21-03-2014, 01.43.55 | #1161 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Perchè” disse qualcuno entrando nella sala dove si trovavano don Charls, Elisabeth, Daizer e la ragazza “il Santo Uffizio, nello svolgimento del suo ministero, indirizza ogni sforzo per debellare possibili manifestazioni diaboliche.”
“Monsignore...” alzandosi con fare ossequioso don Charls “... in attesa di una vostra convocazione avevo pensato bene di interrogare io questa gente.” Rivolgendosi all'uomo appena giunto. “Come dicevo...” fece questi e annuendo alle parole di don Charls “...non occorreva dunque che quei due monaci si presentassero in questo palazzo. Un medico viene per i malati, non per i sani.” “Immagino voi siate...” fissandolo Daizer. “Si...” interrompendolo l'uomo “... sono Don Auster, l'inviato del Santo Uffizio...” si sedette e con un cenno della mano pregò loro di fare altrettanto “... volete avere la compiacenza” rivolgendosi poi ad Elisabeth “di scoprire la spalla sinistra di vostra nipote?” “Perchè mai?” Chiese Daizer. L'inquisitore non rispose nulla, limitandosi a fissarlo per un momento. “Prego...” tornando a parlare ad Elisabeth “... fate come vi ho detto.” Con tono fermo.
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21-03-2014, 01.58.16 | #1162 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La notte trascorse serena ed il giorno spuntò presto.
I raggi del Sole illuminavano la stanza di Altea attraverso quella finestra, diffondendo un chiaro e tenero tepore. E proprio quel delicato chiarore destò l'avventuriera dal suo sonno. Qualcuno poi bussò alla porta. “Madama...” disse entrando una ragazzina “... sono la figlia del locandiere... giù si sta per servire la colazione, con latte appena munto, pane caldo e frutta fresca...” si avvicinò al letto e posò dei fiori tra le braccia di Altea “... sono per voi.” Salutò ed uscì. E tra quei fiori la dama si accorse di un biglietto: “Si dice che ogni fiore celi un messaggio nel suo romantico linguaggio. Io allora, non trovando abbastanza parole per cantare la vostra bellezza, ho rubato tutti i fiori, affinchè vi parli di me ogni loro petalo. Vi attendo giù per la colazione. Tyssen.”
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21-03-2014, 02.05.40 | #1163 |
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“Entrate, vi prego...” disse il chierico ad Eilonwy ed ai suoi compagni di viaggio.
Li condusse così in una piccola stanza, adiacente alla cappellina, dove ardeva un basso braciere di ghisa, sul quale bolliva una pentola di fagioli. Flees, entrando scuoteva la testa e sbuffava. “Tra breve” fece il religioso “i fagioli saranno cotti e potremo mangiarli con del pane raffermo che avevo conservato. Sarà bello dividerlo con voi.” “Io detesto i fagioli.” Mormorò Flees. “Oh, ne sono addolorato...” dispiaciuto il chierico “... non ho molto altro... un po' di frutta che avevo pensato di poter servire dopo... ma la prenderò adesso per voi...” “Non voglio la vostra frutta.” Sbottò il giovane cavaliere. “Io invece ne gradirei un po'.” Disse il merlo. “Questo si che è un prodigio...” mormorò il religioso “... un merlo parlante... incredibile...” “Beh...” sorridendo Flees “... se la parola è concessa a voi preti, non vedo perchè debba essere negata ad un merlo!”
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21-03-2014, 02.44.25 | #1164 |
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Guisgard sorrise a quelle parole di Clio.
Poi la ragazza uscì. “Accidenti...” disse Nestos al cavaliere “... cosa le hai fatto per farti detestare tanto? Pensavo l'avessi liberata tu da quei mercenari.” “E' colpa di quell'abito...” ridendo Guisgard. “Cosa intendi dire?” “Nulla, lascia stare.” “Non le avrai detto del principe, spero?” Fissandolo Nestos. “Mi ero raccomandato che doveva restare un segreto.” “Il tuo problema” mormorò il cavaliere “è che sei troppo ansioso, amico mio.” “Un motivo deve esserci se è così acida con te.” Replicò il medico. “Spero tu non abbia fatto qualche bravata, del tipo provarci con lei.” “Dimentichi” disse Guisgard “che in questo momento sono un povero cavaliere errante senza feudo... potrei dunque competere con un principe ereditario? Anche se, detto fra noi, è un imbecille?” Facendogli l'occhiolino. “Abbassa la voce!” Lo riprese Nestos. “Vuoi che ti sentano?” Guisgard rise. Il medico scosse la testa. “Dovresti preparati per domani...” fissandolo il cavaliere “... hai sentito, no? Il bel capitano ti ha arruolato per la loro spedizione.” “E tu invece cosa farai?” Guardandolo Nestos. “Il tuo braccio sarebbe un bell'alleato per noi in questa missione...” Intanto, Clio aveva raggiunto il palazzo di suo padre. Nel rivederla, l'ex ufficiale fu colto da raggiante felicità. Abbracciò sua figlia ed ordinò alla servitù di prepararle un bagno caldo ed abiti degni del suo rango. “Quando sarai pronta” disse il vecchio ufficiale a sua figlia “mi raggiungerai nel salone, dove ti aspetterò per fare colazione insieme. Così mi racconterai della prigionia e mi informerai sulle ultime decisioni riguardo la spedizione nella misteriosa Gioia Antiqua.” La fissò. “E naturalmente mi spiegherai per quale motivo indossi quell'abito.” E incaricò la servitù di accompagnare Clio nei suoi alloggi.
