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#1061 |
Cittadino di Camelot
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Abbassai gli occhi per un momento, e quando tornai ad alzarli su di lui erano lucidi...
“Come fai a dire questo?” mormorai “Che cosa ne sai, tu? Tu non c’eri... non c’eri quando ti accusavano di aver ucciso quell’uomo e di essere l’amante di sua moglie... quando ti hanno dichiarato morto! Non c’eri quando sono venuta a cercarti al fiume dove dicevano che eri annegato! Tu dici che nessuno qui ti amava e che tutti ti hanno dimenticato, ma sei tu che hai dimenticato tutti! Sei tu che hai abbandonato tutti! Sei stato via per sette anni... sette anni, in cui hai lasciato credere di essere morto!” Inspirai profondamente... stavo male, la voce mi tremava... “Dici che io ti odiavo, ma non era vero! Avevo paura! Paura della tua sicurezza, della tua scostanza, del modo in cui ti ponevi con me... ero attratta da te e non volevo ammetterlo. Non volevo che mi ferissi! Ora... ora vorrei odiarti! Sì, ora vorrei odiarti. Odiarti per essere tornato così... per essere tornato tardi! E invece non ci riesco... non riesco ad odiarti... e sono qui...”
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** Talia ** ![]() "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." ![]() |
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#1062 |
Cittadino di Camelot
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Velv andò via..lasciandomi un profondo senso di smarrimento....Il Sacerdote fu tenerissimo e come previsto mi consigliò di andare a dormire , così fece lui.......
Non passò molto.....e se mi fossi addormentata....mi sarei svegliata di botto....il suo russare sembrava far tremare le mura della Chiesa.........meglio avrebbe coperto involontari rumori......mi tolsi dalla cintola il rosario.......faceva un rumore pauroso ad ogni mio passo.......lentamente usci' dalla stanza del Sacerdote e guidata dalla luce di alcune candele......proseguii per la Chiesa.......spuntai proprio dietro l'altare.........questo non era buono.......in quel momento non c'erano guardie..e visto che ero a piedi nudi non facendo rumore scesi dal presbiterio ..... nel buio non riuscivo a vedere...i quadri erano scuri....comunque dovevo fare mente locale e ricordare come era fatto il quadro....strisciavo contro al muro...il vestito da suora mi aiutava era scuro.....e mi sporgevo solo appena pensavo fossi arrivata ad un quadro......Santi....Santi......Santi Numi....ero arrivata al quadro.........era posto tra seconda e terza stazione ..............era bello...ma non capivo perchè quella situazione per un quadro del genere ero arrivata al quadro....lo dicevo a Padre Anselmo se Velv fosse stato li'..........mi voltai per andare verso la mia stanza.........passo dopo passo....intorno al muro....arrivata al presbiterio me la feci e a quattro piedi arrivando alla stanza......operazione finita.....ma qualcuno mi aveva seguita..o mi era parso di vedere un ombra......o era forse solo il momento di tornare a dormire ? |
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#1063 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Talia non terminò neanche di parlare, che lui, improvvisamente, la prese fra le braccia.
“Stanotte no...” disse in un sussurro, ma con gli occhi carichi di passione “... stanotte non sarai sua... stanotte no... stanotte sarai mia...” e la baciò con trasporto. Stringeva il corpo di lei contro il suo, con ardore, con passione. Lei sentiva le mani di lui scivolare e stringere ogni parte del suo corpo. Poi quelle mani cominciarono a spogliarla. Prima con vigore, poi più piano. Lei avvertiva il raso e la seta che si sfilavano lungo il suo corpo. Un corpo che subito restò quasi nudo. Vestito solo dalle carezze di lui, dai suoi baci. Dalle sue mani e dalle sue labbra. Allora lui, in preda al desiderio, la prese in braccio. Il buio li avvolse, come a volerli proteggere. La portò così fra delle folte siepi e poi in mezzo ad alti ed irregolari alberi. E stendendosi su un basso muretto ricoperto da edera e rampicanti, restarono così, da soli. Sotto l'eterno e silenzioso scintillio delle stelle. ![]()
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#1064 |
Cittadino di Camelot
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Aprii gli occhi e guardai il cielo.
