07-03-2012, 21.26.59 | #1051 |
Cittadino di Camelot
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elisabeth
Volevo trovare solo un po' di pace.....solo un po'.....sino a quando non fui invitata nelle stanze della Regina, voleva parlarmi.....mi diedi un contegno ed entrai, lei era li' un viso dolcissimo la cui fierezza era palese se si osservavano i suoi occhi.....ascoltai le sue parole..." Mia Signora, sono felice di sapere che posso esservi utile.......potete disporre di me come meglio riterrete opportuno...spero solo di potervi aiutare....".....rimasi ferma davanti a lei......chissa' chi era quest'uomo...
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07-03-2012, 22.40.12 | #1052 |
Cittadino di Camelot
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Presi il sarcofago e portandolo alle dimensioni normali lo riaprii.. Rimostrando L'armatura.. Poi senza parlare fissai Nigros..
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08-03-2012, 02.27.01 | #1053 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Fyellon sorrise ad Altea.
“Farmi arrestare?” Stupito il cavaliere. “Oh, vi assicuro che non è certamente mia intenzione, milady. Anzi, vi dirò, tengo molto alla mia libertà. Ma, ditemi... davvero si corre il rischio di essere arrestati per cose simili in questa città? Parlare in modo cortese è dunque un reato in questo luogo?” Scosse il capo. “Devo dire che è davvero singolare tutto ciò... e chi sono quei cavalieri che avete citato prima? Il Tulipano? Mai sentita una compagnia cavalleresca con un nome di simile... da ciò che dite questo luogo sembra tutt'altro che un reame tranquillo... ma vi prego, discuteremo meglio davanti a qualcosa di caldo.” Aprì allora la porta della locanda ed attese che Altea entrasse prima di lui.
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08-03-2012, 02.32.21 | #1054 |
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La regina annuì a quelle parole di Elisabeth e fece cenno ai servi di condurre il misterioso uomo.
Poco dopo un uomo fu portato davanti alla regina. “Salute a voi, maestà...” disse l'uomo “... mi avete fatto chiamare?” “Si, messere.” Rispose la regina. “Come state oggi?” “Discretamente, mia sovrana...” sorridendo appena l'uomo “... adoro le verdure e quelle avrei voluto mangiare oggi, sapete? Ma purtroppo sembra che i broccoletti oggi mancassero nelle cucine del palazzo.” “Ne siamo addolorate, messere.” Fece la regina. “Perchè non provate i cetrioli? Erano squisiti a pranzo oggi.” “Proverò, vostra maestà?” “Possiamo presentarvi una nostra dama?” “Certo, maestà.” annuendo l'uomo. “Questa è lady Elisabeth e desidera conoscervi.” “Salute a voi, milady.” Rivolgendosi con cortesia l’uomo ad Elisabeth. “Ditemi, mi portate forse notizie sui miei amati cigni?” Elisabeth aveva riconosciuto quell'uomo: era il capitano Goz, colui che li aveva condotti sul Calars con il suo Carrozzone.
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08-03-2012, 02.33.53 | #1055 |
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Nigros allora fece cenno a Daniel ti togliere la pesante corazza dal sarcofago.
“Ora devi indossarla, ragazzo...” disse il medico “... così scopriremo le risposte a quelle tue visioni...” Nigros, così, aiutò Daniel ad indossare la corazza. L'armatura, in un primo momento sembrava pesare quintali, ma una volta indossatala, Daniel non avvertì alcun peso. Era leggerissima, come se fosse fatta di nebbia. “Estrai Giada...” fece Nigros “... fallo e vediamo cosa accade, ragazzo...”
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08-03-2012, 02.40.17 | #1056 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Padre Nicola apparve pensieroso.
Fece poi cenno a Cavaliere25 di seguirlo. Attraverso delle rocce raggiunsero la piccola cascata e tra le acque si mostrò una piccola apertura. Era simile ad una cappella scavata nella pietra. All'interno vi era conservato un sarcofago, sulla cui superficie era scolpita l'immagine di un cavaliere. E l'elmo dell'immagine era in tutto e per tutto simile a quello raffigurato sul monile che la misteriosa figura aveva dato al boscaiolo.
