24-11-2012, 03.47.08 | #1021 |
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Il gesuita ascoltò con attenzione i discorsi di Clio e di Parsifal.
“Dovete affrettarvi.” Disse ai due. “Ormai è notte e i contrabbandieri sono prossimi ad approdare sulla spiaggia... li troverete di sicuro intenti a dividersi il guadagno dei loro traffici... raggiungeteli e chiedete di Melions, il loro capo...”
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24-11-2012, 03.51.15 | #1022 |
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“Un intero scrigno di pietre preziose...” disse Lin con tono pensieroso “... davvero un gran bel dono... degno di un innamorato.” Fissò Altea. “Forse ho fatto bene a chiedervi consiglio per quel libro, visto che, con ogni probabilità, è destinato a voi...”
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24-11-2012, 03.56.12 | #1023 |
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Raggiunto il promontorio, l'imbarcazione entrò in un piccolo porto e subito tutto l'equipaggio scese a terra.
Qui trovarono una carrozza ad attenderli. La donna misteriosa vi entrò ed uno dei marinai aiutò Cheyenne a fare lo stesso. I cavalli furono allora frustati e la vettura partì. “Dimmi...” disse la misteriosa donna a Cheyenne “... qual'è il tuo nome?” La fissò con molta attenzione. “Hai famiglia? Un innamorato?”
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24-11-2012, 04.10.50 | #1024 |
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Storm restò sorpreso nello scoprire che non si trattava di Ingrid.
“Dobbiamo scoprire dove la tengono...” disse a voce bassa ad Elisabeth “... lasciate che le parli...” si chinò “... ascoltami.. sai se qui vi sono altri prigionieri?” Chiese alla prigioniera. “Se vi sono altre donne rinchiuse come te?” La ragazza scosse il capo. “Tu come sei finita qui?” “Ero...” mormorò lei “... ero la donna di un bucaniere... lui è stato ucciso per la taglia ed io sono stata portata qui...” Ad un tratto ritornò uno dei due carcerieri. “Allora, avete finito?” Domandò. “Non ancora, figliolo...” rispose Storm “... ma mi occorre del pane ed un po' di vino da consacrare, per farle poi bere e mangiare il Corpo del Signore.” “Sprecare pane e vino per lei?” Fissandolo il carceriere. “Ma è assurdo! E' solo una prostituta!” “Volete negare a questa povera peccatrice la possibilità di incontrare il Signore?” Fece Storm. “Davvero volete prendere su di voi il peso della sua dannazione?” “Bah...” sputando a terra il carceriere “... e sia...” si allontanò e poi tornò dopo un po' “... ecco un tozzo di pane ed un dito di vino... ma fate in fretta...” “Dio ti benedica, figliolo.” Sorridendo Storm. “Mettili pure su quel muretto, mentre io comincio a preparare la Consacrazione...” ma appena il carceriere si chinò per posare il pane e il vino, Sorm lo prese per il collo fino a spezzarglielo. “Ecco, ora dovrai sopportare solo il peso della tua di dannazione...” mormorò fissando quel cadavere.
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24-11-2012, 05.00.33 | #1025 |
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Ci fecero salird su di una carrozza. Li la donna ruppe il suo silenzio e volle sapere di più sul mio conto.
"Mi chiamo Cheyenne, sono orfana, a cinque anni sono stata ridotta in schiavitù da una yribù di vichinghi. Solo pochi mesi fa sono riuscita a liberarmi e mi sono imbarcata all'avvertura. Quando sembrava che ero finalmente giunta a ritrovare almeno mio nonno, sono stata nuovamente resa schiava , dagli uomini da cui mi avete comprata. Un innamorato? Quando ero tra i nordici hanno tentato di farmi sposare ma mi sono rifiutata perché ritenevo che la cosa fondamentale fosse l'Amore. Ma poi l' unica persona per cuo avevo incominciato a provare qualcosa è stata quella che mi ha consegnata proprio a quegli uomini che mi hanno poi venduta. Perciò ora stento a credere che troverò mai l' Amore vero e che tutte queste idee non siamo altro che favolette per bambini. Vorrei tanto sbagliarmi ma date tutte le sventure che mi sono capita non spero più in molte cose. Parlare di queste cose mi aveva gettato addosso un velo di tristezza e ora mi sentivo più simile che mai alla donna di ghiaccio. Le mie parole, uscite come un torrente in piena, erano terminate e avevano lasciato dietro di se un silenzio assordante.
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24-11-2012, 05.04.15 | #1026 |
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“Ma...” disse stupito quel bucaniere nel vedere Talia sul ponte “... cosa ci fate qui, milady? I prigionieri non posso stare sul ponte, ordini del capitano.”
Ma proprio in quel momento accadde qualcosa. Molti della ciurma si era radunati a prua e confabulavano fra loro. Erano agitati. Ad un tratto Guisgard risalì sul ponte e se li trovò davanti. “E'...” mormorò Emas “... è difficile a dirsi, capitano...” “Allora lo dirò io!” Prendendo la parola Rynos. “Noi non vogliamo andare a Las Baias!” “C'è tutta la flotta del governatore laggiù!” Gridò un altro. “Che voi abbiate voluto rischiare la vita per una donna” fissandolo Rynos “è affar vostro e vostro soltanto, capitano! Noi non vogliamo farci impiccare per questo!” “Io tengo al mio collo!” Fece Gwin. “E non voglio sentirlo scricchiolare in un cappio!” “Non possiamo andare a farci ammazzare tutti!” Esclamò Emas. “E' una pazzia! Non ci siamo salvati da quel sadico di Sumond, per poi andare alla rovina per colpa di un innamorato!” “Aspettate...” cercando di calmarli Austus “... Guisgard, noi ti abbiamo sempre seguito ed abbiamo il diritto di...” “Si, avete ragione...” fissandoli Guisgard “... come volete...” “Cosa significa?” Domandò Rynos. “Avete detto di non voler andare a Las Baias...” sorridendo amaramente Guisgard “... non c'è altro da dire... vi auguro una buonanotte, amici miei...” “Dove andremo allora?” Chiese Rynos. “Non tocca più a me dirlo...” rispose Guisgard “... non sono più il vostro comandante... Austus ha ragione... siete stati sempre con me ed avete il diritto di poter scegliere... e di certo non ho il diritto di farvi rischiare in questo modo la vita a causa mia...” “Chi ha detto che non siete più il nostro comandante?” Meravigliato Fidan. “Si, ti abbiamo sempre seguito e ne siamo sempre usciti vincitori.” Disse Austus. “E sempre con ricchi guadagni.” “Ora però non ci sono tesori e bottini...” fissandoli Guisgard “... no, avete ragione... stavolta l'impresa, o follia se più vi piace, spetta a me solo... la ragazza è affar mio...” e si allontanò verso il parapetto. Gli uomini allora si scambiarono occhiate fra loro. “Non abbandoneremo il nostro capitano!” Esclamò all'improvviso Emas. “E non siamo certo così rammolliti da aver paura della flotta del governatore!” “Vergognatevi!” Gridò Gwin, per poi correre verso Guisgard. “Volevate abbandonare il vostro capitano! Traditori, vigliacchi, bricconi e sanguisughe!” Si voltò verso il suo capitano. “Naturalmente io sono sempre stato dalla vostra parte, capitano!” E tutti scoppiarono in una fragorosa risata. “Ma senti che leccapiedi!” Divertito Emas. “Siamo di nuovo con voi, capitano!” Urlò Rynos e tutti annuirono. “Pensateci bene, amici miei!” Fissandoli Guisgard. “Laggiù, oltre la foschia, c'è Las Baias! Siete decisi ad andarci?” “Ed anche ad arrivarci!” Esclamò Emas. “Vero, ragazzi?” E tutti acclamarono quella scelta. Guisgard li fissò e sorrise. Ma proprio in quel momento vide Talia sul ponte che li fissava. La sua espressione allora mutò e si avvicinò alla ragazza. “Milady...” con uno sguardo gelido lui “... come stabilito, a breve vi sbarcherò a Las Baias, dove potrete ritornare alla vostra vita... ma rammentate che è uno scambio... la vostra libertà per la mia... da oggi in poi non mi considererò più legato a tutte le promesse che vi feci un tempo... la mia vita torna ad appartenermi e con essa anche il mio cuore, sebbene ne sia stata messa in dubbio l'esistenza da qualcuno... il mio cuore torna ad essere mio... mio soltanto... anche se” con un sorriso beffardo “sono un bandito e pirata...” e si voltò per andar via.