Era bellissimo... di un blu intenso, quasi nero. Era bellissimo, e così bene si accostava a quella mia intensa felicità. Poi lentamente i miei occhi si spostarono sul volto dell’uomo accanto a me... su quegli occhi chiari, sulla sua bocca che ora sorrideva appena... un sorriso che conoscevo bene, ma che non vedevo da così tanto tempo... gli sfiorai appena i capelli con le dita, delicatamente... poi anche io gli sorrisi. “Sei pazzo...” sussurrai dolcemente “Sei pazzo, lo sai? Ed io lo sono quanto te... due folli... e non sono mai stata così felice... non sono mai stata così desiderosa di essere completamente folle, Guisgard...” Il mio sorriso si allargò appena... “Ma...” mormorai poi “Ma ho paura... pensa... pensa se ci dovessero scoprire... se ti dovessero scoprire qui con me... tu...” La mia mano gli accarezzò ancora delicatamente i capelli, poi si spostò sul suo viso, sulla guancia... “Tu...” in fondo era già successo, pensai all’improvviso. Fu un pensiero non voluto, fulmineo, imprevisto... un pensiero che mi fece male. Mi incupii leggermente... tentai di scacciare quella sensazione... tentai di cacciare quei pensieri... ma non ci riuscii. Di colpo allora mi alzai, seduta, e mi strinsi le ginocchia tra le braccia, voltandogli la schiena. Per lunghi minuti rimasi in silenzio... respiravo quasi con fatica... ripensavo a quella vecchia storia, al male che mi aveva fatto... “Sarebbe uno strano scherzo del destino...” dissi allora, con la voce ora ruvida e carica di dolore malcelato “Uno strano scherzo, se per la seconda volta tu venissi messo al bando per colpa di una donna!” Tacqui ed inspirai... mi sentivo improvvisamente male... sentivo improvvisamente freddo... “Vattene, Guisgard! Vattene, non voglio essere la causa del tuo bando come... come lo fu quella!”
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#1065 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth era riuscita a ritornare nella sua cameretta.
Ma qualcosa attirò a sua attenzione. Delle ombre. Si muovevano nella navata. Erano soldati. Tuttavia non l'avevano vista. E dai loro discorsi e da dove si trovavano quei militari, Elisabeth comprese che il quadro non era quello che lei aveva visto. Vi era una cappellina dall'altra parte della navata, opposta all'abside. E in quella cappellina, coperto da un lungo telo, vi era l'ambito e prezioso quadro. Sorvegliato da alcuni soldati armati.
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#1066 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Milady, io posso pure farvi andare a quel ballo” disse Ermiano ad Altea “ma se davvero siete in pericolo allora vi consiglio caldamente di restare qui. Sarete infatti al sicuro in questo palazzo e potrete attendere senza rischio il ritorno di Sua Signoria. Andare al ballo ora potrebbe essere un pericolo per voi se davvero qualcuno vuole farvi del male. Aspetteremo qui Sua Signoria. Cosa ne dite? La decisione spetta a voi...”
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#1067 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Oh...” disse Silvia ad udire Clio “... non pensavo fosse già nota quella poesiola... ma conoscendo un po' il cavaliere anche io immagino sia stato lui a recitarla a quella ragazza... dopotutto non fa mistero di essere in cerca di una moglie...”
“Secondo me” intervenne Roberto “può attrarre le donne solo per il suo denaro. A me sembra un vanesio, un damerino. Noioso e banale.” In quel momento arrivò Selenia. “Oh, Roberto...” prendendo il braccio di suo marito “... questo ballo è nostro...” Lui guardò per un istante Clio e poi annuì a sua moglie. E andarono a ballare. “Non vale la pena...” all'improvviso qualcuno alle spalle di Clio “... è un giovanotto gradevole e non dubito che possa attirare l'attenzione di dame frivole o giovanissime... ma nulla di più...” era Simone e parlava piano alla ragazza “... ho visto come lo guardate... ma voi potete ambire a molto di più, milady...” sorrise “... novità sul nostro uomo?”
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#1068 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard si alzò, avvicinandosi a Talia.
La strinse a sé, cingendola con le sua braccia. La sua schiena era contro il petto di lui. “Forse vorrei essere scoperto ora...” disse piano, baciandole i capelli “... si... magari vederlo arrivare... adesso...” la strinse ancor più “... per chi fra noi faresti il tifo?” Sorrise appena e le baciò di nuovo il capo. “Per chi ti struggerai? Per lui o per me?” Rise lievemente. “Quando Ginevra fu rapita da Meleagant, partirono due cavalieri per liberarla... uno era Galvano ma fallì... l'altro era un cavaliere misterioso... superò indicibili prove e alla fine trovò il paese in cui la regina era prigioniera... sfidò allora Meleagant in singolar tenzone... e gli bastò guardare Ginevra dalla torre per tenere testa e poi vincere il malvagio Meleagant... e fu lei che svelò il suo nome... quel cavaliere misterioso era naturalmente Lancillotto...” la guardò negli occhi “... tu farai lo stesso? Chiamerai il mio nome davanti a tutti? Svelerai così che Altafonte altri non è che Guisgard... e come Ginevra con Lancillotto anche tu mi ricompenserai con il tuo eterno amore, Talia?” I suoi occhi erano in quelli di lei. “Quanto a quella donna e a tutte le altre donne di questo mondo... ecco cosa penso...” e la baciò. Fu un bacio lungo, appassionato, lento e travolgente. Dolce ed intenso. Le sue labbra cercavano e trovavano quelle di lei ogni volta. E ogni volta il profumo ed il sapore di lei impreziosivano la bocca di lui. E restarono così, a baciarsi, per un tempo indefinito, tra l'incanto della sera e la magia di quel giardino.
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#1069 |
Cittadino di Camelot
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Mi sedetti su una poltrona...annuii leggermente.
