27-10-2015, 00.39.22 | #91 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La voce di Marwel e poi quelle dei bambini fecero destare, per un attimo, quel misterioso militare.
Indossava un giubbotto da aviatore, pantaloni militari e stivali di cuoio neri. Sul cappello che gli copriva per buona parte il viso compariva una stella sbiadita, di quelle che si possono vedere spesso in quegli ambienti frequentati dai militari regolari. E alla domanda della ragazza, per un istante, il militare sollevò il cappello quel tanto per guardarla bene. Fu uno sguardo rapido, ma attento, di chi è abituato a squadrare e giudicare in un attimo il mondo intorno a sè. “Mica male...” disse, per poi sorridere e tornare a coprirsi buona parte del viso sotto il suo cappello “... già, niente male avere tanti figli in così giovane età...” cominciò a fischiettare “... chi sono? Sono il vento impetuoso che soffia e grida nelle notti desolate.” Divertito. “Hai detto che volavi.” Fece Iris. “Infatti...” mormorò il misterioso militare “... infatti il vento vola. Niente vola più in alto e più veloce del vento.” “E' vero.” Sorridendo la piccola.
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27-10-2015, 00.47.03 | #92 |
Cittadino di Camelot
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Ancora il volto del militare rimaneva celato sotto il cappello e Marwel cominciava ad irritarsi e istintivamente la sua mano strinse più forte il manico del pugnale ed indietreggiò insieme ai bambini.
Pensava forse di prenderla in giro con quella risposta per nulla soddisfacente? Eppure non poteva scaldarsi e rispondergli male, poichè aveva dei bambini da proteggere e anche se stessa. Iris sembrava divertita da quell'individuo e non riusciva a rimanere a lungo dietro la figura della madre che cercava di nasconderla. "Si, sono figli miei, ma non li ho partoriti io. Se non vi dispiace vorrei vedervi in volto, soldato" disse la ragazza senza togliergli gli occhi di dosso.
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27-10-2015, 00.48.48 | #93 |
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Ascoltai le parole dell'uomo e m voltai di nuovo verso il paesaggio.
C'era qualcosa di fiero in quella ostinata persistenza, un posto cosí temuto eppure ancora in piedi, un luogo che riusciva a restistere anche di fronte all'ariditá e alla sterilitá, come il tarassaco che sboccia anche nei terreni piú avversi. Mi resi conto che quel luogo mi piaceva sempre di piú.
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27-10-2015, 01.11.12 | #94 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo II: Il magnifico avventuriero
<< “Ah! La sua persona è tutt'altra cosa. Ho visto tante stranezze in lui, e se volete vi dica ciò che ne penso, vi risponderei che lo considero come uno degli eroi di Byron, che la sventura ha marcato col suo sigillo fatale; un Manfred, un Lara, un Werner, uno insomma di quegli avanzi di antica famiglia che, diseredati della fortuna paterna, se ne sono procurata un'altra con la forza del loro genio di avventurieri che li ha posti al di sopra delle leggi della società.” >> (Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo) Quella richiesta di Marwel fu perentoria e nell'udirla il misterioso militare sorrise. “Se continuate a stringere così forte quell'arma che nascondete” disse senza togliersi il cappello del viso “finirete per farvi male. Ho sempre pensato che il connubio donne ed armi fosse sbagliato.” Finalmente si alzò da quel cespuglio che aveva scelto come giaciglio e si accomodò il cappello, liberando i lunghi capelli scuri e mossi e mostrando così il suo volto. E restò a fissarla divertito con i suoi enigmatici occhi azzurri.
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27-10-2015, 01.15.00 | #95 |
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Odio, era quello a legarmi a Canabias.
No, non solo almeno, era molto di più, era molto più complesso, ma era anche impossibile spiegarlo a quel fotografo. E sinceramente la cosa non mi importava nemmeno. "Perché va contro tutto ciò che è Sacro, Bello e Giusto..." Risposi, quasi con indifferenza ma velata determinazione per poi sorridere "Ma di qui non passerà, Evangelia non cadrà finché noi avremo vita e vi assicuro che non è poi così facile uccidere un legionario.." con un sorriso che mal celava l'orgoglio e il senso di appartenenza che sentivo. Salutai cortesemente gli agenti di guardia alla porta del capitano. "Dobbiamo parlare col capitano.." Dissi loro "È giunto il fotografo.." Indicandolo con un cenno "Lui lo attende!". |
27-10-2015, 01.18.53 | #96 |
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Gwen prese a perdersi in quello scenario.
