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Vecchio 04-11-2013, 21.36.28   #1011
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Altea era uscita sulla terrazza, appartandosi dal clamore della festa.
Il cielo era velato da nubi e le stelle non si mostravano.
Ad un tratto due degli ospiti uscirono anche loro, avvicinandosi poi al parapetto.
“Pare dunque che stasera Mirabole verrà qui...” disse uno dei due all'altro.
“Mah, io non ci credo.”
“Perchè mai?”
“Sarebbe da stupidi venire qui quando tutti ti aspettano, no?”
“Allora perchè lasciare quel biglietto?”
“Magari solo per depistare.”
I due allora si accorsero di Altea.
“Milady...” fece uno dei due “... non temete di star qui da sola? Si dice che stasera possa arrivare qui Mirabole.”
“Milady è molto più furba di te.” Replicò l'altro. “Sa che non verrà nessuno.” E rise.
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Vecchio 04-11-2013, 21.37.23   #1012
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Che grazioso battibecco.... e intanto quella Chiesa era impenetrabile.....sino a che Velv....parlo' da Ladro....." Certamente ...lo penso anche io....ma noi non siamo il Ladro....Velv....e siamo lontani dalla Chiesa......ma un modo ci potrebbe essere...solo se fossimo dei religiosi......ai religiosi non potrebbero sbarrare il passo.....e potremmo trovarci come per magia faccia Azable...e chi sara' mai.....".......
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Vecchio 04-11-2013, 21.39.40   #1013
Guisgard
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Roberto fissò Clio e le sorrise dolcemente.
Prese la sua mano e la condusse nel cuore del ballo.
I due, in mezzo a tante coppie danzanti, ballarono mano nella mano e con gli occhi persi gli uni in quelli dell'altra.
E così danzarono, fino a quando, quasi senza accorgersene, si ritrovarono presso una delle vetrate aperte.
Dava sulla terrazza e ad un tratto Roberto si fermò.
La luce delle candele qui si affievoliva e la vaga penombra della sera già reclamava il suo dominio.
I due allora furono quasi avvolti da quell'incertezza, divenendo simili a due ombre sbiadite agli occhi indifferenti di tutti gli altri.
Lui la fissò di nuovo e poi la baciò.
Fu un bacio lungo.
Lungo ed intenso.
Un bacio che terminò solo quando la musica cessò e fu annunciato l'ingresso del re nella sala.
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Vecchio 04-11-2013, 21.58.37   #1014
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Ascoltai i due uomini ...ancora Mirabole..non volevo sentirne parlare
Mi alzai e tornando nel salone vidi Altafonte ballare stretto a una dama che mi era familiareSorrisi leggermente scuotendo il capo...non aveva certo bisogno della mia presenza.
Chiesi a un maggiordomo di avvisare il cavaliere che lady Altea se ne stava tornando nella sua dimora e cosi uscii e salii nella carrozza. Istintivamente tolsi il pendaglio dal mio collo e lo posi sul sedile in modo che Altafonte lo trovasse per restituirglielo..certamente non sarei nemmeno rimasta in quella dimora di pazzi.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 05-11-2013, 00.04.07   #1015
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Mille luci mi giravano intorno, colori, musica... e per qualche momento mi parve di essere tornata indietro nel tempo, di essere tornata la ragazzina che ero stata...
poi le sue parole...
abbassai appena lo sguardo... ma non dissi niente.
Pensavo che era una follia... Jacopo non sarebbe stato affatto contento ed era una follia per lui provocarlo... essere lì con me... era una follia, per lui più che per chiunque altro.
Non lo dissi, tuttavia...
non lo dissi perché dentro di me ero felice. Intensamente.
La musica rallentò, lentamente, e gradualmente noi ci fermammo...
ci fermammo davanti ad una vetrata...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
guardò dai vetri il sottostante giardino illuminato “... il giardino di Borgolo... un luogo incantevole mi è stato detto... soprattutto di notte... nelle zone meno illuminate le stelle sono visibili in modo straordinariamente chiaro...” strinse allora la sua mano sul fianco di Talia, per poi salire leggermente sulla sua schiena “... dopo sarò lì, in quel giardino...”
Spalancai gli occhi e lo fissai.
Non poteva dire sul serio... non poteva.
I miei occhi erano nei suoi... larghi... il cuore mi batteva forte, mi sentivo le guance rosse e accaldate...
