Redemptio

[Nyoko]

Istintivamente mi avvinghiai al suo collo. Per quanto io fossi forte, quella scena era stata inattesa e spaventosa.
Tremavo e volevo solo un po' di umanità.

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[Guisgard]

Castel istintivamente prese Diahnne fra le braccia, stringendola per tranquillizzarla.
"Su... su..." disse accarezzandole la testa "... è tutto passato... è tutto passato..." per poi guardarla negli occhi col viso vicinissimo a quello di lei.

[Nyoko]

Ci guardammo negli occhi ed io sentì le guance diventarmi rosse.
"Forse... Forse mi prenderai per una bambina..." tremando ancora e abbassando lo sguardo sulle sue labbra.

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[Lady Gwen]

Annuii in risposta a Lupa e la seguii insieme ad Elv.
Scendemmo giù proprio negli archivi televisivi e la donna ci spiegò come muoverci.
Poi andò via.
"Sì, infatti. Questo è poco ma sicuro" ad Elv "Tuttavia dobbiamo cercare e sbrigarci."

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[Altea]

Ad un tratto entrarono degli uomini, alcuni erano uomini che per il mio lavoro di cacciatrice di taglie avrebbero fruttato un buon guadagno ma tra loro vidi una figura amata..Hiss.
La maschera di indifferenza che portavo al volto crollò. .ammanettato e circondato da quei tipi, probabilmente si era ribellato o altro.
Il mio sguardo si levo' su di lui e lo guardai intensamente negli occhi, non potevo dire nulla ed era meglio aspettare il proseguio della situazione.

[Clio]

Sentivo il cuore battere sempre più forte.
Avevo il mio fucile al plasma puntato, nel caso avessi preso un abbaglio e fossero le altre prede.
Ma quando sentii dei passi iniziai a sperare, a sperare davvero.
“Best?” Chiamai “Esci fuori, sono Lonewolf...”.