C'era qualcosa di indomito e selvaggio tra quelle rocce consumate dal vento ed arse dal Sole. Qualcosa di primordiale, che batteva forte e fiero oltre il Tempo e lo spazio. Poi il fischio del treno salutò quasi quel mondo, con le sue atmosfere epiche e romantiche. “Tra breve raggiungeremo la stazione di Evangelia, signori.” Disse il controllore camminando nel vagone. “Ci fermeremo pochissimi minuti. I signori passeggeri intenzionati a scendere a questa fermata sono dunque pregati di prepararsi. Ripeto, il treno sosterrà pochi minuti, poi ripartirà per Città di Capomazda.”
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27-10-2015, 01.21.30 | #97 |
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La voce del controllore mi destó da quelle riflessioni.
Stavamo per arrivare. Presi allora la mia borsa e la valigia e mi preparai all'arrivo, in preda all'ansia e all'entusiasmo.
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27-10-2015, 01.22.37 | #98 |
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Ah si, lo immaginava. Sapeva che il soldato aveva scoperto che stringeva un pugnale in mano, ma tuttavia non sciolse le dita e continuò ad impugnarlo come se l'uomo non le avesse detto nulla.
Finalmente l'individuo si alzò e mostrò il suo volto a Marwel che, stupita, si bloccò ed abbassò lo sguardo. Era certa di aver guardato quegli occhi abbastanza a lungo da ricordarli azzurri, eppure aveva scorto una sfumatura grigia nelle iridi. Non ne era sicura, per nulla, ma più di tutto non era sicura di ciò a cui stava pensando. Ai suoi occhi? Perchè? Per quale motivo? Aveva decisamente altro a cui pensare! "So dove mettere le mani, non preoccupatevi" rispose cercando di apparire aspra, ma il suo tono di voce era incerto e la tradì. "Perchè parlavate con Iris?" gli chiese ritentando di imprigionargli gli occhi nei suoi.
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27-10-2015, 01.31.35 | #99 |
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A quelle parole di Clio i due militari che sorvegliavano lo studio fecero loro segno di entrare.
Così la ragazza ed il fotografo furono al cospetto del capitano Goz. “E così” disse questi fissando il nuovo arrivato “tu saresti... com'è il nome?” “Zac Heon, signore.” Sorridendo il fotografo. “Ah, si...” annuì con indifferenza Goz “... purtroppo ho poca dimestichezza con i nomi...” accendendosi il sigaro. “Voglio dirvi, signore, che sono molto felice e grato di essere qui.” Entusiasta Zac. “Vedere questo mondo che per molti è romanzato...” “Alt, figliolo.” Lo fermò il comandante. “So che stai facendo il tuo lavoro e che i capoccia del Comando Superiore ti hanno imposto qui. Cerchiamo allora si mettere in chiaro le regole, così andremo subito tutti d'accordo.” “Certo, signore.” Annuì Zac. “Vedi di non rompere gli zebedei e di non intralciare il nostro lavoro, chiaro?” Senza mezzi termini Goz. “Non voglio cavolate del tipo mettetevi in posa, né sciocchezze varie come foto di gruppo e così via. Fa il tuo lavoro, ma cerca di essere invisibile, chiaro?” “Siete stato molto chiaro, signore.” Accomodante Zac. “Vedrete, non vi darò noie.” “Lo spero, ragazzo.” Fumando Goz. “Lo spero... per te.”
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27-10-2015, 01.36.01 | #100 |
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Fummo portati al cospetto del capitano, e io restai in silenzio mentre i due parlavano.
Cercai di nascondere un sorrisetto divertito a quelle parole del capitano, ma ero davvero lieta che avesse pensato lui a mettere in chiaro le cose. Senza contare che apprezzavo molto il fatto che non le mandasse a dire, nè usasse mezzi termini: fraintendimenti con lui erano praticamente impossibili. Per un momento immaginai i piloti in posa, docilmente, ed era davvero un'immagine divertente quanto surreale. Eppure ero sicura che avrebbe trovato scene ottime per le foto anche spontanee. |