12-11-2013, 22.29.48 | #1121 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 24-07-2011
Messaggi: 12,963
|
La luce flebile creava giochi strani sui muri, ma mi accorsi subito di alcune corrazze e mi avvicinai a guardarle...ne ero affascinata, provenivano da Paesi lontani da quel che potevo capirne e poi altri oggetti, monili..era strano..in quella casa vi erano molti di questi oggetti, come ricordi di passati viaggi.
Poi udii quelle parole...il Cavaliere di Altafonte era tornato, uscii e richiusi subito la porta. Eppure qualcosa mi bloccava, dopo quello che era successo al ballo...la sua indifferenza nei miei confronti..non avevo coraggio di parlare ora. Cosi ritornai nella stanza datami da Ermiano e togliendomi lo scialle mi ristesi nel letto...forse il nuovo giorno mi avrebbe dato più coraggio.
__________________
"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
12-11-2013, 22.40.03 | #1122 |
Disattivato
Registrazione: 16-09-2012
Residenza: Mediolanvm
Messaggi: 8,176
|
Sorrisi al Capitano, e annuii alle sue parole.
Il freddo cominciava ad entrarmi nelle ossa, ma cercai di non pensarci, di ricordare. Seduta accanto a Roberto, in carrozza, ascoltai il suo racconto. E così mi ha seguita, eh... Trattenni un sorriso, e un brivido mi attraversò mentre pensavo che non poteva avermi seguito per colpa di Mirabole. O forse era soltanto il freddo. Mi lasciai guidare, docile, verso la mia stanza, la sua voce era così rassicurante, mi sentivo al sicuro. "Buonanotte, caro.." dissi, sulla porta "..grazie di tutto..". Allungai, titubante, una mano verso il suo viso, sfiorandogli la guancia in una carezza delicata. Perché doveva fare così male? Perché mi sentivo in colpa per quel lieve, innocente contatto? No, non era per quello, e lo sapeva anche lui. Sorrisi, sperando che non riuscisse a leggermi nei pensieri. Mi ritirai, nell'intimità della mia stanza. Notai con piacere che mi era stato preparato un bagno. Nessun domestico, però. Roberto sapeva bene quanto adorassi stare sola con i miei pensieri, senza nessuno intorno. Non riuscivo a pensare che non ci fossero, come mi diceva sempre mia madre da piccola. No, volevo essere sola nella mia stanza, l'etichetta poteva restare fuori. Il tocco dell'acqua calda fu rinvigorente. Era calda, profumata, e dovetti lottare con la stanchezza per non addormentarmi. Poco dopo, però. sprofondai nel letto morbido, in un profondo sonno ristoratore. Dormii un sonno profondo, senza sogni, se non immagini confuse e prive di senso. Mirabole, il Fiore, l'elisir, Diomede, gli spari, il Bacio, Crysa, il Verziere. Brevi frammenti di ricordi, sogni, leggnde, senza un apparente filo logico. Contro ogni aspettativa, mi svegliai di buon mattino. La stanchezza della sera appena passata era svanita, e il sole autunnale faceva capolino tra le preziose tende della mia stanza. Mi alzai, fin troppo di buon umore. Dovevo andare da Missani e dal Capitano, raccontare di Mirabole. Il volto di Diomede mi attraversò la mentre, mentre spazzolavo i miei capelli che cominciavano a ricrescere. Ti tirerò fuori di lì, fratello.. Fidati di me.. Indossai l'abito viola, quasi un porpora, che dava colorito alle mie guance rosee. Indossai la mia orchidea, fermi i capelli con un fermaglio intarsiato, e mi guadai allo specchio. Sospirai, non c'era solo la faccenda di Mirabole da sistemare... Roberto, dovevamo parlare. Dovevamo essere sinceri e franchi come non lo eravamo mai stati. Sì, dovevamo.. ma mi chiesi se sarebbe mai successo davvero. Infondo, persino quel gioco di sguardi era più semplice, doloroso e seducente, ma più semplice. Presi un profondo respiro, non potevo indugiare oltre. Scesi nel salone, chiedendo ai domestici di poter fare colazione in giardino. |
13-11-2013, 00.07.03 | #1123 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
|
Jacopo era uscito in fretta dalla saletta ed io avevo seguito distrattamente il servitore verso la carrozza...
ero sovrappensiero e non badai affatto alla vettura sulla quale mi fece salire né la strada che prendemmo. Stavo ancora pensando a tutt'altro quando, all'improvviso, un battaglione di soldati oltrepassò la mia carrozza al galoppo... erano diretti verso il fiume... li osservai, stupita... ma cosa stava accadendo? Mi sporsi appena, stupita... e per un attimo ebbi paura... ma... possibile che lui fosse lì? Possibile? Gli avevo detto di non mettersi contro Jacopo... gli avevo detto che poteva essere pericoloso... La mia mano tormentava il bordo del mantello, in preda all'agitazione...
__________________
** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
13-11-2013, 02.52.13 | #1124 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Altea, così, ritornò nella sua stanza, decisa ad attendere il nuovo giorno per incontrare il cavaliere.
