07-03-2014, 01.43.42 | #1021 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quell'incredibile scena aveva stravolto a tal punto Eilonwy che finì col perdere i sensi.
Sognò così un incantesimo anche su Aladiah e sir Riccardo. E in sogno arrivò persino a vedere il malvagio Slathnir. Ma era tutto frutto del forte trauma subito. Gli unici a ritrovarsi in quel palazzo, come detto, erano Coco, tramutata in una statua di zucchero ed il merlo, rinchiuso in una gabbia d'oro. Eilonwy riprese conoscenza più tardi, svegliandosi in un comodo letto dalle lenzuola profumate. Accanto a lei vi era Isolde, intenta a lavorare ad telaio. “Ben svegliata, amica mia...” disse la strega con fare gentile “... avete riposato bene? Certamente molto più dei vostri sfortunati amici, visto che si ritrovano una mutata in zucchero e l'altro rinchiuso in gabbia.” Sorrise. “Ma poi non ho più saputo della vostra decisione... cosa avete scelto di fare? Portarmi il Fiore e liberarvi da quella maledizione, oppure rifiutare, restando così maledetta per sempre e senza più i vostri compagni di viaggio?”
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07-03-2014, 02.19.06 | #1022 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Passò così un'intera notte, scandita dal russare del carceriere avvolto nella sua coperta di sacco.
Poi, finalmente, dalla piccola finestra in alto, la luce cominciò a filtrare nell'umida cella, spazzando via l'incerto silenzio notturno. E un raggio di Sole giunse a sfiorare il volto di Clio, come ad annunciare il nuovo giorno. Poi dei passi svegliarono anche il carceriere. “Beh...” disse Boyke avvicinandosi alle sbarre “... notte tranquilla, no?” Rivolgendosi poi al carceriere. “Si, signore...” annuì questi. “Bene, portale da mangiare...” ordinò il mercenario. E il carceriere subito obbedì, correndo via. Ma in quel momento arrivò Guisgard. “Davvero una meravigliosa mattinata...” sorridendo il cavaliere “... non trovate?” Fissando Boyke e poi la prigioniera. “Un po' freddina, si, ma soleggiata e dall'aria limpidissima.” “Va al diavolo!” Con disprezzo Boyke. Guisgard rise. Poi guardò nella cella di Clio. “Ah, voi mercenari non avete il minimo tocco di buongusto...” mormorò. “Cosa vuoi dire?” Fissandolo Boyke. “Non potete tenere una rampolla dell'aristocrazia Afravalonese rinchiusa in una cella come fosse un porcile.” “Per me può crepare anche adesso!” Esclamò il mercenario. “E tu con lei!” “Si, ma poi creperebbero anche i vostri sogni di ricchezza, mio arguto amico.” “Insomma, cosa diavolo vuoi?” “Questa cella è umida” fece Guisgard “e sporca... volete che la ragazza si ammali?” “Che ti importa?” Sbottò Boyke. “Tanto malata o sana il suo prezzo non cambia.” “No, ma viva o morta farà differenza.” Replicò il cavaliere. “E tanta. Questa ragazza, benchè si atteggi ad eroina guerriera, non resisterà molto qui dentro.” “Cosa succede qui?” Arrivando Gufo. “Capo, questo idiota fa discorsi inutili...” guardandolo Boyke. “Dico solo” spiegò Guisgard “che la ragazza ha bisogno perlomeno di vestiti puliti, o si beccherà qualche malanno di quelli infettivi... ed io non voglio rischiare di fallire a causa di una sua possibile morte.” “Non abbiamo vestiti puliti per lei.” Disse Gufo. “Allora li procurerò io.” Fissandolo il cavaliere. “E sia, ma non ti darò neanche una moneta per comprarli.” Mormorò lo scarlatto. “Tranquillo, ci penserò io.” I tre allora uscirono. Poco dopo tornò il carceriere con latte e pane raffermo per Clio. “Ecco la vostra colazione...” disse alla ragazza, facendo poi passare la scodella con latte e pane attraverso le sbarre. Qualche ora dopo tornò Guisgard. E con sé aveva un fagotto. “Eh, so bene che questo non è proprio il vostro stile” avvicinandosi alla cella di Clio “ma non ho trovato di meglio...” e fece passare il fagotto attraverso le sbarre “... ora cambiatevi ed indossate gli abiti che vi ho portato... quelli vecchi poi infilateli nel fagotto...” si voltò verso il carceriere “... su, mio buon amico, allontanatevi di qualche passo... non sta bene osservare una dama mentre si spoglia.” Rise. Il carceriere uscì nel corridoio. “Sono abiti prestati da alcune mie buone amiche...” parlando alla ragazza il cavaliere e dando le spalle alla cella per non guardarla “... naturalmente ho preso quelli che mi sembravano i meno vistosi... indossateli e quelli vecchi, come detto, infilateli nel fagotto.” Clio non tardò a capire che genere di abiti fossero quelli portati da Guisgard. Erano quelli che indossavano le ragazze della casa di piacere.
