19-03-2012, 11.55.16 | #1151 |
Cittadino di Camelot
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Fyellon mi fissò e iniziò ad aprirsi....un sussulto al cuore..la sua voce prese un timbro diverso. La storia che mi narrò era veramente forte ed egli era veramente coinvolto nel raccontarlo.
"Fyellon, mi volete dire che uno dei vostri fratelli ha ucciso vostro padre per orgoglio, per mostrare la sua supremazia sopra un altro fratello...tutto ciò è tremendo, posso capire come Vi sentite. Ma non dovete sentirvi in colpa se non eravate lì tra i vostri fratelli a salvare vostro padre...contro il Male a volte non si può fare nulla, prende alla sprovvista. E comunque, Voi, da quello che mi avete detto eravate a compiere il dovere di cavaliere che vi aveva insegnato vostro padre e io sono sicura che lui, da lassù" mostrando la Volta Celeste" vi guarda ed è fiero di voi per aver portato a termine i suoi insegnamenti, quello che si deve sentire in colpa è colui che lo ha tradito e ucciso a sangue freddo". Mi sedetti su una panchina, quella storia mi aveva un pò rattristita.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
19-03-2012, 17.08.42 | #1152 |
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presi e arrivai alla nicchia e presi la chiave e andai verso la porta e infilai la chiave il più presto possibile cercando di neutralizzare il demone
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fabrizio |
19-03-2012, 17.59.33 | #1153 | |
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“Va bene...” mormorai “Ma sta’ attento a dove vai e a quello che dici... o il nostro ospite finirà per scoprire tutto! E... e torna presto, ti prego!” Attesi poi il rumore della porta che si richiudeva alle sue spalle ed ascoltai il suono dei suoi passi nel corridoio, sempre più lontani fino a scomparire. Sospirai, allora, e mi decisi ad iniziare ad esplorare la stanza. Mi muovevo lentamente, con le mani protese in avanti... la stanza era ricca ed ingombra di oggetti: un alto e pesante baule, un appendiabiti, un paravento, una sedia, una toletta che ospitava svariati oggetti ordinatamente disposti, uno specchio... feci svariate volte il giro della stanza, muovendomi in più direzioni, e lentamente iniziai a prendere confidenza con lo spazio, tanto che non urtavo più la sedia né il baule e mi accorsi di ricordare esattamente la collocazione dei vari oggetti sul piano marmoreo della toletta. Mi diressi, infine, verso il letto... lo avevo aggirato poco prima, sfiorando appena la soffice coperta riccamente ricamata... un letto a baldacchino, i cui spessi tendaggi mi erano sembrati profumare di rosa e di viola... Mi avvicinai cautamente ed allungai una mano per toccare quei tendaggi... e fu allora che avvenne: fu un attimo, una strana sensazione, immagini sconosciute apparvero di colpo nella mia mente e vi si imposero con forza... vacillai... tentai di tenermi alla tenda, poi al palo del baldacchino... tremavo violentemente... e intanto mi sentivo scivolare... La sala era ampia e brulicante di persone... ambasciatori e cortigiani, viaggiatori stranieri e cittadini, pellegrini e funzionari... io avevo sempre detestato tutta quella confusione, ma non potevo andarmene perché mio padre desiderava che fossi presente quando concedeva le udienze. Sospirai, dunque, e mi concentrai sul gruppo dei musici che, poco distante da me, stavano intonando una delle loro ballate... la musica costituiva un piacevole sottofondo al chiacchiericcio nella sala... mi concentrai su di essa, dunque, e non udii più la lunga fila di parole cortesi ed elogi mielosi che l’ambasciatore di qualche regno alleato stava, proprio in quel momento, riversando su mio padre... I miei occhi scorrevano i volti nella sala, pur non vedendoli davvero... la mia mente seguiva l’onda di quella musica allegra, anche se il mio contegno non lo lasciava minimamente ad intendere... Poi lo vidi, ed allora tutto mutò. Capelli scuri ed occhi chiarissimi, entrò nella sala con passo deciso e si guardò intorno quasi con noncuranza... Lo fissai per qualche attimo mentre, inspiegabilmente, il cuore iniziava a battermi forte... “Balia?” mormorai poi, inclinandomi impercettibilmente verso la donna poco distante da me “Balia... chi è quel cavaliere laggiù?” La donna seguì il mio sguardo e subito lo individuò... “Non lo so, milady!” rispose “Credo che sia giunto a corte soltanto ieri... pare che nessuno lo conosca....” “Nessuno?” sussurrai... Ma proprio in quel momento il cavaliere sollevò lo sguardo e sorprese il mio su di lui... arrossii, ma non seppi distoglierlo... e da quel momento in avanti niente fu più lo stesso. Tenevo gli occhi nei suoi e non udivo più la musica, non udivo più le voci di chi mi stava intorno, non vedevo più nessun altro... improvvisamente non riuscivo a guardare altro che quegli incredibili occhi azzurri e non udivo niente se non il battito frenetico del mio cuore. Sorrise. Ed io sorrisi di rimando. Aprii gli occhi di scatto: buio... Respirai profondamente ed allungai una mano... trovai la gamba del letto, poi la coperta... Ero stesa a terra, la fronte imperlata di gelido sudore... e la spalla destra mi faceva un gran male, là dove dovevo averla sbattuta cadendo. Mi aggrappai alla coperta e mi sforzai di mettermi seduta... mi sentivo confusa, sottosopra, sopraffatta da quelle immagini e da quelle emozioni non mie ma che mi era parso di vivere con tanta intensità... Visioni... avevo già avuto delle visioni... ma mai tanto nitide e, soprattutto, mai riguardanti l’intimità di qualcun altro... Poi un pensiero mi colse... il cavaliere in quella visione... il suo volto... Inspirai profondamente, chinai la fronte sulle mani e mi sforzai di fare ordine nella mia mente.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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19-03-2012, 17.59.39 | #1154 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Fyellon restò un attimo in silenzio.
