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Vecchio 10-02-2011, 05.58.03   #1131
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il Sole ormai era del tutto tramontato, diffondendo nel cielo d’Occidente un alone vermiglio che si rifletteva sulle case e sui palazzi del borgo, che quel crepuscolo sembrava aver reso incantato.
Il paese era ancora attraversato dalla festa e diverse maschere, con canti e motti goliardici, si confondevano con la folla animata da gioia e divertimento.
“E per chiudere ci sarà la mia crostata ai frutti di bosco!” Disse Talia. “Mi è stata esplicitamente richiesta! I miei amici ne vanno matti!”
“Bene, allora sarà una bella serata… immagino…” mormorò quasi con indifferenza Guisgard.
“Beh, se vuoi puoi essere dei nostri…” disse Talia quasi sorpresa dalla freddezza di Guisgard “… dopo ci saranno tanti giochi, con tanto di lettura di poesie e canti vari…”
“No, grazie…”
“Una volta mi dicesti di amare molto la crostata di frutta…”
“Davvero? Mah, a dire il vero mi piacciono tutti i tipi di dolci… e comunque stasera ho da fare…”
“Va bene…” annuì Talia fissando a terra “… se cambi idea sei comunque il benvenuto…”
“Non credo cambierò idea…” rispose lui “… anzi, non ne vedo neanche il motivo... ecco, quella è casa tua… vai, altrimenti farai tardi...”
“Come vuoi… però non mi sembra bello passare la sera di Carnevale da solo… beh, insomma, sono momenti da trascorrere in allegria…”
“Guarda, non bisogna mica trascorrere il Carnevale con i tuoi amici per potersi divertire!”
“Hai ragione!” Esclamò lei. “Allora ti auguro una buona serata!”
Si allontanò con passo svelto, per poi voltarsi dopo alcuni passi.
“E domani, quando sarà passato il Carnevale, cerca di gettare via quella maschera da burbero che indossi ora!”
E andò via.
“Maschera da burbero…” pensò Guisgard “… e poi a te cosa importa!”
Il cavaliere, dopo aver vagato per le strade del paese, si fermò in una piazzetta, dove si stavano esibendo alcuni saltimbanchi mascherati.
“Arlecchino ama Colombina!” Recitava uno di questi.
“Si, ma lei non lo sa!” Rispose il suo compare. “O forse si?”
“Eh, le donne…” replicò l’altro.
“Ma Arlecchino le ha detto del suo amore?”
“Si, ma come si fa a credere ad un tipo simile?” Chiese il primo saltimbanco.
“E perché?” Domando il secondo.
“Perché, si sa, Arlecchino si confidò burlando!” Rispose il primo saltimbanco.
Finita quella recita, Guisgard ritornò a casa sua.
Fuori, per le strade, si udivano canti e balli e malinconicamente lui restava steso a fissare il soffitto della sua stanza.
Ad un tratto qualcuno bussò alla sua porta.
“Sei… sei impegnato?” Chiese Talia quando Guisgard aprì la porta.
“Io… ecco… veramente…” mormorò lui.
“Sai… domani è il giorno delle Sacre Ceneri ed inizierà la Quaresima…” disse lei “... ed io volevo andare in chiesa a pregare… ci sarà la funzione… mi accompagneresti?”
“Io?” Chiese stupito Guisgard. “Certo… si, sicuro… andiamo!”
Cosi, i due si incamminarono verso la chiesa, che col rintocco delle sue campane annunciava la nuova liturgia.
“Sai...” disse lei “… si dice che le prime preghiere recitate nella Quaresima saranno subito esaudite…”
“Non so perché sei qui…” pensava lui mentre si perdeva a fissarla “… pensavo che questa notte non avesse più nulla da dirmi…ma ora che sei con me… si, andiamo in chiesa… ed io pregherò per avere te!”
E i due si avviarono verso la chiesa, in quella magica notte chiara di stelle ed intrisa di magici sogni.

Ad un tratto la voce di Gaynor che lo chiamava.
Poi il canto di quei fanatici.
Infine l'ordine di Dukey: "Ora la martire!"
Guisgard si destò completamente da quel sogno.
Ma la realtà aveva ormai i contorni del peggiore degli incubi.
E quando tutto sembrava perduto, accadde qualcosa.
"Fermi, in nome di sua grazia il vescovo!" Gridò una voce.
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Vecchio 10-02-2011, 10.57.51   #1132
Lady Bethan
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Lady Bethan è sulla buona strada
"Sir, sto andando verso Cartignone, in cerca di un'amica" disse Bethan, rivolgendosi al cavaliere. "So quasi per certo si trovi là, poichè è stata vista da un gruppo di mercanti, abitanti del mio regno, che ho incontrato per caso lungo il mio cammino. Perchè non mi accompagnate? Se avremo fortuna, magari, ritroveremo in città sia la mia amica che sua figlia!". Detto questo Bethan si coprì il capo con il cappuccio del mantello e montò a cavallo, in attesa di una risposta del cavaliere.

Ultima modifica di Lady Bethan : 10-02-2011 alle ore 15.11.25.
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Vecchio 10-02-2011, 16.08.08   #1133
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Osservavo la mia immagine nello specchio, ma non la vedevo davvero.
Sentivo le chiacchiere delle ancelle, ma non le ascoltavo.
Avvertivo le loro mani muoversi rapide ed esperte tra i miei capelli, intrecciandoli e annodandoli, ma non vi facevo caso... così come non facevo caso ai gioielli che avevano posato sul tavolinetto di fronte a me o alle stoffe pregiate che mi frusciavano intorno.
Non avevo mai posseduto niente di tanto ricco e tanto prezioso e per lungo tempo avevo creduto che Eileen, possedendo quelle cose, avesse tutto ciò che si potesse desiderare...
Oh, Eileen...’ sospirai tra me ‘...quanto avevi ragione! Quanto poco conta tutto ciò, adesso...
Adesso capivo che non erano quelle le cose belle, o le cose importanti... adesso che niente più vedevo, niente sentivo e niente provavo... niente, solo quel grigio ed indistinto senso di vuoto!
E, ad un tratto, un ricordo mi attraversò la mente...

L'alba era fredda e il bosco ancora imperlato di mille gocce di rugiada.
Fatti terribili erano accaduti e stavano accadendo, eppure io ero così certa di quello che dovevo fare! Ero certa che al mondo non vi fosse niente di più necessario, ero certa che non esistesse niente di più importante, niente altro che avrebbe potuto ferirmi, niente che potesse avere più lo stesso valore, niente che avrebbe potuto ancora spaventarmi... soprattutto niente per cui non avrei esitato un attimo a mettere in discussione ogni altra cosa, compresa quella impresa!
E poi era arrivato quel cavaliere e si era messo in mezzo...
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Guisgard la osservò divertito.
"Dove avete trovato questi abiti e queste armi?" Chiese con il suo solito sorriso. "Guardate che così vestita non credo troverete mai marito... gli uomini non amano le donne che camminano per i boschi di notte ed armate fino ai denti! Già una volta vi diedi consigli in merito... ma di questo passo resterete zitella!"
Fissò allora il pugnale che Talia gli puntava contro e chiese:
"Posso alzarmi senza correre il rischio di essere infilzato?"
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Lo studiai per un lungo momento, valutando il suo volto che non sembrava volersi decidere ad abbandonare quell'espressione e quel tono che mi davano dannatamente sui nervi... infine sorrisi.
"Sapete..." dissi, allontanandomi di mezzo passo e facendogli cenno con il coltello perché si alzasse "Io non so cosa cerchiate di dimostrare con quest'atteggiamento... Vi ho già detto di non occuparvi di fidanzati o altri fatti che non vi riguardano e di curare piuttosto i vostri interessi..."
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Guisgard si alzò, scuotendo la polvere dai suoi vestiti.
"E sia..." disse "... i vostri fidanzati non sono affar mio... tenterò di rammentarlo in futuro..."
Indugiai per un istante su quel ricordo e, per qualche oscura ragione, quell’immagine mi fece sorridere... Quanto tempo era passato? Non lo sapevo più... non molto, forse, eppure sembrava un secolo, ormai...
Tante cose erano successe dopo!
Quanto ero sciocca e presuntuosa all’epoca, e quanto ero ingenua! E lui... lui che allora ancora avrebbe potuto fuggire da tutta quella follia e non lo aveva fatto...
Potrà farlo questa volta!’ tentai di incoraggiarmi ‘Fa’ solo questa cosa per Guxio e lui sarà libero...
Improvvisamente l’immagine di Bumin si sovrappose a quel ricordo e mi fece rabbrividire...
E per un folle istante mi pentii di aver detto a Guisgard quella cosa quel giorno... ora che invece avrei tanto voluto che se ne curasse, o almeno che avesse la possibilità di farlo!
Oh, per l’amor del cielo, Talia!’ mi riproverai dopo appena un istante ‘Smetti di esser tanto sentimentale... dopo questa dannata cerimonia, ci sarà davvero poco da esser sentimentali!
Chiusi gli occhi un attimo e tentai di riacquistare il controllo, mettendo a tacere quelle fastidiose voci e quei ricordi... poi li riaprii e tornai a guardare la mia immagine nello specchio, pur continuando a non vederla affatto.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 11-02-2011, 02.35.13   #1134
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quella voce sembrò come gelare i sacrileghi riti di quei fanatici.
“Fermi, in nome di sua grazia il vescovo!” Gridò di nuovo quella voce.
Era quella di un fiero cavaliere, rivestito da una spessa armatura attraversata da verdi riflessi, che sembravano emanare intensi bagliori sotto la luce di quello sterminato manto di candele.
E con lui vi erano Belven e Goldblum, attorniati da numerosi cavalieri e nani, tutti pesantemente armati.
“Tradimento!” Urlò Dukey. “Ci hanno scoperto! Morte agli infedeli Cristiani!” Ordinò con rabbia e brandendo la sua spada.
Un attimo dopo un violento scontro sorse in quel tempio maledetto.
In breve i cavalieri, affiancati dai nani, si lanciarono con coraggio e determinazione contro i fanatici uomini tatuati.
E rumori di armi e grida di dolore si diffusero ovunque.
Goldblum subito raggiunse i compagni legati alle colonne.
“Ecco… sei libero!” Disse a Iodix. “Prendi questo pugnale e libera gli altri!”
Il giullare, ancora scosso per le torture, fece come gli aveva ordinato il nano.
Così, Guisgard, Morven, Cavaliere25, il Cappellano, ed il Vecchio delle fosse furono liberi.
Guisgard raccolse una spada da un cadavere e si lanciò sull’altare, liberando Gaynor e Giselide.
“Cavaliere25…” urlò tra il fragore di quella battaglia al suo compagno “… prendi le ragazze e mettile al riparo!”
Detto ciò, come una fiera tenuta lontana dalla caccia per troppo tempo, si buttò nella mischia.
La battaglia incalzava, seminando morte in entrambe le fila e gran scempio di corpi veniva fatto.
“Avanti, fratelli!” Gridava Dukey ai suoi. “Combattete da valorosi! Mostrate loro ciò che li attenderà nella dannazione eterna!”
“Dukey!” Urlava nella battaglia Guisgard. “Sto venendo a prenderti! Fatti avanti, vigliacco!”
“O Signore…” mormorava nel frattempo Belven impegnato a tenere testa ai suoi avversari “… dammi qualche altro istante di vita… affinché io possa mandare all’Inferno il più alto numero possibile di questi inumani assassini!”
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Vecchio 11-02-2011, 02.56.45   #1135
Lady Gaynor
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Guisgard ordinò al cavaliere che Gaynor non conosceva di condurre lei e l'altra ragazza al riparo dalla battaglia. Gaynor, ancora molto scossa, non riusciva a credere che quel piccolo esercito formato da cavalieri e nani fosse realmente venuto a salvarli da una morte ormai certa. La ragazza che le era stata accanto aveva ancora il volto segnato dal terrore, ma a Gaynor bastarono pochi minuti per prendere la decisione di partecipare al combattimento. Non poteva stare a guardare mentre i suoi compagni rischiavano la vita e riteneva suo dovere aiutare chi tanto coraggiosamente si batteva per loro. Si rivolse così al cavaliere e disse: "Proteggi questa ragazza a costo della tua stessa vita, io la mia andrò a metterla al servizio della giustizia..."
Bisognava trovare un'arma, così si guardò intorno... poco lontano da lei giacevano morti alcuni degli uomini tatuati, con ancora stretti in mano i loro pugnali. Vincendo il ribrezzo, si avvicinò a loro e prese due pugnali. Si strappò la parte inferiore della lunga tunica che le intralciava il passo, si fece il segno della croce e si lanciò nella mischia.
Magari morirò, ma cercherò di trascinarne con me quanti più possibile!
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."

