30-04-2013, 18.08.42 | #1051 |
Disattivato
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"Non fare il furbo con me..." Sussurrai appena, con le labbra sulle sue"... Lo sai per che cosa mi sono raccomandata...".
Ma, dopo quei momenti intensi e appassionati, ci incamminammo e dopo poco giungemmo alla villa. Era davvero diversa da come me l'ero immaginata, era antica e affascinante. "...Salute a voi..." Dissi a gran voce, guardandomi intorno "... C'è nessuno?". |
30-04-2013, 18.17.01 | #1052 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Avrei preferito uno schiaffo...” disse Guisgard a Talia con un sorriso enigmatico “... almeno sarebbe stata una reazione da donna vera, che tradisce emozioni, sentimenti...” i suoi occhi erano impenetrabili “... loro? Chi sarebbero loro? I vostri cavalieri forse? O gli uomini dell'Arconte? Ah, no... giusto... parlate dei vostri genitori a Sygma? O magari dei pretendenti alla vostra mano, scelti, chissà, proprio da vostro padre... si... avrei preferito uno schiaffo...” si voltò e raccolse la sua camicia da terra.
“Talia...” all'improvviso una voce “... Talia... figlia mia... Talia... non temere... ci sono io ora con te... guarda davanti a te... raccogli quel fiore... ti aiuterà... coglilo, Talia...” E davanti a lei vi era un fiore.
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30-04-2013, 18.30.49 | #1053 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Il vero Amore” disse il nonno della ragazzina ad Altea “non va mai imposto. Altrimenti non sarebbe vero. L'Amore infatti, come l'amicizia e soprattutto la Fede, è simile ad un Fiore... deve sorgere spontaneo. Se fissate il terreno, non vedrete mai nessun germoglio sbocciare.” Posò il martellino che aveva in mano e uscì dalla soglia. “Si, ho qualche buon cavallo.” Aggiunse poi. “Anzi, ad essere sincero, ne ho di ottimi. Ciascuno adatto ad un determinato cammino. Voi dove siete diretta?”
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30-04-2013, 18.37.58 | #1054 |
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"Infatti io non ho imposto nessun Amore...e ho accettato la dura realtà messere, mi è solo stato promesso Amore in cui credevo ma erano solo bugie e me ne rendo conto solo ora" accarezzai la testa della bimba che faceva bella mostra della collana al suo collo.
"Dove sono diretta? A dire il vero dovevo andare a Capomazda...ma poi un certo uomo mi ha sviato la strada ma non solo lui...vedete quella strada laggiù?" gli indicai la direzione data da lady Anastasiya "vado da quella parte, mi è stata indicata..voi sapete dove porta? Sto cercando da molto tempo un Frate per trovare un Fiore". Osservai i cavalli e vidi uno identico a Denvel, stesso mantello nero e lucido, forte e robusto.."Ecco questo è il cavallo che ho scelto." Ma era strano che quell'uomo sviava il discorso e non mi voleva mostrare il Fiore.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
30-04-2013, 19.06.34 | #1055 | |
Cittadino di Camelot
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A quelle parole del cavaliere indietreggiai appena, quasi mi avesse aggredita... quasi mi avesse schiaffeggiata con forza...
e per qualche istante rimasi immobile, fissandolo... la mia anima gridava forte nelle mie orecchie adesso, gridava forte per non sentire il dolore causatomi da quelle parole sprezzanti... il suo sguardo su di me era enigmatico... impenetrabile... ed io lo fissai, rimproverando tuttavia a me sola quel dolore, sconosciuto prima di quel momento e che mi stava lacerando il cuore. Abbassai gli occhi per un istante, allora, quasi a volermi proteggere da tutto quello... e quando li rialzai ogni sentimento ed ogni dubbio era svanito da essi ed io, di nuovo, mi nascosi dietro quella maschera fredda e distante che da sempre mi aveva contraddistinto e che, tanto incautamente, avevo lasciato scivolare via... “No...” mormorai, e la mia voce suonò più che mai glaciale, tanto che quasi io stessa me ne sorpresi “No, niente di tutto ciò... probabilmente niente che voi potreste anche solo immaginare, cavaliere...” Lo fissai... “Cavaliere... un titolo talvolta fin troppo abusato, mi sembra... bambini capricciosi e volubili... ma... non temete, cavaliere: per vostra fortuna, la vostra regina è molto forte... ella sa come tenervi al sicuro... anche al sicuro da voi stesso...” I miei occhi su di lui erano inflessibili, impenetrabili... la mia voce dura... Poi, all’improvviso... Citazione:
lo osservai per lunghi minuti, in preda ad una gelida furia, quasi potessi riversare su quel fiore tutta la rabbia che, invece, provavo per il cavaliere... ed allora, proprio per quell’acuto furore, calpestai il fiore con stizza, poi mi voltai, afferrai le briglie del cavallo e risalii in sella... e, senza degnare più il cavaliere di un solo sguardo, mi diressi al galoppo sulla strada che avevamo percorso per giungere lì, diretta di nuovo al castello.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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30-04-2013, 19.42.32 | #1056 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La villa appariva muta e avvolta da una remota desolazione.
