Redemptio

[Clio]

Sospirai, aprendomi finalmente il casco.
Avevo il cuore a mille, e mi chiedevo se avrebbe funzionato, ma adesso non mi importava, non mi importava di niente.
Per ora era salvo, ed era tutto quello che chiedevo, tutto quello che volevo, tutto quello che speravo.
Allora mi avvicinai a lui, guardandolo sorridendo.
Ma a quelle parole... a quella domanda alzai gli occhi al cielo.
Davvero non ci arrivi?
"Perché ti amo, razza di idiota!" scuotendo la testa per poi accarezzargli le braccia, in un movimento rapido, ma poi più rilassato, come se mi stessi convincendo che era davvero lì, che era salvo.
Per ora...
Sì, per ora era abbastanza, avremmo trovato un modo.
"Impazzirei a perderti di nuovo..." guardando il suo casco ma immaginando quei meravigliosi occhi azzurri che nessun altro aveva.
Per un momento mi persi a guardarlo, guardarlo tutto in quella tuta che tanto celava il suo corpo bellissimo.
"Nonostante tutto io..." sussurrai piano, senza togliere lo sguardo da lui, ma alzandolo verso il casco "Non posso e non voglio vivere senza di te..." con gli occhi che mi si riempirono di lacrime a quella consapevolezza.
"Io..." con il cuore che batteva forte, fortissimo, mentre allungavo una mano ad accarezzare il casco mentre sognavo in realtà di accarezzare il suo viso.
"Ti adoro..." sussurrai dolcemente "Ti amo..." con il cuore che accelerò improvvisamente.
"Ho avuto tanta paura di perderti..." con le lacrime che ormai solcarono silenziose il mio viso, mentre le mie mani continuavano a percorrere il suo corpo, cercandone il contatto.
Avevo un disperato bisogno di sentirlo vicino, vivo, salvo.
Era ancora lunga la strada, certo, ma già solo che eravamo insieme, per me voleva dire molto.
Insieme potevamo ogni cosa.

[Guisgard]

Elv guardò la biocamera fotografica e trattenne a stento un sospiro di sollievo.
"Oh, grazie..." disse Elv sforzandosi di sorridere, visto lo spavento appena sentito "... l'avevo proprio dimenticata... grazie... le devo una bevuta..." ridacchiando, per poi guardare Kara.
L'avevano scampata bella, ma ogni secondo lì dentro era rischioso.
Qualcuno poteva scoprire Lupa imbavagliata nell'archivio segreto.
Allora i due ragazzi uscirono finalmente dal grattacielo e raggiunsero la moto, per poi sfrecciare via.

[Guisgard]

L'uomo sorrise a Shushan.
“E' sua quest'orchidea...” disse “... è un dono senza pretese... magari porterà fortuna a lei ed al suo campione...” sorridendole con un inchino.

[Guisgard]

Diahnne uscì e cercò di attirare l'attenzione di uno di quei due.
Sparò allora un colpo in aria.
Subito Mizzar e Budmin saltarono dalle loro poltrone.
“Forse sarà un cacciatore in cerca di quaglie o piccioni...” disse Budmin estraendo la pistola.
“Va a dare un'occhiata.” Fissandolo Mizzar.
E Budmin uscì in giardino con la pistola in pugno.

[Guisgard]

Jennifer sfogò tutta la sua rabbia ed il suo odio u Nextar, fino a spappolargli il cervello a calci.
Poi corse da Lance che usciva dalle rocce.
“Sono solo un po' intontito...” disse lui, per poi guardare il cadavere del cacciatore senza vita “... bravissima, amore mio.” E la baciò piano. “Aiutami ad uscire da qui...” era pieno di lividi e dolorante.
Tutto ciò fu filmato dal sensorphone di lui, visto quello di lei era stato distrutto da Nextar per potarla violentare indisturbato.
“Hai visto, Enner?” Lance parlando al sensorphone. “E sono due. Due dei tuoi campioni già fuorigioco. Ti è piaciuto lo spettacolo? La tua telecamera è abbastanza grossa per riprendere il tutto? Allora lasciami anche un po' di spazio extra, in modo che io possa infilarci la mano e raggiungerti, facendola risalire su per il tuo...”
“Linea alla regia per la pubblicità!” Lo interruppe in studio Enner, mentre masticava amaro per la morte dei suoi cacciatori.