Poi quella voce... mi colse alla sprovvista, facendomi sussultare...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Talia...” fissandola Jacopo “... dov'eri?” Guardò poi Altafonte. “Cavaliere.”
“Capitano.” Con un cenno del capo questi.
I due restarono a fissarsi per alcuni istanti, poi il capitano spostò i suoi occhi su Talia.
“Vieni, Sua Maestà attende...” e prendendola per mano la portò via.
Mentre Altafonte svanì come un'ombra tra gli invitati.
“Ero... qui...” mormorai a quelle parole di Jacopo.
Mio marito, tuttavia, non badò a me, né a ciò che dissi... prese la mia mano e mi trascinò via...
Mentre ci allontanavamo tra la folla, mi voltai... incrociai per un istante ancora quegli occhi chiarissimi, poi svanì.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 05-11-2013, 00.23.08   #1016
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Non avevo mai amato danzare, lo consideravo un noioso dovere più che uno svago.
Ma non con lui.. d'un tratto, ogni cosa era diversa, potevo essere me stessa, libera e sicura di risplendere in quei meravigliosi occhi scuri, così diversi dai miei.
Non ero mai riuscita a spiegare quella sensazione, quella pace che trovavo in sua presenza, ma anche quel vago senso di inquietudine, come se ci fosse un velo impalpabile tra noi.
Da quando ero giunta a Sygma, avevamo osato fin troppo: a Crysa eravamo molto più distanti.
Forse era anche per quello che adoravo ballare con lui, perché in tutto quel volteggiare eravamo così vicini.
E anche quel giorno fu così, il mondo divenne opaco e lontano, mentre i suoi occhi e il suo sorriso brillavano come stelle nel firmamento.
Ero felice, felice come non lo ero da tanto, come pensavo che non sarei mai più stata.
Sapevo che era soltanto un sogno, che alla fine della musica sarei tornata ad essere la cugina fasulla, la principessa esule, l'amica sincera.
Ma volevo vivere quell'attimo di paradiso con tutta l'intensità possibile.
Cullai dentro di me le emozioni che si susseguirono, l'una dopo l'altra.
Quasi non mi accorsi quando arrivammo alla vetrata, per me, potevamo anche essere al Palazzo Reale di Crysa, o a Londra, o in qualunque altro posto della terra.
Eravamo soli, nonostante la folla.
Io, lui e la penombra.
Percepii il suo respiro, provava ciò che sentivo io?
Era troppo, dovevamo andarcene da lì, era troppo pericoloso!
Eppure, non c'era altro posto in cui avrei voluto stare. Nessuno parlò, fatto assai strano, era difficile che io e lui non avessimo argomenti di cui discutere.
Ma non in quel momento. C'era qualcosa di più, qualcosa che avevamo finto entrambi di ignorare ogni singolo giorno, era come una presenza, potevo quasi sentirla nell'aria, intorno a noi.
Avevamo esagerato, fingerci cugini ci aveva dato una liberà che non ci saremmo mai potuti permettere su Crysa.
Restai con gli occhi nei suoi, per lunghi istanti.
Poi, il mondo svanì.
Sentii soltanto le sue labbra sulle mie, una fitta dolorosa e bellissima mi attraversò l'anima.
Fu troppo breve l'istante in cui dissi a me stessa che non potevo, non era giusto, nemmeno mi accorsi di lui, quasi non fosse mai esistito.
Ciò che esisteva erano le nostre labbra unite in un tutt'uno.
Sentii le sue braccia stringermi, cercai istintivamente il suo collo con le mie.
Non avevo mai provato nulla di simile. Non che avessi mai perso tempo ad immaginare come sarebbe stato un bacio, fantasticare non era utile, nella mia posizione.
Ma in quei momenti appassionati nulla aveva senso, nulla esisteva.
Mai avrei creduto di avere in dono una felicità tanto grande.
Una voce, una voce lontana giunse al mio orecchio, così come al suo.
Il re.. era arrivato il re!
Ci fermammo, respirando a fatica, abbassai dolorosamente le mani dal suo collo, lasciandole ricadere lungo i fianchi.
Alzai gli occhi: increduli, felici, appassionati, terrorizzati.
Non riuscii a proferire parola.
Quella voce sottile, che continuava a ripetermi quanto fosse sbagliato, si fece sempre più possente e chiara nella mia mente.
La detestai, non la ascoltai, nonostante la sua insistenza.