Il giardino aveva invaso ogni spazio, ricoprendo ed ammutolendo ogni cosa. A stento, fissando le murature, le colonne, i portici e tutto il resto, si poteva immaginare l'antica bellezza di quel luogo. Doveva trattarsi di qualche villa aristocratica, forse punto di sosta per il re durante i suoi spostamenti nel regno. Ma era chiaro che da molti anni nessuno più ne curava lo splendore. “Credo sia disabitata...” disse Densesu “... e la cosa non mi meraviglia affatto... è desolata anche per un fantasma...” “No, non credo.” Fece Mamyon. “Ci ha inviato qui quel tirapiedi dei Taddei... dunque deve per forza esserci qualcuno qui.” Ad un tratto Densesu notò una piccola campana di ottone su un pilastro. Corse così a suonarla. “C'è qualcuno sopra!” Esclamò Mamyon. “Da una delle finestre! Ho visto chiaramente una figura che ci fissava! Si è affacciata appena Densesu ha suonato la campana!” “Io non vedo nessuno!” Guardando in alto lo scudiero. “Eppure c'era!” Disse il cavaliere. “Ne sono sicuro!” “Cosa facciamo?” Chiese Densesu. “Andiamo a vedere dentro...” rispose Mamyon. “Possiamo?” “Visto che nessuno giunge ad accoglierci” replicò il cavaliere “allora saremo noi ad annunciarci.” Fece cenno a Clio e tutti e tre entrarono nella fatiscente villa.
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30-04-2013, 19.54.36 | #1057 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Voi siete già a Capomazda, milady.” Disse il vecchio ad Altea. “Queste terre sono sotto i vassalli dell'Arciduca. Fin dove giunge lo sguardo è dominio dei Taddei. La strada che indicate passa per diverse città e borghi, anche se ora è bloccata in molti punti dalle armate ducali che muovono verso Nord, per assediare e riprendere Sant'Agata di Gothia. Eh, brutta guerra questa...” scuotendo il capo “... e quale Fiore cercate? Ve ne sono tanti al mondo.”
Si accorse allora che Altea aveva scelto uno dei cavalli. “Aspettate...” mormorò “... prima di scegliere un cavallo, è bene che ne conosciate le caratteristiche...” e le mostrò i cavalli nella stalla “... quello col manto nero è Astro... l'unico capace di percorrere ogni territorio durante la notte... quello chiazzato è Belfrano, abilissimo ad attraversare laghi e corsi d'acqua... quello bianco è Desko, veloce come un fulmine... e infine, quello grigio è Rollone ed è in grado di spiccare balzi eccezionali, per superare fossati e muri. Ma vi avverto... ognuno costa molto... più di quanto possedete, milady...”
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30-04-2013, 20.12.45 | #1058 |
Cittadino di Camelot
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Ero già a Capomazda? Mi guardai attorno...allora Velvò aveva mantenuto la promessa..senza dirmi nulla.