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07-03-2014, 11.25.36 | #1023 |
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L'unica cosa che univa la ragazzina e la ragazza era lo snervante mutismo......si perchè in realtà qualche parola la ragazzina l'aveva detta.......quel luogo era sospeso.....quel luogo era chiuso in una bolla......mi scostai dalla ragazza.....e mi misi a pensare.....ma la mia mente sembrava prendere forme assurde..più che pensieri...uscivano bolle di sapone........" Bene Signori......siamo invecchiati un pò tutti, in lei la crescita e' più evidente, in noi...visto che non sono passati secoli...ma solo qualche anno...se ci guardassimo bene allo specchio avremo qualche ruga in più....mi dispiace Daizer....sarà magari un problema quando tutto sarà finito.....però gli uomini maturi piacciono di più alle donne......."....risi...ma non era una risata allegra..era amara...amara più del fiele che il peggior nemico poteva offrirti...." Sappiamo dove andare e dobbiamo andarci velocemente....qui non possiamo più stare...i vivi tra i morti ci convivono...ma non in questa maniera.......bene Signorina...sarai muta, ma so per certo che riuscirai ad alzarti e a venire con noi con le tue gambe...se rimani qui tra qualche settimana...sarai un'adorabile vecchietta......e forse lo saremo tutti, Daizer conoscete ogni luogo...vi darò di più se ci accompagnate al Borgo di Lemain......state rischiando e permettetemi di sottolineare state rischiando qualcosa per cui neanche noi ne conosciamo i motivi.....spero solo che qualsiasi sacrificio noi saremo in grado di affrontare...non porti più via i ragazzini da casa......"......aiutai la ragazza.....era gelida...sempre gelida...Frate Elia....mi siete stato sempre vicino avete voluto che intraprendessi un cammino particolare che chiudessi la mia vita in una grotta.......ma voi dove siete finito........
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07-03-2014, 17.24.22 | #1024 |
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La gente uscì dalla locanda per armarsi alla ricerca di qualcosa che forse nemmeno esisteva.
Ad un tratto arrivò la moglie del locandiere spaventatissima e ci portò nel cortile indicando la finestra della nostra camera, rimasi esterefatta nel vedere quella corda fatta di lenzuola. La tensione in me era forte e sbottai di getto contro la donna.."Come vi permettete? Pure io dispongo di denaro" e toccai la mia sacca di prezioso velluto "Io e mio marito siamo persone rispettabili mentre voi vi siete subito dimostrata ostile nei miei confronti e non capisco il vostro atteggiamento". Cercai di moderarmi, dovevo essere fredda e mi rivolsi allora al locandiere ignorando sua moglie.."Mio marito, vedete, è un uomo troppo sensibile...forse si sarà spaventato per quell'urlo che ha preoccupato tutti e io avevo chiuso la porta a chiave" e mostrai la chiave "forse avendo avuto paura sarà fuggito o è uscito dalla finestra per sicurezza". Stavo mentendo spudoratamente mentre guardavo quella corda....ma come era riuscito a intrecciare quelle lenzuola e scendere...in cosa mai si trasformava dunque? Non certo in un animale pericoloso, non avrebbe potuto fare ciò...avanti Altea, devi trovarlo prima di loro. "Andrò io a cercarlo, non preoccupatevi, salgo in camera un attimo e poi vi pagherò e vedrò dove possa trovarsi" feci un cenno del capo per congedarmi, controllai nessuno mi seguisse e salii le scale per andare in camera e mille domande mi si ponevano..."Perchè scappare? In cosa si tramutava Elvet? Mi avrebbe raccontato tutto semmai lo avessi trovato e riconosciuto..certo aveva addosso la mia collana che gli avevo donato". Aprii lentamente la porta ed entrata in camera chiusi bene la porta a chiave guardandomi attorno.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
07-03-2014, 20.25.36 | #1025 |
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Mi ritrovai in un morbido e profumato letto a baldacchino. La testa mi doleva da morire!
