04-11-2011, 10.56.51 | #1011 |
Cittadino di Camelot
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Mi avvicinai al milord, ancora il bel volto di Semanide sembrava sconvolgere i suoi pensieri e il suo animo. Gli posi una mano sulla spalla "Milord, sono stata io la causa di tutto questo, ma volevo conoscere il vostro passato prima di esservi moglie. Mi spiace, ma non potevo evitarlo ma vi ho fatto del male. Come volete, sembra che purtroppo Semanide rimarrà per sempre nella vostra vita e io non voglio unirmi a un uomo che ancora ama ed è legato da altra donna. Ma sono qui per ascoltarvi come amica e persona che mi lega a voi da grande affetto". Guardai il volto compiaciuto di Angry.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
04-11-2011, 11.37.34 | #1012 | |
Cittadino di Camelot
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Ero ancora totalmente immersa nei miei pensieri quando quella voce mi raggiunse. Sussultai, quasi mi avesse colta in fallo...
Citazione:
Gli sorrisi... “Colombina...” risposi, con la voce bassa e sognante “Colombina possiede quella felicità serena, la felicità che le scaturisce dal cuore ogni volta che vede il volto del suo amato... una felicità semplice... e forse, proprio per questo, incrollabile! Ma noi...” soggiunsi sospirando “Noi siamo diversi! A noi è stato dato di vivere in tempi difficili, in tempi nei quali non è più possibile semplicemente crogiolarsi al calore dei sentimenti, in tempi nei quali il cuore e la ragione non sempre vanno d’accordo o in cui il cuore troppo spesso ci inganna, in tempi nei quali occorre prendere una posizione...” Tacqui per qualche istante, mentre la mia mente volava lontano a percorrere quelle vie lungo le quali le mie parole sconsiderate e uscite di getto l’avevo spinta... Ma subito la fermai. La fermai e la costrinsi a tornare in quella piazza. I miei occhi si indurirono appena, quindi, e il tono della mia voce si fece più pragmatico, mentre staccavo gli occhi dal mio interlocutore e il spostavo sul Palazzo della Ginestra... “Domani ci sarà una parata...” dissi, quasi sussurrando “Al termine della quale, il repubblicano De Jeon terrà un discorso dall’alto di questo palco. Ebbene, io ho intenzione di esserci... e di essere molto vicina. Lui terrà gli occhi sicuramente piantati sulla platea durante quel discorso, scruterà i presenti ad uno ad uno, stregandoli e convincendoli che ciò che dice, qualsiasi cosa dica, sia l’unica Verità... farà così, lo so... farà così, perché la sua eloquenza e il suo carisma sono la sua forza... una forza ben più temibile di quella di un esercito!” Di nuovo, tornai a guardare il mio interlocutore, puntando i miei occhi nei suoi... “Io sarò proprio qui sotto e mi lascerò trascinare dall’impeto e dal fervore della folla... e...” esitai appena un istante, poi mormorai “E, se siamo fortunati, lui mi vedrà! Se siamo fortunati... beh, magari chissà che ben presto non avremo qualcosa di ben più interessante di cui parlare, noi due!” I miei occhi rimasero nei suoi per un tempo indefinito... non sapevo cosa stesse pensando di me, non sapevo che cosa credesse o che cosa sospettasse... e non sapevo neanche che cosa si fosse aspettato da quel viaggio ad Ostyen... non lo sapevo, e forse fu solo la mia immaginazione che mi dette la percezione di averlo sorpreso... nonostante ciò, la cosa mi donò un curioso senso di soddisfazione. “Ebbene, monsieur Tafferuille...” dissi, dopo appena un altro istante di silenzio, recuperando un tono melodico e leggero “Si sta facendo ben tarda ora e io credo che sarebbe bene per me tornare al carrozzone... E voi, monsieur? Non desiderate accompagnarmi, forse? Vi faccio notare, per altro, che non è affatto bene lasciare che una povera e indifesa giovane donna vaghi da sola per una così grande città... Non credete?” Gli sorrisi, facendogli giocosamente l’occhiolino, e mi avviai per la via del ritorno... dopo appena qualche passo, poi, mi fermai e mi voltai a guardarlo, attendendo che si decidesse a seguirmi.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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04-11-2011, 16.20.02 | #1013 |
Viandante
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Rodolfo ascoltò attentamente il discorso di Missan, mentre lo seguiva con gli occhi in ogni suo gesto e passo, gustando,nel frattempo, il liquore che gli era stato gentilmente offerto.
