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#1091 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
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Aprii appena gli occhi e subito fui colpita dalla lieve e calda luce che avvolgeva l'ambiente...
d'istinto allungai la mano accanto a me, ma lui non c'era più. Non ne fui sorpresa, ma ne fui triste. Fu allora che mi accorsi di avere quel fiore appoggiato alla mano, in grembo... lo osservai per un istante, sorridendo... un lillà... con delicatezza le mie dita sfiorarono i suoi morbidi fiori, lentamente, quasi come una dolce carezza... e così rimasi a lungo... sorridendo tra me, sfiorando piano quel fiore e pensando a lui... a lui solo.
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** Talia ** ![]() "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." ![]() |
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#1092 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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“Oh, milady...” disse il Colonnello ad Altea “... ora comprendo perchè siamo giunti qui, nella misteriosa India... voi di certo siete la figlia di qualche ufficiale inglese... aspettate... ecco... si, ora indovinerò la vostra storia... avete seguito qui vostro padre perchè attratta dal fascino di questo sterminato continente... le notti stellate sul Gange... la caccia alla tigre... gli immensi tesori disseminati nella giungla... ma poi siete stata rapita dai feroci Thug, che vi hanno reso sacerdotessa della loro terribile divinità, la dea Kalì... e noi siamo giunti qui per liberarvi da quei fanatici!”
“Ecco, Colonnello...” avvicinandosi a lui Ermiano “... prendete la vostra medicina... non potete certo rifiutare ciò che vi ha detto lady Altea... domani magari porterete con voi anche la nostra dama...” “Certo!” Esclamò il Colonnello, per poi prendere la sua medicina. “Su, ora dovete riposare...” fece Ermiano “... venite, vi accompagnerò nella vostra stanza.” “No, voglio restare ancora un po' a conversare con milady...” mormorò il Colonnello, lasciandosi cadere su una grossa poltrona “... così mi parlerà degli usi e dei costumi dei Thug...” Ma pochi istanti dopo cadde addormentato sotto l'effetto della medicina.
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#1093 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Il servitore uscì e Clio aprì quel bigliettino.
Ma nel farlo la ragazza si accorse, con suo grande stupore, che non vi era scritto nulla. Era un foglio bianco ripiegato più volte su se stesso. Ma l'altra cosa che stupì Clio fu l'intenso e particolarissimo profumo che emanava quel biglietto. Poi, d'un tratto, tutto cominciò a ruotare attorno a lei. Il russare di quel nobiluccio addormentato sul divano divenne più forte e irregolare. Le bollicine di champagne nel suo calice iniziarono a saliere e scendere in maniera sempre più vorticosa. Le sembrò di udire i rintocchi dell'orologio che annunciavano ancora la Mezzanotte. Poi, quasi senza accorgersene, la ragazza cadde addormentata... Clio riaprì gli occhi in maniera naturale, come se non fosse passato neanche un istante da quando aveva iniziato ad avvertire quei capogiri. Si guardò allora intorno, accorgendosi di trovarsi in un luogo strano, curioso, misterioso. Di certo non più la Sala degli Arazzi del Palazzo Reale di Sygma. Era stesa su un comodo e largo letto, foderato con lenzuola di seta rossa finissima, intrise di un profumo leggero, esotico e gradevolissimo. Il letto era sormontato da un'icona russa raffigurante la Vergine con Bambino. Qua e là dalle pareti pendevano armi di stile e gusto orientale, dai foderi ornati di pietre preziose come raramente si vedevano a Crysa. Pietre che risplendevano in maniera mirabile, grazie ai deboli riflessi generati dall'unica candela che illuminava quel luogo dai tratti fiabeschi. A terra invece il pavimento era ricoperto da un sontuoso e pittoresco tappeto arabo, alto e morbido. Quel luogo sembra fluttuare quasi, come fosse una nuvola sospesa nel cielo, in balia dei venti. Poi gli occhi della ragazza cominciarono ad abituarsi a quell'incerta e vaga penombra, riuscendo a cogliere sempre più particolari di quel luogo. E infine, proprio dove la penombra ed il buio sembrano incontrarsi e confondersi, si accorse di qualcosa. In quel punto vi era infatti un'ombra. Il volto era quasi del tutto celato da quella semioscurità, fatta eccezione per gli occhi. Erano occhi azzurri, vivi e penetranti. Poi quel volto fece un movimento impercettibile, ma sufficiente a condurlo un po' più vicino alla luce della candela. Clio intravide così quel volto, che però era coperto da una maschera. Ma gli occhi erano perfettamente visibili. E la ragazza si accorse che erano gli stessi occhi azzurri del Priore Adamo. ![]()
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#1094 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Talia era in quella stanza, accarezzando quel fiore di lillà.
Ad un tratto la porta si aprì ed un servitore entrò. “Milady...” disse avvicinandosi alla ragazza “... vostro marito vi sta cercando... è qui fuori...” Nella saletta non vi era nessun'altra dama, allora il servitore andò a chiamare l'uomo che stava attendendo fuori. Così Jacopo entrò. “Talia...” guardandola “... dov'eri finita? E' da tanto che ti cerco...” prese allora le mani di lei, stringendole “... hai le mani fredde... e sei un po' spettinata... ti senti bene?” Ma nel prendere le mani di lei nelle sue, Jacopo aveva fatto cadere a terra il fiore di lillà.
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#1095 |
Disattivato
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Residenza: Mediolanvm
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"Maledizione, era una trappola..." Pensai, mentre la stanza girava intorno a me.
Quando riaprii gli occhi, per un momento restai disorientata. Iniziai a guardarmi intorno, osservando le meraviglie intorno a me. Poi, rammentai il bigliettino, il papavero blu, Mirabole. D'un tratto, li vidi: quegli occhi. Mi alzai, con tutta la regalità che mi era rimasta, certo non mi sarei fatta intimidire da quell'uomo. "Buonasera a voi.." Dissi, come fosse la conversazione più normale del mondo "Non credo occorrano convenevoli, voi sapete chi sono io, e io so che siete voi, i vostri occhi vi tradiscono.." Dissi, con un sorriso enigmatico "..devo dire che la vostra richiesta di incontrarmi mi ha sorpreso non poco.. Chi vi diceva che non sarei corsa a raccontare tutto a Missani?" Sorrisi nuovamente "Ebbene.. Sono qui, Vi ascolto...". Fissai a lungo quegli occhi enigmatici, azzurri, intensi. Ma sapevo che i miei non erano da meno. Dove mi trovavo? Non avrei mai potuto saperlo. Ma per un motivo o per l'altro non ero spaventata, sapevo di potermi difendere e Mirabole non sembrava il tipo d'uomo che farebbe del male ad una donna. O forse, più semplicemente, ero pericolosamente incosciente. Intensificai lo sguardo, che per quanto l'azzurro dei miei occhi fosse trasparente, in confronto ai suoi, sapeva essere intenso e penetrante. Bramavo risposte. |
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#1096 |
Cittadino di Camelot
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Mi sedetti in una poltrona vicino al colonnello..usi e costumi dei Thug..e cosa avrei inventato ora?
Eppure un chè di vero vi era nella sua storia...ero stata salvata ma non dal quella tribù. Vidi il colonnello addormentarsi e mi voltai verso Ermiano..."Parlatemi di questo colonnello...che relazioni ha col Cavaliere di Altafonte? Lo incontrai anche l'altro giorno".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#1097 |
Cittadino di Camelot
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Uscii dalla mia stanza.......e mi accorsi che dal lato opposto della navata vi era una piccola Cappella......e li' due guardie armate facevano la guardia a qualcosa di prezioso....era quindi ragionevole pensare che io non avevo visto il quadro.....e com'era messa la cosa...non lo avrei visto neanche ora......ero una Suora e per quanto fosse strano...quella era la mia casa........quindi......tornai indietro ed andai a svegliare il Sacerdote........" Padre....Padre..svegliatevi vi prego....."....lo scossi con gentilezza e poi con piu' fervore....Dio mio ..aveva il sonno pesante quanto un macigno......ma poi si sveglio'.....prendendosi un accidente...." Padre...noto che siete forte di cuore.......perdonatemi se vi ho svegliato........ho avuto una visione........Ho visto degli angeli che pregavano davanti ad una Cappellina .....e mi hanno chiesto di svegliarvi e con voi devo andare a pregare.......Padre.......mi sembra il caso che voi vi alziate e veniate con me a pregare........Dio quando chiama non aspetta.........vi aspetto in Chiesa......".......soddisfatta nella mia divisa da Suorina.....me ne andai in Chiesa.......accesi alcune candele....e vidi le guardie mettersi in allarme......ma il sacerdote era già alle miei spalle......." bene Padre.....andiamo e Lodiamo le magnificenze di nostro Signore......"....col capo chino e le mani giunte.....presi il cammino verso la cappella......
