27-01-2011, 03.46.19 | #1031 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 21-08-2010
Messaggi: 596
|
"Cosa volete dire?" chiese inquieto Guisgard voltandosi verso Morven.
Ma Morven quasi non lo udì. Intorno si diffuse una lenta melodia, simile ad un confuso lamento, una litania ingosciante che sembrava voler avvolgere le loro orecchie. "... ecco che comincia la danza della morte..." mormorò Gaynor. Ma nemmeno questo Morven udì. Non sentiva nulla, non riusciva quasi a distinguere la stessa musica insistente che aveva invaso la stanza. Per lui non era che un lontano, indistinto brusio, perchè il grido di Samsagra gli riempiva le orecchie e non gli permetteva di udire nient'altro. Il giovane si strinse ancor di più la testa tra le mani... la voce della sua spada era come una voce di donna che si librava in alto con note strazianti. Era impossibile sfuggirle, impossibile liberarsene. Era nella sua testa, nelle sue vene, nel suo sangue... Samsagra... basta... Samsagra... perchè mi fai questo? Ma il grido non cessò e non si affievolì, ma lentamente la mente di Morven si distese, e, pianissimo, sotto quell'acuto, egli cominciò a sentire delle parole umane... si sforzò, seguì quella scia, e si accorse che Samsagra stava proseguendo la sua preghiera, quella stessa preghiera che egli stava recitando e che di colpo aveva interrotto... ...Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire... Morven, a quelle parole si sentì invadere da una grande calma, una calma soprannaturale... "Samsagra... mi hai ascoltato..." mormorò pianissimo "e io... io mi fido di te!" E in quel momento, appena pronunciate quelle parole, l'urlo straziante si flettè e si trasformò, e dalla voce di Samsagra sgorgarono soltanto le note di un bellissimo canto. La sua voce di sirena avvolse Morven nelle sue dolci volute, e in quel momento egli comprese... Samsagra lo stava proteggendo. Quella nenia era un'arma subdola del nemico, inviata per risvegliare la paura e lo sconforto, l'orrore e la disperzione. Ma lui non poteva udirla, perchè Samsagra cantava per lui. Qualunque fosse stato il sortilegio di quei mostri, egli ne sarebbe stato immune, perchè la sua preghiera era stata ascoltata. Guardò Guisgard, che con la sua ocarina tentava di sfidare quelle arti maligne. Non la sentiva risuonare, ma poteva intendere il tentativo fatto dal cavaliere. Gli andò vicino e lo fissò con grande serietà. "Cessate pure la vostra musica, amico mio, e per una volta fidatevi di me... siate per me come Euriloco per Ulisse... venitemi dietro... andrò io avanti, stavolta, perchè ho con me uno scudo che mi protegge da questa stregoneria!" E mettendosi alla testa del gruppo, cominciò ad avanzare verso quel buio da cui la musica sembrava sgorgare.
__________________
"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
27-01-2011, 04.10.50 | #1032 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Nello stesso momento, presso la chiesa sconsacrata, Cavaliere25 e la giovane Gidelide erano circondati da un gruppo di feroci Atari.
Nei loro occhi c'era qualcosa di inquietante ed enigmatico. Come se quegli uomini fossero stati stregati e sedotti dal male più oscuro ed assoluto. All'improvviso uno di loro colpì con violenza Cavaliere25, facendogli perdere i sensi. Poco dopo, il giovane arciere, riprese conoscenza. Era in una stanza semibuia e umida, incatenato con i polsi alla parete. E dopo qualche attimo di smarrimento, a causa del colpo subito, si rese conto che Giselide non era più con lui.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
27-01-2011, 05.00.24 | #1033 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
La Chiesa di Santa Maria della Pazienza.
