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Vecchio 08-11-2013, 01.35.05   #1081
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Ci sono molte storie su Mirabole...” disse Duon a Clio “... se ne raccontano diverse... possiamo dire che ogni luogo divenuto teatro di una sua impresa, o furto...” precisò sorridendo “... possiede una storia su quel ladro...”
“E voi le conoscete tutte, immagino.” Fissandolo Roberto.
“Si...” annuì Duon “... possiamo dire così...”
Roberto non replicò niente, limitandosi a guardare ancora Clio.
Ma proprio in quel momento, quasi come se le parole pronunciate poco prima da Clio avessero un valore profetico, il re chiamò l'attenzione dei presenti.
“Questa sera” alzandosi dal suo trono “così ricolma di felicità e piacevolezza, ci sembra l'ideale scenario per annunciarvi che...” esitò e rise lievemente “... che presto doneremo altra bellezza al nostro paese ed al nostro popolo... infatti la collezione un tempo privata appartenuta ai sovrani che ci precedettero e donata da noi al popolo, si arricchirà di una nuova meraviglia... il celebre Verziere Fiesolano non sarà più rinchiuso in una chiusa, celato agli occhi di tutti... ma lo renderemo visibile ai sensi di tutti i cultori dell'arte e dell'essenza più pura ed assoluta del genio umano... da domani quel quadro sarà in mostra perenne nella Galleria Artistica degli Uffici Reali!”
Tutti i presenti applaudirono la decisione e la concessione del re.
Duon allora si voltò verso Clio e le sorrise in modo enigmatico.
Intanto, guardando uno dei grandi orologi nella sala, la ragazza si accorse che mancava un quarto d'ora circa a Mezzanotte.
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Vecchio 08-11-2013, 02.00.08   #1082
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Guisgard fissò Talia negli occhi e le sorrise appena.
Un sorriso leggero e silenzioso.
Eppure luminoso.
Come le stelle che sovrastavano il giardino.
“In una notte come questa” disse sussurrando “potrei dire tante cose... tante parole... tutte belle, bellissime... e vere... ma non ti chiedo di credere alle mie parole... ma solo ai miei gesti...” le accarezzò dolcemente il viso “... e quelli dissolveranno ogni tua paura...” e la baciò piano.
Poi la strinse a sé.
La notte cominciava a divenire fredda.
Lui allora la coprì con quel vestito che le aveva sfilato prima in preda alla passione.
Le sue mani sfioravano quelle di lei e poi il suo bellissimo corpo.
Infinite carezze Talia sentì ovunque.
Carezze lente, lunghe, profonde.
Carezze dolci, eppure appassionate.
Guisgard accarezzò più volte quel corpo.
E così, tra i caldi sospiri di lei, lui la rivestì.
E poi la baciò ancora.
La baciò a lungo.
Infiniti baci.
Come infinite apparivano le stelle di quella notte.
Poi la strinse a sé e restarono così per un tempo indefinito.
La testa di Talia era sul petto di lui.
Poteva sentire i battiti del suo cuore e i sussulti del suo respiro.
Fino a quando ebbero entrambi il medesimo respiro e gli stessi battiti.
E così, dolcemente, tra il silenzio del giardino e lo scintillio incantato ed immutabile delle stelle di Sygma, Talia pian piano si addormentò fra le braccia rassicuranti di Guisgard.
Lui allora restò a guardarla per un po', come a voler fissare nella sua mente ogni tratto di quel viso.
Poi la prese di nuovo in braccio e la portò fuori da quei cespugli.
Poco dopo Talia si risvegliò, ritrovandosi da sola in una piccola saletta del Palazzo Reale riservata alle dame.
Era adagiata su un morbido e sfarzoso divanetto di mussola d'India, intarsiato d'avorio.
E in mano stringeva un fiore.
Un lillà.
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Vecchio 08-11-2013, 13.32.34   #1083
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Lanciai un'occhiata divertita a Duon.
"A quanto pare ci sarà un nuovo posto da sorvegliare.." Dissi seria "..e il trasporto! Immagino che servirà una strategia.. È un momento perfetto per colpire.." Mi accorsi che non erano affari miei, e voltai lo sguardo verso l'orologio.
Mezzanotte meno un quarto! Dovevo andare.
"Con permesso, signori.. Milady.. Ma temo proprio che il vostro vino sia talmente delizioso, da farmi scordare le buone misure.. Ho bisogno di prendere una boccata d'aria..." Dissi, candidamente.