Ultima modifica di Lady Gaynor : 11-02-2011 alle ore 04.10.28.
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Vecchio 11-02-2011, 03.11.01   #1136
Guisgard
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E mentre Talia era assorta in quei malinconici ricordi, che sembravano tanto lontani ora, un velo di inquietudine si era posato sul suo volto.
Ad un tratto le ancelle fecero qualche passo indietro e restarono a guardarla soddisfatte.
“Specchiatevi, milady…” disse una di loro “… siete bellissima… sir Bumin è un uomo molto fortunato…”
In quel momento entrò Guxio.
“Che magnifica visione…” mormorò il chierico “… tanto magnifica da far quasi tentennare i sacri voti che mi legano al mio ministero…”
Si voltò verso le ancelle e con un cenno le congedò.
“Tutta Cartignone è impaziente, mia signora…” continuò appena le tre donne uscirono “… impaziente di assistere a queste nozze… impaziente come me nell’attendere questa notte…”
Si avvicinò e Talia sentì il suo respiro sfiorarle i capelli.
E proprio in quel momento si udirono le campane della cattedrale che annunciavano l’inizio della cerimonia.
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Vecchio 11-02-2011, 03.34.55   #1137
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Nel frattempo, alla cappella nel bosco, Bethan ed il monaco avevano incontrato il Cavaliere Vermiglio.
"La nostra dama ha ragione..." disse il monaco al cavaliere "... Cartignone è l'unica grande città che si trova nel giro di diverse miglia... chiunque attraversi queste lande desolate non può che dirigersi là... il resto del territorio è solo dominato da questo sconfinato bosco..."
Il cavaliere annuì e ringraziò i due per l'aiuto fornito.
"Vi seguirò, milady... rechiamoci a Cartignone, sperando che il Cielo benedica questa scelta e mi permetta di ritrovare la mia Giselide..."
Un attimo dopo, salutato il monaco che benedisse il loro viaggio, Bethan ed il Cavaliere Vermiglio, partirono alla volta di Cartignone.
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Vecchio 11-02-2011, 03.55.42   #1138
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Appena lo vide, per un attimo non credette ai suoi occhi.
Ormai le allucinazioni che gli offuscavano la mente dovevano averlo condotto alla pazzia. O forse, pensò, forse era già morto, e per questo lo aveva ritrovato. Ma lo vide estrarre un pugnale, passarlo a Iodix dicendo di liberarli, e un istante dopo era di nuovo in grado di muoversi, senza più nessun impedimento... questa non era di certo una visione, e di certo non era la morte.
In un attimo gli fu accanto e si chinò per abbracciarlo con slancio.

"Colui che era morto è tornato in vita..." mormorò a Goldblum, riuscendo a tento a trattenere quell'emozione che mescolava lo stupore al sollievo "... mi racconterai un giorno, come sia potuto accadere!"

Quindi si staccò da lui, gli mise le mani sulle spalle e lo fissò con sguardo deciso.

"Un giorno, quando perdesti la tua arma, io la raccolsi e te la diedi... adesso è il momento di ripagarmi quel favore, amico mio! Aiutami a trovare un'arma, e dimostriamo a questi eretici che si sono schierati dalla parte sbagliata!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 11-02-2011, 04.25.19   #1139
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Lo scontro era sempre più acceso.
Gli uomini del Cavaliere Verde, forti del fatto di combattere quasi una crociata proclamata dal vescovo contro i fanatici Atari e affincati dai valorosi nani, lottavano con ardore, senza risparmiare energie.
Gli Atari, di contro, totalmente imbevuti del loro fanatismo ed animati da un odio primordiale, rispondevano colpo su colpo agli attacchi dei loro avversari.
Goldblum si guardò intorno e vista una spada conficcata nel ventre di uno di quegli uomini tatuati, la estrasse passandola poi a Morven.
"Fatevi onore, amico mio!" Disse il nano. "Vedrete che con quella spada ne ucciderete molti! Il sangue di questi cani sarà velenosissimo, come il significato che cela la loro delirante dottrina!"
Ma anche Gaynor si era lanciata nella mischia, dando prova, come aveva fatto in precedenza, della sua abilità.
Ma proprio nel bel mezzo dello scontro, qualcosa si lanciò contro Gaynor, braccandola alle spalle.
"Avrei dovuto ucciderti quando mi stringevi al tuo petto, maledetta!" Urlò Lyan con i lineamenti totalmente mutati in un'espressione di feroce bestialità. "Ma lo farò ora, condannando la tua insulsa anima ad un oblio senza tempo!"
Afferrò i polsi della ragazza e li strinse con una forza quasi sovrumana, fino a farle cadere i pugnali che aveva in mano.
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Ultima modifica di Guisgard : 11-02-2011 alle ore 04.54.04.
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Vecchio 11-02-2011, 11.02.58   #1140
cavaliere25
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Presi le ragazze e dissi seguitemi usciamo di qui e corsi fuori da quel maledetto posto guardandomi indietro e controllando che nessuno ci seguisse un occhiata andò alla giovane fanciulla ma vidi che una ragazza tornò indietro e gridai no tornate indietro mylady ho il compito di portarvi al sicuro da qui ma pultroppo la ragazza si era lanciata nella battaglia allora presi per mano Giselaide e dissi venite con me vi porterò al sicuro
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fabrizio
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