Sempre affollata la Domenica, restava invece quasi vuota verso il crepuscolo di tutti gli altri giorni. Allora era possibile passeggiare tra le sue navate, silenziose e solenni, mentre il profumo d'incenso si diffondeva ovunque. Il cavaliere era davanti alla statua dell'Arcangelo, fissandola come se mille pensieri attraversassero la sua mente. "Mamma, mamma..." echeggiava una voce nei suoi ricordi "... qual'è la cosa più bella che Ha creato il Buon Dio?" "Sono gli angeli, bambino mio..." rispondeva sua madre "... niente è più bello di un angelo di Dio." Ad un tratto un rumore di passi lo destò dai suoi ricordi. "Che Dio ti benedica, ragazzo mio..." "Padre Ireneo..." "Vuoi confessarti?" Chiese il chierico. Il cavaliere sorrise. "Ricordi quell'albero di mele?" Domandò padre Ireneo. "Sai, sta dando i primi frutti..." "Davvero? Ancora dovevate abbatterlo? Sembrava destinato a non dar mai neanche una mela!" "Eh, ragazzo mio..." mormorò il chierico "... nella vita occorre pazienza... vuoi vederlo?" Il cavaliere annuì. I due raggiunsero così il giardino dietro la chiesa e restarono un pò all'ombra di quell'albero. "Sono solo poche mele..." disse il chierico fissando quei frutti "... ma sono rosse e dolci. E' valsa la pena aspettare." Il cavaliere lo ascoltava in silenzio, mentre il vento soffiava tra i suoi capelli. "E tu cosa mi racconti?" Chiese Padre Ireneo. "Partirò domani..." Capisco." "Non sembrate stupito..." "Tornerai in Cornovaglia?" "Non so..." mormorò il cavaliere "... la mia terra mi manca... mi mancano le sue colline, i corsi d'acqua freschi e lucenti, la campagna rigogliosa... mi mancano quei giorni trascorsi a sognare all'ombra dei miei cipressi..." "Tornerai allora?" "Non ho più nessuno laggiù, ormai..." sospirò il cavaliere "... sarei straniero nella mia terra e sconosciuto tra la mia gente..." "Il duca?" "L'ho deluso... come ho deluso tutti gli altri..." Il chierico lo fissava in silenzio. "Sognavo la cavalleria..." continuò il cavaliere "... Lancillotto, la gloria, la fama... e forse anche una Ginevra... una Ginevra che mi amasse sopra ad ogni cosa..." La mano del chierico si posò sulla sua spalla. "Prendi la tua roba e parti da questa terra." Disse. "Ho creduto che la marchesa mi amasse davvero..." mormorò il cavaliere "... credevo nella cavalleria, in me stesso... cosa mi resta invece ora? Neanche Dio... ho deluso anche Lui... e non posso più neanche pregare..." "Sai..." disse il chierico "... un mussulmano mi insegnò una preghiera... questa recitava di come Dio sia Onnipotente, Onnipresente ed Onnisciente... ma una cosa è impossibile anche per Lui... una cosa soltanto... abbandonare i Suoi figli..." "C'è una vecchia poesia che udivo sempre da piccolo..." sorridendo il cavaliere "... mia madre e mia zia la recitavano ogni domenica d'Estate... parlava di come niente sia più bello di un angelo di Dio... ed io, la prima volta che vidi un cavaliere, credetti di vedere proprio un angelo... per questo giurai che sarei diventato un cavaliere..." La voce di Morven destò Guisgard dalla sua ocarina e dai suoi ricordi. Il giovane cavaliere gli passò davanti e percorsi pochi passi, dal buio di quel passaggio, emerse una porta di ferro.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
27-01-2011, 11.25.30 | #1034 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 28-11-2010
Residenza: Ovunque e in nessun luogo...
Messaggi: 1,953
|
Alla vista di Guisgard che suonava l'ocarina, Gaynor si raggelò. Era spaventata ed infreddolita, ma non era niente in confronto al gelo che le aveva pervaso l'anima. Il cavaliere con l'ocarina del mio sogno! Che stregoneria è mai questa? Come ho fatto a sognare di lui ancor prima di conoscerlo? Signore Iddio, ti prego, aiutami a comprendere ciò che è oscuro ai miei occhi, rendi luminosa questa buia notte, ho paura di ciò che non riesco a capire...
