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Vecchio 03-02-2011, 21.17.52   #1081
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
sono andati lontano dissi pultroppo io ero prescelto per rimanere con un cavaliere finchè non sarebbero tornati ma pultroppo mi sono allontanato dal castello insieme alla figlia del cavaliere anche ella è stata catturata e non so se sta bene se sia viva io mi auguro di si dissi guardando le sbarre di quella maledetta prigione se gli avessero fatto qualcosa di male giuro sulla mia vita che la vendicherò a tutti i costi
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fabrizio
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Vecchio 04-02-2011, 02.42.38   #1082
Lady Gaynor
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Lady Gaynor è sulla buona strada
"Uccidine uno per me, Dukey..." mormorò Lyan "... che sia io a scegliere la prima vittima..."
Non può essere, non può essere... la sua voce non è più la stessa, è demoniaca... allora aveva avuto ragione Morven nel sentire il Male in lei... le sue carni delicate, le tenere braccia avvinghiate al mio collo, il suo profumo di bimba nonostante la sporcizia... non può essere vero ciò che sta accadendo... come posso essermi sbagliata a tal punto?
Questi erano i pensieri che si agitavano nella mente di Gaynor, quando quelle bestie le si avvicinarono e la strattonarono, allontanandola dal gruppo. Mentre la trascinavano via, il suo guardò si posò su ognuno dei suoi compagni, su Guisgard ancora in terra ed infine su Lyan, la piccola che tanto tenacemente aveva difeso e che invece si era rivelata la personificazione del male...
Nel frattempo, erano arrivati ad una cella umida e buia. Bastò meno di un secondo a Gaynor per capire quale sarebbe stata la sua sorte, ma la sua indole combattiva avrebbe avuto la meglio, ne era sicura.
Non subirò mai quelle atroci torture! Quant'è vero che il sole sorge tutti i giorni, la mia pelle e le mie viscere rimarranno ben salde al loro posto, dovessi anche buttarmi sulla prima lama di spada che vedo...
All'improvviso nella cella si addensò un leggero fumo giallastro ed inodore.
"Sii serena..." sussurrò una misteriosa voce "... non hai nulla da temere... ormai sei al sicuro... le tue sofferenze sono terminate... presto incontrerai pace e tranquillità senza fine..."
Un istante dopo Gaynor perse i sensi.
Quando si risvegliò - non avrebbe saputo dire quanto tempo era passato - si ritrovò vestita di una lunga tunica nera, larga ed informe, ed un diadema di foglie intrecciate sul capo. Il sogno che aveva appena fatto le era sembrato così reale! La sua Imperion... e Duncan... non avrebbe mai saputo nulla, non avrebbe mai potuto immaginare che la giovane, vitale ed impulsiva moglie che era fuggita da lui in cerca di libertà aveva trovato invece la morte per mano di una setta di fanatici assassini.
Lancelot... se solo ti avessi seguito... se solo tu potessi sentirmi ora... mi dispiace, mi dispiace così tanto...
Il pensiero le corse poi a Guisgard, come sempre succedeva in quegli ultimi giorni quando pensava a Lancelot. Saranno i suoi occhi... pensò Gaynor, quei limpidi e profondi occhi blu che sembrano sposarsi male con l'arroganza dei suoi modi ed il sarcasmo che permea i suoi discorsi... eppure non esiterebbe a morire per me, ne sono sicura, il suo coraggio è pari alla sua bellezza... Signore Iddio, non posso pensare alla bellezza di Guisgard in un momento del genere, se non fossi così disperata ci sarebbe da ridere... Stanno per sacrificarmi sull'altare della loro bestialità e tutto quello che mi viene da pensare è che voglio salvarmi per poterlo rivedere..."