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21-03-2014, 17.19.41 | #1165 |
Cittadino di Camelot
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E un tiepido e raggiante sole arrivò ad annunciare l'arrivo della Primavera..mi alzai dal letto, sentii bussare alla porta e una allegra ragazzina entrò dicendo che la colazione era pronta ma prima di andarsene mi lasciò tra le mani un bellissimo mazzo di fiori...era stupendo e metteva Gioia.
Quando mi accorsi di un biglietto tra i vari fiori, lessi e scossi il capo sorridendo...Tyssen non si arrendeva, e non si era mai arreso a dire il vero. Mi ero sempre chiesta perchè un ragazzo così bello e ricco e soprattutto molto conteso si soffermava su me quando non gli dimostravo il benchè minimo Amore. Eppure egli rimaneva sempre il mio migliore amico, di avventure ne avevamo passate e avevo sempre saputo potevo contare su lui...speravo solo fosse cosi..a volte mi venivano mille pensieri. Mi preparai in fretta e scesi al pianterreno, i tavolini erano già occupati ma notai subito Tyssen e mi sedetti al suo tavolo..."Una buona giornata a Voi..dormito bene? Allora avete pensato a cosa si farà oggi?" e gli sorrisi.."Ah dimenticavo...grazie dei fiori..sono splendidi". Iniziai a consumare la colazione ma il mio sguardo si soffermò sul quadro di Isolde e mi voltai verso Tyssen..."Guardate bene quel quadro..sapete chi è quella donna?La strega che incontrammo nella foresta col figlio...l' apprendista cavaliere, rammentate?" e raccontai ciò che mi fu detto di lei e del posto dove ci trovavamo ora.."Io l'ho vista...era celata da zingara..mi chiedo perchè sia qua e cosa voglia."
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
21-03-2014, 17.33.21 | #1166 |
Disattivato
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Abbracciai mio padre, e raggiunsi i miei appartamenti.
Mi liberai dell'abito, per poi immergermi nella vasca colma d'acqua profumata. "Lavatelo e fatelo portare da un garzone a madama Layl, con i miei ringraziamenti.." Ordinai alle ancelle. Chiusi gli occhi, lasciando che il profumo di fiori e spezie inondasse la stanza, solo in quel momento mi resi conto che era tutto finito. Lì, nella sicurezza della casa in cui ero cresciuta, potevo tornare a respirare. Mi sarei crogiolata nell'acqua per il resto della mia vita, ma in realtà sapevo di non avere tempo. Mi accorsi improvvisamente di essere affamata, il mio autocontrollo mi aveva impedito di gettarmi sulla tavola imbandita al Palazzo dei Migliori, ma non vedevo l'ora di mangiare. Oh, il cavaliere non si era fatto troppi problemi, pensai con un sorriso divertito, aveva ragione, non conosceva alcuna disciplina. Era un bene che non si unisse alla spedizione. Ero davvero stanca di dovermi difendere continuamente, mi sembrava di essere tornata ai primi anni di accademia, quando tutti si prendevano gioco di me. Ma erano anni ormai che nessuno metteva in dubbio il mio valore o il mio ruolo, non ero più abituata a dover stare sulla difensiva. Avevo dimenticato quanto fosse estenuante. Ma ora era finita, anche se avesse deciso di unirsi a noi, ci avrebbero pensato i miei ragazzi a metterlo in riga. Quel pensiero mi ricordò che non potevo passare tutto il giorno nella vasca. Così mi lavai e indossai finalmente la mia uniforme. Ora, l'immagine che lo specchio rifletteva era la mia, inequivocabilmente. Non avevo più la spada di Karel, così, mi diressi verso un'elegante teca in vetro, dove avevo riposto la mia prima spada. "Buongiorno, bellezza... Ti sono mancata?" Sorrisi, allacciandola alla cintura col prezioso fodero. Quella spada mi era stata donata il giorno che mi aveva consacrato cavaliere, e mi ricordava costantemente dove ero riuscita ad arrivare e le responsabilità che avevo. E d'improvviso tutto sembrò lontano e futile. Cosa mi importava di cosa pensava quel cavaliere? Io ero quella che ero, e non avrei cambiato la mia vita con quella di nessun'altra donna. Chiamai un messo, e gli recapitai una lettera per Astin. Lo avvisavo del mio ritorno, e gli chiedevo di avvisare i miei otto fedelissimi di tenersi pronti per la partenza, e di preparare un resoconto di morti e feriti, lo informavo che sarei comunque passata in caserma al più tardi nel pomeriggio. Raggiunsi poi mio padre nel salone, dove la colazione mi aspettava. Mentre mangiavo, gli raccontai ogni cosa, la casa in fiamme, il primo attacco dei mercenari, e poi il secondo, la morte dei miei uomini e la mia cattura, la cella, il carceriere gentile, l'arrivo del cavaliere, la lima, il vestito, la rosa avvelenata, Orfeo ed Eurudice, Aspasia, la mia recita di fanciulla innamorata, la fuga a cavallo, la cappellina nel bosco e il secondo cavallo, l'arrivo in città. "Questo è quanto.." Dissi infine, posando l'ultimo pezzo di focaccia. "Quanto a Gioia Antiqua, parto domani mattina con il mio manipolo storico, non posso portarmi troppi uomini, perché la città rimarrebbe sguarnita, ma noi dieci siamo abituati a combattere insieme, e l'affiatamento conta tanto in una questione così delicata.. senza contare che sono i miei uomini migliori, e più fidati.." Abbassai lo sguardo "Nove, saremo in nove, ne abbiamo perso uno nel l'incendio..". Una fitta di dolore mi attraversò, nel ricordare il viso di Kastor tra le fiamme. "Ah, e verrà anche Nestos, se per voi a bene, deve riconoscere l'erba per curare Sua Altezza..". Mi chiesi se il medico avesse rivelato di me e Karel anche a mio padre. "In teoria i senatori hanno chiesto anche a Guisgard, il cavaliere che mi ha liberato di unirsi alla spedizione, ma non credo che verrà, non ha motivo di farlo, senza contare che non è disposto a prendere ordini da una donna.. Quindi è meglio che se ne vada per la sua strada.. Non voglio problemi, è una situazione delicata, e non posso stare a preoccuparmi della disciplina o della fedeltà dei miei uomini... Devo fidarmi ciecamente di loro.. Ma è un peccato, in realtà, perché è davvero in gamba, se solo si sapesse comportare..." Scossi la testa. "Bene, direi che vi ho detto tutto, quindi oggi dovrò passare in caserma per sistemare le cose col mio luogotenente, preparare tutto il necessario per la partenza, ah.. E vorrei anche riuscire a far visita a Sua Altezza, anche se so che non si è ancora svegliato..". Guardai mio padre e sorrisi. "Giorni fa, prima del duello, avevate detto di volermi mostrare una cosa, ma poi c'è stato l'inferno e non ho più avuto occasione di chiedervelo, di cosa si trattava?". |
21-03-2014, 19.46.08 | #1167 | |
Cittadino di Camelot
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Cercando di rimediare a ciò che aveva detto il figlio di Isolde, proposi: "Se volete, in un baleno vado a prendere un po' di selvaggina nel bosco qui vicino!.......Che ne dite, Fra' Venerabis? Ho visto che prospera di gustosi fagiani, mia madre mi ha insegnato come cucinarli e mio padre a cacciarli. Potremo sempre mangiarne uno come seconda portata!....Sir Jack!?!...Sir Tisin!?!...Ve ne prego, restate in compagnia di Fra' Venerabis!....Sir Flees!?! Desiderei dirvi una cosa. Non vi dispiace vero?". Adesso ti sistemo bel biondino! Ti darò una bella lezione! Usci fuori dal luogo sacro con il bellimbusto e appena si fermò per ascoltarmi, lo ibernai fino alle spalle (la testa gliela lasciai libera per pietà) e gli tappai la bocca con una pera, che avevo preso dal cesto di frutta di Fra' Venerabis. Montai sul mio nero destriero e andai a caccia. Con arco e frecce riuscì a uccidere un grande e grasso fagiano reale. Mentre tornavo da Fra' Venerabis e i miei compagni di viaggio, scagliai una freccia verso un gallo cedrone. Mi si strinse il cuore ad uccidere quei due uccelli. Povere bestie, ma era anche vero che non potevamo morire di fame! La carne dei due animali ci avrebbe rimessi in sesto e pronti a ripartire verso Gioia Antiqua!
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
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21-03-2014, 21.16.04 | #1168 |
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Don Auster fece la sua entrata.....sembrava un gatto...i felini erano eleganti e anche se la loro figura non gli e lo permetteva si spostavano senza che nulla si muovesse......Don Charls finì la sua parte da prima donna...cedendo il passo con lasciva sottomissione.......ma cosa ci si poteva aspettare...da una situazione che aveva l'idea di una prigione senza sbarre........" Credo che in questa città ci siano molte persone che magari stanno supplicando per poter avere udienza da Voi Don Auster....e invece il gran buon Dio nel suo immenso disegno....degna noi...umili cristiani la possibilità di concederci la Vostra presenza.....non capisco perchè parliate di malattia....nessuno di noi lo e' .... e permettetemi di contraddirvi il demonio non ha la necessità di utilizzare una famiglia con due Frati in seno....anche se devo essere onesta...il demonio ama penetrare nelle persone più deboli......".......Quando mi chiese di scoprirle la spalla....ebbi dei presentimenti.....avevamo trovato nel bosco una bimba e una mattina troviamo al suo posto una ragazza.......chi era la ragazza...?........" Non capisco il motivo per cui io debba scoprire la sua spalla.....non vi troverete nulla.......ma se dobbiamo compiacerla per riprendere il nostro cammino......"... andai a posizionarmi dietro Elly.......gli tolsi lo scialle che le avevo appoggiato sulle spalle........ e le spostai la spallina del corpetto......Frate Elia......sappiate che qui ci si gioca l'anima.....come spiegargli....Elly sulla spalla aveva tre nei che formavano un triangolo.......E che maga ero.....nel voltarla ...poggiai la mano sulla spalla......e .....nella mia mente ripetei....Accio segnaccio sparisci in un incanto.........Se lei era il male........il segno sarebbe rimasto......caso contrario...avrei vinto la prima partita........" ecco la sua spalla Don Auster".......
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22-03-2014, 01.43.28 | #1169 |
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Elisabeth scoprì la spalla di Elly, ma nel farlo pronunciò quella sua formula magica.
E nel vedere la spalla della ragazza nuda, tutti i presenti notarono quei tre nei. “Ecco...” disse sgranando gli occhi don Charls “... è il segno, monsignore...” rivolgendosi poi a Don Auster “... il segno... questa è una di loro!” “Si...” annuì l'inquisitore “... come avevamo sospettato... ed è riuscita ad entrare nella nostra città.” “Ma noi non le permetteremo di compiere i suoi sacrileghi misfatti!” Esclamò don Charls. “Non lo permetteremo!” A quelle parole, Elly restò turbata e riprese a tremare. Poi, d'istinto, si gettò sul petto di Elisabeth, abbracciandola forte. Come se volesse essere protetta. “Un momento...” intervenne Daizer “... cosa significa tutto ciò?” “Che questa ragazza” rispose don Charls “è uno strumento diabolico!” “Nessuno invece oserà toccarla!” Urlò il contrabbandiere. “Osate opporvi alla Giustizia Divina?” Lo ammonì il chierico. “Non siete nella posizione di dire o fare nulla voi.” Disse Don Auster fissando Elisabeth e Daizer.
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22-03-2014, 01.54.06 | #1170 |
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Tyssen, nel vedere arrivare Altea, si alzò con fare cortese ed aiutò la dama a sedersi al suo tavolo.
“Quei fiori” disse il nobile cavaliere alla bella avventuriera “sono ben poca cosa al cospetto della vostra bellezza.” I due fecero così colazione insieme. “Si, ora che mi fate notare la cosa...” fissando il disegno alla parete Tyssen “... in effetti c'è una certa somiglianza con la donna incontrata nella foresta... ma ritengo improbabile si tratti della zingara di cui mi dite... perchè una strega dovrebbe giungere in un luogo dove tutti i suoi abitanti ne conoscono il volto, rischiando di essere catturata? No...” scuotendo il capo “... forse vi siete confusa, milady...” la fissò e sorrise “... mi chiedete dei nostri programmi? Ottimo!” Esclamò. “Come vi ho detto, parteciperò alla giostra cavalleresca e naturalmente voi sarete la mia madrina.” Le sfiorò la mano, per poi stringerla appena. “Naturalmente se mi farete l'onore di accettarmi come vostro campione...”
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