31-05-2011, 03.37.43 | #1031 |
Cittadino di Camelot
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Rasyel... quel nome cominciò ad aleggiare nella sua mente.
Era sicura di non averlo mai udito, ma al contempo era come se le fosse già noto. Cercò di scavare nella memoria, ma non ne ottenne che un vago eco che si disperdeva... e quel bambino... ... Sei la mia gioia, Guisgard… la mia unica e sola gioia, ma sufficiente per rendermi la donna più fortunata del mondo... In quell'attimo si scoprì a guardare Guisgard con vivo stupore... e se fosse... avrebbe senso, dopo tutto... Ma tenne quella domanda per sè e si affrettò a cancellare la sorpresa dal suo volto prima che Guisgard potesse accorgersene e interrogarla. Assunse nuovamente il contegno da mogliettina ubbidiente, e stando attenta a camminare sempre un passo dopo di lui, lo seguì nella biblioteca, dove uno dei frati era intento a copiare un antico codice. Fingendosi intimorita, si strinse al braccio di Guisgard, per potergli parlare senza essere udita. "Possiamo cercare la donna," gli bisbigliò all'orecchio "ma questa ricerca potrebbe prenderci giorni e giorni, dal momento che non conosciamo la bibliteca. Non sottovalutare il dono che ti ho fatto... se questa donna è venuta qui non molti anni fa, forse c'è ancora qualche vecchio frate che si ricorda di lei... usa il medaglione, Guisgard, e ruba i suoi ricordi! I fogli di carta possono essere molto taglienti, se dovesse occorrerti una goccia di sangue..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
31-05-2011, 03.56.27 | #1032 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Con un gesto delicato la misteriosa donna accese una candela, ponendola poi davanti alla statua di Santa Lucia.
“Salute a voi, milady…” disse Icarius, tenendo sua moglie per mano come a volerla tranquillizzare “… non vi abbiamo sentita entrare… in verità pensavamo di essere soli in questa pieve…” “Non sono entrata dopo di voi…” voltandosi lei “… ero già qui al vostro arrivo… stavo confessandomi… lo faccio sempre ogni Venerdì, ma essendo Maggio consacrato alla Vergine Maria capita spesso che venga a rendere conto dei miei peccati anche in altri giorni durante questo mese…” “Allora forse abbiamo disturbato, senza volerlo, la vostra confessione, milady…” “No…” freddamente lei “… avevo quasi terminato…” Icarius guardò il confessionale, cercando di scorgere il confessore, ma non vi era nessuno. “Come mai vi trovate qui da sola?” Chiese. “Non mi sembra un posto adatto per una dama.” “Sono nelle mie terre e nulla può accadermi.” “Le vostre terre?” Ripeté Icarius. “Non sapevo che la brughiera appartenesse a qualcuno…” “Qui vi domina la mia famiglia da molte generazioni e questa pieve appartiene al mio casale.” A quelle parole Icarius si voltò meravigliato a fissare Talia.
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31-05-2011, 04.35.10 | #1033 |
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Il sangue mi si gelò nelle vene quando udii le parole della donna.
...quella pieve apparteneva al suo casale?... ...era nelle sue terre?... Mi voltai verso Icarius e incrociai il suo sguardo meravigliato... Gli strinsi la mano un momento, allora, pensando... poi gli rivolsi un minuscolo sorriso complice e mi voltai verso la donna, avevo deciso di stare al gioco... "Milady..." mormorai, in tono sommesso e appena percepibile "Perdonatemi se oso... ma io e mio marito siamo giunti da poco in queste terre e non conosciamo ancora i suoi usi e la sua nobile storia... Forse voi potreste, in virtà di quella santa clemenza che anima i vostri occhi, essere tanto generosa da venirci incontro e dirci chi sia il nobile signore di queste terre e dove egli dimori?" La mia voce si dissolse nell'aria, leggerissima, e io sommessamente abbassai gli occhi...
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31-05-2011, 05.04.25 | #1034 |
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La misteriosa dama fissò quasi risentita Talia.
