31-05-2011, 01.25.46 | #1021 | ||
Cittadino di Camelot
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Citazione:
“Gyaia mi ha detto che nessuno dei Taddei può trovare l’amore o la morte verrà a prenderlo...” riflettei ad alta voce, trattenendo a stento l’ennesimo brivido di orrore “Ha detto che così era e così doveva essere... ma non mi ha detto il perché! E tuttavia... questa chiesa, che pare essere al centro di tutto, fu costruita proprio per lei, ed è perciò che rispecchia lo stile di Sygma. Perché lei veniva da quella terra... proprio... proprio come me!” Per qualche ragione, pronunciai quell’ultima frase quasi senza fiato. Sapevo che Gyaia era di Sygma, lo sapevo da molto tempo... però, difficile da spiegare, era come se dirlo a voce alta mi facesse un effetto diverso. Citazione:
Le parole di Icarius mi riportarono in quella chiesa e anche io osservai per un momento quell’iscrizione... “Già!” mormorai “Aveva colpito anche me, la prima volta che ci sono venuta... Le angosce della Santa... Quelle angosce e quei tormenti che ella ha superato grazie alla sua Fede e al suo amore...” Riflettei per un momento in silenzio, poi un’idea mi colse... “Hai detto che Izar tiene dei libri nascosti in biblioteca... forse su quei volumi c’è qualcosa, dunque! Di che cosa si tratta? Li hai visti?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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31-05-2011, 01.45.46 | #1022 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gouf fissò Melisendra negli occhi.
Occhi bellissimi, di un verde luminoso e profondo. Erano lì, l’uno accanto all’altra, col piccolo Uriel tra loro. Gouf la guardò senza dire nulla, ma solo accennando un lieve sorriso. “Come è grande questa spada!” Disse il bambino toccando l’arma di Gouf. “Hai una spada perché sei un cavaliere, vero?” Gouf lo guardò annuendo. “Come si diventa cavaliere?” “Perché vuoi saperlo?” Domandò Gouf al bambino. “Perché da grande voglio diventare anche io un cavaliere…” rispose Uriel “… come te…” Gouf allora estrasse dal cinturone un bellissimo pugnale. Aveva sull’impugnatura lo stemma del gufo. Lo adagiò sul terreno e vi posò sopra una massiccia pietra. “Ecco…” indicando quella pietra “… verrai qui ogni giorno e cercherai di spostare questa pietra per recuperare il pugnale… e quando sarai abbastanza forte per riuscirci, potrai definirti pronto.” Uriel lo fissava rapito. “E quando porterai quel pugnale davanti ad un re, stanne certo che sarai proclamato cavaliere.” Il bambino sorrise e fissò incantato quella pietra, sotto la quale si nascondeva quel meraviglioso pugnale.
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31-05-2011, 02.04.34 | #1023 |
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Si svegliò avvolta dal tepore.
Allungò la mano a stringere le coperte e le sue dita accarezzarono una stoffa diversa. Aprì gli occhi e riconobbe il mantello che aveva slacciato a Guisgard la sera prima. Si domandò come fosse finito lì, poi si accorse che era stato steso con cura a coprirle tutto il corpo. A quel pensiero l'assalì una strana emozione che lei non sapeva decifrare... l'unica cosa che riuscì a distillare da quei pensieri confusi fu un sentimento di dolcezza. Cercò Guisgard con lo sguardo e vide che dormiva ancora, sistemato malamente sulla scomoda panca, e pensò che in fondo c'erano ancora tante cose da scoprire su quell'uomo, e in definitiva tante cose da apprezzare. Si sollevò dal letto cercando di non fare rumore. Raccolse i suoi vestiti e li indossò in fretta, prima che lui potesse destarsi. Quindi gli andò vicina, si inginocchiò presso di lui e per un istante lo spiò mentre dormiva. Il sonno, pensò, rivela tante cose... è il momento in cui tutti noi siamo indifesi come bambini, esposti inconsapevolmente agli sguardi altrui... e quanlche volta un brandello della nostra anima sfugge dalle labbra, rivelando i nostri pensieri, i nostri sogni e i nostri desideri... Ripensò a quel bambino che aveva visto nella visione, quel bimbo tanto amato... sorrise, e con un dito gli scostò piano una ciocca di capelli dal volto, quindi si ritrasse un po', scostandosi da lui. "Ehi, marito pigrone!" esclamò con voce scherzosa e tenera al contempo "Ormai abbiamo perso le Lodi mattutine, ma se dormi ancora un po' perderemo anche il nostro diritto di visita alla biblioteca!" E con una leggera risata tornò a fissarlo, attendendo che si svegliasse.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 31-05-2011 alle ore 02.11.32. |
31-05-2011, 02.14.14 | #1024 |
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“Gyaia…” disse Icarius “… la principessa di Sygma e moglie di lord Ardeliano…”
Si voltò verso Talia quasi turbato. “Sembra che qualcosa di misterioso attraversi e frequenti i tuoi sogni…” mormorò “… qualcosa che pare aver avuto origine proprio con Ardeliano e Gyaia… e che quindi è legato anche noi due…” Fissò poi la statua di Santa Lucia. “Si, quei libri che Izar tiene nascosti… forse hai ragione… possono essere un tassello mancante in questo oscuro mosaico… appena a Capomazda li consulteremo…” Ad un tratto i due udirono dei rumori provenire dalla navata. Qualcuno, un attimo dopo, uscì dal vecchio confessionale che si trovava subito prima del presbiterio. Un’austera ed elegante figura, dal nobile portamento e dai modi aggraziati, apparve davanti a loro. Poi, con un gesto delicato scostò il velo che la copriva e svelò il suo volto. Si mostrò una bellissima giovane donna. Era una creatura pallida e bionda, dai tratti dolci e dagli occhi di un caldo azzurro. Le labbra erano vellutate come pesche e risaltavano su quel suo pallore d’alabastro, mentre i capelli, inanellati e dorati, scendevano delicatamente sulle spalle, conferendo a quella visione candore e grazia.
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31-05-2011, 02.21.59 | #1025 |
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Con un piccolo sbuffo, lanciai a Gouf un'occhiata di rimprovero.
Lo osservai. Ora sembrava a suo agio con Uriel. Mi domandai se fosse davvero al sicuro lì, nascosto a Poggio del Sole, che sembrava non risentire dei venti di guerra che soffiavano non molto lontano. Avrei dovuto portarlo via? Di nuovo? "Ci sarà tempo per questo..." gli dissi, scrutandolo con un sorriso. "Dovrai imparare molte cose prima... soprattutto che i cavalieri rispondono a un Codice d'Onore. Sono certa che ne avrai sentito parlare da Sir Geoffrey..." Gli sorrisi e mi sedetti con lui. "Sei il mio tesoro più grande, Uriel..." accarezzai la spada di legno e gliela porsi. "Vorrei che tu potessi venire con me, sai? Ma ancor di più desidero che tu sia al sicuro... capisci?" Una folata di vento ci scompigliò i capelli. Improvvisamente una sensazione che non mi era nuova mi attraversò, rapida come un'ombra. Percepii qualcosa nell'aria. Lui... è come se fosse stato qui... pensai frastornata. Cercai di dominarmi e mi rivolsi al piccolo seduto accanto a me. "Tesoro... è venuto qualcuno a trovarti, di recente? Qualcuno che sembrava conoscerti?" Con calma mi scostai i capelli dalla fronte.
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31-05-2011, 03.00.51 | #1026 |
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“E’un torneo…” disse preoccupata Rasyel “… ed io odio questa tua stupida mania di misurarti contro tutto e tutti!”
“Calmati ora…” tentando di abbracciarla Ardross “… non è un torneo, ma solo una singolar tenzone… e forse il mio avversario neanche si presenterà...” “Chi è quella donna? E’ bella, rispondi?” “Si, è molto bella...” “E ti piace, vero?” Gridò lei. “Ti odio! Spero che ti infilzino a quel duello!” “Si, è bellissima...” abbracciandola lui “… ma non abbastanza da farmi passare la voglia di te…” “Lasciami! Non mi toccare!” “Sai che ti amo, vero?” Facendosi serio lui. “E che tornerò sempre da te?” “Giuramelo…” “E tu mi aspetterai?” “Sempre... sempre... questa è la mia sciagura…” sospirò lei. Ed un baciò legò i due amanti durante quel loro ultimo incontro… Guisgard si svegliò di colpo. Restò un attimo ancora in balia di quel sogno, per poi voltarsi verso Morrigan. Lei lo fissava con quei suoi grandi occhi scuri ed un luminoso sorriso. Il cavaliere si massaggiò la testa e poi saltò su da quella panca. “Si…” con tono serio “… scendiamo… la biblioteca ci attende…”
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31-05-2011, 03.11.19 | #1027 |
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Morrigan annuì e subito si levò in piedi.
"Però vorrei almeno sapere cosa stiamo cercando di preciso. Due paia d'occhi sono meglio di uno... posso aiutarti..."
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31-05-2011, 03.15.40 | #1028 |
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Guardai la statua con lui...
“E comunque... perché li nasconde? Che bisogno c’è nella biblioteca del palazzo?” Lo dissi quasi sovrappensiero... mentre tra me e me mille idee si accalcavano. Poi quel rumore... Mi voltai di scatto e vidi quella figura fare qualche passo nella navata. Lanciai un’occhiata allarmata a mio marito, stringendo la sua mano ancora di più, poi tornai a guardare quella figura... Eppure la paura che mi aveva colta nel sentire quel rumore se ne andò presto e io rimasi in silenzio, immobile... con la curiosa sensazione di aver già visto quella donna... ma dove?
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31-05-2011, 03.19.34 | #1029 |
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“No, non è venuto nessuno…” disse Uriel “… nemmeno l’uomo dei sogni…”
Gouf restò turbato. “Quale uomo?” Chiese. “Hai forse sognato qualcuno ultimamente?” “Si, l’uomo col cappuccio…” rispose Uriel mentre gironzolava attorno alla grossa pietra che nascondeva il pugnale di Gouf. “Che uomo? Com’era?” “Non lo so…” scuotendo la testolina Uriel “… non lo vedo mai in viso… resta fermo mentre io lo guardo dalla finestra… mi chiama, ma poi vedo la signora” indicando Melisendra “che si avvicina e chiude la finestra…” Gouf allora fissò inquieto Melisendra. Il Sole era ormai tramontato e la sera aveva avvolto il Poggio del Sole. In quel momento li raggiunse Adele. “Perdonatemi, milady…” disse “… ma credo sia ora che il bambino vada a letto…”
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31-05-2011, 03.26.30 | #1030 |
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“Cerchiamo le tracce del passaggio, in questo convento, di una donna…” disse Guisgard “… una donna particolare… il suo nome è… Rasyel… aveva con sé un bambino…”
Si allacciò il mantello e le fece cenno di andare. Uscirono dalla stanza e raggiunsero il priore. Questi, come aveva promesso, accompagnò i due nella biblioteca ed andò via. Ma Guisgard e Morrigan non erano soli in quel luogo. Uno dei frati era impegnato a copiare alcuni codici che sembravano essere molto antichi.
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