08-05-2017, 20.40.44 | #91 |
Cittadino di Camelot
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L'uomo si avvicinò a me ed io per istinto mi spostai. "Io..." dissi guardandolo fisso negli occhi. Come consigliatomi, mi sedetti e afferrai la tazza di te guardandola confusa. Aveva un profumo buonissimo ed era invitante. "Ecco... Io ero... Vivevo in uno zoo girovago..." dissi smettendo di guardarlo. "Giravo il mondo con quella che consideravo la mia famiglia..." dissi posando la tazza sulle gambe. Allora tolsi il cappuccio un po' titubante. Non ero più un unicorno, non avrei dovuto suscitare chissà quanto sgomento.
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08-05-2017, 20.41.44 | #92 |
Cittadino di Camelot
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Il borghese ci fissava, l' altro uomo guardava altrove ma quel Kimsy, invece, appariva normale e per nulla stranito dalla nostra presenza.
Ma quando iniziò a parlare del Male qualcosa in me si risvegliò..."Le forze del Male nel mio Regno sono vietate..."anzi preserviamo il Bene dal Male..e lo scrigno che conteneva ciò che lo equilibrava era andato perso. Per un attimo guardai il Sole, mio padre...lo invocai mentalmente, e lentamente mi misi in contatto telepaticamente con Parvia. E rividi solo in quella visione Serenica e io che portavo in mano la Sfera Solare Sacerdotale..ciò che mi serviva per mettermi in contatto..."Parvia...sono Eeila...tu mi guardi...vedi cosa sta succedendo. Penso di essere con degli uomini che professano il Cattolicesimo, uno di loro ha detto in questo posto il Male sta prendendo il sopravvento..penso proprio il Sacro Fuoco di Petria, forse, mi ha portato nel luogo giusto.." un soffio di vento e i miei occhi tornarono nella brughiera e davanti ai tre uomini. "Di che forze del Male parlate?" era come se quell' uomo mi leggesse dentro..possibile?
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
09-05-2017, 01.08.57 | #93 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quella voce.
Elv si voltò senza vedere nessuno, poiché Cassandra era ancora invisibile. Lui però sembrava essere convinto che nascosto da qualche parte ci fosse qualcuno che cercasse di spaventarlo. “Fatti vedere...” disse guardandosi intorno “... fatti vedere!” Gridò esasperato.
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09-05-2017, 01.17.05 | #94 |
Disattivato
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L'acqua era calda e leggera, una carezza sulla pelle, leggera e sinuosa.
Ero sola, lontano dalla corte, in pace con me stessa. Ma anche sola coi miei pensieri, col mio corpo plasmato dalle lunghe ore di lotta, profumato con i migliori unguenti del mondo, ma che di carezza conosceva solo quella dell'acqua. In quel momento potevo davvero spogliarmi di ogni cosa, ed essere unicamente la donna che c'era sotto la corona, donna che raramente si intravedeva fuori da quella stanza, una regina non ha tempo di essere donna, non le è nemmeno concesso. A me poi, era stato affidato un regno sciagurato. Un regno popolato da esseri ripugnanti, che ispiravano solo disgusto a tutte noi. Ricordavo ancora lo sgomento di tutte noi, ragazzine, quando abbiamo visto per la prima volta l'illustrazione di un libro, su cui era raffigurato un bellissimo uomo. A Beltàs tutto quello era solo un sogno inespresso, sia per gli uomini che per le donne. Una condanna, e dire che io ero la più fortunata del regno, a voler ben vedere. Si narra che le regine indicessero un grande ballo, in cui invitavano dignitari stranieri, e sceglievano il loro sposo. Eppure a me era sempre sembrato triste, decidere le cose a tavolino, senza lasciare spazio al cuore, alla passione. Sospirai, giocando con l'acqua, mentre la mia mente volava via, oltre le nostre montagne, chiedendomi se davvero lui esistesse. Non aveva un vero volto, esisteva solo nei miei sogni più segreti e nascosti. E quel momento, quando l'acqua si faceva più calda, forse riscaldata dalla fiamma che mi divampava nell'anima, era un po' come se fosse con me. Allora chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dal dolce tepore intorno a me, dal profumo dei fiori, da quella strana sensazione che divampava dolcemente e caldamente in me. Quando riaprii gli occhi, tutto era