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Vecchio 30-05-2011, 05.17.44   #1001
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Rimasi abbagliata dal calore del sorriso di Adele. Quella donna emanava una tale rassicurante serenità... era uno dei motivi per cui mi ero convinta ad aiutarla. E in seguito ad affidarle Uriel. Non potei fare a meno di sorriderle di rimando.
"Non mi aspettavo nemmeno io di tornare così presto..." abbassai gli occhi, quasi intimidita. "Lui è il mio compagno di viaggio, mi ha protetta lungo il cammino. Purtroppo da dove giungo io non è consigliabile per una donna viaggiare da sola... avrete certamente sentito della guerra che si agita presso Capomazda."
Mi inchinai al cavaliere.
"Milord, vi trovo in splendida forma, spero che i vostri affari con i mercanti di lana siano prosperi come l'ultima volta che vi ho fatto visita..." Ma mi distrassi subito, l'arrivo di un volto che mi era familiare fece morire la mia voce.
Lo guardai con la stessa curiosità con cui guardava me. Non sembrava spaventato, forse sorpreso.
"Certamente avrete capito perchè sono venuta..." sussurrai, facendo qualche passo verso Uriel, che mi guardava reggendo distrattamente il suo giocattolo.
"Uriel..." dissi in un soffio, abbassandomi alla sua altezza. "Sai chi sono, vero? Mi hai chiamata spesso, ti chiedo scusa se ti ho fatto aspettare così tanto..." Gli parlai come ad un adulto, senza esitazione. "Ti piacerebbe fare due passi in cortile con me e questo cavaliere? Certo, se Sir Geoffrey e Lady Adele sono d'accordo..."
Quasi trattenni il fiato, mentre aspettavo una sua reazione. Non vedevo Gouf alle mie spalle, ma ne indovinai la sorpresa e il terremoto di emozioni che lo attraversavano.
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Vecchio 30-05-2011, 05.28.19   #1002
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Morrigan lo seguì con lo sguardo per tutto il tempo senza interromperlo. Seguì i suoi movimenti nervosi con un lieve sorriso disegnato sulle labbra. Avrebbe aspettato che sfogasse un po' il suo malumore prima di rispondergli. Guisgard poteva essere parecchio indisponente alle volte, e aveva spesso il vizio di lagnarsi, ma Morrigan, in quei brevi giorni, stava almeno iniziando a conoscerlo.
Così, quando lui si fu straiato sulla panca, la ragazza gli si parò davanti, con le mani sui fianchi e un'aria che voleva esser seria.

"In fin di vita, eh? Io ti ho trovato un facile lascia passare per la tua biblioteca, e tu trovi pure di che lamentarti!? Preferivi andare stanotte e scassinare i catenacci dell'abazia come un landruncolo qualunque? Dovresti essermi grato, invece di parlare così!"

Scosse il capo con forza, e i suoi lunghi capelli ondeggiarono, sbattendole sulle spalle. Quindi gli voltò le spalle, si allontanò da lui, e, sedutasi sul letto, cominciò a sfilarsi gli stivali.

"E poi, la fretta e l'impulsività sono spesso cattive consigliere. Talvolta bisogna saper aspettare, Guisgard... e ci sono modi molto costruttivi per poter sfruttare queste ore che abbiamo a disposizione... anche se immagino che ciò a cui penso io sia molto diverso da quello che ti propongono di solito le belle ragazze che usano tenerti compagnia!"

Tacque per un istante. Lasciò cadere entrambi gli stivali per terra, cercò con lo sguardo il pezzettino di blu notte che si intravedeva dalla stretta finestra oltre le mura del convento, quindi riportò gli occhi su di lui.

