14-03-2012, 18.35.27 | #1111 |
Cittadino di Camelot
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Avvenne ciò che temevo, vani furono i miei tentativi di allontanare i tre cavalieri..Fyellon con la sua maestria riuscì a disarmare un cavaliere e stava pure riuscendoci con il secondo, se non fosse stata..la slealtà in combattimento...forse solita dei cavalieri del Tulipano. Uno di loro stava per colpirlo alle spalle..un sussulto..poi sentii la voce odiosa di Lady Shoyo, mi misi in disparte assistendo ai battibecchi e Fyellon fu portato in prigione.
"Lady Shoyo" intervenii "sir Fyellon è mio cugino e sir Reas lo ha arruolato nelle sue guardie reali..invece noi stavamo tranquillamente nel giardino quando i Vostri cavalieri sono venuti ad importunarci. Andrò immediatamente a parlare con sir Reas, se non lo liberate...oppure con la Regina".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
14-03-2012, 18.36.52 | #1112 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La rissa, nonostante violenta, terminò subito.
Cliens colpì lo zingaro e lo immobilizzò. “Sai che un nobile non si può mai aggredire?” Tenendolo fermo l’uomo. “E la legge mi da ora diritto di fare ciò che più mi garba di te…” “Vi prego, milord!” Gridò la zingara. “Abbiate pietà! Vi regalerò tutte e tre le spille!” “Taci, cagna!” Gridò l’uomo, che poi fissò Talia. “Solo voi potete salvarlo, milady…” sorridendo alla ragazza “… chiedete la sua vita ed io la risparmierò… e voi, in cambio della mia generosità, sarete mia ospite stasera nel mio castello…” estrasse allora un lungo coltello e lo piantò alla gola dello zingaro “… date la vostra sentenza, milady…” fissando Talia.
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14-03-2012, 18.58.37 | #1113 |
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Shoyo fissò con disprezzo Altea.
“Fate come credete.” Disse. “A Tylesia la legge siamo noi Cavalieri del Tulipano e non è saggio mettersi contro di noi.” E andò via, lasciando sola la ragazza.
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14-03-2012, 19.07.59 | #1114 |
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I miei occhi si allargarono a dismisura a quelle parole...
“Cosa?” mormorai “Che cosa avete detto?” Non riuscivo a percepire nessun rumore intorno a me, non più... tutto ciò che sentivo era il mio cuore che batteva e il pianto sommesso della giovane zingara... “Ciò che dite non vi fa molto onore, mio signore...” dissi poi, a voce bassa “Ci sono molti modi per porgere un invito e questo è... come dire... sembra quasi... una costrizione!” Inspirai... “Tuttavia... vi prego... vi prego, lasciatelo! Lasciate vivere questo giovane e sua sorella e... ed io accetterò il vostro invito!” Tacqui per un istante... udii il sospiro del giovane zingaro e pensai che fosse stato liberato, poi lo udii mormorare qualcosa e la voce della sorella rispondere... stavano bene! “Lo accetterò...” proseguii dunque “Lo accetterò di buon grado a nome mio e di mio fratello, con il quale sono in viaggio. Sono certa che a mio fratello farà... come dire... piacere conoscervi! Egli è un cavaliere molto valoroso, sapete? Un cavaliere che ha visto molte terre e sconfitto molti uomini... lo troverete senz’altro un degno ospite!”
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14-03-2012, 19.39.57 | #1115 |
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Cliens sorrise a quelle parole di Talia.
La zingara abbracciò suo fratello e fissò la ragazza a cui doveva la loro salvezza. “Non mi interessa vostro fratello, milady.” Avvicinandosi l’uomo a Talia. “Anzi, dov’è ora? Se non fossi giunto io quegli zingari vi avrebbero di certo imbrogliato.” Prese il braccio della ragazza e la fissò compiaciuto. Ma un attimo dopo una smorfia prese forma sul suo volto. Lasciò subito il braccio di lei e lanciò un gemito di dolore. “Toccate ancora mia sorella” mormorò Guisgard bloccando il braccio dell’uomo come a volerlo spezzare “e vi farò ingoiare tutto il letame che c’è a terra.” “Io…” farfugliò Cliens “… io… non sapevo…” “Prendete il vostro cavallo e andatevene.” Intimò Guisgard. “Intesi?” L’uomo annuì. Guisgard mollò la presa e Cliens cadde a terra tenendosi il braccio. Ma un attimo dopo si alzò di scatto, portando la mano sul coltello che aveva fissato nel cinturone. “Ora io…” ma non terminò nemmeno di parlare, che si ritrovò la lama di Guisgard a pochi centimetri dal suo volto. “Ho ucciso per molto meno…” fissandolo il cavaliere “… basta solo uno sguardo alzato su mia sorella per farmi perdere il senno… andate via… è l’ultimo avvertimento…” Cliens allora prese il suo cavallo, che nel frattempo lo stalliere aveva condotto davanti al portico, vi montò in sella e galoppò via. Ci furono attimi di silenzio davanti alla locanda, fino a quando il locandiere si avvicinò a Guisgard. “Per un pò quel tipo non si mostrerà in giro” disse “ma passata la paura assolderà qualcuno per venirvi a cercare.” “Non temete siamo in partenza.” Fissandolo Guisgard. “Quanto vi devo?” E pagato il locandiere, si fece poi portare i loro cavalli. “Sei pronta per partire?” Avvicinandosi a Talia ed aiutandola a salire in sella a Luthien. “E non dimenticare la spilla che ti ha regalato quel tipo…” fissò allora con occhi cupi le tre spille ancora sul tavolo “… quale di queste aveva scelto mia sorella?” Domandò alla zingara. “Questa, messere...” rispose, dando a Guisgard la spilla che raffigurava la margherita. Lui la prese, la fissò per qualche istante e poi la mise nella mano di Talia. Salì in sella al suo cavallo e si rivolse al locandiere: “Per il Palazzo del Belvedere?” “Salite il colle, milord…” rispose il locandiere “… ma badate che il vecchio custode è pazzo e non permette a nessuno di avvicinarsi…” Guisgard ringraziò e partì insieme a Talia. Appena furono fuori dal paese, Sheylon, al richiamo del suo padrone, raggiunse i due.
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14-03-2012, 20.34.16 | #1116 |
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L’uomo mi afferrò malamente per il braccio, ma subito lo lasciò andare...
E poi la udii... la voce di Guisgard... e finalmente il cuore riprese a battermi regolarmente, come se un balsamo benefico lo avesse calmato... E sorrisi tra me. Ciò che avvenne in seguito fu rapido... poche parole con il locandiere, il passo familiare degli zoccoli di Luthien sulla strada e le sue briglie tra le mie mani... Salii in sella e fu allora che Guisgard mi mise tra le mani quella spilla... quella spilla che era stata la sciocca causa di tutto... Infilai una mano nella bisaccia appesa a destra della sella di Luthien e ne estrassi una scintillante moneta d’oro... “Ecco...” dissi, chiamando a me la giovane zingara “La vostra spilla è davvero bella e merita una ricompensa pari al suo valore... E poi io non voglio pensare che me l’abbia davvero regalata quel pallone gonfiato!” Lasciai cadere la moneta, con un sorriso, e la sentii atterrare tra le mani della ragazza... Poi partimmo. Parte della strada fu percorsa in silenzio, almeno finché non udii il felpato e poderoso passo di Sheylon unirsi a quello dei nostri cavalli. Ma Guisgard non diceva una parola... ed io ero abbastanza certa che fosse teso... potevo sentirla la sua tensione e la preoccupazione... attesi per qualche momento, poi tirai leggermente la briglia di Luthien e lei subito si accostò ubbidientemente all’altro cavallo... “Sai...” dissi, con un tono falsamente severo, allungando una mano e trovando il suo braccio “Credo che saresti anche potuto arrivare un po’ prima... quell’inutile presuntuoso ha fatto il bello e il cattivo tempo mentre tu te ne stavi tutto tranquillo a guardare le nuvole!” Tacqui per qualche istante... poi, incapace di trattenermi ancora, risi... “Ricordi quando eravamo piccoli?” ripresi in tono più basso “Ricordi cosa mi dicevi? Mi dicevi che ero brava a mettermi nei guai... beh, lo sono ancora, vero? Proprio come un tempo! E tu... beh, tu lo sei sempre stato per tirarmene fuori, dopotutto!” Mi protesi leggermente e gli poggiai un leggero bacio sulla guancia... “Sorridi Guisgard...” gli mormorai all’orecchio “Sorridi per me!”
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14-03-2012, 21.16.34 | #1117 |
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Guardai Lady Shoyo che mi scrutava con odio e se ne stava andando.."Siete sicura di avere il potere, perchè il popolo si stava ribellando dunque davanti questi cancelli?".
Adirata, presi la porta che portava dentro al Palazzo, salii le scale e mi diressi verso la mia camera, era aperta per fortuna, tutto era come prima, mi sedetti sul letto pensando con astio "Perchè mai dovrei salvare la vita a quel cavaliere? E' cosi bravo a parlare e destreggiarsi con le armi, che sappia destreggiarsi ora, io sono tornata in questo Castello per aiutarlo, raccomandandolo di stare attento ai Cavalieri del Tulipano, ma lui ha voluto agire da sè...e io mi ritrovo di nuovo imprigionata qui dentro".