Le mani scorrono veloci sul sensorphone, mentre tutto attorno a me scompare, immersa come sono in quel piccolo schermo.
È una sera tranquilla, limpida, Imperios regala un bellissimo tramonto, fatto di colori cangianti e soffusi, una bellezza così intensa, così delicata e magica.
Mi piace l’autunno, perché posso permettermi di stare al sole, senza impazzire per la mia ossessione per la pelle candida.
Non lo sento arrivare, sono troppo assorta.
Sento direttamente le sue mani che scorrono lentamente sul mio collo, il petto, le braccia.
È dietro di me, che sono comodamente seduta sulla poltrona del terrazzo.
Adoro sentire il suo profumo, percepire la sua presenza, porto indietro la testa, incontrando i suoi occhi meravigliosi nei miei.
“Ciao splendore..” illuminandomi.
“Ehi, piccola...” cercando la mia bocca per un bacio rubato.
Adoro quando mi chiama così, adoro ogni cosa che sappia di noi, dalle parole comuni che per noi invece nascondono un mondo intero, alle abitudini, al sorriso, al battito del cuore di quando vedo anche solo il suo nome sul sensorphone per un messaggino veloce.
“Che facevi?” Mi guarda lui sorridendo.
“Ti aspettavo...”
“Si? Sono fortunato allora...”
“Mmhh...” sorrido, baciandolo.
Quanto lo adoro...
“Vieni qui...” sussurro, facendogli segno di sedersi al mio posto, mentre io scivolo in braccio a lui, accoccolandomi dolcemente.
“Eri così assorta...” stringendomi.
“Scrivevo..” mostrandogli il sensorphone.
Lui lo guarda, leggendo in silenzio.
Amo fargli leggere quello che scrivo, amo scrivere per lui, e impazzisco quando lui lo fa per me.
Resto lì a guardare i suoi occhi fissi sullo schermo, come fossero la cosa più preziosa del mondo. Perché lo sono.
Insieme al suo sorriso, al suo cuore, al suo amore, a quel destino che ci unisce al di là di tutto e tutti.
“Chi è Lonewolf?” Mi chiede poi, distraendomi.
“La mia eroina, scrivo sempre di lei e del suo amore, lo sai...” assorta, mentre inizio ad accarezzargli i capelli.
“Il cavaliere dagli occhi azzurri?” Con un sorriso sornione.
Lo guardo negli occhi? Lo guardo intensamente, prendendomi in quell’azzurro che ho descritto mille volte e in mille modi.
Oh, quanto lo adoro...
“Certo...” divertita.
“Ma è bello come me?”
“Chissà...”
Rido piano, per poi accoccolarmi di nuovo.
“Siamo noi, lo sai...” baciandolo sul collo.
“Si...” sussurra lui, gemendo piano.
Oh se impazzisco quando geme...
“Perché Lonewolf allora?” mi chiede, curioso.
“Perché deve nascondere la sua identità..” gli spiego.
“È come mai?”
“Beh quando leggerai la storia lo saprai..” guardandolo sognate.
“Me la farai leggere?” Guardandomi negli occhi.
“Che domande... la sto scrivendo solo per te..” accarezzandogli il viso, le labbra.
Le labbra... oh, se adoro le sue labbra.
“Addirittura?”
“Oh si..”
“Sono fortunato allora...” con gli occhi nei miei.
“Lo siamo entrambi..” continuando a sfiorare le sue labbra, ma alzando ora lo sguardo a cercare quegli occhi meravigliosi, che racchiudono i mondi incantati dove amo perdermi, abbandonarmi.
Quei mondi che esistono solo per noi.
Ci guardiamo, quello sguardo solo nostro.
Quello sguardo unico e speciale, di chi si guarda e sa di appartenersi.
Allora piano, all’unisono, ci avviciniamo l’uno all’altra, per unire le nostre labbra in un caldo bacio, uno di quelli dati col cuore, prima ancora che con le labbra, di quelli che uniscono due persona in un modo così profondo da mischiare le due anime.
Mentre lo bacio mi stringo a lui, mi godo le sue labbra sulle mie, la sua lingua che gioca con la mia, le sue braccia che mi tengono stretta stretta.
Mi sento così sua...
Lo sento così mio...
Il mondo intero scompare quando siamo così... noi.
Ogni altra parola per definirci era superflua è riduttiva.
Quella invece racchiudeva tutto il nostro mondo, il nostro legame, la nostra intesa, il nostro amore.
Quel bacio mi toglie il fiato, mi entra nell’anima, mi sconvolge nel profondo.
Quando c’è lui di mezzo, ogni logica, ogni razionalità, ogni altra cosa scompare.
Perdo la testa ogni volta che mi sorride, impazzisco ogni volta che geme sulle mie labbra, sorrido ogni volta che mi scrive anche solo “ciao, piccola”, vado fuori di testa se quando torna da me mi dice che mi ha pensato, che gli sono mancata.
Perché la verità è che sono pazza di lui, completamente, follemente.
E lo adoro, lo adoro da morire.
Allora mi stacco appena da lui, per guardarlo negli occhi.
“Ti adoro, lo sai?” Sussurro dolcemente, felice come non mai.
“Anche io ti adoro..” mi sorride lui, stringendomi a sè, rendendomi ancora più felice.
Perché adoro dirglielo ma anche sentirglielo dire, adoro insomma quel modo tutto nostro di dirci “ti amo”.

Nessun altro conosceva quel nome, a nessun altro avevo parlato delle storie che scrivevo, nè le aveva lette.
Sapevo che avrebbe capito.
Solo lui...
Avevo scelto quel nome apposta.

[Lady Gaynor]

Rallentammo la nostra corsa, in cerca di un posto dove poterci fermare. Lo trovammo in una galleria secondaria, dove scendemmo lasciando gli aeroscafi accesi. Vidi mio marito prendere dei sassi e cercai di capire cosa volesse farne.
"Vuoi forse bloccare gli acceleratori con i sassi? Credo sarebbe una grande idea... Prima di schiantarsi, gli aeroscafi farebbero un bel tragitto. Intrufolarci a piedi nel circuito potrebbe permetterci di nasconderci meglio, anche se questi maledetti sensorphone segnalano la nostra posizione... Non sapresti trovare il modo di disturbare il segnale?"

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[Guisgard]

Castel guardò a lungo Diahnne senza dire nulla.
Poi con un dito sfiorò il mento di lei, facendole alzare lo sguardo verso di lui.
"Una bambina..." disse piano "... è così sensuale?" E la baciò.

[Guisgard]

Elv annuì a Kara.
Cominciarono a cercare, a rovistare fra quel mare di fascicoli e quelle tonnellate di dischetti video.
Tutti recavano sigle e titoli di trasmissioni, spot e provini.
Nulla cioè che potesse rivelare le falsità della rete.
Ad un tratto i due udirono dei passi e qualcuno che fischiettava.

[Guisgard]

Hiss entrò con i negrieri e subito vide Shushan su quel bancone.
Le sorrise e le fece l'occhiolino, in barba alla tragicità del momento.
Un gesto che doveva tranquillizzarla.