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24-11-2012, 05.12.47 | #1027 |
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“Così è il mondo...” disse la donna a Cheyenne “... la felicità di alcuni in cambio delle pene di altri...” il suo tono era gelido e apparentemente distaccato “... mi spiace se colui che volevi amare si è dimostrato poi così vigliacco, tuttavia io non ho alcuna pretesa di cambiare questo mondo e se anche delle sventure ti hanno condotta a me, io ti userò per la mia felicità... grazie a te, Cheyenne, riavrò il mio amato...” fissò la strada dalla piccola finestra della carrozza “... qualcuno dice che esistano molte vite per ognuno di noi e che in quelle successive le sofferenze e i meriti si tramutino in felicità... ed è questo che ti auguro...”
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24-11-2012, 12.05.46 | #1028 |
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Risparmi la sua filosofia signora, non mi serve a nulla. Ma confido nelle mie capacità in questa vita.
La carrozza si fermò. La donna scese e io fui trascinata fuori per seguirla Fummo condotte nel maniero, passando per un giardino poco curato. Un vecchietto ci apri il portone e ci fece accomodare in un salone.
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24-11-2012, 20.57.07 | #1029 |
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Arrossii violentemente a quelle parole ed abbassai lo sguardo.
Ci fu silenzio per molti minuti intorno a me, poi cominciai ad udire molti uomini tornare alle loro mansioni tra risa e ordini gridati. Io tuttavia non badavo loro... il mio cuore batteva forte e quelle parole di Guisgard, così gelide e cariche di rancore, rimbombavano forte nella mia anima, echeggiando in ogni angolo e causando ovunque ferite e dolore. Infine rialzai lo sguardo su di lui... “Hai già ripreso il tuo cuore, mi pare...” mormorai. Lo fissai per un attimo... poi, stremata e vinta da quel caos di emozioni e tormento, sospirai appena... “Quel giorno...” iniziai quindi a dire, con voce sottile “Quel giorno avevo deciso di non partire più. Ci avevo pensato per tutta la notte ed avevo capito che, in fondo, non mi importava niente del nuovo mondo e di tutte le sue promesse, non mi importava niente della carriera di mio padre né dei suoi desideri. Avevo capito che avevi ragione tu: erano i miei desideri a contare, e nei miei desideri non c’era né Las Baias né il futuro della Compagnia. Quando lo dissi a mio padre, al mattino, andò su tutte le furie... non accettava che io gli disobbedissi e meno ancora poteva comprendere che io lo facessi per te, un inglese...” un involontario sorriso mi increspò le labbra, ma quando me ne accorsi mi affrettai a distogliere i miei occhi dai suoi. “Tuttavia io ero irremovibile...” continuai a dire, con lo sguardo ora lontano, verso quella foschia all’orizzonte oltre cui si intravedevano le luci del porto olandese di Las Baias “Tentò di convincermi, ma non ci riuscì... così, infine, accondiscese e mi propose un patto. Disse che mi avrebbe lasciata in Olanda a patto che tu ti fossi dimostrato del mio stesso avviso... disse che ti avrebbe mandato quel messo per comunicarti la mia decisione di restare con te ed il fatto che, se tu fossi venuto a prendermi al porto, mi avrebbe lasciata con te in Olanda.” Sospirai e sentii che la voce mi si stava incrinando, la schiarii... “Accettai con un tale entusiasmo... ero così sicura che saresti venuto... ne ero certa! Partii con loro per il porto felice come non mai... non salutai neanche il nonno, dicendogli che tanto ci saremmo rivisti presto... non capì, credo! Ma io non ci badai: ero sicura che tu non mi avresti lasciata partire e che sarei tornata presto!” Tacqui... non avevo più parlato con