Istintivamente si accostò di più a Guisgard e lo guardò come se i suoi occhi esprimessero una muta domanda alla quale lui non poteva rispondere. Il suo pensiero andò improvvisamente al giovane bruno che aveva tanto amato... Lancelot... Chissà dove sei e cosa stai facendo, chissà se mi pensi ancora, se hai amato un'altra donna... Ricordo il tuo sguardo carico di amore e insieme di risentimento quando te ne andasti via, i tuoi tristi occhi blu che mi inviavano una preghiera che io non ho ascoltato. Sciocca presunzione da parte mia pensare di potermi lasciare tutto alle spalle... E poi, a questo pensiero ne seguì un altro, dedicato a suo marito. Duncan... non meritavi questa fuga, pregherò tutta la vita affinchè tu possa perdonarmi e perdonare te stesso per non avermi saputo amare come promettesti tanti anni fa...
__________________
"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
27-01-2011, 11.48.29 | #1035 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 10-01-2010
Residenza: milano
Messaggi: 1,396
|
Mi svegliai con un gran mal di testa cercai di muovermi ma mi accorsi che ero incatenato mi guardai intorno e non vidi la fanciulla allora gridai con tutta la forza che avevo in gola il nome della ragazza mentre scalciavo e cercavo di spaccare quelle catene ma pultroppo non riuscivo erano troppo grosse allora pensai alla fanciulla che se le avrebbero fatto del male l'avrei vendicata uccidendo tutti quei maledetti
__________________
fabrizio |
27-01-2011, 18.29.34 | #1036 | |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
|
Non battei ciglio mentre Guxio parlava e mi sforzai per mantenere l’espressione del volto assolutamente immutabile, nel tentativo di lasciargli intendere che niente di quanto potesse dire poteva minimamente sfiorarmi, sebbene la realtà dei fatti fosse ben altra... ma, del resto, avevo immaginato che trattare con lui sarebbe stato tutt’altro che semplice.
Citazione:
“Non sono i miei sudditi...” dissi seccamente “e non lo saranno mai! Quella è la mia gente... e sono tutti tuoi prigionieri, proprio come lo sono io!” Improvvisamente, la nebbia nello specchio tornò a vorticare e, mio malgrado, i miei occhi saettarono in quella direzione... e subito ne emerse un volto, il volto di un cavaliere... lo osservai per un istante mentre un vago dolore mi riempiva l’anima e mille e più pensieri mi attraversavano la mente e il cuore... infine chiusi gli occhi e, di malavoglia, distolsi l’attenzione dal volto di Guisgard nello specchio, per tornare a guardare Guxio. “E va bene...” mi arresi “Va bene!” E fu allora che mi parve di scorgere un fulmineo lampo di soddisfazione passare negli occhi dell’uomo. Così, con un secco gesto del braccio, colpii il suo polso allontanando da me quella mano e contemporaneamente mi avvicinai a lui fino a fronteggiarlo... “Ma se verrà torto anche un solo capello a lui, o ad uno degli altri...” sibilai “Io ti assicuro che il tuo fedele Bumin non arriverà mai a vedere una nuova alba! Sai che ne sarei capace, sai che esistono mille modi in cui potrei farlo... e ti assicuro che lo farò, con somma gioia! Dopo di che, non avrò pace finché non avrò distrutto ogni tuo piano e non ti avrò smascherato davanti a tutti... fosse pure l’ultima cosa che faccio! Sono stata chiara? Dunque, se vuoi evitarlo, sarà bene che ti curi della loro salute!” Lo osservai ancora per un istante, poi gli voltai le spalle: “E adesso andiamo!” dissi, con la voce rotta dal dolore “Concludiamo questa farsa una volta per tutte!”
__________________
** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
|
27-01-2011, 21.28.19 | #1037 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Le grida di Cavaliere25 si diffondevano tra le pietre di quella cella, consumate dal tempo e dall'umidità.