Si guardò intorno, ma quella cella spoglia non offriva alcun tipo di arma... Ad un tratto la stanchezza sembrò pervaderle tutto il corpo e lo sconforto ebbe la meglio sulla sua caparbietà. E' finita, non c'è via di scampo. Disarmata, rinchiusa e umiliata... mi hanno spogliata, mi hanno toccata con le loro luride mani... Si lascio cadere sullo scomodo giaciglio dietro di lei, mentre calde lacrime le bagnavano il viso e le salavano la bocca. La sua mente era un turbinìo confuso di pensieri, immagini e suoni... suoni... l'ocarina di Guisgard, malinconica melodia di lontani ricordi, forse di amori perduti... la delicatezza delle sue labbra mentre la suonavano, leggere come un soffio di vento di primavera... Imperion, sua madre, la sua adorata Elinor, regalo di suo padre... Elinor...
Il pensiero della sua giumenta sembrò scuotere Gaynor, che aprì gli occhi e rivolse la sua mente a pensieri meno poetici, ma di sicuro più pratici. Se solo riuscissi ad avvicinarmi ad un'apertura! Elinor sente il mio fischio di richiamo da una distanza notevole... Devo uscire da questa maledetta cella, devo trovare i miei compagni... Cosa posso fare? Cosa? Si guardò di nuovo intorno, ma quel posto non offriva davvero nulla. C'era solo lei lì dentro, e nient'altro. Lei... Lei... Un pensierò le attraversò la mente, rapido come un baleno ed altrettanto folgorante. Si tolse il diadema dalla testa e si strappò la tunica all'altezza del seno, lasciandone scoperta una parte. E' la mia unica possibilità. Al di fuori di questo, c'è solo la morte... Si avvicinò alla porta e cominciò a gridare forte: "Dukey! Dukey! Voglio parlare con te!"
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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Vecchio 04-02-2011, 03.19.04   #1083
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quella cella, umida e silenziosa.
Avvolta da un silenzio angosciante, solamente interrotto da un gocciolio che ad ogni istante diventava sempre più insopportabile.
"E tu hai condotto qui la figlia del cavaliere?" Chiese contrariato Guisgard a Cavaliere25. "Proprio nel covo di questi pazzi? Ma cosa volevi fare, mi chiedo, tutto solo contro questi fanatici?"
"Non siate adirato!
Egli è già disperato!"
Cercò di calmarlo Iodix.
"Il buon giullare ha ragione, cavaliere..." intervenne il Cappellano "... è inutile litigare tra di noi..."
Guisgard masticò amaramente e restò in silenzio per qualche istante.
"Come finirà questa storia?" Fissando poi Morven. "Forse è già finita... anzi, magari lo fosse... forse il peggio ancora deve venire..."
Fissò il vuoto di quella cella, come se il suo sguardo fosse attraversato da inquieti bagliori di rabbia e insofferenza.
“Voi credete molto nella cavalleria, vero?” Chiese a Morven, con un sorriso malinconico.
“E voi?” Domandò il Cappellano.
“Io...” mormorò Guisgard “… ho smesso di crederci da tempo…”
“E in cosa credete ora?”
“In niente…” rispose “… niente che non sia me stesso… è l’unica causa che mi sta a cuore…”
“E perché allora siete qui a morire con tutti noi?” Domandò ancora il Cappellano.
Guisgard non rispose nulla.
“Non esiste nessuno che non crede in nulla!” Continuò il chierico.
“Io… la cavalleria… la fama… l’amore… non esiste nulla di tutto questo…” rispose Guisgard poggiando il capo alla parete.
“Siete il primo a sapere che ciò non è vero, cavaliere!”
“Ho affrontato tante sfide, tanti duelli… e sempre ne sono uscito vincitore, nella ragione come nel torto… ma nei fatti d’amore so che fallirei…”
In quel momento la porta della cella si aprì e, accompagnato da alcuni dei suoi, Dukey entrò in quella prigione.
“Signori…” cominciò a dire con un ghigno sul viso “… il tempo è giunto… avrete l’onore di purificare il prossimo rito sacrificale!”
“Cane, liberami ed affrontami da uomo!” Gridò Guisgard.
Dukey accennò un sorriso simile ad una beffa.