nessuno di quella dolorosa giornata... era difficile farlo proprio con lui, ora. “Non so per quanto tempo sono rimasta ad aspettarti su quel molo...” mormorai “ Su quel molo ad aspettarti invano... a pregare che tu arrivassi, ad immaginare ed a temere che ti fosse accaduta chissà quale disgrazia per impedirti di venire da me... non so quanto tempo passò prima che mio padre, ricordandomi il patto, mi costringesse a salire a bordo. Quello che so è che mai, né prima né dopo, mi sono sentita altrettanto ferita... ferita ed umiliata!” Attesi per un lungo momento prima di tornare a guardarlo... inspirai profondamente cercando di tornare a chiudere quel dolore lontano in fondo al mio cuore, là dove era rimasto per due lunghi anni... infine riportai gli occhi nei suoi... “Come dicevo, dunque, tu hai già ripreso il tuo cuore... lo hai fatto quel giorno lontano, lasciandomi lì ad aspettarti inutilmente!” sospirai, poi sorrisi appena “Sai... è strano: credevo di odiarti per questo. Credevo di essere arrabbiata ed offesa e credevo che mai ti avrei perdonato... ma ora scopro che non è vero. No, non ti odio... nonostante tutto, io non riesco ad odiarti!” Lo osservai per un attimo... come chi cerca con tutto sé stesso di imprimersi un’immagine nella mente, al fine di poterla poi tenere con sé contro ogni avversità... poi la mia espressione tornò seria. “Ed è per questo che sono salita quassù, suppongo...” dissi “Perché dovevo assolutamente dirti che non voglio che tu venga a Las Baias! E’ una follia... ci sono più soldati lì di quanti non ne incontrerai mai in tutto il Mar delle Flegee, ci sono gli uomini della Compagnia e le guardie personali del Governatore. Venire a Las Baias non sarebbe coraggioso, ma soltanto sciocco!” Sollevai gli occhi verso il cielo... c’era la luna alta quella sera e tante stelle quante non ne avevo mai viste prima... e mi sorpresi a pensare quanto bello mi apparisse quel cielo... “Mettimi su una scialuppa, per vuoi liberarti di me!” dissi “Queste acque pullulano di navi militari e mercantili e, certamente, ve ne sarà qualcuna che mi scorgerà e mi riporterà in città. Ed anche qualora ciò non avvenisse, ci penserebbe la corrente portarmi a terra. Comunque sia, per quando ci arriverò, tu ormai sarai lontano e irraggiungibile! Ed è questo che conta! Vedi... tu hai ripreso il tuo cuore, Guisgard, ma io non sono ancora pronta per riprendere il mio... spero che mi perdonerai per questo!” Il mio sguardo lo accarezzò ancora per un attimo... poi, quasi controvoglia, abbassai gli occhi a terra... “Ora, con il tuo permesso, vado a preparare le mie poche cose, Capitano... sarà bene che mi sbarchi prima che dalla terra possano scorgervi!” Mi voltai, dunque, e mi avviai verso la scala che portava di sotto... mi sentivo male, mi sentivo come svuotata. Raggiunsi la scala e la scesi. Una volta giunta in fondo, però, non riuscii più a mantenere quella sorta di vago contegno... mi accasciai, dunque, e mi sedetti sull’ultimo scalino, prendendomi la testa tra le mani... completamente infelice.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
24-11-2012, 23.19.39 | #1030 |
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A quelle parole il cuore inizio' a battere a mille, mi mancava l'aria, senza accorgemene il libro suggerito scivolo ' dalle mani e cadde a terra, indietreggiai..chi aveva deciso di darmi come promessa sposa al Governatore? I miei genitori certamente..
Uscii di fretta dal negozio e corsi verso la spiaggia, avrei voluto scappare da quel posto..mi fermai dietro una piccola banchina e mi lasciai scivolare a terra guardando il mare che sembrava inquieto come la mia anima.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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