Al domandare sospettoso dell'ambasciatore,poggiato il calice sul desco, rispose con franchezza: " Nessuno me l'ha rivelato, l'intuito me lo fa agevolmente supporre. Dato che nè io nè voi siamo inglesi e che non si tratta nè di una locanda nè di un bene immobile della Corona,almeno così penso non avendo scorto da nessuna parte le armi della real casa, non resta che pensare che questo palazzo appartenga a un qualche,nobile o ricco commerciante, inglese."
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Rodolfo Iulo " Concordia parvae crescunt, discordia maximae dilabuntur " |
04-11-2011, 21.26.35 | #1014 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Missan fissò Rodolfo con un enigmatico sguardo.
“Eh, devo dire che siete molto arguto” disse sorridendo “e sicuramente anche un notevole osservatore. Ebbene, dite il vero. Questo palazzo è stato, diciamo, preso in affitto dal mio paese per offrire a me ed ai miei collaboratori una degna dimora.” Si alzò e si avvicinò ad una delle finestre. La sera era ormai scesa e tutto taceva attorno al palazzo. “Quanti grandi valori abbiamo descritto oggi, mio buon amico…” mormorò Missan “… decantiamo la libertà dell’uomo e tutti i suoi sogni. Sogni finalmente liberi dall’oppressione fisica dell’aristocrazia e da quella morale e spirituale della Chiesa. Ma per realizzare tutto ciò…” esitò “… bisogna schiacciare i nostri nemici. Ed è per questo che io sono stato inviato in questo paese che tanto mi odia… per schiacciare l’ultimo baluardo della Società di Antico Regime…” si voltò a fissare Rodolfo “… parlo dell’uomo che cela il suo volto ed il suo nome dietro il Giglio Verde.”
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04-11-2011, 21.33.31 | #1015 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lord Carrinton fece cenno ad Angry di andare via.
La vecchia donna fissò per un momento il suo signore, poi, senza tradire emozioni, lasciò la stanza. “Amare quella donna?” Ripeté Carrionton ad Altea. “Io invece odio quella donna… si, odio come nessuno potrebbe mai… mi ha tormentato da vivo… e continua a farlo anche adesso che è morta…” fissò il ritratto “… amica? Vuoi essermi amica?” Sorrise malinconicamente. “Solo l’amore può salvare un uomo… e tu sei la mia unica salvezza… ma puoi esserlo solo amandomi, Altea… amandomi che io amo te…” Respirò intensamente, quasi a voler trovare la forza per continuare. “Si, è giusto che tu sappia tutto…” continuò “… ti racconterò ogni cosa…”
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04-11-2011, 21.38.16 | #1016 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non temere per questo, ragazzo.” Disse Hagus a Cavaliere25. “Missan non vivrà a lungo. Tu invece farai bene ad essere leale con noi, altrimenti sarò io stesso a fartela pagare. Ricorda, noi non abbiamo pietà per i traditori.”
