16-03-2012, 22.59.25 | #1141 |
Cittadino di Camelot
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Uscimmo dalla stanza e camminavamo nei corridoi, guardai il volto di Fyellon, in lui vi era tornato il sorriso..lo fissavo..eppure nei suoi occhi si celava qualcosa di inquieto. "Ve l'avevo detto Fyellon, che qui si devono palesare gesti e parole, dovete stare molto attenti..soprattutto alla lady che vi ha fatto imprigionare". A mio sorpresa il cavaliere mi propose una cena fuori nel parco...per un attimo esitai..si poteva, e se ci avessero visto? Ma egli era cosi entusiasta che non potei rifiutare e mi affidai al Cielo, che fosse benevolo...Uscimmo nel parco e Fyellon ritornò poco dopo con tutto il necessario per quella "insolita" cena e ci trovammo a mangiare fuori nel parco, ma ero in ansia, deglutii "Fyellon spero solo che non ci facciano dei problemi per questo fatto..presumo in questo palazzo sia proibito mangiare un pasto frugale pure sotto le stelle". Poi mi alzai e gli tesi la mano.."Venite con me, voglio vedere se riusciamo a trovare il Cappellano, è una persona straordinaria, penso che dopo lady Elisabeth e ora voi..sia l'altro mio unico amico qui a Tylesia". E con quella stretta lo accompagnai verso quelle arcate di rose, e fiori ancestrali alla ricerca del Cappellano. Sorrisi a Fyellon ma mi fermai per un attimo, sentii la pelle bruciare, guardai il mio braccio, sanguinava..e vidi una rosa bianca che con la sua spina appuntita mi aveva ferita.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
17-03-2012, 13.56.07 | #1142 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Spesso vedere non basta.
Vediamo ogni giorno, intorno a noi, le meraviglie con cui è stato forgiato il mondo… Vediamo i miracoli della Fede e la magia dell’Amore, eppure restiamo ancorati ad illusioni che non ci ammaliano con promesse di felicità, ma solo col miraggio di un’effimera libertà, una vuota serenità ed una sbiadita tranquillità. Berengario, guidato dal tocco della mano di Elisabeth, aveva visto ciò che la maga aveva vissuto qualche istante prima. Ad un semplice mortale come lui era stato concesso, per un attimo infinitesimale eppure intenso come solo l’eternità sa essere, di vedere oltre. Ma vedere cosa? Neanche Elisabeth era in grado di decifrare il linguaggio racchiuso nella cupa atmosfera che echeggiava tra le guglie, i palazzi e il luminoso marmo di Tylesia. Ma Berengario, pur davanti a quell’inquietante visione, non aveva smarrito le sue convinzioni. “Milady…” raggiungendo Elisabeth “… siete un’abile illusionista… siete brava a confondere la mente… ma temo che con me non basti questa vostra arte… non sono così facilmente impressionabile…” In quel momento un servitore li raggiunse. “Signore…” fissando il ministro “… il Senato si sta per riunire…” “Arrivo subito.” Annuendo Berengario. “Sua maestà vuole che sia presente anche lady Elisabeth.” Il ministro fissò stupito prima il servitore, poi la maga. “E sia, andiamo…” mormorò. Il servitore allora condusse Elisabeth e Berengario nel Senato.
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17-03-2012, 14.12.56 | #1143 |
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Fyellon si accorse della smorfia di dolore di Altea.
E visto il graffio causato dalla rosa, prese il braccio della ragazza e succhiò via un po’ del sangue che ne fuoriusciva. “Una rosa è tanto bella” disse il cavaliere “quanto pericolosa… le spine possono essere infette e portare poi qualche strana malattia…” bagnò poi la ferita con alcune gocce d’acqua di una delle fontane nel parco “… mio padre, che Iddio l’abbia in Gloria, aveva combattuto per molti anni in Oriente… l’ordine cavalleresco a cui apparteneva aveva il compito di difendere i Regni Latini di Terrasanta… ma gli infedeli, come in Occidente vengono chiamati gli Arabi, hanno raggiunto nozioni mediche e scientifiche superiori alle nostre, ancora intorpidite dalle superstizioni con cui la Chiesa tiene in suo potere il nostro mondo…” fissò Altea e sorrise “… il Tetano è una malattia che può essere letale ed è quasi sconosciuta nella nostra Latinità… può essere causata anche da un graffio come il vostro, per colpa di una bellissima rosa…” raccolse allora la rosa che aveva punto Altea e la posò nella mano della ragazza “… tutte le cose del mondo, diceva mio padre, possono dare gioia o dolore e sta a noi saperle prendere nel giusto modo…” ma un attimo dopo il suo sorriso mutò in un velo di malinconia e poi di tristezza. “Perdonatemi, vi prego…” allontanandosi di qualche passo “… anche a me una spina ha trafitto l’anima… e per quella, temo, non c’è cura…”
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17-03-2012, 19.07.14 | #1144 |
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Si parla del silenzio eppure silenzio non vuol dire non udire....silenzio vuol dire imparare ad ascoltare.......si parla della vista..eppure ci sono molti modi per vedere....piccoli lampi di luce che tracciano vivide immagini nella nostra mente, di questo era stato testimone Beringario, neanche il mio urlo alla natura lo aveva scosso...perche' non era rimasto ad ascolatre nel silenzio la risposta della Terra......." Io non sono brava a fare nulla, io non sono nulla...non ho bisogno di illudere nessuno, tanto meno voi Signore.....vorrei solo che per una volta riusciste a fidarvi di qualcuno, vorrei che solo per una volta vi lasciate andare alle sensazioni....solo allora voi, potreste vedere con i miei occhi...".... Un servitore interruppe un'altra conversazione che forse non mi avrebbe portato a nulla......dovevo presenziare al senato, la regina voleva la mia presenza.....se Berengario si sentiva confuso vista la richiesta della mia presenza..io ero letteralmente sorpresa......rivolgendomi a Beringario " Non capisco, sono un'illusionista.....rischio di confondere le vostre menti e sono stata invitata all'interno del vostro Senato......ditemi..mio Signore...quale sara' il mio ruolo all'interno del cuore di Tylesia ?....".......
Ultima modifica di elisabeth : 18-03-2012 alle ore 18.57.04. |
17-03-2012, 23.32.31 | #1145 |
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Fyellon prese delicatamente il mio braccio per curare e lavare la ferita, iniziò a parlare di..suo padre...si conoscevo quella storia, me la narrò il maestro, soldati andati in Terrasanta a liberare Gerusalemme..in breve tempo il dolore svanì e Fyellon pose nella mia mano la rosa bianca, quando a un tratto vidi il suo volto contrarsi dal dolore dell'animo, più duro da guarire da quello fisico.."Fyellon, che spina vi ha ferito? siete sicuro non vi sia rimedio?" mi avvicinai a lui, dispiaciuta e gli presi la mano per dargli conforto. Immaginavo dal suo sguardo che quel cavaliere celava cupi pensieri.
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18-03-2012, 13.58.19 | #1146 |
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Avevo fatto la mia scelta.. Avevo scelto di stare con il popolo.. E ora loro mi acclamavano.. Però avevo deciso di mettermi contro la corona e il castello.. Giada mi parlava.. L'Anima della mia spada era anche la mia compagna di questo nuovo viaggio che avevo intrapreso.. Guardando l'orizzonte dissi:
<<Guidami Giada..>>
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19-03-2012, 02.32.43 | #1147 |
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Berengario fissò Elisabeth.
“Non so, milady…” disse “… pare che la regina abbia richiesto la vostra presenza… sinceramente sono perplesso quanto voi… vedremo cosa accadrà…” Così, il servitore condusse la maga ed il ministro dove si riuniva il Senato di Tylesia. Giunsero in una grande sala circolare, tutta in marmo bianco e lucente. Due fila concentriche di colonne finemente scolpite giravano in cerchio attorno ad un maestoso altare, circondato da due platee nelle quali sedevano i senatori. Sull’altare sedeva in trono la regina. Nel vedere Elisabeth e Berengario, la sovrana fece loro cenno di prendere posto. La seduta venne allora aperta. “Prima di cominciare, vostra maestà…” alzandosi uno dei senatori “… questa assemblea domanda alla vostra augusta