Tuttavia l'alba non era lontana ormai. Dalla sua camera, però, poteva sentire voci confuse che giungevano dalla sala sottostante. Sembravano la voce di Ermiano e quella di Altafonte. Intanto, dalla sua finestra, Altea cominciò a vedere il cielo schiarirsi poco a poco.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
13-11-2013, 03.06.02 | #1125 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Clio, così, fu condotta dai domestici in giardino per la colazione.
Poco dopo arrivò Roberto. “Sono stato a cavalcare...” disse sedendosi accanto a lei “... mi sono svegliato presto stamani... poco dopo l'alba credo... in verità non ho dormito molto...” prese una tazza di tè caldo “... poi ho atteso il tuo risveglio... volevo aspettarti per la colazione...” la fissò, senza però mostrare particolari espressioni nel viso “... sei bellissima stamani... quasi quanto lo eri stanotte... bagnata e vestita appena...” posò la tazza di tè sul tavolino “... Clio... devo saperlo... cosa ti ha fatto quel furfante? Ha... ha tentato di...” ma qualcosa lo interruppe. Un rumore di cavalli. Poi un domestico corse da loro. “Signore, ci sono i soldati...” fece il domestico “... chiedono di milady...” fissando Clio. “Falli passare...” con un cenno del capo Roberto. Un attimo dopo i militari erano in giardino. “Milord...” avanzando il sergente e salutando Roberto “... milady...” rivolgendosi poi a Clio “... il capitano de' Gufoni chiede di voi.” “Poteva attendere il nostro arrivo in caserma il vostro capitano.” Risentito Roberto. “L'ordine di seguirvi è del tutto fuoriluogo.” “Non è un ordine, milord.” Sorridendo il sergente. “Ma un invito. E non in caserma, ma per il Palazzo di Giustizia.”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 13-11-2013 alle ore 03.15.33. |
13-11-2013, 03.17.06 | #1126 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Passarono quei soldati accanto alla carrozza di Talia, senza però che il conducente si fermasse.
Anzi, proseguì verso il palazzo dei de' Gufoni. Vi giunse poco dopo. Qui Talia vide venirle incontro i domestici. Era ormai l'alba e le fu preparato un bagno caldo, oltre naturalmente la sua stanza per riposare. Circa una mezz'oretta dopo, qualcun altro arrivò al palazzo. Era Jacopo. Si lavò, facendosi poi portare un'uniforme pulita e dopo essersi preparato si fece servire una veloce colazione nella veranda. “Mia moglie” disse poi ad uno dei domestici “riposa?” “Le abbiamo preparato un bagno caldo” rispose il domestico “e forse ora starà riposando.” “Bene.” Annuì il capitano. “Io tra breve andrò al Palazzo di Giustizia.”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
13-11-2013, 10.01.44 | #1127 | |
Disattivato
Registrazione: 16-09-2012
Residenza: Mediolanvm
Messaggi: 8,176
|
Lanciai una fugace occhiata maliziosa a Roberto, abbozzando un sorriso.
Nel caos della sera precedente, non avevo realizzato che lui mi aveva visto così.. Come aveva detto? Bagnata e svestita. E io mi ero addirittura rifugiata tra le sue braccia! Trasalii al pensiero di quanto fosse inappropriato tutto quello, il cuore accelerò improvvisamente. Mi voltai verso Roberto, per rispondere alla domanda che, pensandoci bene, era la seconda volta che mi rivolgeva. Era davvero preoccupato! Ma non feci in tempo a rispondere. Citazione:
"Molto gentile da parte del Capitano.." Dissi, fredda "..sapevamo che ci avrebbe concesso udienza questa mattina.. Tuttavia, non intendo andare da nessuna parte prima di aver finito il mio tè, se non siamo in arresto, allora credo che il Capitano possa attendere qualche minuto..." Lo guardai negli occhi "..vi chiederei di unirvi a noi, ma conosco fin troppo bene la disciplina delle guardie reali.. E ora, se non vi dispiace, non ho intenzione di discutere di questioni personali davanti a voi, sergente... Se non vi fidate di noi, o se avete avuto ordini precisi, potete attendere fuori, vi raggiungeremo tra poco... è tutto, sergente.." Con un tono che non ammetteva repliche. Presi la tazza di tè, e ne bevvi un sorso, smettendo di calcolare il militare. Erano davvero impazienti Missani e de' Gufoni. Mi voltai verso Roberto. "Non è come sembra, Roberto.." Riprendendo il discorso, a bassa voce "..mi sono tolta il vestito di mia spontanea volontà.." Attesi un secondo, osservando il suo guardo "..un attimo prima di saltare in acqua.." Sorrisi "Mi avrebbe portato a fondo, intralciato..". Bevvi un altro sorso di tè. "No, sta tranquillo, non mi ha nemmeno sfiorato.. Mi ha solo fatto perdere i sensi un paio di volte con una specie di strano profumo, offerto un elisir preziosissimo, a sentir lui.. E mi ha affidato un messaggio... Non voleva farmi del male.." Sorrisi "..e, comunque, credo di essere in grado di difendere la mia virtù.." Guardai lontano, e il mio tono cambiò, per un secondo "..da chiunque.." Sussurrai. Persino da me stessa, persino dai miei sentimenti e dai miei desideri. Sospirai. "A meno che non fossi incosciente.." Pensando che, effettivamente, mi aveva fatto perdere i sensi, ed allora ero indifesa "..ma se mi avesse toccato sta pur certo che, Mirabole o no, lo avrei cercato, trovato, e ucciso.." Sorrisi "...ma mi ha dato l'impressione di essere un gentiluomo..". Il ricordo di quegli occhi azzurri che si avvicinavano sempre più, del suono di quella voce, del modo gentile con cui mi aveva sfiorato con quel fiore. Stranamente, non mi faceva paura, probabilmente, pensai nuovamente era solo incoscienza. Dovevo ricordare la sua voce, se l'avessi sentita nuovamente, dovevo essere in grado di riconoscerla. Battei le palpebre un paio di volte, e tornai al presente. "Hai finito il tuo tè?" Dissi, gaiamente "..dobbiamo andare, non possiamo certo far aspettare il capitano.." Sorrisi, sarcastica. "Non mi hai ancora detto perché mi hai seguita..." Sussurrai dolcemente, alzando gli occhi a cercare i suoi "..ti avevo chiesto di non farlo, mi sembra.." Con un sorriso complice, e uno sguardo intenso. Ultima modifica di Clio : 13-11-2013 alle ore 10.25.05. |
|
13-11-2013, 15.44.38 | #1128 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 24-07-2011
Messaggi: 12,963
|
Mi rigiravo nel letto, guardai la finestra e ormai stava albeggiando e per di più udivo le voci di Ermiano e di Altafonte.
Mi alzai, mi guardai allo specchio e mi sistemai...aprii la porta e mi diressi da dove sentivo quelle voci, dalla sala sottostante..bussai alla porta per voler entrare e il cuore palpitava forte. Non riuscivo a capire di cosa stessero parlando, forse Ermiano aveva raccontato di me al Cavaliere.
__________________
"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
13-11-2013, 15.55.15 | #1129 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 12-11-2008
Residenza: catania
Messaggi: 3,453
|
Non mi ero mai trovata con un arma puntata proprio all'altezza del cuore.....certo che stavo difendendo bene quel quadro di questo ne ero certa......ma ami era sfuggita la fine.....ero solo una suora che aveva deciso di distruggere un bene prezioso....diciamocela tutta.....una suora e' una suora ...un quadro e' un quadro...vidi arrivare Velv.....con una calma dovuta ad un Frate..ma con gli occhi che stavano sparando ancor prima dell'arma del soldato......e dopo avermi raccontato in silenzio al mio orecchio...quanto ero stupida..lo guardai quasi fosse venuto da un altro mondo....." Il quadro non ci interessa ?......ci interessa il Ladro....e senza il quadro..niente Ladro.....pero' almeno ho movimentato la nottata.....avanti Velv...mi arrendo.....".....e uscendo dalla Cappellina con Velv alle calcagna.....col viso più accorato che potevo....." Perdonatemi....sono stata una sciocca....ma ogni tanto la notte ho in visione la Madonna....e non potevo sopportare che questo bene come altri beni appartenenti alla Chiesa...cadessero in mani che non fossero quelle del clero.......e ora sono pronta a subirne le giuste conseguenze..."...Non ero pronta...per nulla....ma altro non potevo.....anche perchè una volta lontana da li' Velv mi avrebbe lanciato fulmini e saette.....potevo sentire quanto era arrabbiato
|
13-11-2013, 19.08.52 | #1130 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Velv riuscì così a far uscire Elisabeth dalla cappellina.
“Perdonatela...” disse ai soldati “... ora ripartiremo e cercheremo di aver cura delle sue disgrazie fra le mura del nostro convento... l'unico luogo in cui questa poveretta potrà trovare pace...” “Si, portatela via, frate...” con disprezzo il sergente “... e ringraziate il Cielo che io sono credente... solo per questo non la porterò davanti al capitano... però badate di non tornare mai più qui... ora andatevene...” “Grazie...” annuì Velv “... che il Cielo possa darvene merito...” e insieme ad Elisabeth uscirono dalla chiesa. Raggiunsero il ponte e si nascosero in un punto lontano da occhi indiscreti. “Siete davvero una pazza.” Sentenziò Vel. “Una pazza. Avete rischiato non solo di finire in gattabuia, ma anche di far fallire il nostro intento. Quel quadro non interessa a noi, ma ad Azable. Distruggerlo ci farebbe solo danno. Comunque...” scuotendo il capo “... credo sia una coincidenza assai fortunata questa del trasferimento del quadro... dalla chiesa al Palazzo Reale... infatti chi vuole rubarlo non può farsi sfuggire questa possibilità... e noi ci saremo naturalmente...”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |