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Vecchio 26-02-2011, 03.15.55   #1211
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Gaynor e Bethan si strinsero in un tenero abbraccio.
E di colpo le sofferenze e la paura sembrarono affievolirsi nel cuore della dama di Imperion.
L’aver ritrovato la sua cara amica Bethan diede gioia e sollievo a Gaynor, scacciando per un momento il dolore e la solitudine.
“Mia signora…” disse il Vecchio delle Fosse avvicinandosi a Gaynor “… vi ho trovata da sola ed in fuga… e ora che devo ripartire ho piacere di sapervi invece in compagnia di questa tenera e dolce amica… ma prima di andare voglio ringraziarvi per avermi preso con voi, conducendomi in questo luogo… ora il mio compito qui è finito, ma vi è sempre del grano da mietere nelle mie terre e spetta a me prepararlo affinché sia pronto per quando il mio Padrone deciderà di separarlo dalla paglia e dagli sterpi…”
Sorrise con tenerezza alla ragazza, per poi svanire tra la folla festante che si era radunata davanti alla cappella.
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Vecchio 26-02-2011, 04.49.02   #1212
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Intanto, nell'infermeria del palazzo, Morven era stato affidato alle cure del medico personale di Frigoros.
Al giovane fu medicata la ferita, che fortunatamente, non essendo molto profonda, non aveva colpito nessun organo vitale.
"Avete perso del sangue, ragazzo mio..." disse il medico di corte "... ma fortunatamente avete un corpo sano e forte... vedrete, vi riprenderete presto..."
"Abbastanza presto per..." fece un soldato, avvicinandosi poi all'orecchio del medico e parlando a voce bassa.
"Beh..." mormorò il medico "... il paziente dovrebbe riposare e non fare sforzi..."
"Ma lord Frigoros tiene molto a questa cosa..."
"E sia..." rispose il medico al soldato "... ma assisterà alla cerimonia stando seduto... e dovrà rientrare appena il tutto sarà terminato!"
"Certo, non temete!" Annuì il soldato.
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Vecchio 26-02-2011, 04.50.21   #1213
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Le grida di gioia, i ringraziamenti al Cielo.
La cappella, il palazzo e tutta Cartignone gioivano a festa.
Geoffrey salutò ed omaggiò il principe Frigoros e poi riabbracciò Talia.
“Bambina mia…” le sussurrò commosso “… come è triste la silenziosa Luna quando nel fissarla, pur sapendolo lontano, si cerca il volto di chi più si ama a questo mondo… è dura stare lontano quando tutto ti parla dei tuoi affetti e della tua terra… sei stata tu a darmi la forza di affrontare tutto questo, figlia mia… solo il desiderio di rivederti, la speranza che ti avrei riabbracciata di nuovo, hanno fatto si che continuassi a lottare contro tutto e tutti… e grazie a Dio sono stato ricompensato con la gioia più grande…”
Ed avvicinandosi ai due, il vecchio Frigoros si unì a quel loro abbraccio.
“Grazie, mio Signore e mio Dio…” mormorò in lacrime.
E dopo qualche istante, chiamato a gran voce dal suo popolo, il vecchio principe raggiunse il portico della cappella.
“Cittadini…” gridò “… dobbiamo fare festa… da oggi Cartignone è di nuovo vostra!”
Ed il boato della gente sembrò scuotere tutta la città, come a destarla definitivamente da tutti gli orrori che aveva vissuto.
Le campane allora suonarono a festa e squilli di trombe proclamarono tredici giorni di festa, con canti, balli e giostre.
Poi, chiamati in rassegna, tutti coloro che avevano affrontato l’eretica minaccia degli Atari furono premiati da lord Frigoros e dalla sua pupilla lady Talia.
Così, Belven, Morven, Cavaliere25 e Goldblum vennero nominati cavalieri del regno e fu consegnata loro la prestigiosa Croce Aurea di Cartignone.
A Gaynor e Bethan invece vennero donate alcune terre del regno, insieme al titolo di Gran Dame di Cartignone.
“Che gioia vi è oggi e che gran festa!
E non vi è cuor che la felicità non investa!”
Recitò Iodix.
“Hai ragione, mio buon giullare!” Disse il Cavaliere Vermiglio.