persona il motivo che permette a questa donna di essere presente alla seduta del Senato…” “Lady Elisabeth è qui” rispose la regina “perché la riteniamo degna di fiducia, oltre che saggia e rispettosa della corona.” Nessuno mosse altre obiezioni. Berengario prese allora la parola. “Il Senato” cominciò “si riunisce per discutere sullo stato di guerra… l’assedio portato dai nostri nemici sembra inesauribile e le scorte in città cominciano a scarseggiare… è prova di questo il malumore del popolo e la violenta insurrezione che solo a fatica i nostri soldati sono riusciti a sedare… ed abbiamo motivo di credere che la situazione peggiorerà sempre di più…” “Ormai è chiaro che nulla farà desistere i nostri nemici dal loro proposito…” alzandosi un altro senatore “… loro vogliono il nostro bene più prezioso e non si fermeranno fino a quando non saranno riusciti a conquistarlo…” “Cosa proponente, ministro?” Domandò la regina a Berengario. “Non abbiamo molta scelta, maestà…” chinando il capo questi “… forse la nostra unica possibilità è dare pieni poteri a lord Guxyo e alla sua compagnia di cavalieri…” Un brusio si alzò nel Senato. “Volete dire” fissandolo la regina “che dobbiamo accettare ogni richiesta di lord Guxyo? Dare, cioè, pieno controllo ad una forza militare? Vi rammento che lord Guxyo ha più volte espresso il desiderio di emanare leggi speciali, che limitano la libertà del popolo ed anche le competenze del Senato… inoltre non ha esitato, in passato, di far passare come legittime alcune azioni dei suoi cavalieri, volte a rifornire di cibo e merci le sue fila e che invece quest’assemblea ha bollato come atti di prepotenza e violenze.” “Maestà…” fece Berengario “… i suoi cavalieri devono pur rifornirsi dei giusti mezzi per difenderci…” “E per giusti mezzi” lo interruppe la regina “voi intendete anche furti e stupri?” “Non sono mai state dimostrate quelle accuse, mia regina…” “E le percosse sui volti e sui corpi di giovani contadine e pastorelle?” Fissandolo la sovrana. “Non sono prove?” “Non possiamo mettere in dubbio la parola di nobili cavalieri” rispose Berengario “a discapito di ciò che dicono contadinelle e pastorelle, maestà.” “Voi cosa ne pensate, milady?” Rivolgendosi poi la regina ad Elisabeth.
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19-03-2012, 03.02.40 | #1148 |
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Altea prese la mano di Fyellon ed il cavaliere la fissò con uno sguardo addolorato e sempre più cupo.
“Non vi è rimedio…” mormorò “… poiché non è possibile tornare indietro, far rivivere il passato… milady…” fissando l’inquieto cielo di Tylesia, con le sue stelle sconosciute “… allenarsi per anni, col solo scopo di diventare un grande cavaliere… non per l’onore o la fama, ma solo per rendere questo mondo migliore e la vita degna di essere vissuta… per tutti… e così, una volta armato cavaliere, decisi di arruolarmi in un esercito e mettere in pratica tutti gli insegnamenti appresi in anni di duro allenamento… difendere i deboli, combattere i soprusi… quante belle parole… e mentre combattevo per quegli ideali, lucidando col manto dell’onore la mia corazza fino a renderla quasi immacolata… ignoravo ciò che accadeva nella casa in cui ero cresciuto… ero partito col solo scopo di combattere il male… ed invece nella mia casa si annidavano demoni terribili… i demoni dell’invidia, dell’rancore e dell’odio…” esitò, per poi chinare il capo “… mio padre… mio padre aveva cresciuto me e i miei fratelli col solo scopo di renderci tutti, un giorno, dei valorosi cavalieri… ma, in quel nido non vi erano solo giovani aquile pronte a spiccare il volo… no, in quel nido si celava un avvoltoio… un essere meschino, imbevuto di se stesso… oh, milady…” alcune lacrime rigarono il suo volto. Tornò a fissare Altea, come a voler trovare conforto. “Tra noi figli del maestro…” continuò “… vi era un vile e viscido… un vigliacco e un traditore, innamorato di se stesso… voleva conquistare tutto e tutti… l’affetto di mio padre e quello dei miei fratelli prima, l’onore e la fama poi… ma non vi riuscì… non riuscì ad essere il migliore fra noi, né a conquistare l’affetto di nostro padre sopra a noi altri… allora un giorno, un maledetto giorno, ritrovandosi solo con nostro padre, lui lo aggredì, colpendolo a morte…” si alzò di scatto e si allontanò di qualche passo “… ed io non ero lì, milady… ero a difendere i valori della cavalleria contro i suoi nemici… mentre invece il vero nemico mi portava via tutto ciò che avevo di importante nella mia vita… ed io non ero lì ad impedirglielo…” si voltò verso Altea “… e non mi perdonerò mai questo… di non esserci stato a difendere mio padre contro quel vile e malvagio fratello…”
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19-03-2012, 03.34.29 | #1149 |
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Daniel si trovava in un altro luogo.
