16-12-2013, 02.40.27 | #111 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il priore annuì a quella richiesta di Elisabeth.
Chiamò allora un novizio, ordinandogli di accompagnare la donna da Fra' Adriano. Alcuni anni prima era scoppiata nel reame una disputa tra due scuole di pensiero diverse. Da un lato vi erano coloro, come i monaci, che ritenevano la Grazia Divina sottoposta alla Fede. Dall'altro, invece, quelli che, come i maestri di filosofia e teologia delle grandi scuole cittadine, vedevano la Fede dipendente dalla Grazia Divina. Questa controversia, in realtà, mirava a definire il ruolo e la posizione della natura umana nel Creato. Se infatti, come affermavano i maestri, la Grazia Divina portava poi la Fede, il Libero Arbitrio non esisteva affatto, rendendo allora l'uomo schiavo di un destino già definito, minando così i grandi Dogmi della Religiosità, primo fra tutti quella della salvezza in base alle proprie azioni. I monaci invece affermavano che solo la Fede comportava uno stato di Grazia, rendendo l'uomo in grado di compiere qualsiasi cosa. Questo conduceva così alla Santità. La disputa fu molto accesa e portò momenti di aspri contrasti tra i maestri laici e gli ordini monastici. Contrasti che furono poi sedati dall'intervento del re. Egli infatti, avendo avuto durante la fanciullezza un monaco come precettore, in un Concilio decretò il ruolo della Fede come principio di ogni stato di Grazia. E tra i monaci più rigorosi nel difendere il primato della Fede vi era proprio Fra' Adriano. Ed Elisabeth, accompagnata dal novizio, trovò il vecchio frate intento a passeggiare nell'orto del monastero. “Eccolo là...” disse il novizio ad Elisabeth, indicando Fra' Adriano accanto ad alcuni alberi da frutta.
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16-12-2013, 03.08.04 | #112 |
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Rientrati a casa dei genitori di Eilonwy, i tre ragazzi cenarono con la famiglia di lei.
Fu una serata molto piacevole e tranquilla, con ottimo vino italiano e piatti tipici della cucina del bel paese. Alla fine della cena,il padre di Eilonwy chiese ai tre ragazzi cosa avessero fatto prima di rientrare a casa. Richard, così, raccontò della visita che con Eilonwy e Parsifal aveva fatto alla Fum Soft, descrivendo poi la proposta di quell'originale gioco di ruolo. “Capisco...” disse pensieroso il padre della ragazza “... e cosa avete deciso? Di partecipare a quel gioco?” Guardò Parsifal. “Tu cosa ne dici, Parsifal? Cosa ti sembra di questa storia? Non è possibile che questo acclamato videogioco possa distrarre un po' tutti voi dallo studio e dal lavoro?”
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16-12-2013, 03.19.38 | #113 |
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Così, Clio ed i suoi soldati, insieme a qualche volontario e ad alcuni disperati che speravano di trovare qualcuno dei loro cari ancora in vita, cominciarono a scavare tra le macerie.
Ma lo spettacolo che si mostrava loro era spaventoso. Corpi mutilati, altri carbonizzati, altri ancora già preda di cani o ratti. Ad un tratto, dalla folla che assisteva a quella scena, qualcuno cominciò a gridare. “Diteci” disse un uomo “perchè è accaduto tutto ciò? Perchè? Dove eravate voi militari?” “Si, perchè è accaduto?” Gridò una donna. “Ci hanno insegnato” urlò una ragazza “che chi ha Fede è al sicuro, protetto dalle forze del male! Allora perchè oggi stiamo piangendo i nostri morti?” “Dov'è la giustizia che il re ci ha promesso?” Fece un vecchio. “Perchè il Senato non è qui a rispondere al nostro dolore?” Disperata un'altra donna. “Perchè sono ad ingrassare al sicuro nei loro seggi di marmo!” Intervenne un altro dalla folla. “Ecco perchè!” “La situazione comincia a farsi calda, capitano.” Avvicinandosi a Clio uno dei suoi sottufficiali, il luogotenente Astin. “Volete che faccia venire rinforzi dalle caserme per tenere a bada la folla?” Ma proprio in quel momento arrivò uno dei soldati. “Capitano!” Mettendosi sull'attenti davanti a Clio. “I senatori hanno chiesto di voi. Dovete subito recarvi in Senato.”
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16-12-2013, 10.14.28 | #114 | |
Disattivato
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Lo spettacolo era davvero raccapricciante. Più scavavo tra quelle macerie, più la rabbia saliva dentro di me.
La pagheranno cara… maledetti Le grida della folla, poi mi sconvolsero ancora di più. Era colpa nostra? Certo, è sempre colpa nostra! Non gli importa che versiamo il nostro sangue per loro, la prima difficoltà: dov’erano i militari? Il senato.. si aspettavano davvero che i senatori si sporcassero le mani insieme a noi? Nemmeno sentii arrivare Astin, preda com’ero di quei pensieri. Citazione:
“Grazie Taris.. li raggiungo tra un attimo..” sorrisi “..vedrete che anche loro scaricheranno la colpa su di noi… chiamami Ryex e Goris, verranno con me..”. Mi voltai poi verso Astin, inspirando profondamente “No, a meno che tu non sia costretto… non voglio spaventare questa gente.. ci parlerò io.. detesto quando ci trattano come i responsabili di ogni disgrazia di questa città.. è con i ribelli che devono prendersela, maledizione…” alzai lo sguardo e fissai il mio luogotenente negli occhi “Vista la situazione, intensifica gli aiuti, voglio che sappiano perfettamente che ci prenderemo cura di orfani, vedove e che i feriti verranno curati dai nostri medici.. Non voglio altri ribelli!” ripetei “E scopri chi era di guardia ai posti di blocco, convocali in caserma, tutti insieme.. voglio interrogarli io stessa.. questa gente, infondo, ha ragione.. dobbiamo stare più attenti.. altrimenti cosa perquisiamo a fare la gente.. non voglio soldati che si facciano intenerire da donne e bambini, o troppo altezzosi per perquisire persino i morti.. sceglierò personalmente le prossime sentinelle.. è tutto..” con un cenno del capo. Dovevo parlare a quella gente. Il vociare ormai era assordante, battei forte la spada contro lo scudo, per imporre il silenzio. “Brava gente di Afravalone..” dissi, sfregando una mano contro l’altra, per eliminare la polvere e la sporcizia delle macerie “Davvero non siamo partecipi del vostro dolore? E io che pensavo fossimo qui apposta.. Loris..” chiamai, attirando l’attenzione di uno dei soldati “..torna pure qui, questa gente pensa che non ci prendiamo abbastanza cura di loro, quindi perché trasportare i feriti nel nostro ospedale, assicurare che le vedove saranno mantenute e gli orfani allevati da noi? No?”. Tornai a guardare la folla “E’ questo che volete? Io non credo… Ma comprendiamo fin troppo bene la vostra rabbia e il vostro dolore… perché è la stessa che riempie i nostri cuori… Ma non siamo stati noi ad uccidere in modo tanto barbaro i vostri cari, non siamo stati noi ad usare bambini per trasportare la polvere da sparo… Se proprio volete qualcuno da incolpare, rivolgetevi ai veri responsabili, i ribelli.. e vi assicuro che avrete le loro teste! Ma su una cosa avete ragione, siamo stati troppo di manica larga.. sappiate, quindi, che da domani verranno perquisiti anche bambini, cani, gatti, vivi e morti.. e chiunque avrà qualcosa di sospetto, ne risponderà a me.. anche se so benissimo che da domani inizierete a lamentarvi per le file ai posti di blocco, esattamente come avete fatto fino a ieri.. Pensateci, e non osteggiate questi uomini che sono pronti a morire per voi!” avevo parlato decisa, autoritaria e dura, come ero sempre stata. Non rimasi ad ascoltare le loro risposte, le potevo immaginare. Parlare alla folla era come parlare al vento, ma mio padre mi aveva sempre insegnato ad affrontare le avversità, scappare e nascondersi sarebbe stato più facile, ma non era da me. Mi resi conto dell’arrivo dei due soldati di scorta che avevo voluto con me. “Signori, il senato ci attende..” salutandoli con un cenno del capo. “Astin” chiamai poi “Io vado, pensaci tu qui.. Non aggredite la folla, se potete.. al massimo prendete i più facinorosi di peso e portateli in caserma.. quando avrò un attimo di tempo ci parlerò io..” con un mezzo sorriso "Ah, ovviamente.. avvisa Loris che ero sarcastica, prima che mi prenda in parola!". Inspirai profondamente, e feci cenno a Ryex e Goris di seguirmi. Avrei preferito mille volte restare tra i miei soldati piuttosto che dover comparire in senato, ma gli ordini erano ordini. Camminai in silenzio, mentre le immagini delle vittime degli attentati affollavano la mia mente. Bisognava anche pensare ai funerali. Dovevano essere solenni e partecipati. Volevo vedere tutta la città stringersi attorno ai loro cari e capire che i loro nemici erano i ribelli, non i soldati. Poco dopo, arrivammo a destinazione, e mi feci annunciare. |
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16-12-2013, 15.54.13 | #115 | |
Cittadino di Camelot
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Rimasi in silenzio ad ascoltare.
Citazione:
Alle persone, oggigiorno, che gliene frega se, pur avendo già finito l' Università a 18 anni con il massimo dei voti, non hai ancora un lavoro!!! Forse quando si era nel 2013 poteva andare bene, ma ormai nel 2025, anche se sei piu' avvantaggiato, se non hai, almeno, 23 o 24 anni non ti prendono per la poca esperienza! E le ragazze giovani ed acculturate come me servono solo per soddisfare i disgustosi piaceri sessuali di uomini sessantenni. La crisi finanziaria che era nata nel 2010-11 e che continuava, imperterrita, il suo cammino devastatore ancora adesso.....aveva reso il genere umano.... indescrivibilmente malvagio, crudele, vizioso, superficiale, pieno di odio, ipocrita, crudele, senza valori morali e senza amore vero. Questi vizi, che c'erano dal momento in cui l' uomo è nato, si erano così rafforzati che, come era successo qualche anno fa, tra poco la Chiesa e tutte le altre religioni volevano abiurare il loro potere, le loro cariche e volevano scomparire per sempre.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
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16-12-2013, 16.44.05 | #116 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai attentamente il venditore ... quello scrigno diventava più misterioso che mai..cosa simboleggiava? Di chi era e da dove proveniva?
"Ditemi quanto volete..e sarà mio a un patto..che con i soldi che vi darò voi cercherete di scagionare quel nano..che sicuramente avrà rubato della frutta per fame".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-12-2013, 18.01.14 | #117 |
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Ero rimasta a lungo in silenzio alle parole di Dilda...
rivoltarsi a coloro che si spartiscono una fetta di torta, aveva detto... già, peccato che fossero loro quelli che si spartivano le fette ti torta, pensai. Inspirai appena... ero tesa, e qualcosa dentro di me voleva che scappassi via... eppure non lo feci. Abbassai appena lo sguardo... “Molto bene...” dissi infine, tornando a guardarla fermamente “Mi stupisca, allora!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
16-12-2013, 19.38.28 | #118 |
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Impartiti gli ordini ai suoi, Clio, accompagnata da due soldati, lasciò il luogo dell'attentato e raggiunse il centro della città, dove sorgeva, a poca distanza dal Palazzo Reale e dalla Cattedrale, il Palazzo dei Migliori, il luogo in cui si riuniva il Senato.
Era questo l'organo più potente dello stato, formato da vecchi aristocratici che fungevano da consiglieri del re. Clio insieme ai suoi due soldati fu scortata all'interno di quel palazzo, fino a raggiungere una vasta e solenne aula semicircolare, fatta di marmi pregiati e mosaici di aureo splendore. Al centro della sala, dove un tempo dominava la statua marmorea di una vittoria alata, simbolo del paganesimo, oggi si trovava una monumentale scultura, raffigurante un Angelo che brandiva una spada nella mano destra ed una Croce nella sinistra. Era l'immagine di ciò che era avvenuto un secolo prima, quando cioè la casa reale si era convertita al Cristianesimo. Tuttavia ad Afravalone dominava un'assoluta tolleranza religiosa, che permetteva liberamente ad ognuno di professare il proprio Credo. Questo però aveva generato dislivelli sociali di tipo morale ed etico, oltre che religioso, in quanto, fra tante persone credenti, indipendentemente dalla Fede professata, coloro che si dichiaravano invece non credenti erano visti come individui quasi inferiori. La luminosa Teocrazia Afravalonese, infatti, che poneva la Divinità al centro di tutto, motivando così da Essa l'esistenza stessa dell'intero Creato, mal concepiva uomini che invece si dichiaravano indifferenti a qualsiasi legame con il Divino. E proprio davanti alla statua dell'Angelo, Clio salutò i membri del Senato. “Capitano...” prendendo la parola il senatore Bool “... abbiamo saputo che i ribelli hanno colpito ancora. E stavolta non in qualche borgo sperduto o contro carovane di mercanti. Sono riusciti a giungere fin nel cuore della nostra città. Com'è stato possibile tutto ciò? Come hanno potuto agire così indisturbati, al punto da pianificare un attentato così devastante? Dov'erano i vostri uomini? Com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?”
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16-12-2013, 19.51.29 | #119 |
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Savin fissò Altea dopo quelle sue parole.
“Siete generosa, madama...” disse “... ma non so a quanto può ammontare la cauzione per liberare quel tipo... forse ora sarà già stato impiccato...” “Allora” fece Marcus “accompagnaci alla prigione. Lady Altea vuol conoscere altri particolari circa questo scrigno. Solo così si può capire il suo reale valore.” Savin annuì e li accompagnò verso la prigione. Qui i soldati del Gastaldo, l'ufficiale reale che controllava il paese, erano intenti a dormicchiare davanti all'ingresso. “E' rinchiuso qui un nano arrestato ieri?” Chiese Savin. “Si, perchè?” Rispose seccato uno dei soldati. “Vogliamo vederlo.” Disse Marcus. “Le visite non sono permesse per i condannati all'impiccagione.” Sentenziò un altro dei soldati.
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16-12-2013, 19.57.56 | #120 |
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“Un videogioco che promette la felicità.” Disse all'improvviso la madre di Eilonwy. “A me sembra un'assurdità.”
“In effetti” intervenne Richard “i videogiochi, come tutti i prodotti di intrattenimento, possono al massimo dare un po' di svago, rompere la monotonia giornaliera o tutt'al più permetterci di sfogare un po' di stress dopo lo studio o il lavoro. Ma questa storia della felicità attraverso un semplice gioco mi sembra un po' una bufala.” “Un mio amico” fece Kayley “ha provato quel videogioco e dice di essere rimasto impressionato da ciò che ha vissuto.” “E cosa ha vissuto?” Chiese Richard. “Era un cacciatore di taglie” spiegò Kayley “e ha dato la caccia ad un pericoloso criminale che aveva rapito la figlia di un ricco barone. Alla fine è riuscito a liberare la ragazza, di cui poi si è innamorato, ma poco dopo è stato ucciso dal criminale. La sua esperienza di gioco si è così interrotta, ma lui dice che vuole riprovarci.” Richard sorrise e poi fissò Parsifal.
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