Avrei dovuto schiaffeggiarlo, ma i miei occhi tradivano quanto lo desiderassi.
Avrei dovuto dirgli che avevamo sbagliato, che lui era sposato, che non doveva capitare mai più, ma il mio sorriso era troppo luminoso.
Avrei dovuto dire che era stato un momento di debolezza, la musica, l'atmosfera, nulla di più, ma non gli avevo mai detto una bugia.
Avrei dovuto.. avrei dovuto dirgli che lo amavo, che non avrei mai amato altri, anche se quel bacio era tutto ciò che c'era per noi, ma non potevo nemmeno dire la verità.
"Dovremmo andare.." fu l'unica cosa che riuscii a sussurrare, con un filo di voce.
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Vecchio 05-11-2013, 01.39.25   #1017
Guisgard
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Velv fissò incuriosito Elisabeth.
“State forse dicendo...” disse pensieroso “... di travestirci da religiosi per entrare in quella chiesa?” Restò poi per qualche istante in silenzio. “Però... potrebbe davvero essere un'idea...” guardò la chiesa “... perchè no...”
Fece segno alla dama di seguirlo.
Lasciarono quel luogo e poco più avanti fermarono un calessino e si fecero portare all'albergo dove alloggiavano.
Saliti di nuovo nei loro alloggi, Velv chiamò a sé gli altri due compagni.
“Ci occorrono due abiti da religiosi...” rivolgendosi ai due “... un curato ed una monaca... voi procuratemeli... io intanto preparerò una falsa lettera di presentazione...” prese la sua borsa e tirò fuori vari strumenti ed utensili “... vediamo un po'... ecco... saremo appartenenti all'ordine Agostiniano... inviati dal nostro convento per portare conforto al sacerdote di Santa Felicita da parte del nostro priore...” guardò Elisabeth “... trovatevi un nome da novizia... uno che vi è sempre piaciuto...”
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Vecchio 05-11-2013, 01.45.11   #1018
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Presa la carrozza e lasciato il Palazzo Reale di Sygma, Altea raggiunse poco dopo la dimora che un tempo fu dei nobili Castelflorenzio.
Qui la dama vide venirle incontro madama Irene.
“Milady...” disse la donna ad Altea “... siete già di ritorno? La festa è già finita?” Le fece cenno di rientrare in casa. “Volete che vi prepari qualcosa di caldo? Latte? Una tisana? Preferite vi porti il tutto in camera vostra?”
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Vecchio 05-11-2013, 02.09.32   #1019
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Roberto restò a fissare Clio, mentre tutto intorno a loro si animava.
La presenza del re aveva infatti destato ogni cosa in quella sala.
Un lungo applauso aveva accolto il sovrano di Sygma.
Roberto alla fine sorrise timidamente ed annuì a quelle parole di Clio.
Fu sul punto di sfiorarle la mano per condurla dove erano attesi.
Da Simone, da Selenia.
Ma non lo fece.
Solo un cenno col capo per indicarle di precederlo.
Tornarono così ai loro posti, dove trovarono sua moglie tutta entusiasta per l'arrivo del re.
Fu in quel momento che si avvicinò loro Duon.
“Salute a voi, amici miei!” Salutò il Capomazdese. “Bella festa, non trovate? E tra poco, chissà, arriverà anche l'ospite d'onore!” Ridendo.
“Di chi parlate, prego?” Chiese Roberto.
“Per Bacco!” Esclamò Duon. “Di Mirabole! Ovvio!”
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Vecchio 05-11-2013, 02.42.00   #1020
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Jacopo trascinò quasi via Talia, fino a raggiungere l'altra parte della sala, dove molti attendevano che il re prendesse posto sul suo trono.
“Continuate pure a divertirvi, amici ed amiche...” disse il sovrano prendendo posto sul suo regale seggio “... stasera bisogna essere gai... com'erano quei versi del nostro celebre predecessore? Ah, si...” sorridendo “... quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia del doman non c’è certezza!”
E tutti applaudirono a quelle parole recitate dal sovrano.
“Perchè hai ballato con lui?” Chiese d'improvviso Jacopo a sua moglie, mentre ancora tutti applaudivano al re. “E' uno sconosciuto... da quando dai così confidenza a chi neanche conosciamo?”
Il capitano poi si guardò intorno.
Il suo sguardo era cupo.
Come se cercasse qualcuno tra i presenti.
Forse un fantasma.
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