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#1098 |
Cittadino di Camelot
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Sollevai gli occhi sul servitore, senza vederlo davvero.
Egli mi rivolse appena qualche parola, poi si diresse di nuovo verso la porta e lasciò entrare la persona che era lì fuori. Osservai Jacopo entrare e chinarsi su di me... sembrava preoccupato... io sentivo le due parole, eppure era come se la mia mente non riuscisse a registrarle, come se non riuscisse a porvi attenzione... Lo osservai per qualche istante, in silenzio. Jacopo... gli volevo bene, in fondo... gliene avevo sempre voluto... ma era un bene così diverso dall'intensa gioia che mi aveva pervaso il cuore e l'anima poco prima, nel giardino... Esitai per un attimo alle domande di Jacopo... solo un attimo, però... "Ero... ero qui." dissi poi, lentamente. Mi sentivo strana... sentivo che non avrei tollerato più la confusione della festa, ora... al contrario, avevo voglia di stare sola, avevo voglia di silenzio e di quiete per pensare in pace a quei dolci momenti nel giardino... dentro di me avevo quasi paura che la confusione mi avrebbe portato via la magia di quei momenti, quasi come la luce del giorno fa sembrare lontani i sogni... "Vorrei andare a casa, Jacopo..." dissi allora, chinandomi e raccogliendo delicatamente il fiore che mi aveva fatto cadere "Sto bene, ma sono stanca ed ho bisogno di riposare, perciò preferirei andare a casa subito!" Lo osservai per un attimo... "So che tu devi restare..." mi affrettai ad aggiungere "È pur sempre una questione di lavoro, per te... ti prego, presenta i miei omaggi al Re, sono certa che capirà la mia stanchezza! E sono certa che anche tu capisci, Jacopo..." Abbassai gli occhi, quasi distrattamente... pregando che non facesse altre domande...
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#1099 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Il nostro Colonnello è una brava persona...” disse Ermiano ad Altea “... purtroppo solo un po', come dire? Confuso.” Sorrise. “Sua Signoria lo incontrò a Capomazda... e siccome gli mancava l'accento di quella terra, ossia ne sentiva la nostalgia, decise allora di prenderlo con sé... e così il nostro Colonnello Antoine è giunto insieme a noi qui a Sygma... in verità credo che Sua Signoria sia attratto da tutto ciò che in qualche modo rappresenta la follia... forse perchè i folli sono tutti solitari, tutti sognatori... e forse anche un po' perseguitati dal proprio passato...”
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#1100 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Padre Roberio apparve un po' perplesso per quanto detto e fatto da Elisabeth.
Tuttavia, essendo, come tutti i religiosi di quel tempo, un mistico, decise allora di prestare fede a quel sogno descritto dalla suora. Avanzò così con lei verso la Cappellina della Deposizione. “Padre, sapete che nessuno può avvicinarsi...” disse uno dei soldati di guardia. “Figliolo, vogliamo solo pregare davanti alla cappellina.” Spiegò il sacerdote. “Da qui, senza neanche entrare... non negateci questo bisogno... pregheremo anche per voi tutti...” si segnò, prese un Rosario e cominciò a recitare i Santi Misteri. I soldati si scambiarono allora rapide occhiate e poi lasciarono al prete e alla suora la possibilità di pregare, allontanandosi di qualche passo. Senza però perdere di vista la cappellina. “Vi era qualche altra cosa nel vostro sogno, sorella?” Chiese poi il sacerdote ad Elisabeth.
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