Si avvicinò poi al cavaliere e lo colpì con un forte calcio allo stomaco.
“Mal… edet… to…” ansimando per il dolore Guisgard.
“Domani tutto si compirà, amici miei!” Esclamò Dukey.
“Milord…” lo chiamò uno dei suoi entrando nella cella “… una delle prigioniere chiede di voi…”
Dukey annuì e, dopo aver gettato un’altra occhiata di disprezzo ai prigionieri, uscì, sempre accompagnato dai suoi, da quella cella.
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Vecchio 04-02-2011, 03.43.22   #1084
Guisgard
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La porta cigolò e dopo qualche istante si aprì.
Un uomo tatuato, dai lineamenti marcati e dal volto inespressivo, varcò quella soglia.
Gettò un rapido sguardo su Gaynor e con un cenno del capo le intimò di allontanarsi.
Un attimo dopo apparve Dukey.
Era coperto da un lungo mantello ed armato di una spada e di un affilato pugnale.
E appena vista la ragazza ordinò al suo fedele:
“Lasciaci soli…”
L’uomo tatuato annuì ed uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé.
Gaynor era lì, davanti al cavaliere rinnegato,
Bellissima e sensuale, avvolta da quella tunica e da una chiara inquietudine.
“Hai sbagliato a strapparti quella corona…” mormorò sorridendo Dukey “… serve a proteggerti quando attraverserai il lungo ed oscuro Fiume delle Anime… e questa tunica…” sfiorandola con una mano “… non dovresti maltrattarla… è una veste sacra…”
La fissò per alcuni istanti con chiara bramosia.
“Cosa c’è?” Chiese. “La paura ti ha resa docile e bendisposta?”
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Vecchio 04-02-2011, 05.08.44   #1085
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un fresco vento soffiò in quel momento sul bosco, facendo scricchiolare la croce di legno che sovrastava la cupoletta della cappella.
Una piccola edicola di gusto latino, risalente forse al periodo della dominazione romana, sorgeva poco avanti all'ingresso.
Al suo interno vi era uno sbiadito affresco raffigurante la Santa Vergine col Bambino, ai cui piedi si trovavano San Giorgio e San Giovanni Battista.
E appena Bethan fu davanti alla porta della cappella, un cane, dall'interno, cominciò ad abbaiare.
"Chi è che interrompe i miei vespri?" Gridò una voce proveniente dall'edificio. "E dopo mi attendono le litanie dedicate alla Vergine, con i suoi innumerevoli appellativi! Non indugiate" aggiunse, mentre il suo cane abbaiava sempre più forte "dunque alla mia porta, poichè non vi troverete nulla di prezioso, se non quel poco che mi occorre per vivere, frutto della carità e della pietà che la Divina Misericordia distribuisce su queste terre desolate e abbandonate!"
Ma nonostante la poca ospitalità mostrata da quella voce, era comunque un rischio riprendere il cammino ora che si approssimava la sera.
La notte che si stava annunciando sul bosco sembrava accompagnata da sinistri presagi.
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Vecchio 04-02-2011, 10.30.02   #1086
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cavaliere25 sarà presto famoso
Dissi Guardando Guisgard ho fatto cio che la fanciulla mi chiese di fare mi chiese il mio aiuto e io la aiutai ma non potevo sapere che finiva cosi e tirai un pugno contro il muro di quella cella stringendo i denti dalla rabbia e dal odio che mi stava salendo
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Vecchio 04-02-2011, 14.25.57   #1087
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Lady Gaynor è sulla buona strada
Gaynor guardò Dukey entrare nella cella, ordinando all'uomo tatuato di lasciarli soli. Le si avvicinò, con lo sguardo così lascivo che lei rabbrividì suo malgrado. E' quello che volevi, ragazza mia, non è questo il momento dei ripensamenti e degli scrupoli... fatti forza, pensa ai tuoi compagni che marciscono in chissà quale oscura cella, pensa a Guisgard...