Diede allora alcune spiegazioni agli zingari lasciati a presidiare il porto e con il resto del gruppo, tra cui Cavaliere25, si preparò per la missione di liberazione. “Avanti, ragazzo…” rivolgendosi a Cavaliere25 “… conducici al palazzo di Missan…”
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04-11-2011, 21.55.02 | #1017 |
Cittadino di Camelot
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Certo dissi presi e mi incamminai verso la strada del castello dentro di me sapevo che sarei riuscito a salvare quella donna e sarebbe stata felice poi guardai Hagus e dissi non vi tradirò state tranquillo non sono un doppio giochista e rivolsi il mio sguardo sulla strada davanti a me
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fabrizio |
04-11-2011, 21.57.42 | #1018 |
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Con soddisfazione seguii con lo sguardo Angry mentre usciva dalla stanza e trassi un respiro profondo udendo le parole del bel milord. Iniziai a camminare per la stanza, evitando di fissare quel quadro. Guardavo invece gli oggetti della bella Semanide, come per carpire qualcosa di lei, della sua personalità, mentre aspettavo che Lord Carrinton si aprisse a quei segreti che rabbuiavano la sua mente.
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04-11-2011, 22.10.27 | #1019 |
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Tafferuille affiancò Talia senza dire nulla e i due presero la via per ritornare al carrozzone.
Per un tratto di strada tra i due dominò un silenzio quasi irreale, rotto alla fine solo dai canti e dagli schiamazzi che un gruppo di giovani diffondeva per la strada. “Come osate fermarmi?” Gridò uno di quelli ai suoi compagni. Era abbigliato con un lungo lenzuolo color porpora. “Sono l’arcivescovo e voi, miseri popolani, avete l’ardire di bloccare il mio passaggio!” Continuò. “Ah, non fate arrabbiare sua eminenza” disse una ragazza scimmiottando una gran dama “o vi scomunicherà tutti!” “Oh, vi chiedo perdono, monsignore!” Mostrando un grottesco inchino un altro di quei giovani, che sembrava impersonare un soldato. “Ora va meglio!” Disse il giovane travestito da arcivescovo, per poi mostrare le spalle agli altri. E subito fu preso scherzosamente a calci dai suoi compagni. “Se questo è diventato il popolo di Animos…” mormorò Tafferuille a Talia “… allora il vostro De Jeon non avrà alcuna difficoltà a dominarne gli umori…” In quelle parole dell’uomo mascherato c’era tutto il disprezzo che sentiva. Soprattutto quel “vostro” echeggiò con un enigmatico suono. Per tutto il cammino Tafferuille non aveva rivolto la parola a Talia. Quasi come se le oscure parole della giovane non avessero suscitato nessuna sensazione nell’animo dell’uomo mascherato. Da lontano cominciò a mostrarsi la sagoma del carrozzone. “Trovo che siate un’ottima attrice…” disse poco prima di arrivare al carrozzone “… nel senso che siete abilissima a mascherare le vostre sensazioni e forse anche i vostri stati d’animo… per questo non comprendo il motivo di quelle vostre parole a Place des Martyrs…” finalmente, anche se solo per un breve istante, si voltò a fissare Talia “… l’avete detto voi stessa… viviamo in tempi difficili, dunque gradirei di non essere messo al corrente delle vostre simpatie politiche… meno sappiamo di chi ci circonda, meglio stiamo…” Di nuovo quel tono di disprezzo. Soprattutto la sua voce aveva calcato la parola “simpatie”. Proprio in quel momento, riconoscendoli, Gobert li chiamò da lontano. “Ehi, finalmente! Vi stavamo aspettando!” Gridò. “Essien vuole parlare a tutta la compagnia!”
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04-11-2011, 22.16.42 | #1020 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il gruppo capitanato da Hagus seguiva con attenzione Cavaliere25.
Attraversarono la campagna e da lontano cominciò, dopo un po’, a mostrarsi la sagoma del palazzo dell’ambasciatore. “Meglio non avvicinarci troppo.” Disse Hagus al gruppo. “Raduciou…” chiamò all’improvviso e subito uno degli zingari lo affiancò “…noi resteremo qui… tu avvicinati al palazzo e controlla quante guardie ne presiedono l’ingresso.” “Si, signore.” Annuì lo zingaro, per poi raggiungere il palazzo. “Immagino tu ti stia domandando chi siamo noi, vero?” Rivolgendosi Hagus a Cavaliere25.
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