Capì all' istante che il trauma subito mi aveva fatto venire le allucinazioni e mi aveva fatto perdere conoscenza. Lo stesso episodio era capitato quando persi in modo brutale mia madre e, poi, mio padre in battaglia, mentre combattevo con lui e i suoi uomini. Questo succedeva quando perdevo o stavo per perdere una persona a me molto cara e preziosa. La mia attenzione fu catturata dalla presenza di Isolde al telaio. Ascoltai attentamente le parole della fattucchiera e poi le dissi: "Milady! Il mio responso è questo: andrò a prendervi il Fiore Azzurro. Ma sappiate che lo faccio in special modo per i miei amici. Infatti, se avesse riguardato soltanto me....non ve lo avrei mai dato!" Guardai fuori dalla finestra. Era quasi l' ora fatidica! "Non vi dispiace se mi vado a fare una nuotata nel vostro lago artificiale del giardino? Vero!?!..." e senza neanche darle tempo di rispondermi, mi diressi di corsa verso la meta desiderata. Arrivata al lago del giardino mi spogliai e mi gettai a capofitto in acqua. Un migliaio di bollicine mi avvolsero. Esse passarono sul viso e lo purificarono dai cosmetici da donna. Poi, passarono sul resto del corpo e mi trasformarono in sirena. Sott' acqua sciolsi i capelli e riemersi dalle acque.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 07-03-2014 alle ore 20.34.08. |
07-03-2014, 20.26.32 | #1026 |
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Rigirai i vestiti tra le mani.
"Siete davvero divertente.." Dissi, ridendo appena "che vi dia fastidio il fatto che una donna faccia il soldato si è capito.. Ma questo è troppo! Avete qualche altra bella idea per umiliarmi?" Scossi la testa "se davvero tenesse alla mia salute mi avreste portato altri vestiti, sapete quanto sono leggeri? No, grazie, mi tengo stretti i miei calzoni, non ho intenzione di prendermi un malanno per farvi divertire.. Ho dormito in situazioni ben peggiori per molto più tempo..." Sorrisi "Crediateci o no, Ero un semplice soldato durante la guerra.. Ma con questi non sarei sopravvissuta alla prima settimana.. Quindi non prendetemi in giro, patirei il doppio del freddo con questi vestiti..". Mi svegliai riposata, tra soffici lenzuola di seta. Un raggio di sole illuminava la sfarzosa stanza, arredata con gusto ed eleganza. La ferita era stata perfettamente disinfettata e fasciata. "Buongiorno, Milady.." Una domestica entrò in quel momento, inchinandosi rispettosamente "Il principe vi aspetta per la colazione in giardino, se ve la sentite di alzarvi.." Sorrisi "Grazie, per carità, sono stata ferma anche troppo.." Iniziando ad alzarmi. "Vi occorre aiuto per vestirvi?" Chiese la ragazza, timidamente "Ecco, il principe ha detto di non sapere quali abiti civili fossero di vostro gradimento, così ne ha fatti portare diversi.. La vostra uniforme era sporca, ci siamo permessi di farla lavare.. Mi sono occupata personalmente di lavarvi questo" prese il mio corpetto da un cassetto "Non ne ho mai visto uno così, ho pensato che.." "Avete fatto benissimo, vi ringrazio... Non pensavo di fermarmi per la notte.." Ormai mi ero alzata, e mi avvicinai all'armadio aperto. Spalancai gli occhi, non avevo mai visto abiti così belli tutti insieme. I tessuti più preziosi, i modelli più in voga, non ero abituata a tutta quell'eleganza. C'erano sfarzosi abiti da donna, e raffinati completi da uomo. La delicatezza del principe mi commosse. "Posso fare da sola, grazie.. Avvisate Sua Altezza che lo raggiungerò nel giardino in un attimo.." Sorrisi "sono una donna che si prepara molto in fretta..". Lei si inchinò ed uscì. Indossai così stivali neri di morbidissimo cuoio, calzoni di velluto cobalto, una camicia bianca di seta, e un gilet finemente ricamato, sempre cobalto, con dei bottoni in oro. Faceva abbastanza caldo per poter fare a meno della giubba. Sciolsi i capelli, e uscii. Vidi Sua Altezza seduto ad un tavolino imbandito, intento a guardare lontano. Restai un istante ad osservarlo non vista. Cosa mi stava capitando? Non riuscivo a dimenticare i suoi occhi nei miei, il giorno prima. Mi aveva preso in braccio e portato sulla carrozza. Si voltò di scatto, e mi sorrise. Era stato quel sorriso ad abbattere tutte le mie difese. Dovevo essere forte per lui. "Senza contare che non mi fido granché di questi uomini, non so perché.. Ma non ho intenzione di facilitargli le cose.." Mi avvicinai a lui e abbassai la voce "Quindi, o mi date un valido motivo, magari sensato perché quella del freddo proprio non la bevo.. altrimenti ringraziate per me le ragazze, ma no..". |
08-03-2014, 01.50.22 | #1027 |
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Altea era entrata nella stanza presa da lei e da Elvet.
Tutto appariva sottosopra. Il letto aveva le lenzuola stracciate e i pochi mobili di quell'ambiente apparivano tutti capovolti. Le corde con cui l'avventuriera aveva legato Elvet si trovavano a terra, completamente spezzate. Chi o cosa aveva fatto tutto ciò? Istintivamente Altea guardò la finestra aperta. Chiunque o qualsiasi cosa fosse, ora era fuori in libertà. D'un tratto la donna udì delle voci. La gente del borgo si era già radunata armata davanti alla locanda, pronta per dare la caccia alla belva che si pensava girasse da quelle parti. “Tu...” disse il borghese che sembrava essere il capo del borgo agli altri “... occupati delle tagliole... voi due, accertatevi che tutti siano armati... chi non possiede un'arma, allora prenda zappe, forconi, pale, picconi, insomma, tutto ciò che può arrecare danno... muniamoci poi di torce... la caccia potrebbe essere lunga e non voglio ritrovarmi nella foresta al buio contro quell'animale...”
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08-03-2014, 02.05.45 | #1028 |
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Daizer, nonostante lo stupore e l'incredulità per gli ultimi fatti accaduti, alla fine annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Si, vi accompagnerò...” disse “... anche perchè tutta questa storia mi sembra poco adatta per essere affrontata solo da una donna, una ragazza muta e due monaci...” Così, sistemato il suo carro, poco dopo la compagnia lasciò quel luogo e prese la strada che si addentrava sempre più nel bosco. Verso il crepuscolo, finalmente, avvistarono alcune colline. E su una di esse si vedeva un maestoso castello. “Sarà quello il castello indicatoci dal prete...” fece il contrabbandiere “... anche se...” mormorò poi “... lui ci ha parlato di un borgo, mentre là c'è solo quel maniero...” “Forse il borgo” fece Fra' Severius “è coperto da qui dalle mura del castello.” “Solo avvicinandoci ancora” disse Fra' Favelius “lo scopriremo.” Ad un tratto udirono un rumore di ruote. Un altro carro, condotto da un contadino, veniva verso di loro.
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08-03-2014, 02.15.46 | #1029 |
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Eilonwy, mutata ancora una volta in sirena, nuotò a lungo in quel laghetto.
Vi nuotò per tutta la notte. Ad un tratto, mentre ancora la ragazza si rilassava in quell'acqua tiepida e profumata, qualcuno si avvicinò. Erano Isolde e suo figlio. “Sono lieta che questa nuotata vi provochi tanto giovamento, ragazza mia...” disse con la solita gentilezza la strega “... così sarete in forma per la partenza... infatti domattina lascerete il mio palazzo e raggiungerete il luogo in cui è possibile trovare notizie sul Fiore... si tratta della città di Gioia Antiqua... e mio figlio verrà con voi, per proteggervi... il viaggio sarà infatti lungo e pieno di pericoli... inoltre, afflitta come siete dalla maledizione, è impensabile lasciarvi andare da sola.” “Sarà un viaggio interessante, presumo.” Ridendo il giovane cavaliere.
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08-03-2014, 02.32.46 | #1030 |
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Rimasi impassibile, indifferente e gelida alle ultime parole di Flees. Mi rivolsi così a sua madre: "Se non vi dispiace, Milady, desiderei le mie armi, il mio cavallo Dante ed Aladiah!....E, comunque, state tranquilla non scapperei da nessuna parte sapendo che i miei due amici sono nelle vostre mani".
Detto questo guardai Flees ed affermai questa frase con una punta di sarcasmo: "Ah lo troverete interessante davvero!". Sorrisi al giovane in modo crudele e canzonatorio e sostenni il suo sguardo con fierezza.
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