08-03-2012, 12.20.58 | #1061 |
Cittadino di Camelot
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Guardai il sarcofago e dissi guardando padre Nicola chi giace qui? avete voglia di raccontarmi la storia di quel cavaliere? e aspettai una sua risposta mentre continuai a guardare quel sarcofago
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fabrizio |
09-03-2012, 02.57.11 | #1062 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Qui dimora qualcosa di sacro, ragazzo mio...” disse padre Nicola a Cavaliere25 “... qualcosa dotato di una potenza inimmaginabile...” lo fissò “... qui riposa la corazza dell'invincibile Cavaliere Blu, il custode delle acque...”
In quello stesso istante Cavaliere25 sentì qualcosa... Avanzava dalla selva e si arrestò proprio davanti alle acque dello stagno. Era un essere mostruoso, in groppa ad un cavallo scarno e consumato da un morbo che ne divorava costantemente le carni. “Sono qui per sfidarti, Cavaliere Blu!” Gridava l'essere mostruoso. Acciaio e peli ricoprivano il suo corpo e nella mano brandiva una lunga sciabola sporca di sangue. “Avanti, destati ed affrontami, maledetto!” Quella terribile scena era apparsa al boscaiolo.
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09-03-2012, 03.06.29 | #1063 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea e Fyellon entrarono nella locanda e subito presero posto ad uno dei tavoli.
L'ambiente era colmo di gente e tutti sembravano divertirsi senza troppi problemi. “Si, davvero singolare ciò che mi avete raccontato, milady...” disse il cavaliere “... un regno con leggi che limitano la libertà del popolo, assurdo... e poi, non vedo come possa far male parlare d'amore... quanto a Lancillotto e Ginevra... perdonatemi se vi sono parso confuso e assente... vedete, la bellezza di quella leggenda è offuscata ai miei occhi da un triste ricordo... un tempo conoscevo qualcuno che amava parlare della storia di Lancillotto e Ginevra... ne era affascinato e si vantava di voler divenire un giorno come il Primo Cavaliere di re Artù... ma era in realtà un animo meschino ed egoista, superbo ed arrogante, tanto da non nutrire neanche riconoscenza verso suo padre...” esitò “... perdonatemi, ma purtroppo non sono bei ricordi...” Chiamò allora il locandiere ed ordinò da mangiare e da bere. “Io sono in cerca di un impiego, milady...” fissando Altea “... e forse potrei trovarlo al palazzo della regina... voi che ne dite?”
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09-03-2012, 03.20.52 | #1064 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Goz fissò Elisabeth per alcuni lunghi istanti.
Poi sorrise appena ed annuì. “Da ragazzo” cominciò a dire “ricordo che sotto casa mia vi era una taverna… non era un posto che rapiva per bellezza e comodità, si trovava infatti lungo una strada che non tagliava direttamente verso la capitale, ma il suo profumo saliva fin nella mia stanza ed attirava ogni giorno molti clienti… la specialità della taverna erano le focacce calde con formaggio e salsiccia, ma anche la frittata di piselli e prosciutto… sapete qual è la vera ricetta per una degna frittata, milady?” Domandò ad Elisabeth. “Aggiungerci del latte.” Annuì. “Si, olio d’oliva e una punta di latte. Questo occorre per dare la giusta doratura ad una frittata. Siete mai stata nella Gallia? O nelle regioni dei bretoni? Lassù hanno verdi pascoli dove le mucche possono mangiare erba rigogliosa e danno così dell’ottimo burro. E loro cucinano utilizzando ovunque quel loro burro. Ma per una buona frittata occorre dell’olio buono come solo le nostre regioni del Sud sanno dare.” “Forse ora siete stanco, messer Goz.” Intervenne la regina. “Continuerete più tardi la vostra conversazione con lady Elisabeth.” Goz annuì e mostrò un inchino alla sovrana, per poi salutare con un cenno del capo Elisabeth. “I miei cigni non sono al sicuro…” disse sottovoce ad Elisabeth mentre le passava accanto per andare via “… non mentitemi anche voi, vi prego… sapete bene che non sono stato abbastanza fortunato per morire intrappolato in quel naufragio e il ricordo dei miei cigni mi uccide ogni giorno di più… aiutatemi, vi prego…” Un attimo dopo uscì dalla sala. “Curioso personaggio, vero?” Rivolgendosi la regina ad Elisabeth. “Voi cosa ne pensate, milady?”