“Ma dov’è sir Guisard?” Chiese stupito Frigoros ai suoi. “Tutta Cartignone è qui e l’ultima Croce Aurea spetta a lui…”
“Sembra svanito!
Ma dove sarà finito?”
Si domandò il giullare.
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Vecchio 26-02-2011, 06.07.25   #1214
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Il Sole filtrava dalle finestre e dalle fessure delle scuderia, riflettendosi sulla paglia tutt’intorno in un alone dorato.
Si udivano le grida gioiose della gente, che però sembravano lontane e quasi estranee.
“Amico mio…” disse Guisgard accarezzando il suo cavallo “… ti trovo in gran forma… ricordi la Cornovaglia? Eri sempre il primo… primo nella corsa, primo nello scalciare e nel caricare… amico mio… ora torneremo a casa… forse lì troveremo quella serenità che tanto ci manca…”
Strinse allora le redini del suo cavallo e per un attimo il suo sguardo si perse tra i raggi di Sole che invadevano quell’ambiente.
“Siete qui…”
“Voi? Cosa cercate qui?” Chiese Guisgard a Ramon.
“Cercavo voi…” rispose questi “… anzi, tutta Cartignone vi sta cercando…”
“Davvero? Non credo affatto…”
“Eppure tutti per le strade parlano di un formidabile spadaccino…”
“La gente dimentica presto, credetemi…”
“Può darsi... ma a voi non interessa la gente comune, o sbaglio?”
“A me interessa solo di me stesso…” rispose Guisgard, mentre sellava il suo cavallo “… anzi, vi dirò… amo stare da solo, lontano da tutto e tutti…”
“A volte la vita è strana, quasi beffarda…”
Guisgard lo fissò incuriosito.
“Siete tanto abile con la spada, tanto coraggioso ed audace da rasentare talvolta quasi la follia…” continuò l’inquisitore “… eppure ora volete fuggire via…”
“Fuggire?” Ripeté Guisgard. “Fuggire da cosa?”
“Dovreste essere voi a dirlo a me, cavaliere…”
“Vi confondete, monsignore.”
“Allora perché non avete partecipato alla premiazione?”
“Perché non c’è nulla da premiare!” Rispose Guisgard. “Non sono fatto per gli onori e per i premi! Non mi interessano!”
“Vedo che siete in partenza… dove siete diretto?”
“Lontano… a Cartignone non ho più nulla da fare… niente ormai mi trattiene più qui…”
“Beh, avete salvato lady Talia, la pupilla di lord Frigoros... e immagino lei voglia ringraziarvi…”
“Talia?” Ripetè il cavaliere, smettendo per un momento di stringere i lacci attorno alla sella. “Ormai lady Talia è felice, ha ritrovato suo padre e la sua città è libera… non credo a lei importi altro… ed in fondo è giusto così…”
“E voi?” Chiese Ramon.
“Io? Io sono un estraneo qui a Cartignone… un cavaliere errante come ce ne sono tanti… presto nessuno ricorderà più il mio volto ed il mio nome…” riprese a sellare il cavallo ed aggiunse “… un cavaliere appare sulla scena impersonando un ruolo in questa grande tragedia o farsa, fate voi, che è la vita… e finita la battaglia, lo spettacolo, sparisce nello stesso modo in cui è comparso…”
“Date una definizione di voi stesso tanto romantica quanto discutibile, amico mio!”
“Ora devo andare…”
“Siete davvero deciso, dunque?” Domandò Ramon.
“Un monaco mi ha consegnato una lettera… è da parte di mio zio il duca…” mostrando la lettera all’inquisitore “… credo sia stato il vescovo ad inviare qui quel monaco… in Cornovaglia si combatte… c’è stata una rivolta guidata dal cugino di mio zio che vanta diritti sul ducato… il mio posto ora è lì, a combattere al fianco di colui che mi ama come un padre, benché io gli abbia dato solo dispiaceri…”
“Capisco…”
“Mi fareste una grazia, monsignore?” Chiese Guisgard. “Ebbene, vorrei che alla premiazione fosse ricordato il nome di un altro valoroso che ha dato la vita per liberare il regno… il mio amico Gila il nano…”
“Sarà fatto, avete la mia parola.”
“Vi ringrazio. E vorrei anche che consegnaste questo a lady Talia…”
“E’ un arco!”