“Pretendete da me di conoscere il nome di chi domina queste terre…” disse “… eppure celate, o tentate di farlo, i vostri nomi!” Icarius osservò con attenzione quella donna senza intervenire. “Venite qui ed entrate nelle mie terre, nella mia pieve” continuò lei “e nascondete la vostra identità come volgari fuorilegge!” “Milady, noi…” tentò di dire Icarius. “Voi siete lord Icarius, signore di Capomazda” lo interruppe lei “e questa donna è vostra moglie lady Talia di Sygma!” “Come fate a conoscere i nostri nomi?” Domandò Stupito Icarius. “Al borgo non ci ha riconosciuto nessuno!” “Conosco la vostra stirpe e le sue miserie!” Esclamò lei. “Gente senza amore e senza pace! Se chi comanda terre e uomini è incapace di trovare la propria felicità, come può rendere felice il proprio popolo?” “Sembrate conoscere molto bene la storia della mia famiglia, milady…” mormorò Icarius “… ora però dovreste rivelarci il vostro nome, mia signora…” “Sono lady Layla e questa pieve è nei miei domini! La vostra stirpe ne perse il possesso secoli fa! E qui, ora, quelli come voi non sono benaccetti! Non più!” “Forse sarà meglio andare, Talia…” fece Icarius “… perdonate l’intrusione, milady… i miei omaggi…” “I miei cavalieri controllano la brughiera e trovandovi a vagare in essa vi assaliranno…” disse la donna “… non sareste dovuti venire qui... ormai è tardi per voi…”
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31-05-2011, 05.52.39 | #1035 |
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Finiwell accarezzò il capo di Dafne teneramente.
“Si, è stato ferito alle spalle…” disse “… per questo sono curioso di ascoltare il parere dei medici… tutto ciò è molto strano…” Gettò uno sguardo sul suo amico ed un senso di angoscia lo prese. “Quanto a quel Lyowel…” mormorò “… ora è in gattabuia e presto sarà processato per aver violato la legge ed il codice cavalleresco.” Chiamò poi Cavaliere25: “Ragazzo, va a chiamare un medico e digli di venire subito qui. Va e fai in fretta!” Fissò nuovamente Dafne. “Damigella, tutti noi saremo vicini a Pasuan… sua madre, sua sorella, io, Cavaliere25 e tutti i suoi compagni… ma è di voi che ha particolarmente bisogno… solo da voi potrà trarre la forza per guarire… il cuore è il punto di forza di ogni vero cavaliere… solo con esso si possono compiere le imprese più grandi e superare le prove più difficili… è il cuore che rende tale un cavaliere… e quello di Pasuan, damigella, appartiene a voi…”
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31-05-2011, 06.04.12 | #1036 |
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Lho e Sayla lasciarono il palazzo prima e Capomazda poi.
Giunsero presso il grande bosco, spingendosi poi quasi ai confini della brughiera. “Meglio stare all’erta…” disse Lho “… il cadavere di quello sventurato che sir August aveva creduto essere sua signoria è una prova che in queste terre sta succedendo qualcosa… la ferocia con cui quell’uomo è stato ucciso ci impone di essere cauti…” Proseguirono lungo il sentiero, quando udirono un rumore di armi. Giungendo in una radura, videro due cavalieri intenti a combattere. Si battevano animatamente, senza risparmiarsi. “Messeri!” Gridò Lho. Ma i due non accennavano a fermarsi. “Scorterò io milady in chiesa per il Primo Venerdì del mese!” Urlò uno dei due. “Non potrai, perché io ti renderò un cadavere prima di Venerdì!” Replicò l’altro. Le loro corazze avevano ammaccature e tagli ovunque, dai quali sgorgava sangue. Eppure, nonostante quelle ferite, i due non smettevano di combattere, come se fossero animati da un odio profondo ed insanabile. Lho allora fece cenno a Sayla ed i due ripresero il cammino. Continuarono a seguire il sentiero, quando ad un tratto Lho si guardò intorno perplesso. “Eppure ho la strana sensazione che stiamo girando in tondo…” mormorò. Poco dopo, a conferma di quella bizzarra sensazione, Lho e Sayla si ritrovarono di nuovo nella radura in cui i due cavalieri si stavano battendo. Ma ora quei due contendenti erano accasciati al suolo, senza vita e con i corpi flagellati dal loro reciproco ed innaturale odio. “Che incanto è mai questo?” Si domandò Lho, mentre un sinistro silenzio era calato attorno a loro.