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09-03-2012, 03.42.35 | #1065 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard portò i cavalli nella stalla della locanda e subito un uomo gli andò incontro.
“Mi raccomando, hanno cavalcato molto.” Disse il cavaliere allo stalliere. “Non temete, messere, ci penserò io.” Sorridendo l’uomo. Cominciò così a preparare nuovi ferri per i due cavalli. “Giungete da molto lontano?” Domandò lo stalliere. “Si, veniamo dalla terra che precede i ponti dell’acquedotto.” “E cosa vi ha spinto qui?” “Sono un cacciatore di taglie” rispose Guisgard “e sto cercando un uomo.” “Un tipo pericoloso, messere?” “Si, un assassino.” “Capisco.” Asciugandosi il sudore lo stalliere. “Ma dalla vostra determinazione non dubito che riuscirete a trovarlo.” “Ditemi… giungendo qui abbiamo trovato la strada ricoperta quasi tutta da rose bianche…” “Ah, si…” “Come sono finite tutte quelle rose sulla strada?” “Domandatelo in giro” fece lo stalliere “ed ognuno vi darà una risposta differente… per il mio padrone, il locandiere, le avrà perdute un carro che veniva dal bosco… sua moglie, invece, sono certo che risponderà che è stato a causa di un matrimonio, perché le rose sono di buon auspicio per una sposa… per il curato del paese, statene certo, sono lì per una processione…” “E se lo domandassi a voi invece?” Fissandolo Guisgard. “Sono solo uno stalliere…” ridendo “… e la mia risposta sarebbe solo un’altra da aggiungere a quelle precedenti… se siete così curioso, beh, potreste chiederlo al vecchio del Belvedere… sempre se riuscirete ad avvicinarvi al suo palazzo…” “Chi è il vecchio di cui parlate?” “Un vecchio che abita al Palazzo del Belvedere…” rispose lo stalliere “… e chissà che non conosca anche l’uomo che state cercando…” “Potrebbe?” “Lui dice di essere stato un maestro di cavalleria e cortesia…” ridendo lo stalliere “… e di conoscere i migliori cavalieri del regno…” “Allora forse dovrei cercare lì…” mormorò Guisgard “… prima, nel parlare del vostro lavoro, non so… ho colto un vago senso di insoddisfazione…” “Io?” Sorridendo lo stalliere. “Beh, faccio questo lavoro da poco… prima invece facevo il lavoro più bello del mondo… l’allevatore di piccioni.” E rise. “E perché avete smesso?” “Ero socio con un mio parente…” raccontò lo stalliere “… e l’attività rendeva bene… sembra strano, ma tutti cercano piccioni viaggiatori…” Guisgard ascoltava. “Ne avevamo uno formidabile!” Continuò lo stalliere. “Talmente veloce che decidemmo di chiamarlo Sibilo… niente poteva fermarlo… né vento, né pioggia e nemmeno l’afa o il gelo… Sibilo era il piccione preferito di un nobile cavaliere… si fidava solo di quello per mandare i messaggi alla sua amata, l’infelice moglie di un barone… poi, un giorno, finalmente il cavaliere si decise e rapì la sua amata ed insieme fuggirono via… e quello fu l’ultimo giorno che vidi Sibilo… e senza quel piccione non aveva più senso continuare quel lavoro e sono finito qui a badare ai cavalli dei clienti del mio padrone… non che mi lamenti più di tanto, egli è un buon uomo, molto generoso.” “E il cavaliere e la sua amata dove sono andati?” Chiese Guisgard. “Per il suo valore” rispose lo stalliere “il re gli aveva dato un titolo e un feudo… ed è lì che vive felicemente con la sua donna ancora oggi.” “E il piccione?” “Eh, quel piccione…” ridendo lo stalliere e battendo sul ferro ancora caldo “… credo sia al servizio di qualche altro innamorato… del resto non sapeva fare altro che portare biglietti con versi e rime d’amore… eh, il mio Sibilo… mi piace immaginare che aiuti qualche amante ancora troppo timido o titubante nell’aprire il proprio cuore all’amata…” fissò Guisgard e sorrise. Intanto, nella locanda, al piano di sopra, Talia si era svegliata ed aveva chiamato Guisgard. La moglie del locandiere, sentendo la voce della ragazza, tornò nella sua stanza. “Dormito bene, milady?” Domandò sorridente. “Avete fame?”