Sapevo di avere le guance arrossate, anche se non per colpa del vino, era la scusa perfetta.
In una situazione normale, Roberto avrebbe insistito per accompagnarmi.
Così, mi avvicinai a lui, e mi voltai in modo che soltanto lui potesse vedere il mio sguardo.
"Andrò da sola, cugino.." Dissi, anticipando le sue parole "..credo di potermela cavare." Aggiunsi, in tono scherzoso.
I miei occhi, intanto, lo guardavano intensi, supplicando una tregua.
Un attimo di pace da quel gioco di sguardi che mi infiammava e distruggeva in un solo momento.
Non ero abituata a chiedere il permesso.
Così, salutai tutti e mi diressi verso la vetrata.
Percorsi qualche passo in giardino, per poi rientrare a palazzo da un'altra vetrata, lontana dagli occhi di Roberto, Simone, o chiunque altro conoscesse il mio viso.
Parlai con un domestico, e, seguendo le sue indicazioni, raggiunsi la sala degli arazzi.
Restai sulla porta per un momento, chiedendomi se non fosse una pazzia.
Probabilmente lo era, ma non avevo scelta.
Ed ero curiosa, troppo.
Presi un profondo respiro, ed entrai.
Mancava davvero poco prima che i rintocchi della mezzanotte risuonassero nella sera stellata.
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Vecchio 08-11-2013, 16.42.17   #1084
Altea
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Mi rigirai nel letto e udii delle voci lontane..poi col risveglio sempre più nitide e udii una frase..."signor cavaliere".
Rimasi perplessa...avrei potuto pensare forse il Cavaliere di Altafonte fosse tornato a casa..ma non era cosi che i suoi servitori lo chiamavano.
Mi alzai da letto, e lentamente aprii la porta e cercai di sentire le conversazioni...muovermi da quella stanza poteva essere pericoloso, se fosse stata Irene a cercarmi mi avrebbe trovato.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 08-11-2013, 18.29.08   #1085
Guisgard
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Clio aveva fatto in modo che nessuno la seguisse.
E ciò fu una mossa astuta, in quanto Roberto, dopo qualche istante, con una scusa lasciò la sala e cercò proprio la sua falsa cugina.
Ma affacciandosi sul giardino non vide nessuno.
Clio intanto era giunta nella Sala degli arazzi.
Era questa una piccola saletta, poco più grande di un vestibolo, dove solitamente i cortigiani o qualche nobile annoiato venivano per rilassarsi un po'.
Quella sera però qualcuno aveva ecceduto un po' col volersi rilassare dagli eccessi di sfarzo e musica del ballo.
Su una delle poltroncine che arredavano la saletta vi era uno degli invitati abbandonato in un sonno tanto profondo, quando rumoroso.
Infatti il nobile, appisolandosi, aveva cominciato a russare a tutta forza.
Era un uomo di mezz'età, grassoccio e con ben poco di aristocratico nelle sue maniere, nonostante gli abiti dicessero tutt'altro.
Un attimo dopo nella saletta arrivò anche un servitore, di quelli incaricati di occuparsi degli ospiti che sceglievano di riposare in quella stanza.
Si avvicinò a Clio, le sorrise e le offrì l'unica coppa di champagne rimasta sul suo vassoio.
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Vecchio 08-11-2013, 18.46.11   #1086
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Altea si alzò così dal letto e si avvicinò alla porta della stanza, per poi aprirla.
Riuscì allora ad ascoltare meglio quelle voci.
Una era quella di Ermiano e sembrava si rivolgesse al Colonnello Antoine.
“Dovreste andare a letto, Colonnello...” disse “... vi ho preparato una tisana calda che prenderete così con le vostre medicine...”
“Medicine?” Ripetè il Colonnello. “Per Belzebù! A cosa diavolo mi servono le medicine?”
“L'avete scordato, Colonnello? Per la malaria. Volete forse ammalarvi di febbre? Non bisogna scherzare con il clima dei paesi tropicali.”
“Quando tornerà quel ragazzo?”
“Il signor cavaliere” rispose Ermiano “è andato a prendere dei fucili nuovi. Di quelli precisissimi. Così otterrete il massimo risultato dalla vostra battuta di caccia domattina.”