Laggiù vi erano i Taddei..ma la zona indicatami?Attraversava borghi e città e assediata per riprendere Santa Agata di Gothia..quindi tornava quasi indietro. Non dovevo pensarci..dovevo seguire quella strada...e poi i soldati capomazdesi che potevano farmi del male? Non avevo nulla a che fare con l' Arconte. "Detto cosi...sono indecisa tra..Desko e Rollone...ma la velocità non ha importanza se il terreno è impervio o è presediato da mura e cinta..quindi Rollone". "Che fiore cerco? Non so le sue fattezze, un Fiore raro e prezioso, capace di esaudire dei desideri...e mi hanno detto che solo un frate..Frate Nicola...sappia dove si trova e quindi devo prima trovare il Frate penso o camminerei allo sbaraglio in queste condizioni, voi avete mai sentito parlare di questo Frate?" mentre lo chiedevo aprii il portamonete mostrando i soldi all' uomo, mio padre mi aveva dato una bella cifra di soldi e non erano solo in quel portamonete ovviamente.
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30-04-2013, 20.18.50 | #1059 |
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Guisgard restò a guardare Talia che scappò via.
Galoppò via senza dire altro, come se la sua mente ed il suo cuore fossero ormai lontani. Forse erano già a Sant'Agata di Gothia o a Sygma. E allora nell'animo del cavaliere si accavallarono stati d'animo contrastanti. Rabbia, delusione, angoscia, tristezza. “Sei...” disse “... sei il mio schiavo, no? In questa vita lo sei... abbiamo un patto... allora obbedisci... donami l'indifferenza... o strappamela dalla mente... e se non riesci in questo, allora prenditi il mio senno...” “Se avessi tale potere” mormorò la sua spada “allora avrei già conquistato il mondo.” Guisgard serrò i pugni per la rabbia. “Il ciclamino...” fece la voce “... e nel linguaggio dei fiori indica rassegnazione...” Il cavaliere allora, grazie a quelle parole, notò il fiore che Talia aveva calpestato un attimo prima. E un senso di oppressione lo colse. Montò in sella al suo cavallo e si lanciò all'inseguimento della ragazza. La vide da lontano mentre si dirigeva verso il castello. Ma all'improvviso qualcosa spaventò il suo cavallo. Questo si imbizzarrì e disarcionò Talia, facendole perdere i senti. Guisgard lanciò un grido e la raggiunse. “Non ha colto il ciclamino...” disse la donna “... ma lo ha calpestato... e questo mi è bastato per vederla...” “Sai dunque dove si trova?” Chiese il Maestro George. “Si...” annuì lei “... vedo... vedo un grande castello che domina da una montagna... e vedo... vedo che non è sola...” “Chi c'è con lei?” “Un cavaliere...” “Deve essere quel dannato Guisgard...” “Ma...” mormorò la donna “... sento... sento...” “Cosa?” “Sento... una forza incredibile... vedo... un... un... frate...” e lanciò un grido. “Cosa è successo?” Domandò George. “Mi ha vista...” rispose lei “... il frate mi ha vista... com'è possibile, Maestro?” “E' lui...” fece il Maestro “... la Vergine Gigliata e il cavaliere sono dal Frate...” fissò di nuovo la donna “... sei capace di ricordare quel castello?” “Si, Maestro...” “Allora lo descriverai...” con occhi cupi George “... e così troveremo la nostra principessa...” Talia si svegliò di colpo dopo quel sogno inquietante. Era in una stanza avvolta dalla penombra. Accanto a lei vi era una figura. “Come vi sentite?” Le chiese Frate Nicola.
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30-04-2013, 20.46.54 | #1060 |
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Alzai gli occhi al cielo e repressi un risolino nel sentire Mamyon parlare del nobile che ci aveva mandato lì.
Decisamente, non sapeva nascondere il suo stato d'animo. Da una parte mi preoccupava, ma dall'altra ero felice che non sapesse fingere, le sue parole acquistavano importanza. Per un momento pensai anche io che fosse disabitata, poi, alle parole di Mamyon, mi chiesi se non ci fosse davvero qualcuno. "...beh, signori miei.. Non ci resta che entrare... L'ospitalità tende a scarseggiare da queste parti..." Dissi, sorridendo. Seguii così i due uomini all'interno della villa, coperta quasi internamente da quella vegetazione, quasi che il giardino avesse voluto invadere l'abitato. Una volta entrati, ci guardammo intorno alla ricerca di qualcuno a cui domandare informazioni. La mia curiosità cresceva a dismisura. Possibile che quell'uomo considerasse questa magione "degna della sua benevolenza"? Stentavo a crederlo. |