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09-03-2012, 09.45.47 | #1066 |
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Ci sedemmo e Fyellon ordinò da bere e mangiare e ascoltai le sue parole con attenzione "Mi spiace di aver destato un brutto ricordo in voi, veramente questo è..un regno strano. Quanto al racconto e alla persona che avete nominato...sono della convinzione che il racconto in sè dei due amanti non abbia niente di sbagliato, voi la vedete cosi per la persona che..si faceva chiamare come avete detto voi "Primo cavaliere", buffo nome!!Mi spiace vi abbia ferito, ma non posso giudicare senza conoscere..d'altronde pure io ho lasciato mia madre senza dirle nulla per intraprendere questo viaggio" Vi fu un attimo di silenzio...poi quella domanda improvvisa...trovare un lavoro presso la corte della Regina.
"Sir Fyellon...ma cosi dovrei tornare in quel Palazzo? Io sono scappata da là, se volete posso darvi un consiglio..recatevi nel palazzo...e chiedete di parlare con sir Reas, è il capitano delle guardie reali, ma cercate di stare lontano dai Cavalieri del Tulipano, sono persone pericolose, secondo me stanno tramando qualcosa" Lo fissai...non sapevo se tornare pure io nel palazzo...pensai ad Elisabeth.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
09-03-2012, 15.38.53 | #1067 |
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Indossai l'armatura diventata leggerissima e estrassi la spada.. Una luce verde e intensa invase la stanza e davanti a me la vidi.. Una donna.. Vestita di nero.. Che mi fissava.. Era Giada?
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09-03-2012, 16.24.22 | #1068 |
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che succede adesso senti qualcuno che vuole sfidarmi un cavaliere cosa devo fare dissi guardando padre Nicola non posso sfidarlo non ho armatura ne spada dissi
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fabrizio |
09-03-2012, 19.23.32 | #1069 |
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Fyellon ascoltò con attenzione le parole di Altea.
“Non parliamo più di tristi ricordi…” sorridendo alla ragazza “… anzi, teniamo lontano il pensiero di gente cattiva…” in quel momento il locandiere servì in tavola dello stufato e una brocca di vino “… parlatemi del palazzo reale di Tylesia. Perché siete scappata? E per quale motivo vi sentivate come imprigionata?” Domandò Fyellon ad Altea mentre riempiva i loro bicchieri con quel vino.
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09-03-2012, 19.40.08 | #1070 |
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Ascoltai Goz....in maniera attenta, sembrava che avesse intrapreso l'arte Alchemico culinaria.........ci sono persone che decino di dar sfogo all'anima intraprendendo la strada della demenza e Goz sembrava uno di questi......C'era una taverna e la taverna non si trovava all'interno della citta'.......le dolci lande della Gallia e della Bretannia......un verde infinito...questa taverna era tra i boschi e i suoi cigni erano in mano a chi non poteva toccarne le fragili piume......" Non vi ho mai mentito Goz, non l'ho fatto sul Carrozzone e non lo faro' adesso..." cosi' rispoi mentre lo vidi lasciare la stanza....." Vedete mia Regina, l'essere umano ha delle doti straordinarie......c'e' in lui, una straordinaria lucidita' in un mare di tenebre....chiedo a voi con molta umilta',cosa vedete in quest'uomo ?..."..
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