"Ora so di dover chiedere troppo, caro marito, ma avresti la discrezione di voltarti per qualche minuto, mentre mi tolgo questi vestiti?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 30-05-2011, 05.35.33   #1003
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Sir Geoffrey e Lady Adele sorrisero per poi allontanarsi e lasciando i due da soli col piccolo Uriel.
Questi passeggiava accanto a sua madre, tenendo stretta fra le manine la sua spada di legno.
Forse, impugnandola, ne traeva coraggio.
Restò in silenzio, quasi sempre con lo sguardo basso, fino a quando, improvvisamente, lo alzò sul cavaliere che li seguiva qualche passo più indietro.
Avevano gli stessi occhi.
Occhi che si unirono in quello sguardo ricco di silenzio, ma anche di significato.
Gouf lo fissò restando anch’egli in silenzio.
“Signora…” disse all’improvviso “… vuoi vedere la tana del drago?”
E senza attendere risposta da Melisendra le prese la mano e la condusse verso il pozzo del cortile.
“Qui vive un drago…” indicando il pozzo “… ma io faccio la guardia e quando uscirà lo colpirò!”
Gouf si avvicinò alla madre ed al bambino, continuando a restare in silenzio.
“Ti aspettavo, signora…” mormorò il piccolo “… ti sogno tutte le notti…”
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Vecchio 30-05-2011, 05.55.49   #1004
Guisgard
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“Modi molto costruttivi? Davvero? Ehi, non starai mica cercando di sedurmi!” Disse Guisgard divertito. “Dovresti contenerti, sai… dopotutto siamo in un convento, un luogo sacro…” e rise di gusto “… però pensandoci, mi tornano in mente le parole di un vecchio amico… ricordo diceva che il luogo migliore per fare l’amore con una bella ragazza è proprio un convento… così, al mattino hai già bello e pronto un frate per confessarti!”
Tirò fuori da una tasca la sua ocarina e tornò a stendersi su quella panca.
“Sai, somigli ad una donna che conobbi tempo fa…” continuò “… lady Riwa… giunonica, calda, sensuale…” sospirò “… eh, che donna… fu con lei che io persi la mia innocenza…” sospirò di nuovo “… ma mi dicevi? Ah, si, di voltarmi… certo, certo… dopotutto sono anche io un cavaliere… o almeno così dice qualcuno…” rise di nuovo per poi, voltatosi nella direzione opposta al letto di Morrigan, cominciare a suonare la sua ocarina.
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Vecchio 30-05-2011, 06.09.25   #1005
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Gli sorrisi. Era straordinario averlo così vicino.
"Oh, lo so che sogni parecchio... e che da qualche tempo non sono semplici sogni..." gli dissi, osservando il pozzo con attenzione. "Forse il drago dorme... oppure ha paura della tua spada."
In fondo al cuore mi domandai per quale ragione tutti gli esseri di sesso maschile che avevo conosciuto in vita mia fossero così bellicosi. Avevo sperato che Uriel non dimostrasse interesse per quel genere di cose... ma non si può andare contro natura.
"Sono qui perché mi mancavi molto, Uriel. Io sono Melisendra, ma forse te lo hanno detto. L'ultima volta che ti ho visto eri molto piccolo e non te ne ricorderai... ma non c'è giorno che io non pensi a te."
Mi sedetti vicino a lui, sui gradini del pozzo.
"So che sei un bravo bambino... e so anche che ogni tanto riesci a sentire cose un po' speciali, come quei sogni..." gli sorrisi e presi la sua mano. Al contatto lasciai fluire lievemente un po' delle mie energie. Stavo accarezzando la superficie dell'acqua, come una piuma. Sentii che qualcosa si agitava, lì sotto. Qualcosa di molto simile a me. "Non sei il solo..." lo guardai negli occhi. Quegli occhi scuri e sorpresi, curiosi e tremendamente meditabondi. Profondi. Ingenui.
Sentii una flebile risposta, una specie di sorriso.
"Sai, il mio amico è un cavaliere, forse può insegnarti come si stana un drago!" Sorrisi a Gouf, che mi sembrava un po' frastornato.
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Vecchio 30-05-2011, 06.14.57   #1006
Morrigan
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Morrigan lo fissò stupita... ma come si permette di dirmi certe cose?
Appena lui si fu voltato, si slacciò il corsetto quanto più lestamente potè, sfilò i pantaloni, e senza nemmeno perder tempo ad indossare qualcosa, si infilò sotto le ruvide lenzuola di cotone, per timore che lui potesse decidere di girarsi proprio in quel momento.
Solo quando si fu sentita tranquilla, al riparo di quelle coperte, se le strinse al petto, si mise a sedere e, guardandolo furiosa, si ricordò che era molto adirata con lui...

"Non mi interessano le tue avventure sentimentali, nè il novero delle tue tante conquiste... l'amore non mi interessa, credevo di avertelo già detto! Volevo solo parlare con te del piano di domani, e magari consigliarti qualcosa di utile sul da farsi... ma vedo che hai ben altro per la testa, quindi buonanotte!"

Disse quelle parole di fretta, quasi sbattendogliele in faccia. Quindi si distese nel letto, si gettò le coperte addosso coprendosi fino a gli occhi, si girò sul fianco dandogli le spalle e finse di voler dormire.
E in quei minuti che seguirono l'esplosione della sua esclamazione, la musica malinconica dell'ocarina riempì la stanza.
Lei restava immobile, trattendo il fiato, per non far capire a Guisgard che era sveglia. Ma nel buio il suo orecchio si andava perdendo in quella musica, e pian piano la tensione scivolò via dal suo corpo. Allora Morrigan pensò che non aveva motivo di esser troppo dura con lui, e forse avrebbe anche dovuto smettere di tremare, come all'improvviso si era scoperta a fare, al pensiero che quella era la prima volta che dormiva nella stessa stanza con un uomo.
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"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 30-05-2011, 06.31.07   #1007
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Uriel ascoltava Melisendra talvolta guardandola negli occhi, altre volte con lo sguardo chino a terra.
Poi, alle ultime parole di lei, fissò quel cavaliere.
Di nuovo i due si persero nel medesimo sguardo.
“Quel drago che dorme nel pozzo…” disse Gouf rompendo quel profondo silenzio in cui si era chiuso “… è molto grande?”
Uriel annuì.
“Per questo ne hai paura?”
“Non ho paura…” scuotendo il capo Uriel.
Gouf accennò un lieve sorriso e fissò Melisendra.
Si accostò allora al pozzo e ci guardò dentro.
“I draghi dormono anche per molti anni, sai?”
Il bambino lo fissò incuriosito.
“Non credo che questo sia sveglio.” Continuò Gouf. “Vuoi vedere?”
Il piccolo annuì ed il cavaliere lo prese in braccio, sporgendolo nel pozzo.
Per un attimo quella scena turbò ed impressionò Melisendra.
“Lanciala e sentirai che il drago dorme.” Disse Gouf al bambino dandogli un sassolino da far cadere nel pozzo.
Uriel lasciò cadere quel sassolino e dopo alcuni istanti si udì il rumore dell’acqua.
“Ecco, visto?” Fece Gouf. “Dorme così profondamente che non l’ha neanche sentito arrivare quel sassolino.”
Uriel rise.
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Vecchio 30-05-2011, 06.51.40   #1008
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Guisgard sorrise a quelle parole di Morrigan.
La musica della sua ocarina riempì, leggera e delicata, la piccola stanza, con le sue note lente e malinconiche.
Note che sembravano vibrare sui pensieri, sui sospiri e sui sogni dei due.
Suonò per qualche altro istante, come a voler rasserenare un’inquietudine che, malgrado i suoi modi da guascone, non riusciva mai a celare totalmente.
Ad un tratto smise di suonare e cominciò a spogliarsi.
Lasciò cadere i suoi abito accanto alla panca e sistemò poi gli stivali vicino al muro.
Si voltò allora verso Morrigan.
Si intravedeva una spalla nuda tra le coperte e i lunghi capelli bruni.
Si avvicinò allora al letto e posò su di lei il suo mantello.
“Questa piccola stanza non è certo il posto più caldo ed accogliente del mondo…” disse fra sé “… almeno con questo mantello smetterai di tremare...”
Si voltò poi verso la sua panca e notò a terra la camicia di Morrigan.
“Forse sarò anche un cavaliere…” mormorò a bassa voce “… ma non sono certo un santo! Perciò meglio metterla via questa ed evitare tentazioni!” Buttandola dietro il letto.
Tornò allora sulla panca e si lasciò cadere sopra.
Poco dopo si addormentò fino al mattino.
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Vecchio 30-05-2011, 06.58.13   #1009
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La brughiera…
Una pieve abbandonata...
Un castello dalle alte mura e con un meraviglioso verziere…
Gli occhi verdi e tristi di una ragazza…
Un lamento perso nella notte…

Llamrei aprì gli occhi, ricordando solo immagini e segni confusi.
“Come state sorella? Siete svenuta e vi abbiamo condotta qui, nel palazzo…” disse Monteguard.
Nella stanza vi erano anche alcuni servitori.
“Ora riposatevi e vedrete che domani vi sentirete meglio…” continuò il capitano “… io devo tornare in caserma. Questi servitori si occuperanno di voi.”
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Vecchio 30-05-2011, 07.00.48   #1010
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Correva per la brughiera come una belva braccata.
Braccata dall’odio implacabile del suo inseguitore.
Una belva condannata dalla giustizia degli uomini e forse da quella del Cielo.
Correva tra gli sterpi e i rovi, tra le nude rocce e il silenzio della notte.
Ad un tratto però, quei suoi ricchi abiti signorili lo tradirono.
Quei preziosi vestiti restarono impigliati in qualcosa.
Forse nella mano della morte.
Cercò di liberarsi, ma invano.
Si dimenò fino a strappare il suo ricco abito ed a lacerare le sue carni.
I rami di quegli alberi sembravano stringersi sempre più attorno a lui, quasi a chiuderlo in una morsa fatale.
Alla fine, vinto dalla fatica e dalla paura, cadde tra il terreno e le pietre.
Tentò di strisciare verso degli spuntoni rocciosi che nelle tenebre della notte sembravano assumere la forma di una grotta, di un rifugio.
Ma non vi arrivò mai.
Il suo inseguitore lo raggiunse.
Ebbe solo un istante per scorgere gli occhi di quel suo giudice, giurato e carnefice.
Poi un urlo disumano si disperse nell’implacabile vastità della brughiera.
Alle prime luci del giorno, il suo corpo orrendamente mutilato fu rinvenuto da un gruppo di cavalieri.
“Guardate, signore…” disse uno di quelli al suo comandante “… il volto è sfigurato ed irriconoscibile, ma questi sono i suoi abiti… gli stessi che indossava alla sua incoronazione…”
August si avvicinò e fissò quel cadavere.
Sentì per un attimo il mondo franargli sotto i piedi ed una cupa disperazione si impossessò di lui.
Restò in silenzio per un tempo indefinito, poi con un cenno fece caricare dai suoi quel cadavere su uno dei cavalli.
Dopo un pò ritornarono al palazzo.
Appena dentro molti cavalieri li circondarono, ansiosi di conoscere notizie sull’Arciduca e sua moglie.
In quel momento li raggiunsero Ravus ed Izar.
“Novità, sir August?” Domandò quest’ultimo. “Avete trovato sua signoria e la Granduchessa?”
August restò in silenzio e si fece da parte, mostrando il cavallo che trasportava il corpo senza vita di Icarius.
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