[Guisgard]

“Ehi...” disse sorridendo Best ad Elise “... stai diventando sentimentale, sai? Dov'è finita la rude pilotessa sempre pronta a buttare le mani?” Ridendo.
Poi quelle sue carezze e lui la guardò.
Allora la prese fra le braccia e la baciò.
Con passione.
“Ora che non ho più il sensorphone, anche se riuscissi a vincere questo reality del cavolo, Enner non mi riconoscerebbe nessuna vittoria e resterei un ricercato...” sulle labbra di lei.

[Altea]

A quelle parole strabuzzai gli occhi..."Se è pure per lui..allora la accetto volentieri" prendendola con cura per non rovinarla..."Voi...chi siete?" mentre mi voltavo a guardare gli aeroscafi.."Siete diverso dalle persone che si trovano qui e mi sorprendo di vederla in questo luogo" ma tenevo un certo distacco.

[Nyoko]

Vedendo uno dei due uscire, mi nascosi dietro ad una palma, guardando i suoi movimenti e tenendo la pistola sempre nella mia mano, pronta a sparare.

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[Lady Gwen]

Sì, sospira, sospira, l'hai scampata bella anche tu, tesoro e spera di arrivare vivo fino a domani...
Che coincidenza, pensavo proprio la stessa cosa.
Sfrecciammo via e immaginai che stessimo andando nel Purgatorio, il quartier generale dei ribelli, a portare il fascicolo.

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[Clio]

Quel sorriso, quella frase mi strapparono un sorriso dolce e innamorato.
Quanto era dolce quando mi prendeva in giro?
A volte non lo sopportavo, a volte invece adoravo quel suo sorriso divertito.
Amavo tutto di lui, anche quel suo modo di fare.
Ad ogni "scema" mi innamoravo di più, ad ogni tentativo (vano) di farmi arrabbiare in realtà perdevo la testa.
Quanto era dolce quando faceva così?
Quando impazziva perché mi scivolavano addosso quelle provocazioni, che non facevano che intenerirmi.
Quanto era mio in quei momenti?
L'unica cosa per cui impazzivo era quando faceva battute sulle altre, scatenando la mia gelosia furiosa. Odiavo il suo essere galante con tutte, anche se infondo sapevo che era mio e solo mio, che ogni notte sorgeva solo per noi, che ogni alba ci coglieva abbracciati, a gustarci la profonda felicità dell’essere noi.
Sapevo che per quanto potessero provarci o illudersi le altre, lui ogni notte la passava con me, ogni sospiro ogni sguardo era solo per me. Quando mi diceva che ero sempre nei suoi pensieri mi sentivo la donna più fortunata del mondo, o forse anche di più, perché cose c’era di più prezioso dei suoi pensieri?
I miei occhi brillavano mentre quei pensieri mi facevano battere il cuore.
E poi, quel bacio.
Quel bacio meraviglioso, disperato, nostro.
Quel bacio che avevo aspettato un anno intero, anche se non l’avrei mai ammesso a me stessa.
Lo baciai, lo baciai con tutto l’amore che mi bruciava l’anima, con tutta l’intensità di quel sentimento così forte che cresceva in me giorno dopo giorno.
Lo strinsi a me, forte, bramando di sentire il suo corpo contro il mio.
Quel calore, quel contatto bruciavano la mia passione incontrollata.
Poi le sue parole sussurrate sulle mie labbra.
“Non l’ho rotto, l’ho solo spento per poterti parlare, per ideare un piano...” alzando gli occhi a cercare i suoi.
“Ora siamo insieme, questo conta... siamo i due migliori piloti cacciatori di Redemptio..” accarezzandogli il viso “Andiamo a vincere questa corsa!”.
Sorrisi, stavo andando contro tutto ciò in cui credevo per lui, e mi sembrava la cosa più naturale del mondo.
Forse lo era.
Lui era mio e io ero sua, dopotutto.
Insieme eravamo invincibili.
“Quando siamo insieme, nessuno può fermarci...” dolcemente, sfiorando il suo viso con il mio.
“Ma ci serve un piano prima di riaccendere il sensorphone..” guardandolo seria.