere il castello, ad opera di James Beaton negli anni tra il 1521 e il 1539. La fortezza fu teatro di violenze ed assassinii negli anni della riforma protestante. Il conseguente assedio del 1546-1547 per riprendere il controllo dell’edificio causò gravi danni alla struttura ed è proprio a quegli anni che risalgono i due celebri tunnel scavati sotto al castello, the mine and countermine: gli assedianti, capeggiati da James Hamilton, 2nd Earl of Arran, scavarono un tunnel nella roccia con lo scopo di arrivare all’interno del castello e contemporaneamente gli occupanti della fortezza scavarono un contro-tunnel per intercettare gli avversari. Entrambi i tunnel, scoperti nel 1879, sono oggi aperti al pubblico. L’assedio venne interrotto grazie all’arrivo di un ingegnere italiano, Leone Strozzi, che organizzò un devastante attacco di artiglieria: il castello fu riconquistato e gli occupanti catturati, imprigionati o mandati in esilio. L’arcivescovo John Hamilton riparò il castello in seguito all’assedio, modificandone alcuni tratti strutturali e riportandolo al suo vecchio aspetto di residenza anziché di fortezza. Il suo mandato tuttavia fu breve: egli venne impiccato a causa della sua opposizione alla riforma protestante e del supporto a Mary Stuart Queen of Scots. L’abolizione dell’ordine dei vescovi nel 1592 sancì definitivamente la fine del castello e la sua caduta in rovina. Nel 1801 la great hall (la sala dei banchetti) cedette e cadde nel mare, seguita da altri crolli che vennero interrotti con la costruzione di una parete di protezione sul mare nel 1886. Oggi il castello è di proprietà di Historic Scotland. tratto dal sito "Nel cuore della Scozia"
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14-06-2016, 23.13.20 | #3 |
Cittadino di Camelot
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Quante traversie ha dovuto attraversare Saint Andrews, e tutto per motivi non solo politici ma pure religiosi. Guardandolo mi chiedo e immagino quale aspetto orignario potesse avere..ma il suo fascino forse è racchiuso proprio in questa storia e immagini. Altea
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15-06-2016, 14.13.46 | #4 |
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Un post davvero interessante.
Una località che forse meriterebbe di essere visitata.
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15-06-2016, 18.47.39 | #5 |
Cittadino di Camelot
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Penso davvero meriterebbe di essere visitata Sir Hastatus, io me ne sono innamorata, vi è qualcosa che mi attira molto nei suoi ruderi che sanno parlare di una storia antica e loro impavidi resistono a testimoniarla.
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