“Eh...” sorseggiando la sua tisana il Colonnello “... voi non sapete cosa significa dare la caccia al rinoceronte indiano... io si, invece... sebbene gigantesco, difficilmente lo si può scoprire mentre si avvicina... l'aria della giungla è afosa, densa, intrisa di odori dei più disparati... no, solo quando si è a tiro di quell'animale si riesce a scorgerlo... ed è troppo tardi... tutto comincia a sussultare... quel dannato carica a testa bassa e vi è un solo modo per abbatterlo... colpirlo in mezzo agli occhi!”
“Il signor cavaliere” fece Ermiano “lo conoscete, è un tiratore formidabile... ora prendete le vostre medicine contro la malaria, Colonnello...”
“Ah, quel ragazzo, devo rivelarvi, mi da dei pensieri...” mormorò il Colonnello “... ci sono tanti posti per poter cacciare le bestie feroci... la Malesia, Ceylon... persino il Madagascar... perchè allora ha scelto proprio questo posto? No... quel ragazzo nasconde qualche segreto... si, glielo leggo in faccia... si, qualche segreto... qualche segreto che lo tormenta e lo spinge ad agire così...”
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Vecchio 08-11-2013, 18.46.25   #1087
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Mi guardai attorno, dapprima vidi qualcuno, ma avvicinandomi di più mi resi conto che non era affatto pericoloso.
Sorrisi, sollevata.
Eppure, non poteva restare. Se Mirabole fosse arrivato? Forse era proprio quell'uomo.. Scossi la testa, era impossibile.
Sorrisi al cameriere, è presi il vino dalla sua mano, ringraziandolo con un cenno del capo.
"Credo che qualcuno dovrebbe accompagnarlo a casa, non credete?" Dissi al servitore "Ci pensate voi?".
Ero impaziente di restare sola, l'ultima cosa che volevo era che un ubriacone rovinasse il mio incontro con Mirabole.
Comunque, lui conosceva il mio viso.
Così, sprofondai in una poltrona, guardandomi intorno.
Guardai il vino.
Adoravo il vino, da sempre, era risaputo. Anche se gli eccessi non mi erano certo concessi.
Era facile sapere che non avrei mai rifiutato un calice di Champagne.
Non era il caso.
Lo posai così sul tavolino accanto a me, e mi guardai intorno, in attesa.
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Vecchio 08-11-2013, 19.26.25   #1088
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Il servitore sorrise a quelle parole di Clio.
“Non temete, milady...” disse “... credo che verrà presto a cercarlo sua moglie... perdonatemi, vado a prendere altre coppe di champagne... col vostro permesso...” annuì vagamente divertito ed uscì.
Clio allora, si sedette su quella poltrona, posando sul tavolino il suo calice di champagne.
Trascorsero così diversi minuti.
Dopo un po', alla ragazza parve un tempo indefinito, scandito dal ticchettio dell'orologio sulla parete di fronte a lei e dal russare del nobile addormentato.
Era Mezzanotte in punto.
Ritornò allora il servitore.
Sorrise di nuovo a Clio ed indicò con lo sguardo il nobile ancora addormentato che russava.
Si avvicinò allora alla ragazza e le consegnò un bigliettino ripiegato più volte.
“E' per voi, milady.” Disse.
Ed uscì.
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Vecchio 08-11-2013, 19.51.44   #1089
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Osservai la discussione tra Ermiano e il colonnello...e leggermente sorrisi.
Rientrai in camera e indossai uno scialle per coprirmi...aveva ragione però..quel ragazzo era misterioso, qualcosa di celato.
Uscii e sorrisi prima ad Ermiano e poi al colonnello.."I miei saluti colonnello, vi ricordate di me? Come state..e oggi a cosa mi paragonate" e lo presi sottobraccio sorridendo.."Ho sentito che non volete prendere le medicine per la malaria" e feci l'occhiolino a Ermiano "ma se non lo farete non potrete andare a cacciare il rinoceronte indiano...e sarebbe un peccato. Ora seguite i consigli di Ermiano e poi andate a riposare".
Sorrisi al servitore e nuovamente al colonello e un brivido freddo mi pervase...quella dimora e quelle persone erano ormai parte della mia vita ma non sarebbero mai state nella mia vita...e mi rammaricai di questo, il mio volto divenne di nuovo serio.
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I minuti non passavano mai, mi guardavo attorno, con mille domande.
Odiavo aspettare.
Quasi sobbalzai quando udii i rintocchi della mezzanotte.
Guardai stupita il servitore tornare.
Presi il bigliettino dalle sue mani e gli sorrisi.
Un altro bigliettino.. Che fiore mi aspettava questa volta?
Poi, lentamente, lo aprii.
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