immutato: la vasca, il bagno, il tramonto oltre la vetrata. Ma poi udii una spugna leggera sulla mia spalla, dell'acqua fredda mi fece sussultare immediatamente. "Sua Maestà ha freddo?" una voce impertinente, quella voce che avevo ben imparato a conoscere nei miei sogni. Poi le sue labbra sul mio collo, una carezza umida, leggera, seducente, un brivido intenso e caldo. "No, per niente.." sussurro io, portando la testa all'indietro, e trovando il suo viso che mi guardava, pieno di desiderio. Non saprei descrivere quel viso, ma era bellissimo, l'immagine più bella che la mia mente riuscisse ad elaborare. "Peccato.." con un sorrisetto malizioso lui "Pensavo di farti compagnia.." la sua voce tra i miei capelli, la sua mano che scende fin sul mio seno, per poi imprigionarlo piano. "E vuoi lasciarmi qui tutta sola?" cercai di dire, mentre il respiro veniva meno. Lui sorrise, e io riuscii a percepire il suo sorriso sulla mia pelle. Poi si allontanò, e io quasi sussultai a quel distacco, ma poi compresi che stava raggiungendo l'altro capo della vasca che, rotonda, occupava l'intera stanza. Lo osservai spogliarsi con crescente desiderio, anche se l'immagine era sfuocata, potevo sentire il mio respiro che cresceva sempre di più, mentre poi, nudo e bellissimo entrava nella vasca, guardandomi negli occhi. Quanto amavo quegli occhi, dovevo averli visti una volta in un sogno, e da allora non li avevo mai scordati. Lui si avvicinò a me, lentamente, quasi volesse farmi morire di desiderio ad ogni passo. Allora io allungai appena le gambe, e con un movimento rapido gli schizzai l'acqua sul bellissimo viso. I suoi occhi allora divennero feroci, per un istante, infiammando i miei, che brillarono di luce nuova. Con un balzo da predatore arrivò da me, stringendo entrambi i miei polsi e guardandomi con uno sguardo così intenso che pensavo di sciogliermi come neve al sole. Un lungo, intenso, e interminabile istante in cui mi tenne ferma col suo corpo che piano aderiva al mio, e le sue mani che stringevano i miei polsi, un istante in cui i nostri occhi furono una cosa sola, e per un momento mi parve di vedere in loro il riflesso dei miei, simili e diversi insieme. Poi il suo respiro sul mio viso, le sue labbra sulle mie, il suo corpo che sfiorava il mio. E quel bacio, quel bacio intenso, unico, appassionante, capace di risvegliare ogni senso del mio corpo. Mi tenne ferma per un po', poi lasciò i miei polsi, per stringermi forte a sé, permettendomi così di stringerlo a mia volta, con tutto il mio corpo, che lo desiderava, bramava, invocava, come la pioggia nel deserto, come il sole d'inverno, come un venticello in un giorno assolato, come l'unica cosa che poteva darmi sollievo. E mentre quel bacio diventava sempre più infuocato, e tutto il mio corpo si incendiava, e bramava compimento di quel meraviglioso supplizio, sentii la sua mano scendere e percorrere tutto il mio corpo, una sensuale e intensa carezza, ambasciatrice del piacere più intenso. Raggiunse così il mio fiore che aveva schiuso i suoi petali per lui, mentre tutto il mio corpo pregustava il piacere di quelle carezze appassionate, eccitanti, appaganti. Quando poi lo raggiunse, un intenso brivido mi attraversò, e un timido piacere si fece strada nel mio corpo, amplificato dall'intensità del suo sguardo, che non aveva mai lasciato il mio, scostandosi appena da quel bacio infuocato. Ero sedotta, abbandonata, già pregustavo ogni istante che doveva arrivare... Un tonfo! Aprii gli occhi di scatto, ancora accaldata e sconvolta da quel sogno proibito che interrotto in quel momento non aveva fatto altro che gettare il mio corpo e la mia mente nella più completa insoddisfazione. Ci misi un po' a ricompormi.. o meglio, a fingere di essermi ricomposta, perchè restavo sempre sconvolta. Allora nuotai fino alla finestra per capire che cosa era successo, e se dovevo per forza uscire di lì, o se non era niente di grave e potevo tornare alla mia eccitante fantasia. Cosa che non mi sarebbe dispiaciuta affatto, pensai, cercando di calmare il fuoco che mi divorava imperterrito. |
09-05-2017, 01.17.44 | #95 |
Cittadino di Camelot
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Si voltò verso la finestra, ma ancora non poteva vedermi ed io lo guardavo perplessa.
