17-11-2011, 03.00.56 | #1201 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il Giglio Verde.
A quella domanda di Altea, Orlando tradì un eccessivo nervosismo. “Milady…” disse il misterioso uomo, sempre celato nella penombra “… il Giglio Verde è il nome del fiore più puro ed immacolato, tinto di quel colore straordinario che è simbolo della speranza. E dalla speranza nascono i desideri, i sogni e la forza per realizzarli.” Continuando ad accarezzare il superbo Blender. “Mi chiedete del Giglio Verde, milady… ebbene vi dirò egli è l’eroe che, se fossi un ragazzino, vorrei emulare sopra ad ogni altro. L’uomo che, se fossi donna, non potrei fare a meno di innamorarmene perdutamente.” “Il Giglio Verde è solo un criminale, Altea.” Intervenne con disprezzo Orlando. “Un uomo che si fa beffe delle leggi e delle norme civili!” A quelle parole di Orlando, Blender si alzò e cominciò a ringhiare. “Buono, amico mio…” calmandolo quell’uomo “… messere, il Giglio Verde rispetta solo le leggi naturali e divine, quelle celate nell’animo e nel cuore dell’uomo.” Rivolgendosi ad Orlando. “Tutto ciò che va contro questo codice è suo nemico. E voi, vi rammento, insieme alla vostra bella moglie siete ospiti qui…” “Siete dunque voi il Giglio Verde?” Domandò sempre più turbato Orlando. “Io sono solo un umile servitore del mio padrone.” Rispose l’uomo. “La mia vita, come la vostra e quella di vostra moglie in questo momento, dipende dalla volontà del mio signore.” E detto ciò, fece un passo in avanti, mostrando finalmente il suo volto. Era un moro d’Africa, col capo avvolto da un vistoso turbante bianco ed il corpo stretto in una lunga tunica dello stesso colore.
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17-11-2011, 04.43.17 | #1202 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Dal pubblico, visto i modi incerti e restii di Tafferuille, cominciarono ad arrivare i primi mormorii.
L’uomo dalla maschera variopinta sembrava inchiodato su quel palcoscenico, assolutamente incapace di prendere qualsiasi decisione. Poi, finalmente, la bella musa comica, accortasi dell’insolito imbarazzo di Tafferuille, recitò alcune battute improvvisate, volte a sollecitarne una qualche reazione. E nel recitare quel fuori copione, Talia si avvicinò a lui. Alle loro spalle, con la testa che sbucava dal sipario, Essien inveiva contro Tafferuille, contro se stesso e contro l’intera tradizione teatrale, da Aristofane e Menandro, fino a Plauto e Terenzio. Il pubblico cominciò a rumoreggiare per quell’inspiegabile attesa. “Ecco, lo sapevo…” mormorò Essien ritirando dentro il sipario il suo testone truccato e mascherato per l’occorrenza. “… è finita… non reciteremo mai più…” Tafferuille continuò a guardarsi intorno, stravolto e quasi intontito, fino a quando il suo sguardo non raggiunse di nuovo la bella Colombina. La nostra graziosa musa comica lo fissava a sua volta, sorridendo e sospirando. E più sospirava, più appariva deliziosa, facendo ondeggiare i suoi bellissimi capelli chiari, mentre gesticolava per il suo sentimento amoroso. Tafferuilla ora poteva vederla molto meglio e si accorse che i suoi occhi non erano né azzurri, né verdi, ma di un intenso color nocciola. Ma mai, amici lettori, degli occhi nocciola parvero tanto infinitamente più luminosi e belli di mille e più scintillanti occhi chiari. Talia era lì, che sospirava per l’amato. Ma Tafferuille ora doveva dire e fare qualcosa. Tutti ormai pendevano da una sua reazione. Fece allora l’unica cosa che sentì di poter fare. “Si… porto un messaggio…” disse a Talia. E, senza aggiungere altro, abbracciò la ragazza, per poi baciarla con una passione che Renart, e forse nessun altro, mai avrebbe potuto eguagliare.
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17-11-2011, 09.29.33 | #1203 |
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Ascoltai con interesse il racconto di quell'uomo, il Giglio Verde sembrava un eroe pronto a sacrificarsi per i diritti della giustizia, quando Orlando con un impeto di rabbia distrusse quelle mie intuizioni.
Non approvai il suo comportamento, gli lanciai una occhiata di rimprovero e lui capì, come poteva giudicare senza conoscere i fatti? Poco dopo l'uomo mascherato si fece avanti, ed ecco apparve un uomo dal volto scuro, sembrava un eunuco. Rimasi esterefatta, i miei dubbi aumentavano ancor di più. "I miei omaggi messere, dunque siamo tutti nelle mani del vostro padrone. E chi è egli per poter decidere del nostro destino? Vi prometto che se ci lascerete non faremmo cenno di quanto abbiamo visto." Orlando si alzò di scatto, trasalii, egli era imprevedibile.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
17-11-2011, 11.08.06 | #1204 | |
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C’era qualcosa di diverso in Tafferuille... ora che eravamo più vicini e potevo vederlo meglio, mi resi conto che il suo sguardo era diverso, così come i movimenti delle sue mani...
Lo osservai stupita ancora per un attimo... non riuscivo a capire che cosa mai gli potesse esser successo in quei pochi minuti dietro le quinte. Poi accadde qualcosa di assolutamente inatteso... inatteso e tanto rapido che mi colse di sorpresa, così mi ritrovai tra le sue braccia quasi senza rendermene conto. Citazione:
Poi le braccia dell’uomo mascherato allentarono la presa e i miei occhi tornarono ad incrociare i suoi... ero confusa, sorpresa... e nonostante ciò non potei non pensare che c’era qualcosa di diverso in quegli occhi: mi sembravano ora più chiari e forse persino più luminosi, mi sembravano privi di quella malcelata acredine che mi pareva di scorgere nello sguardo di Tafferuille ogni volta che mi guardava. Per qualche momento rimasi immobile, abbandonata tra le sue braccia... Poi d’un tratto udii la voce di Essien da qualche parte dietro la quinta che sibilava qualcosa circa il proseguimento... sbraitava, si sbracciava, si muoveva convulsamente... Battei le palpebre, quindi, e mi sforzai di tornare in me... “Monsieur!” dissi, ostentando -e forse senza neanche che fosse necessario fingere troppo- sorpresa e un fremito di eccessivo turbamento. Contemporaneamente frapposi le mani tra me e lui e lo allontanai da me, scostandomi di vari passi... il palcoscenico intero ci separava ora, io sul proscenio dalla parte sinistra e lui, un po’ più arretrato, dalla parte destra... “Chi siete voi, monsieur?” mormorai, quasi tremando “Voi che vi spacciate per un messaggero di Amore... Qual è il vostro nome?” I miei occhi per un attimo corsero alle spalle di Tafferuille, dove Essien continuava a strepitare silenziosamente... sospirai, quindi, e portai una mano alla bocca “Non posso credere che davvero sia stato il mio amato a mandarvi... Volete forse prendevi gioco di me, monsieur?”
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17-11-2011, 11.56.14 | #1205 |
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<<Pff bazzecole..>> schioccai le dita e dissi: <<dormiens lobortis.>> Una leggera luce rossa brillò nei miei occhi e la guardia cadde a terra in un sonno profondo.. Mi girai verso gli zingari e dissi:
<<Dopo di voi..>>
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" Ultima modifica di Daniel : 17-11-2011 alle ore 12.47.04. |
17-11-2011, 12.31.43 | #1206 |
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Il viaggio iniziò a farsi sentire, la stanchezza avanzava ed era giunto il momento di meritarsi un pò di riposo. Appena avemmo la cella assegnata, subito mi stesi sul letto e nemmeno pochi secondi caddi in un sonno profondo. La luna andava calando quando mi svegliaì, il mio mentore dormiva come un ghiro ed io onde evitare di disturbarlo con molta accortezza cercaì di non fare alcun rumore. Uscito dalla cella, dinanzi a me si apriva un lungo dormitorio, ed io con il mio fidato diario decisi di appuntare il tutto, tracciaì alcuni bozzetti e ne feci una piccola analisi.....
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17-11-2011, 15.52.22 | #1207 |
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Sulla platea scese un silenzio assoluto, come se quel bacio avesse rapito tutti.
Tafferuille non guardava più il pubblico, ma solo il volto della bella Colombina. Attraverso quella maschera variopinta i suoi occhi azzurri cercavano di leggere nello sguardo di lei. Gli altri della compagnia, come il pubblico, erano ammutoliti. “Ma…” balbettò Essien a Tissier, che era con lui dietro il sipario, “… non è la sua battuta… non doveva baciarla…” “Si, fu lui a mandarmi qui…” disse Tafferuille a Colombina “… e mi affidò un messaggio per voi…” fissò Talia “… ma era talmente bello, talmente meraviglioso… ed io, che non sono un poeta, ma solo uno spadaccino, non ho trovato altro modo che riportarlo sulle vostre labbra, mademoiselle…” Il pubblico seguiva il loro dialogo con un’attenzione ed un trasporto che andava oltre i più sfrenati sogni di Essien. “Ditemi, mademoiselle…” continuò Tafferuille, quasi incoraggiato dalla reazione del pubblico “… qual è dunque la vostra risposta?” Ad un tratto, dal fondo della sala, apparvero delle figure. Erano dei soldati. “Fermi tutti, in nome della Repubblica!” Gridò il sergente. “Voi tre, controllate fra il pubblico in sala!” Ordinò ad alcuni dei suoi. “Voi altri invece con me! Controlleremo gli attori!” E si avvicinarono al palcoscenico. “Avanti, toglietevi tutti le maschere e rivelate i vostri veri nomi!” Disse il sergente a quelli sulla scena.
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17-11-2011, 16.02.01 | #1208 |
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Il comandante della caserma annuì alle parole di Lancelot.
I suoi uomini avevano in lui una fiducia incrollabile. Come Cesare nelle Gallie convinse i suoi legionari a seguirlo fino a Roma per prendere il potere, così Lancelot sarebbe riuscito, se avesse voluto, a farsi seguire dai suoi fino anche all’Inferno. “Eppure vi sbagliate, capitano…” disse all’improvviso una voce alle loro spalle “… l’Idra aveva una testa vera, fra tutte le altre… e senza quella testa…” “Chi sei tu?” Chiese il comandante. “Cabuan de Jussac, per servirvi.” “Chi vi ha fatto entrare?” “Sono qui per aiutarvi…” sorridendo “… per aiutarvi a riprendere quel chierico… e forse anche il Giglio Verde…”
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17-11-2011, 16.24.05 | #1209 | ||
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Citazione:
Tafferuille era giunto di nuovo di fronte a me, era molto vicino ed io, stranamente e in modo del tutto inatteso, mi sentii a disagio... come colta da un sentimento nuovo... “La mia risposta...” ripetei e contemporaneamente, quasi senza accorgermene, feci mezzo passo verso di lui... Citazione:
Mi voltai di scatto e vidi un manipolo di soldati venire verso di noi, mentre gli altri si sparpagliavano tra il pubblico controllando tutti i presenti. Soldati? Doveva avere davvero molta fretta la Guardia Repubblicana se piombava lì in quel modo... me ne chiesi il motivo... Tuttavia sollevai il mento e accolsi con un sorriso l’uomo che, in testa agli altri, giunse di fronte a noi... “Bonjour, mon capitaine...” dissi, esibendomi in un delicato e cortese inchino.
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17-11-2011, 16.30.53 | #1210 |
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Il moro sorrise.
Blender, allo scatto di Orlando, ringhiò ed il nobile conte di Carrinton tornò a sedersi. “Il mio padrone è anche il vostro, milady.” Disse il moro ad Altea. “Visto che siete giunti nel suo covo.” “Se dovete ucciderci, allora fatelo subito!” Urlò Orlando. “Deciderà il mio padrone…” rispose il moro “… potrebbe uccidervi entrambi… che morte romantica, non trovate? O forse, vedendo la bellezza di vostra moglie, potrebbe addirittura decidere di uccider solo voi, amico mio, per tenere poi per sé la nostra signora…” “Maledetti criminali!” Con rabbia Orlando. Il moro rise di gusto.
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