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08-03-2012, 03.32.50 | #1057 |
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Guisgard e Talia, seguiti dal fedele e possente Sheylon, proseguirono lungo la strada, mentre quel vento freddo faceva volare i bianchi petali di quelle rose.
Poco dopo arrivarono nel centro abitato. Era un paesino adagiato ai piedi di verdi e tenere colline. Giunti davanti ad una locanda, Guisgard saltò giù dal cavallo ed aiutò poi anche Talia a scendere. Sul portico stava il locandiere, impegnato a lavare alcune botti. “Ci occorre un giaciglio per riposare” avvicinandosi Guisgard “e un pasto caldo.” “Che animale è mai quello?” Turbandosi il locandiere. “Oh, non abbiate paura, non vi causerà noie.” “Credete?” “Certo.” “Beh, magari è come dite” replicò il locandiere “ma potrebbe spaventare i clienti. Qui nessuno ha mai visto un animale simile.” Guisgard allora si accovacciò e Sheylon gli si avvicinò. “Sentito, amico mio?” Accarezzandolo Guisgard. “Sarà meglio non insistere troppo… va, raggiungi il bosco e attendi là un mio segno.” La tigre emanò un sordo brontolio e poi corse via verso il bosco. “Appartenete ad un circo, messere?” Domandò il locandiere. “No, tutt’altro.” Rispose Guisgard. “Sono un cacciatore di taglie. Mia sorella è stanca, abbiamo cavalcato per un bel tratto… vorrei riposasse, per favore.” Il locandiere annuì e poi chiamò sua moglie. “Seora! Accompagna la ragazza di sopra.” La donna uscì e si avvicinò a Talia. Guisgard prese la mano della ragazza e la diede alla donna, per poi indicare a questa, con un cenno, gli occhi di Talia. La donna annuì e poi accompagnò la ragazza al piano superiore della locanda. “Ecco, qui potrete riposare.” Disse la donna appena entrarono in una stanza. “Il letto è comodo e le lenzuola sono profumate. Qui sul comodino c’è una brocca d’acqua fresca.” Riempì un bicchiere e lo mise accanto alla brocca. “Se vi occorre qualcosa basta suonare questo.” Dando alla ragazza un piccolo campanellino di ottone. “Io sono di sotto. Buon riposo, milady.” La donna uscì e poco dopo Talia cadde addormentata per la stanchezza. Il vento ululava tra le nuvole che inquiete si rincorrevano e contorcevano nel Cielo. Si poteva indovinare la forza di quel vento che soffiava senza sosta sulle cime della boscaglia, rendendole quasi deformi nei tronchi e con i rami protesi tutti in un sol senso, come se implorassero clemenza in quel giorno d’ira. La torre si ergeva muta e austera, con la base sommersa da incolti cespugli spinosi e le murature ricoperte da sterpi e rampicanti. E sembrava or ora sul punto di capitolare a quell’assedio portato dalle forze della natura. Talia fissava l’inquieta boscaglia con i capelli in balia del vento e i pensieri alla mercè di una lenta malinconia mista a solitudine. “Non restate qui al freddo, milady…” disse la badessa “... rientrate, vi supplico... ora che avete riacquistato la vista potrete vedere il Fiore... ma se resterete qui allora c’è il pericolo di ammalarvi di nuovo...” Ad un tratto alcune novizie salirono correndo. “Per l’Amor del Cielo!” Le riprese la badessa. “Che modi sono questi? Non siete più delle fanciulle!” “Madre…” rispose una di quelle “… siamo qui per vedere lo spettro... dicono appaia per lamentarsi al crepuscolo...” “Si, vogliamo vedere il fantasma del vecchio cavaliere ucciso dal suo stesso figlio!” Disse un’altra di loro. “Nessuna vedrà niente!” Sentenziò la badessa. “E ora su, ognuna nella propria celletta!” Ma appena rimasta sola, Talia fu scossa dal suono di una tromba. Si affacciò e vide qualcosa. Un lungo corteo di cavalieri preceduti da 7 chierici dai lunghi abiti neri. Ciascuno di questi portava una Croce gemmata dai superbi bagliori. Dietro di loro alcuni penitenti si flagellavano e si lamentavano, mentre qualche passo più indietro avanzavano dei monaci che recitavano orazioni tratte dalla Liturgia dei Morti. Appresso, finalmente, avanzavano i cavalieri. Erano preceduti da un cappellano che portava una Croce di legno spoglia e umilissima. I cavalieri, 13 in tutto, indossavano corazze di un colore simile alla nebbia. Il corteo era chiuso da un carretto, guidato da un gobbo, che trasportava una bara chiusa. “Non potremo resistere al lungo!” Gridò la badessa che era di nuovo salita in cima alla torre. “Milady…” fissando Talia “... milady... vale davvero tanto difendere il tesoro rinchiuso in questa torre?” Il canto del Gallo destò Talia da quel sogno.