“Hai sbagliato a strapparti quella corona…” mormorò sorridendo Dukey “… serve a proteggerti quando attraverserai il lungo ed oscuro Fiume delle Anime… e questa tunica…” sfiorandola con una mano “… non dovresti maltrattarla… è una veste sacra…”
Gaynor non rispose, ma gli lanciò uno sguardo che a Dukey dovette sembrare inequivocabile, tanto che le disse: “Cosa c’è? La paura ti ha resa docile e bendisposta?”
La ragazza mosse qualche passo verso di lui, gli occhi sempre fissi nei suoi, e per tutta risposta lacerò ancora di più la nera tunica, mostrando il bianco seno agli occhi acquosi di quell'infame. "Sacra non è una veste, sacra è la vita, ed io non voglio morire..."
Ti prego, mio Dio, non abbandonarmi adesso...
Nel pronunciare quelle parole, Gaynor prese la mano di Dukey e se la posò sul viso, facendola poi scivolare più giù, all'altezza del cuore.
"Senti come batte, Dukey, senti il suo palpito..."
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Vecchio 04-02-2011, 18.45.13   #1088
Lady Bethan
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Lady Bethan è sulla buona strada
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Un fresco vento soffiò in quel momento sul bosco, facendo scricchiolare la croce di legno che sovrastava la cupoletta della cappella.
Una piccola edicola di gusto latino, risalente forse al periodo della dominazione romana, sorgeva poco avanti all'ingresso.
Al suo interno vi era uno sbiadito affresco raffigurante la Santa Vergine col Bambino, ai cui piedi si trovavano San Giorgio e San Giovanni Battista.
E appena Bethan fu davanti alla porta della cappella, un cane, dall'interno, cominciò ad abbaiare.
"Chi è che interrompe i miei vespri?" Gridò una voce proveniente dall'edificio. "E dopo mi attendono le litanie dedicate alla Vergine, con i suoi innumerevoli appellativi! Non indugiate" aggiunse, mentre il suo cane abbaiava sempre più forte "dunque alla mia porta, poichè non vi troverete nulla di prezioso, se non quel poco che mi occorre per vivere, frutto della carità e della pietà che la Divina Misericordia distribuisce su queste terre desolate e abbandonate!"
Ma nonostante la poca ospitalità mostrata da quella voce, era comunque un rischio riprendere il cammino ora che si approssimava la sera.
La notte che si stava annunciando sul bosco sembrava accompagnata da sinistri presagi.
"Sono una viandate!" disse Bethan "Ho solo bisogno di qualcosa di caldo da mangiare e di un posto per passare la notte. Ho con me il mio cavallo e sono disposta a pagare bene per il disturbo, padre!".
La porta della cappella cigolò e comparve un vecchio monaco, con una candela in mano.
Le disse di accomodarsi dentro, mentre lui avrebbe pensato al cavallo. Quando il monaco ricomparve, Bethan si era già riscaldata vicino al fuoco e aveva osservato l'ambiente spoglio e umile che la cirondava. Il monaco si avviò verso il camino e Bethan lo osservò mentre toglieva, a fatica, un pentolone dal fuoco e dopo averlo riversato in due scodelle di legno, iniziò la preghiera.
"Amen" gli fece coro Bethan, appena il monaco ebbe finito la sua orazione, ed iniziarono a mangiare. Solo a quel punto Bethan si accorse della piccola statua in legno, che rappresentava la Madonna con il Bambino, e divenne improvvisamente triste.

"Ucciderò il tuo uomo e ti violenterò, maledetta sgualdrina!"E dopo aver affondato la spada nel petto di suo marito, ormai a terra, dopo le percosse del branco di balordi, si avventò su di lei.