Tylesia appariva in lontananza ed un cielo inquieto e tormentato avvolgeva ogni cosa. “Si, hai scelto…” disse Giada “… ed ogni scelta comporta delle conseguenze… solo il tempo ti mostrerà se la tua scelta è stata giusta o sbagliata… ora seguimi, continuiamo il tuo addestramento…” Un istante dopo, Daniel si ritrovò nella selva che circondava il territorio di Tylesia. “Chiudi gli occhi e senti…” fece Giada “… senti i segreti della tua armatura… diventa una sola cosa con essa… respira forte, fino a confondere il tuo respiro con quello della Terra… la corazza ti mostrerà i suoi segreti…” Ad un tratto la corazza cominciò a vibrare in diversi punti. Prima lungo la gamba sinistra. “Questa che senti sono io, Giada, la tua spada… letale negli scontri corpo a corpo e utile anche come difesa…” Poi vibrò il braccio destro. “Questa che senti” continuò Giada “è la tua balestra, l’altra tua arma… usala contro nemici a distanza, rapidi che caricano o si lanciano verso di te…” Infine vibrò il fianco destro. “Questa è la tua terza arma” aggiunse Giada “… la scure a doppia lama, fondamentale negli scontri a media distanza, per attaccare nemici pesantemente armati e ben difesi… la scure a doppia lama è utilissima per aprirti un varco nella difesa del tuo nemico…” Ad un tratto Daniel cominciò ad udire dei rumori che provenivano dalla selva. “Ora sarai assalito da diversi nemici” riprese Giada “con caratteristiche particolari… ad ogni nemico seguirà dunque un particolare attacco e tu potrai avere la meglio solo se sceglierai l’arma giusta per il momento… se utilizzerai l’arma sbagliata, allora uscirai sconfitto dal combattimento… quando un nemico di attacca osserva con attenzione la stazza e i suoi movimenti… anche la distanza è importante da calcolare… in base a tutto ciò, sceglierai l’arma adatta allo scontro… ogni combattimento portato a buon fine incrementerà il tuo legame con l’armatura e dunque la tua abilità… preparati, Daniel…” All’improvviso dalle cime degli alberi si udì un fruscio. Un attimo dopo, un veloce sparviero spuntò fuori dai rami e si lanciò, dall’alto, in picchiata verso Daniel.
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19-03-2012, 09.42.35 | #1150 |
Cittadino di Camelot
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Entrai un quella sala immensa, l'acustica era perfetta avendo la forma circolare, le sue colonne con i capitelli finemente scolpiti ergevano la loro forza come a sorreggere la grande cupola......lei era li' Regale e sicura di se, due ale di senatori si aprivano accanto al trono e fummo invitati a sederci.......la Regina mise a tacere un brusio volontario al mio apparire e cosi' come inizio' lei lo mise a tacere.......non proferii parola e la ringraziai con un cenno del capo.....il silenzio tra le colonne era d'oro...ascoltai Berengario e ne valutai il sapore e la sagezza che ne provenivano con la saggezza della regina, valutazione tra un uomo e una donna.
Razionalita' e sentimento.......fui scossa solo quando si chiese il mio intervento...mi alzai in piedi ..." Vi Ringrazio mia Regina per la fiducia accordatami, non so chi siano i vostri nemici o cosa cerchino, suppongo solo che siano cose assai preziose.....mi rendo conto che l'esercito deve essere sfamato, non potrebbe difendervi, ma anche il popolo non puo' sottostare a periodi di carestia.....non ne ha colpa, devo darvi atto, i vostri cavalieri non sono molto cortesi, hanno ridotto mio figlio alla morte, soltanto col dubbio che potessimo essere delle spie.....deduco quindi Ministro che le ragioni della regina siano fondate........c'e' una cosa pero' che devo dirvi...il vostro nemico e' tra le vostre mura....non oltre le vostre mura, date il comando al Comandante Reas e agli uomini che egli scegliera', il nostro primo Ministro Berengario sapra' affiancarvi......per quanto riguarda il popolo, approvvigionatelo.....sara' dalla vostra parte......chiedero' l'aiuto al mio regno e avranno di che saziarsi......sara' dura la lotta, ci saranno momenti in cui vi sentirete sfiniti.....sconfitti, ma quello e' il momento di tenere duro e rialzarsi.........trincerate i Cavalieri del Tulipano..........o per voi sara' la fine..."......una strano cerchio alla testa...avvolse la mia mente.....e la natura mi rispose, mi era vicina e avrebbe obbedito ad ogni mio volere....... Ultima modifica di elisabeth : 19-03-2012 alle ore 20.02.46. |
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