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08-03-2012, 09.18.24 | #1058 |
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"Sir Fyellon...si, prima ero per una stradina e vi erano dei buffi bimbi che giocavano a Lancillotto e Ginevra e la madre venne subito a prenderli...mi disse non si può parlare di amore, e nemmeno sogni mistici..tutto ciò che è fuori dal razionale insomma..questo è un regno strano. Io vi sono arrivata da naufraga dal Calars...con..altri amici...e subito fummo presi da questi Cavalieri del Tulipano...vedete quelle luci e quel palazzo sopra quel colle? ecco...è il palazzo della Regina e ivi trovate questi Cavalieri, che hanno in un certo senso, preso potere in questo Regno e si dice vi siano dei nemici in agguato fuori dalla città. Ma non voglio più parlare di questo, sono fuggita da quel palazzo...era una prigione d'oro".
Fyellon aprì la porta ed entrai, dentro vidi donne e uomini e ad un tratto mi accorsi che mille occhi erano puntati su di noi...speravo fosse stata una bella idea quella di entrare in quella locanda.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
08-03-2012, 09.51.47 | #1059 |
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Come se fossi cieca....allo stesso modo le mie orecchie ascoltarono quella voce....non vi era la necessita' che mi voltassi verso di lui....ne riconobbi ogni inflessione....era magro e provato il suo corpo era vecchio e curvate le sue spalle, come se macigni enormi fossero state posate su di esse, ascoltai quel dialogo assurdo.....broccoletti lui adorava i broccoletti e lei mite e rassegnata le porgeva piatti prelibati di verdi cetrioli......quando Goz si volto' verso di me, riconobbi in lui l'ombra del senno perduto....ma i suoi cigni erano li' nel suo cuore e nella sua mente......" I vostri cigni Signore...sono in mani sicure e il vostro cuore puo' battere tra le loro fragili piume.....Goz non vi ricordate di me ?......ero sul vostro battello...Il carrozzone....voi siete stato generoso con ogni creatura che avete incontrato sul vostro cammino...ed ognuna di loro pensera' a salvare i vostri cigni..."......Guardai la Regina....e solo tra donne che regnando ne conoscevano le regole...le feci comprendere che conoscevo l'uomo.....
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08-03-2012, 12.07.09 | #1060 |
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Aprii lentamente gli occhi... e per un attimo mi parve strano ritrovarmi in quel buio.
Le immagini di quel sogno erano ancora vivide in me... tredici cavalieri con le corazze color della nebbia, un vento implacabile, una torre cupa e austera, solitudine e malinconia, la badessa, un tesoro da proteggere... un tesoro... La mia mente si inceppò su quel dettaglio... un tesoro? Poi di nuovo le parole della badessa... ‘Ora che avete riacquistato la vista potrete vedere il Fiore...’ Il Fiore... Distrattamente allungai una mano sul tavolo che sapevo essere vicino al letto e trovai il bicchiere... lo strinsi e bevvi qualche sorso d’acqua fresca... questo mi schiarì un po’ le idee. Avevo sempre avuto visioni e sogni premonitori, fin dalla più tenera età... talvolta, tuttavia, distinguere tra sogno e premonizione era tutt’altro che semplice. E tuttavia avevo imparato ad attendere... avevo imparato che non si poteva forzare la mano a quel potere, si poteva soltanto accettarlo e si poteva sforzarsi di comprenderlo per poter poi agire al meglio. Cautamente, dopo aver bevuto ancora un po’ d’acqua, riappoggiai il bicchiere. Scostai, allora, un po’ le soffici coperte e mi sollevai leggermente, mettendomi seduta con la schiena appoggiata al cuscino... “Guisgard?” chiamai, chiedendomi se fosse lì.
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