“Siete molto dolce, milady…” accennando un sorriso e fissando poi Altea “… si, sono certo che mio padre ora avrà compreso la verità e capito chi fra i suoi figli era nel giusto… ma basta con questa tristezza! Su, facciamo un bel giretto in questo parco e godiamoci le sue meraviglie!” Diede la mano ad Altea. “Posso essere, cara cugina, vostro cavaliere in questo bel pomeriggio di Marzo?” Ma proprio in quel momento nell’aria si diffuse qualcosa. Come un lamento, lungo, lento e sinistro, come giunto direttamente dalla disperazione dei dannati negli inferi. “Ma che cos’è?” Gridò Fyellon. “Da dove può giungere un simile latrato!”
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19-03-2012, 18.08.29 | #1155 | |
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Era troppo presto! Avevo pochi secondi per fare la mia scelta! Lo sparviero era abbastanza lontano da me ma pochi secondi e mi sarebbe caduto addosso.. Per la balestra non c'era tempo e la spada era per gli scontri ravvicinati.. Decisi.. Presi la scure a doppia lama e appena lo sparviero stava per colpirmi lo tranciai a metà con la scure..
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19-03-2012, 18.11.01 | #1156 |
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Fyellon, improvvisamente, cambiò di umore...come nulla fosse stato, rimasi perplessa ma sorvolai. Accettai volentieri la sua passeggiata, si sentiva il silenzio dei nostri passi quando a un tratto vidi il volto impaurito di Fyellon...parlava di urla, grida provenienti dagli Inferi.
"Come dite Fyellon? Eppure io non sento nulla...vi sentite bene? Forse siete turbato dal racconto di prima e di lontani ricordi", mi guardai attorno, iniziai a sentire voci lontane, ma non riuscivo a percepirne la provenienza.
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19-03-2012, 19.06.35 | #1157 |
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Un capogiro e poi di nuovo quella sensazione avvertita da Talia…
“Chymela…” sussurrò una voce da dietro le grandi tende che circondavano i seggi dei reggenti “… ehi, Chymela...” era Veroiana che la chiamava “... ehi, sono qui dietro…” La madre della principessa però se ne accorse e lanciò un’occhiataccia alla figlia. “Controllati, Chymela...” mormorò la regina “... tuo padre sta dando udienza ai baroni del regno...” Poi, al trono si avvicinarono due uomini. Uno era di mezza età, di robusta corporatura e di cortese portamento. L’altro, invece, era più giovane, con lunghi capelli scuri e occhi chiari. E in quegli occhi celava qualcosa di enigmatico e sfuggente. “I nostri omaggi, maestà...” salutò l’uomo “... siamo emissari di sua grazia il vescovo e vi portiamo i suoi saluti... io mi chiamo Guglielmo e questi” indicando il giovane dagli occhi chiari “è Cristiano...” “Salute a voi, amici miei.” Sorridendo il re. “Benvenuti a Sigma... onorate anche la mia regina e la nostra graziosa figlia, la principessa Chymela.” “Maestà, siete incantevole...” chinandosi Guglielmo “… principessa, siete degna della bellezza di Sigma...” poi col braccio destò il suo giovane compagno, rimasto incantato nel vedere la bella Chymela. “I miei omaggi, miei signori…” chinando il capo Cristiano. “Allora, dite, amici miei…” fece il re “…voi venite da Capomazda, vero?” “Si, ma serviamo sua grazia il vescovo.” Rispose Guglielmo. “E la Chiesa non fa politica, mio signore.” “Mi prendete in giro, messere?” “Mai oserei, maestà.” “La Chiesa è alleata dei Taddei, i signori di Capomazda!” “La Chiesa è alleata con tutti i potenti che difendono la Fede, mio signore.” “Ci giungono voci che i Taddei non hanno abbandonato le loro mire su Sigma!” “Noi non ne sappiamo nulla, maestà.” “Mio signore…” intervenendo la regina “… concedete il permesso di andare a vostra figlia… non voglio che ascolti simili discorsi...” Il re annuì e Chymela, dopo aver salutato, lasciò la sala, sempre seguita dallo sguardo di Cristiano. “Finalmente, Chymela!” Esclamò Veroiana nel vedere arrivare la principessa. “Ti stavamo aspettando da un bel po’!” Fece Eliana, l’altra dama di compagnia della principessa di Sigma. “Visto quei due forestieri?” Domandò Veroiana. “Vengono da Capomazda... mio padre dice che gli Arciduchi vogliono invaderci... e la Chiesa li appoggia...” “Ehi,ma guardate là…” indicò all’improvviso Eliana “... quello è uno dei due viaggiatori di Capomazda...” Nel cortile era infatti giunto Cristiano e se ne stava all’ombra di un albero. “Vogliamo fare un bello scherzo a quel tipo?” Sorridendo Veroiana. “Facciamogli credere che una di noi sia interessata a lui...” “Sei sempre la solita!” Esclamò Eliana. “Detesto i Capomazdesi...” disse Veroiana “... avanti, prendiamolo in giro...” Prese per mano Chymela e Eliana e si avvicinò al viaggiatore. “Salute a voi, messere!” Salutando Cristiano. “Conoscete già, immagino, la principessa Chymela… questa invece è lady Eliana... siamo curiose sapete?” “Di cosa, mie signore?” Domandò Cristiano dopo averle salutate. “Della vostra terra…” rispose Veroiana “... parlatecene, vi prego... non vorrete di certo deludere tre nobili dame, spero…” e sorrise.