Ci furono attimi di colluttazione, in cui Bethan tentò di resistere all'uomo con tutte le sue forze. Alla fine, stremata, pregò la Madonna perchè q
uel martirio finisse in fretta, ed incrociò le braccia sul grembo, per difendere la sua creatura. Poi, all'improvviso, udì un calpestio di cavalli e vide due cavalieri venirle incontro, brandendo le spade. I due cavalieri si fecero addosso al gruppo di balordi, mentre Bethan, fu scagliata in un angolo. I due cavalieri ebbero la meglio sui ladroni, forniti solo di vecchi coltellacci e, probabilmente, anche ubriachi. In tre finiro trafitti per terra e Bethan ebbe un sussulto, poichè uno di loro le finì ai piedi, lasciando cadere un pugnale coperto del sangue di qualche ferita. "Guarda come resistono questi due miserabili!" esclamò uno dei cavalieri, rivolto ai due furfanti che ancora resistevano imperterriti. Nella battaglia, però, nessuno si accorse dell'uomo che voleva violentare Bethan, nascosto dietro un gruppo di cespugli. Quando Bethan sentì il rumore delle frasche e l'urlo selvaggio che lanciò l'uomo, prima di gettarsi contro di lei, con un gesto fulmineo raccolse il pugnale ai suoi piedi e, con la forza della disperazione, lo affondò nella gola dell'uomo, non appena le fu addosso.
Con un rantolo spaventoso, il malvivente di accasciò a terra e Bethan si accorse di essere sporca di sangue ovunque. Uno dei cavalieri le si fece incontro per soccorerla. "State bene" le chiese. "Sì, credo di sì... E' solo sangue, io... io credo di averlo ucciso... è solo il suo sangue..." Una fitta lancinante le trafisse il basso ventre e per un attimò si sentì mancare il respiro. Non era solo sangue dell'uomo che aveva ucciso. Bethan aveva perso il suo bambino. Si risvegliò molti giorni dopo, in un convento di monache, che si erano prese cura di lei. Chiese più volte chi fossero quei cavalieri che le avevano salvato la vita, ma le monache non seppero dirle niente. Bethan sopravvisse, con il grembo vuoto, numerose ferite nell'anima e senza la possibilità di ringraziare chi per lei si era battuto con tanto ardore.

"Il male è ovunque, Padre!" esclamò Bethan, scuotendosi dal dolore dei ricordi. "sono spaventata e sto cercando pace e conforto!". E detto questo, scoppiò in singhiozzi.

Ultima modifica di Lady Bethan : 05-02-2011 alle ore 12.40.18.
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Vecchio 04-02-2011, 22.13.54   #1089
Guisgard
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"Cane maledetto!" Ringhiò Guisgard, ripensando a Dukey ed alle sue parole.
Poi fissò Cavaliere25 e si rese conto nello stato in cui era.
"Sta bene, amico mio..." mormorò con un tono più pacato "... alla fine siamo tutti qui... ciò vuol dire che siamo finiti tutti nella medesima trappola... ora non tormentarti più... ormai possiamo fare ben poco per noi stessi e per chi volevamo salvare..."
Poggiò la testa sull'umida parete e mille pensieri attraversarono la sua mente.
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Vecchio 04-02-2011, 22.15.06   #1090
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Le mani di Dukey.
Il suo sguardo, il suo respiro su di lei.
Il cavaliere rinnegato la toccava con bramosia e lussuria.
Gaynor sentiva il corpo di Dukey contro il suo.
E mille pensieri attraversarono la sua mente.
Mille volti le apparvero, quello di Duncan, quelli dei suoi compagni, Iodix, il Cappellano, Morven e poi Guisgard.
“Spogliati…” mormorò Dukey mentre le baciava le spalle ed il collo “… voglio vederti nuda…”
Ad un tratto la porta cigolò.
“Stolto!” Esclamò Lyan varcando la soglia. “Se il maestro ti vedesse, verresti immolato insieme a quei miserabili che abbiamo catturato! Sai bene che le martiri non possono essere toccate! Ora vieni via… manca poco al cerimoniale!”
E masticando amaro, come chi vorrebbe ribellarsi ma è troppo vigliacco per farlo, Dukey seguì la bambina.
La porta si chiuse dietro di loro, lasciando Gaynor condannata al suo terribile destino.
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