"Si Ermiano, aspetterò anche perchè non voglio disturbare il Cavaliere che sicuramente si starà divertendo e io non sono nessuno per poter permettermi di entrare cosi burroscasamente nella sua vita. E quindi..io ho preso una decisione..ma vi chiedo una cortesia...fatemi riposare qui stanotte, non disturbatevi a darmi camere sontuose, mi basta anche un divano e una stanzetta e lasciate il Cavaliere riposare tranquillamente..qui dentro sono al sicuro" mi fermai un attimo esitando, mi appoggiai alla poltrona e guardai il maggiordomo sempre gentile e sorrisi..."Vi racconterò la mia storia...io vengo da Camelot e sono la baronessa Altea Victoria Mac Parker..sono fuggita da casa perchè i miei genitori volevano darmi in sposa a un anziano vedovo e io ovviamente non lo amavo...sono fuggita sperando di migliorare la mia vita e renderla felice...conoscendo il vero amore..ma mi sono resa conto che non esiste, pensai di averlo trovato sapete?...ma mi sbagliai...e allora mi rendo conto ora che mia madre aveva ragione e la mia balia aveva torto. La mia balia mi diceva sempre che lo avrei riconosciuto a prima vista e il cuore avrebbe trovato la gioia della anima..per un momento pensai di averlo trovato invece ho preso un abbaglio". Sospirai trattenendo le lacrime..."Mia madre, invece, insinuava che l' amore vero non esistesse..e dovevo sposare quell'uomo..e ora mi rendo conto che aveva ragione e seguirò il suo consiglio...domani dopo aver raccontato al vostro padrone ciò che ho visto partirò per Camelot, è l'unico posto sicuro e poi sposerò quel conte..pensate un pò..avrò figliocci più anziani di me" e sorrisi ironicamente. "Sono arrivata con un carro vestita da un misero abito preso da una serva per non farmi riconoscere e non ho problemi a tornare con lo stesso mezzo...arrivata qui però mi fidai di uomini poco raccomandabili che scoprii poi essere ladri e volevano sconfiggere pure il famoso Mirabole. Ho pure dovuto rubare per loro...diventare una delinquente, stanca di tutto questo chiesi aiuto al vostro padrone e cosi mi portò a Castelflorenzio..eppure laggiù avvenivano fatti strani..riguardanti proprio me stessa. E stasera caso volle tornassi prima dal ballo e ho scoperto tutto...Madama Irene è alleata di questo Azable, il capo della banda di ladri, ho visto io stessa il suo braccio destro e hanno un passaggio misterioso per entrare...dietro a dei mobili..se torno laggiù ora potrei rischiare la vita..ecco perchè vi chiedo di tenermi qui stanotte..domani partirò per Camelot..perchè non ho altro posto sicuro dove stare, la vita questo aveva predestinato per me" presi un fazzoletto e mi asciugai le lacrime pensando all'abito da sposa già pronto e a quell'uomo orribile e anziano che avrei dovuto sposare...Avanti Altea...cosa pensavi di poter conquistare il suo cuore, tua madre aveva ragione...il Vero Amore non esiste...almeno farai la bella vita fingendo di amare. Mi alzai e feci un bel sospiro..."Bene portatemi ora a riposare, sono molto stanca ma per favore fate in modo che qualche guardia stia vicino a me mentre dormo, temo entrino in camera".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#1070 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ermiano ascoltò con attenzione le parole di Altea.
“Sapete, milady...” disse “... io mi intendo poco di queste cose... gli affari di cuore per me sono troppo complicati... ero cuoco a bordo di una nave che batteva bandiera maltese... facemmo sosta in un porto delle Cicladi e qui fummo assaliti dai pirati, che poi decisero di venderci ad uno degli eunuchi del Sultano Turco... io fui l'unico a scampare alla morte... sono bravo a cucinare e proprio il Sultano mi volle nelle sue cucine... e una mattina di Maggio conobbi il mio padrone... il Cavaliere di Altafonte... aveva fatto una scommessa col Sultano, circa la cottura del latte di dattero per una pietanza dolce... il Sultano nutriva dubbi e promise qualsiasi ricompensa in cambio di quel piatto... ma se esso fosse riuscito male, gli avrebbe mozzato il capo... il cavaliere accettò e chiese a me di cucinarlo dietro le sue indicazioni, promettendomi la libertà... il piatto risultò squisito e il Sultano concesse la ricompensa al cavaliere... egli allora chiese la mia libertà e quella di una delle ancelle dell'harem... il Sultano, vincolato alla promessa fatta, a malincuore acconsentì... il giorno dopo il cavaliere, io e l'ancella lasciammo Costantinopoli... tre giorni dopo sbarcammo a Rodi e il cavaliere lasciò libera l'ancella... lì la stava attendendo il suo amato... compresi solo allora il gesto del cavaliere... l'aveva fatto perchè l'ancella ritrovasse l'uomo che amava...” sorrise “... ecco, questo credo sia il Vero Amore...” annuì “... venite, vi mostrerò la vostra stanza...” La condusse così in una lussuosa camera da letto, arredata con gusto e classe. “Se vi occorre qualcosa” aggiunse Ermiano “suonate pure quel campanellino di porcellana... vi auguro una serena notte, milady...” ed uscì, lasciando la dama da sola. ![]()
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