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19-03-2012, 19.57.15 | #1158 |
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Elisabeth terminò di parlare ed un mormorio si alzò nel Senato.
“Ora esagerate, milady…” disse Berengario “… giungete qui, straniera e vi permettete di dare consigli a quest’assemblea.” Ma proprio in quel momento dei cavalieri entrarono nel Senato. Erano dell’Ordine del Tulipano e a guidarli vi era il loro comandante, lord Guxyo. “Interessante, milady…” fissando Elisabeth e sorridendo “… oh, perdonatemi, maestà…” e salutò la regina con un inchino sarcastico “… la nostra lady” indicando Elisabeth “ha molto coraggio… più di tanti altri qui a Tylesia… ebbene, milady, sappiate che senza di noi questa città è perduta…” Ma in quello stesso istante, qualcosa echeggiò nell’aria. Un lamento, lento ed insopportabile, di vivo dolore e cupa disperazione si diffuse ovunque a Tylesia. Come il pianto di mille madri a cui vengono sottratti i figli, come il lamento di chi perde l’anima, come le grida di chi non ha più speranza. Quel verso, ora simile ad un latrato, ora ad un folle ghigno, penetrò fin nei cuori dei presenti, terrorizzandoli e lasciando una cupa disperazione in tutti loro. “Eccoli, sono tornati!” Gridò Berengario. “Ci stanno attaccando nuovamente!”
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19-03-2012, 20.14.31 | #1159 |
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Berengario alle mie parole salto' in aria come se lo avessi colpito in pieno volto.......non ebbi il tempo di rispondere che le porte della sala furono aperte senza alcun preavviso......alcuni dei cavalieri del Tulipano e il loro comandante si presentarono, Lord Guxyo....." Il coraggio senza la consapevolezza della vittoria sarebbe nullo.....sapete perche' senza di voi Tylesia sarebbe perduta ?.....solo perche' volete Tylesia tutta per voi......".....un lamento.....arrivo' da ogni posto di quella sala......era un suono che non dava speranza, era il latrato di una bestia.........era l'inferno nel cuore della sofferenza....quel lamento si trasformo' in alito....finche' Beringario espresse le sue paure.....gia' paure....chi aveva veduto in volto questo nemico ?...chie avrebbe potuto riconoscerlo, andai vicino a Beringario..." Chi ci sta attaccando....di chi state parlando.....contro quale forza dobbiamo difenderci..".....
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19-03-2012, 20.37.21 | #1160 |
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Berengario sembrava spaventato a morte.
E come lui anche gli altri senatori. “Loro ci stanno attaccando…” mormorò fissando Elisabeth con una maschera di paura. Poi tutti lasciarono la sala, per ritrovarsi nel cortile. Vi erano anche Fyellon e Altea. Poco dopo arrivarono anche Reas ed alcuni cavalieri. “Maestà…” avvicinandosi il capitano alla regina “… presto, non dovete restare qui, è troppo pericoloso…” In quel momento giunse anche Goz. Un ghigno vi era sul suo volto. “Ci attaccheranno da ogni angolo di questo mondo…” mormorò. “Ma cosa sta succedendo?” Gridò Fyellon. “Chi ci attaccherà?” “Vogliono il Fiore…” avvicinandosi un chierico “… vogliono strapparci il nostro Fiore… e temo ci riusciranno…” “Padre Lanfranco…” mormorò la regina “… voi siete il nostro confessore… cosa dobbiamo fare? Come possiamo salvare Tylesia?” “Non lo so, mia regina…” scuotendo il capo il chierico. Lord Guxyo allora diede ordine ai suoi cavalieri di prepararsi. Lo stesso fece Reas con i suoi soldati. E anche Fyellon si unì a questi ultimi.
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