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14-03-2012, 21.18.08 | #1118 |
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Sheylon si affiancò ai loro cavalli e poi proseguirono tutti insieme verso la collina.
Guisgard era cupo, ma poi Talia cominciò a parlare. Prima la sua voce, poi il suo sorriso. E bastò questo per far svanire ogni inquietudine. Poi le si avvicinò e lo baciò sulla guancia. Fu un attimo. Lui, quasi istintivamente, con i capelli di lei che accarezzarono per un momento il suo volto, cercò la sua bocca. Arrivò a sfiorare l’alito di lei e nulla più. “Sai che amo le entrate in scena trionfali!” Esclamò lui, riuscendo finalmente a sorridere. “E poi con te non c’è mai da annoiarsi… da piccola i guai in cui ti cacciavi erano le tue corse nel Tempio e giù il maestro che si arrabbiava, oppure quando ti mettevi in testa che potevi fare le stesse cose che facevamo noi tuoi fratelli…” la fissò “… oggi invece i guai in cui ti cacci sono perlopiù spasimanti… sai che è già la seconda volta che mi ritrovo a fare a botte per calmare i bollori di chi ti gira intorno, sorellina?” Sospirò. “Eh, mi sa che di questo passo ti chiuderò in convento… vediamo… ti farò anche scegliere… Agostiniane? Domenicane? O magari di Clausura?” Rise di gusto. Restò a fissarla. “Quando sei con me…” sussurrò “… io sorrido sempre…” Ma proprio in quel momento, la cima apparve tra la vegetazione. La collina del Belvedere attirava subito l'attenzione dei visitatori, sin dal loro arrivo sullo scosceso pendio che dava su San Lueciano dei Tessitori. Forse per l'incanto, quasi fuori del tempo, di quel luogo, o forse perché arrivava a sovrastare il Sole al tramonto, brillando tra le alte e floride cime, assumendo riflessi che si andavano a congiungere, pian piano, con l'ancestrale manto del crepuscolo nascente. Appena fuori dal paese, quando il pendio cominciava a salire teneramente verso il ventre della collina, un arco monumentale, rivestito da quell'austera patina che accarezza e ammalia le cose venerande figlie di sentimenti antichi, si ergeva come un baluardo tra i colori e i riflessi di quel dorato pomeriggio di Marzo. Oltrepassato, una rampa di scale, ammuffita dalla malinconia del tempo, saliva fin verso la cima del colle, attraversata dai sospiri e dagli aliti delle colline, così ricchi di profumi e di sapori. Sul colle sorgeva, così, quasi addormentato, il Palazzo del Belvedere. La facciata, vasta ed esposta a Sud, era intervallata e scandita da un doppio ordine di lesene dal gusto e dalle forme classicheggianti, di un gusto luminoso ed essenziale, con due ordini di finestre e un sontuoso timpano centrale. La facciata mostrava poi intagli di sfarzoso gusto ellenistico, che aggraziati volteggiavano, simili a leggeri riflessi di chiaroscuro, con artificiosa vivacità e quasi animati dai bagliori violacei che filtravano dal giaciglio che man mano trovava il Sole nel suo adagiarsi sulle cime d'Occidente. Un piazzale precedeva l'edificio centrale, con una splendida vista, di qui il nome del meraviglioso complesso, sul paese e sul paesaggio circostante. Una meridiana nel timpano centrale segnava le fasi del giorno ed una piccola lastra poco dopo l’arco d’ingresso, quasi sepolta da eriche in fiore recitava: “L'Amore è un privilegio, come un fiore sbocciato inatteso, fiorito e donato senza merito, che chiede solo, come pegno, di essere colto, sfogliato e vissuto fino in fondo, petalo dopo petalo.”
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15-03-2012, 11.33.55 | #1119 |
Cittadino di Camelot
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ok dissi presi e mi immersi nello stagno seguendo il bagliore l'acqua era sporca ma riuscivo a vedere dove stava la chiave mi avvicinai di più e la presi e iniziai a risalire il piu velocemente possibile dovevo fare in fretta se non volevo morire
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fabrizio |
15-03-2012, 16.28.29 | #1120 |
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Con un balzo atterrai tra la gente e i soldati.. e dissi:
<<Da adesso Tylesia sarà diversa non ci saranno più malcontenti e la pololazione sarà libera! Ditelo ai vostri superiorI!>> scavarentai i soldati via dai cittadini e mi smaterializzai!
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