Era molto strano. Di solito, potevo decidere quando essere visibile e quando invisibile, perché con lui non funzionava? "Heilààà, sono sulla finestra" dissi ironicamente, sventolando in modo beffardo la mano "Credo che non mi vedrai mai, se insisti a non credere nei fantasmi" aggiunsi, con tono candido. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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09-05-2017, 01.27.22 | #96 |
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Quel tonfo che destò Elyse dai suoi sogni proibiti, inquieti, irrequieti.
Un rumore sordo, seguito da un lungo silenzio, mentre la regina restava immersa in quell'acqua schiumosa e profumata che lambiva le sue forme. Poi voci confuse, fino a quando arrivò un'ancella.
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09-05-2017, 01.32.35 | #97 |
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Astral si levò il cappuccio ed il giovane dottore la guardò con attenzione.
“In uno zoo girovago...” disse alla ragazza “... sembra una vita interessante... e che mansioni avevate là? Avanti, raccontatemi tutto...”
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09-05-2017, 01.34.23 | #98 |
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Quella voce spinse Elv a guardare verso la finestra.
E finalmente i suoi occhi increduli videro qualcosa. Un alone leggero, un soffio etereo di luce soffusa. Poi pian piano la vaga sagoma di una ragazza. “Chi...” disse incredulo a Cassandra “... chi sei?”
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09-05-2017, 01.36.05 | #99 |
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Non riuscivo a vedere, né capire nulla di cosa stesse succedendo.
La cosa mi infastidiva parecchio, specialmente visto che ero stata interrotta sul più bello, nell'unico attimo che potevo ritagliarmi solo per me. Poi delle voci confuse, e capii ancora meno, stavo per uscire dall'acqua quando giunse un'ancella. Giusto in tempo, le indicai la vestaglia, e uscii dalla vasca. "Si può sapere che diavolo succede?" tuonai "Che cos'era quel tonfo?" furiosa, mentre mi avvolgevo nella leggera vestaglia. |
09-05-2017, 01.37.32 | #100 |
Cittadino di Camelot
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Le attenzioni di quell'uomo... Così vicino e nessuna sbarra a proteggermi. Tuttavia mi sentivo sicura, in qualche modo.
"Io... Sono stata presa da madre Babaluci, all'età di 5 anni. Sono... Cresciuta dietro ad una gabbia e... Beh... Io ero l'attrazione principale, signore..." dissi afferrando una ciocca con le dita. "I miei... Capelli, sono rari. Madre Babaluci lanciò un incantesimo su di me e la gabbia, in modo tale da mostrare alla gente un unicorno..." dissi con un certo tremore nel parlare. Avevo paura, e chi non ne avrebbe avuto, nella mia situazione? Speravo solo di non essere derisa, come a volte accadeva durante le mie esibizioni. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk
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