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31-05-2011, 06.08.58 | #1037 |
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Guisgard e Morrigan cominciarono a cercare tra i volumi impolverati ed i codici consumati dal tempo.
L’oblio e l’umidità avevano danneggiato molti preziosi scritti e diverse inestimabili incisioni. Guiagard, ricordandosi le parole di poco fa di Morrigan, fissava continuamente il suo medaglione, come se cercasse in esso risposte ed aiuti. Restarono nella biblioteca diverse ore, fino a che avvertirono stanchezza e scoramento. Ad un tratto il frate intento a copiare gli scritti si alzò ed uscì dalla sala. Ma da uno dei volumi posti sul suo scrittoio si notò sporgere qualcosa. Un foglio. Guisgard si avvicinò e lo aprì: “Lord Rauger ha imposto a voi fratelli di non concedere ulteriore ospitalità a quella donna e al suo bambino. In ballo vi è qualcosa di grande, fratelli, qualcosa intimamente legato alle sorti del ducato di Capomazda. Un bambino illegittimo è una sciagura in tempi difficili come questi. Se un giorno dovesse avanzare diritti nessuno potrebbe muovere obiezioni. Lord Ardross non potrà divenire Arciduca fino a quando non avrà lasciato quella donna. Questa è la volontà di sua signoria. Alcuni cavalieri stanno giungendo da Capomazda e ad essi consegnerete quella donna ed il suo bambino. Saranno poi condotti a nord, in una località segreta e sconosciuta per restarvi fino al dì della morte.” Abate Ravus. Guisgard strinse nel pugno quel foglio per la rabbia. “Maledizione…” mormorò “… perché? Perché?”
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31-05-2011, 08.18.17 | #1038 |
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Io e Lho ci inoltrammo nel bosco, seguendo lo stretto sentiero.
Dopo poco arrivammo in una radura ove vedemmo due cavalieri combattere tra loro, contendendosi una dama. Lho tentò di fermarli, ma senza successo; mi fece quindi cenno di proseguire. "Io non capisco perchè i cavalieri debbano ricorrere alla spada ogni qualvolta che si presenta una discordia..." Continuammo il nostro cammino seguendo lo stretto sentiero, ma... “Eppure ho la strana sensazione che stiamo girando in tondo…” mormorò Lho. "Già... anche io... guardate!" In lontananza si intravedeva la radura in cui poco prima si sfidavano i due cavalieri, ma il clangore delle spade era cessato; ci avvicinammo e vidi i corpi dei due combattenti, accasciati a terra senza vita. "Si sono uccisi l'un l'altro... e solo per accompagnare una dama in chiesa?" Ero sbigottita. Non pensavo che i cavalieri che dovrebbero rispettare un rigido codice d'onore arrivassero a tanto. Tornai a guardare Lho, che continuava a guardarsi intorno come se tutto ciò che vedevamo fosse irreale. In effetti, noi abbiamo sempre seguito il sentiero... ma questo ci ha riportati esattamente qui... Che cosa sta succedendo? “Che incanto è mai questo?” moromorò Lho. Uno strano silenzio scese sulla radura, come fosse un segno, un cattivo presagio. Mi guardai intorno alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa; ma non trovai niente. "Non lo so, Signore, ma come faremo a ritrovare sua signoria, se non riusciamo a spostarci da qui? Io... potrebbero essere in grave pericolo! Dicevate di conoscere bene questo bosco..." Così dicendo mi avvicinai ai corpi dei due cavalieri ormai senza vita, per capire a quale casata appartenessero. "Signore, avvicinatevi. Voi avete mai visto uno stemma del genere?"
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31-05-2011, 17.51.51 | #1039 | |
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Rimasi sorpresa dalle parole di quella donna... per un attimo, vedendola comparire tra le ombre di quella chiesa, avevo quasi creduto si trattasse appena di un’apparizione, uno delle decine di fantasmi sfocati e terribili che tormentavano i miei sogni da qualche tempo...
E invece quella risposta... risentita, dura, altera... Per un attimo mi lasciò senza parole! Fu allora che Icarius intervenne... Fu estremamente gentile e garbato con lei e le rispose con assoluta cortesia anche quando lei, avanzando diritti che non sapevo quanto fossero fondati, ci mise praticamente alla porta. Mi seccava contraddire o contrastare mio marito, così chinai appena la testa e lasciai che mi conducesse verso l’uscita... Poi le ultime parole della donna ci raggiunsero, quando eravamo già distanti di parecchi passi... Citazione:
Rimasi in silenzio per molti minuti... i miei occhi fiammeggiavano, tremavo di indignazione e di sdegno... se c’era una cosa che da sempre mi era stata criticata e che mio padre e i miei precettori avevano tentato con ogni mezzo di reprimere, era la mia impulsività... tuttavia ogni loro tentativo era sempre stato, purtroppo, vano. La mia mano strinse quella di Icarius ancora per un istante, tentai di dominarmi ma forse ci riuscii solo in parte: la lasciai scivolare lentamente e tornai indietro di qualche passo, verso quella donna... “E’ tardi per noi?” mormorai... il mio tono era basso e tagliente “Che cosa intendete dire? Ci state forse minacciando, signora? O è ad altri tipi di minacce che fate riferimento?” La osservai per un lungo istante in silenzio e, quando poi tornai a parlare, il mio tono si era fatto doloroso... “Siamo in mezzo ad una guerra, milady, se non lo sapete. E siamo perseguitati da una sorta di maledizione cui tutti alludono senza tuttavia trovare il coraggio per parlarne... una maledizione che pare voglia dividerci solo perché infine ci siamo trovati! E voi... voi credete davvero di poterci impressionare con le vostre parole?” Ero ferita e offesa, era arrabbiata, ero stanca ed ero spaventata... Tornai sui miei passi, raggiunsi Icarius e mi strinsi a lui, come a cercare conforto... poi sollevai gli occhi e lo guardai... “Perdonami!” mormorai “Andiamo, se vuoi!”
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31-05-2011, 18.22.56 | #1040 |
Cittadino di Camelot
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"Il cuore di Pasuan mi appartiene... e il mio appartiene e lui!" risposi "Siete un buon amico Finiwell, Pasuan vi vuole molto bene e di conseguenza io ne voglio a voi. Grazie di cuore!" non resistetti e abbracciai quel cavaliere un po' rude ma semplice con trasporto amichevole.
Mi voltai verso il letto di Pasuan, mi sembrava stanco, sua madre e sua sorella non facevano che fargli domande. Decisi di intervenire "Mie care, vi chiedo perdono, credo che Pasuan abbia bisogno di riposo ora. Sta per arrivare il medico, lasciamolo un po' solo, venite..." cercai di allontanarle dal letto, mi rivolsi a Pasuan: "Caro, tra poco sarà qui il medico, noi aspettiamo fuori. Devi riposare se vuoi riprendere le forze! Se hai bisogno di qualcosa non devi far altro che chiamarmi e arrverò subito. Appena starai meglio c'è qualcuno che ti vuole salutare, sai? Prova ad indovinare di chi si tratta..." mi sembrò che i lineamenti del suo volto si distendessero accennando un sorriso. Lo baciai sulla fronte, sul naso ed infine sulla bocca. Gli presi la mano affinchè potesse accarezzarmi il viso. Poi mi allontanai...
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
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