E più gridava, più sembrava che le sue grida fossero seguite da un eco lontano, come animato da infinite voci racchiuse in uno straziante lamento. Allora cominciò a comprendere che quel luogo altro non era che uno dei terribili gironi infernali. E proprio in quel momento due demoni tatuati entrarono nella cella. "Grida pure quanto vuoi..." disse uno di loro "... ma questo non servirà a salvare la tua amica... anzi..." aggiunse mentre un lampo di insana soddisfazione gli attraversava lo sguardo "... vedremo se griderà forte anche lei quando cominceremo a mostrarle la via per la beatitudine eterna!" E i due atari si abbandonarano ad una delirante risata che fece cadere in un abisso ancora più profondo di disperazione e rabbia Cavaliere25.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
27-01-2011, 21.40.38 | #1038 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 10-01-2010
Residenza: milano
Messaggi: 1,396
|
Liberatemi maledetti e ve lo faccio vedere io lasciatela andare la ragazza non a nessuna colpa è una ragazza innoquia ammazzate me dissi ma a lei lasciatela vivere dissi con rabbia e nervosismo stridevo i denti come un cane con la rabbia
__________________
fabrizio |
27-01-2011, 21.48.45 | #1039 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
"Ulisse..." disse Guisgard fissando Morven "... beh, lui ed i suoi compagni lottavano contro l'odio di alcuni dei, mentre altri però gli erano favorevoli.. noi invece ci troviamo ad attraversare un Ade senza fine... e senza neanche un alleato..."
"Porteremo la Luce in questo luogo, ne sono certo." Intervenne il Cappellano. "Perdonatemi, buon chierico..." rispose il Guisgard "... ma non credo voi abbiate molta dimistichezza con posti simili... l'unica luce che c'è tra questi meandri di roccia e morte è solo quella delle fiamme dell'Inferno..." "Fiamme maledette dell'Inferno... ... e sento ormai vicino quell'Averno!" Mormorò Iodix. "Mio buon amico..." replicò a Guisgard il Cappellano "... credete davvero in ciò che avete detto? Ho visto tanti Inferni... villaggi devastati da barbari... intere comunità flagellate da malattie, carestie... per non parlare degli orrori delle varie guerre che si combattono dai potenti, ma i cui veri drammi li subiscono solo e sempre i più deboli... non crediate dunque" aggiunse "che non conosca davvero il volto dell'Inferno..." In quel momento lo sguardo di Guisgard si posò sul volto di Gaynor. Era inquieto, agitato, come se qualche antico e triste ricordo le attraversasse il cuore e la mente. "Milady..." tentando di destarla con un sorriso"... avete perso la vostra audacia? Volevate attraversare il bosco da sola senza tradire la minima preoccupazione... ed ora invece vi lasciate intimorire da una stupida musica lontana? Suvvia, sarà stata di certo la mia ocarina ad avervi rattristato! Ora faremo suonare qualche allegro verso al nostro stolto giullare! Vero, Iodix?" "Cavaliere..." indicò il Cappellano "... nel buio, guardate... sembra una porta..." "Forse ora, cavaliere..." mormorò la piccola Lyan fissando Guisgard "... scoprirai chi suonava quella musica lontana..."
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
27-01-2011, 21.53.54 | #1040 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Intanto, in un altro luogo di quell'Inferno, una nera carrozza attendeva Talia e Guxio.
"Si, avete ragione, milady..." mormorò con un ghigno questi "... siete tutti miei prigionieri... ma per vostra fortuna avrete molti modi per rendere... piacevole questa vostra prigionia..." E con una mano le sfiorò i lunghi capelli. Un attimo dopo Bumin li raggiunse. "E' tutto pronto, maestro." Disse. "Bene..." rispose Guxio "... quando le nozze saranno state celebrate torneremo qui a liberare i compagni della nostra bellissimna novella sposa..." A quelle parole entrambi accennarono ad una lieve risata. Poi, saliti sulla carrozza, partirono tutti alla volta di Cartignone.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |