21-02-2017, 04.54.39 | #1191 |
Cittadino di Camelot
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Salutai Marios e mi chiusi nella camera. Mi sdraiai ma prendere sonno fu impossibile. Intorno tutto pareva lamentarsi e tutto sembra così spaventoso. Tuttavia il vento non poteva nuocere a nessuno e se anche fosse stato, mi sarei difesa. Il mio pensiero passò poi a mia sorella, sapendola al sicuro in quell'hotel con Carl. Sorrisi al suo ricordo e mi voltai ancora nel letto, cercando un disperato senso di sonno che mi avvolgesse.
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21-02-2017, 04.55.26 | #1192 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gwen e Lucy scesero di sotto, dove tre poliziotti erano giunti.
Avevano fatto qualche domanda di rito ai genitori di Gwen ed ora attendevano di parlare con le due ragazze. “Pensiamo che la scomparsa di Betty e la morte dell'altra ragazza” disse uno dei poliziotti “possano essere collegate.” A quelle parole la madre di Gwen fu sul punto di svenire. “Non è detto che anche vostra figlia possa rischiare la stessa fine” continuò il poliziotto “ma è una possibilità che non possiamo escludere. Purtroppo non abbiamo elementi, a parte un pezzo di carta senza valore trovato nella mano della povera ragazza deceduta...”
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21-02-2017, 05.00.34 | #1193 |
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Più era vicino, più il cuore batteva quasi volesse esplodere.
Quella sua vicinanza, quel suo continuare a toccarmi, quel suo modo di guadarmi. Mi facevano impazzire, mi facevano ardere a tal punto da annerire ogni mio pensiero lucido, ogni mia razionalità recondita. Tutto in quel momento così unico pulsava di irrazionalità, sentimenti, emozioni incontrollate. Poi quelle parole, quel tono che sembrava quasi appassionato come me. Il modo in cui guardava le mie labbra, stranamente mi incuriosiva e infervorava ancora di più. Perché guardava sempre le labbra? Ci doveva essere qualcosa che io non sapevo. Allora iniziai a guardare le sue di labbra. Erano belle, morbide, lievemente umide, e vicine. Poi le sue parole, parole a cui alzai lo sguardo a cercare i suoi occhi. "Ho passato tutta la vita rinchiusa in un castello con sole donne.." sorrisi appena "Non sono mai stata tanto vicino a un uomo in tutta la mia vita... tutti quelli che ho incontrato li ho tenuti a distanza, molto a distanza... tu invece mi sembri sempre troppo lontano..." mentre le mie labbra quasi sfioravano le sue. "Tu..." sussurrai, scuotendo la testa mentre continuavo ad accarezzare il suo viso "Mi hai fulminato il cuore, Icarius.." sussurrai, mentre gli occhi si riempivano inspiegabilmente di lacrime. |
21-02-2017, 05.02.51 | #1194 |
Cittadino di Camelot
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Trovammo tre poliziotti, che stavano parlando coi miei e poi avrebbero voluto parlare anche con me.
A quelle parole sbiancai e cercai di sostenere mia madre, che stava per svenire. Non potevo perdere anche lei, no, non sarebbe successo, mi aveva ancora portato via un'amica, ma anche una sorella era troppo. "Non si sa nient'altro, su entrambe?" chiesi speranzosa "E cosa vi fa pensare ad un collegamento?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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21-02-2017, 05.21.48 | #1195 |
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Era vicina.
Troppo vicina. Incredibilmente vicina. L'azzurro limpido dei suoi occhi finiva inesorabilmente per confondersi con il corallo delle sue labbra. Quei boccoli biondi, la pelle bianca, lo sguardo languido e chiaro e poi quella bocca così vicina a lui, tutto insomma finiva per confondersi agli occhi di Icarius. “Guardo la bocca” disse in un sussurro lui “perchè vorrei baciarti... se è vero ciò che dici... se non ti burli di me... allora voglio insegnarti a baciare... non sono un esperto... ma voglio farti vedere cosa si prova...” Allora annullò la minima ed infinitesimale distanza tra le loro labbra e la baciò. Schiuse le labbra e fece si che anche lei facesse altrettanto. Allora cominciò a baciarla, cercando e giocando con la sua lingua calda ed umida.
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21-02-2017, 05.29.46 | #1196 |
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Il sonno tardava ad arrivare, poi ad un tratto Nyoko sentì dei passi giungere dal corridoio.
Passi lenti che parvero fermarsi davanti alla porta della sua camera. Poi qualcuno bussò.
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21-02-2017, 05.33.26 | #1197 |
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“Il fatto che sono scomparse quasi nello stesso momento...” disse il poliziotto a Gwen.
“Avete detto che c'era un pezzo di carta con delle parole...” il padre di lei. “Esatto...” annuì il poliziotto “... frasi scomposte, fatte di parole senza senso, scritte a caso... come se a farlo fosse stato un bambino o un ritardato mentale... crediamo quindi possa trattarsi di un qualche maniaco sociopatico e tardivo...”
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21-02-2017, 05.35.59 | #1198 |
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Potevo quasi sentire il battito del suo cuore fondersi col mio.
E quegli sguardi che si rincorrevano, che si cercavano, che cercavano i corpi l'uno dell'altra. Poi quelle parole, a cui trasalii. Baciarmi... io non sapevo nemmeno come si faceva. Poi quelle parole di Icarius resero quel momento ancora più bello, ancora più intimo, complice, nostro. In quel preciso istante, desiderai ardentemente le sue labbra sulle mie. Cosa avrei provato? Il fuoco in me continuava ad ardere sempre di più. Poi, finalmente, accadde qualcosa che forse le parole non possono spiegare. Mentre le sue labbra sfioravano le mie, regalandomi il brivido più intenso che avessi mai provato. Le sue labbra schiusero le mie come fossero petali di un fiore, e io docile mi lasciai guidare in quel gioco così nuovo, eppure così bello. Quando pensavo che nulla potesse essere più intenso, sentii la sua lingua scivolare sulle mie labbra, e nella mia bocca, assaporandola piano. Allora feci lo stesso, mentre le mie mani risalivano il suo corpo, e lo accarezzavano, lo stringevano. Il mondo non mi era mai sembrato così bello, così meraviglioso e generoso nell'elargire i suoi doni. Più le sue labbra scoprivano le mie, più le nostre lingue si rincorrevano in un gioco senza fine fatto solo di brividi e battiti del cuore, più il desiderio di lui cresceva. Mi abbandonai completamente a quel bacio, lasciando che prendesse con sé ogni fibra del mio essere, ogni battito del cuore, ogni gemito, ogni fremito. Esistevamo solo noi, e quel bacio infinito. Quel bacio che era come la porta di un mondo nuovo, un mondo unicamente nostro. |
21-02-2017, 05.52.08 | #1199 |
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Quel bacio infinito.
Con le labbra che si schiudevano, che avvolgevano, assaporavano, succhiavano, lambivano. E poi le lingue umide, calde, vogliose, che affondavano, che cercavano, che trovavano. Icarius e Clio si baciarono a lungo e con passione, con le mani di lei che percorrevano il corpo di lui. Ma anche quelle del pittore affondavano tra la seta e la pelle della regina, fio a raggiungere la pelle nuda, morbida, sensuale. E più si baciavano, più le mani del giovane pittore scoprivano quel mondo fino ad allora solo immaginato e sognato. Quelle gambe nude erano ancora più seducenti ora che poteva baciarla sulla bocca e continuare a toccarle. I due giovani erano vicinissimi a baciarsi, a toccarsi, a desiderarsi, mentre tutto intorno a loro diventava sempre più eccitante. Erano soli ed i loro cuori battevano senza sosta. Poi le loro labbra, quasi per riprendere fiato, si staccarono appena e Clio vide il volto di Icarius rosso per l'impeto e l'eccitazione, con i suoi occhi azzurri diventati ora rossi per il desiderio.
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21-02-2017, 06.15.49 | #1200 |
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Quel bacio, cedevo che avrebbe calmato un po' il fuoco che mi divorava, invece lo aumentò.
Eppure era un fuoco nuovo, intenso, profondo, irresistibile. Sentivo le sue labbra accarezzare le mie, e la sua lingua scoprire la mia bocca, accarezzarla, sempre più intensamente. Era un crescendo, un crescendo appassionato che mi spingeva sempre su di lui. Lo stringevo, lo accarezzavo, tanto che quella camicia mi sembrava così inutile, così ingombrante, provai ad alzarla, facendola scivolare via dai suoi pantaloni, in modo da poter finalmente toccare la sua pelle. Quando finalmente la sentii, tutto fu ancora più bello. Era rovente, esattamente come la mia. E le sue mani, le sue mani scoprivano tutto il mio corpo, e da dolci diventavano sempre più audaci, sempre più appassionate. Quasi senza accorgermene, aprii gli occhi, e mi persi per un momento a guardare i suoi. Erano diversi, l'azzurro chiaro di mezzogiorno era ora un tramonto infuocato. Erano rossi, rossi come la passione che ci divorava. Erano occhi intensi, penetranti, capaci di attraversarmi. Capaci di farmi fremere in un modo ancora diverso. Ora mi sentivo indifesa, in balia del suo desiderio. Allora anche il mio sguardo, appassionato e intenso cambiò col suo, diventando docile e quasi timoroso. "Ora che vuoi farmi?" sussurrai piano, con le gote arrossate "Sono tua ormai..". Quasi senza accorgermene, indietreggiai con le spalle, come avessi paura di quel cambiamento di Icarius, quando in realtà mi aveva acceso ancora di più. Ultima modifica di Clio : 22-02-2017 alle ore 01.01.15. |
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