“Si, andò perduto quando giungemmo nel tempio di quegli eretici… sono riuscito a ritrovarlo proprio mentre lasciavo quel posto maledetto… vi prego, fatele riavere qust'arco… è importante per lei… è un regalo di suo padre…”
“Forse dovreste essere voi a riconsegnarle quest'arco…”
“Non credo. Mi farete questa grazia?”
“Lo farò, state tranquillo.” Rispose il domenicano.
“Bene, allora non vi è più altro da dire…”
“Non volete salutarla?” Domandò Ramon.
“Devo andare… addio, monsignore…”
“Cavaliere…” mormorò Ramon “… che Dio vi benedica.” Disse dopo un attimo di silenzio.
Ed uscì dalle scuderie, lasciando il cavaliere da solo, mentre tutta Cartignone faceva festa.
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Vecchio 26-02-2011, 18.43.50   #1215
cavaliere25
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Guardai il cavaliere Vermiglio e dissi grazie milord ero pronto a sacrificare me stesso pur di far tornare vostra figlia a casa sana e salva e mi scuso per non avervi reso partecipe del sogno di vostra figlia ma avevo dato la mia parola di non dirvi nulla se ora voi volete potete anche dirmi tutto quello che volete io sono solo felice di vedere vostra figlia viva non lo lasciata sola neanche un secondo anzi signore dissi mi sono anche affezionato molto a vostra figlia e rimasi in silenzio e aspettai una sua risposta ho gesto.
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fabrizio
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Vecchio 26-02-2011, 20.05.26   #1216
Lady Gaynor
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Lady Gaynor è sulla buona strada
“Mia signora…” disse il Vecchio delle Fosse avvicinandosi a Gaynor “… vi ho trovata da sola ed in fuga… e ora che devo ripartire ho piacere di sapervi invece in compagnia di questa tenera e dolce amica… ma prima di andare voglio ringraziarvi per avermi preso con voi, conducendomi in questo luogo… ora il mio compito qui è finito, ma vi è sempre del grano da mietere nelle mie terre e spetta a me prepararlo affinché sia pronto per quando il mio Padrone deciderà di separarlo dalla paglia e dagli sterpi…”
Gaynor di intenerì di fronte a quel vecchio di cui poteva ben dire di non conoscere nulla, se non la sua essenza quasi soprannaturale. Lo abbracciò e gli rispose: "Mio signore, so che è inutile cercare di trattenervi perchè forse il nostro mondo non è il vostro, ma voglio che sappiate che conserverò il vostro ricordo nel mio cuore, affinchè alimentandolo io possa continuare a credere di avere un angelo custode da qualche parte...". Detto questo, come magicamente era apparso un giorno in quel campo, altrettanto magicamente se ne andò confondendosi tra la folla.
Gaynor avrebbe voluto dire tante cose a Bethan, ma presto furono tutti catapultati in un clima di gioia, in quanto Frigoros aveva annunciato al popolo di Cartignone che da quel giorno in poi ne sarebbero seguiti altri dodici di festeggiamenti. Campane e trombe risuonavano ovunque, mentre Frigoros chiamò ad uno ad uno tutti coloro che avevano contribuito a liberare la città dalla sanguinaria follia degli Atari. Furono distribuiti titoli e Croci Auree, strette di mano ed abbracci non si contavano. Quando fu il turno di Gaynor, Frigoros le offrì alcune terre ed il titolo di Gran Dama di Cartignone. Quando era partita per quell'impresa, era proprio questo che Gaynor aveva sperato, la possibilità di vivere la sua vita in modo libero ed indipendente. Ed allora perchè adesso mi sento così confusa? Denaro, castelli e un titolo... ed il cuore vuoto...
E fu così che, presa la parola, si avvicinò a Frigoros e gli disse: "Milord, non ho abbastanza parole per esprimervi la mia gratitudine per la vostra offerta, ma ho deciso di non restare a Cartignone e mi sembrerebbe poco dignitoso usufruire di una rendita pur non essendo qui, quindi credo sia meglio che io rifiuti. Mi basterà che mi offriate una ripulita ed un vestito per riprendere le sembianze di una dama e non di una zingara quale sembro adesso, e magari accetterei anche una piccola ricompensa in moneta per poter proseguire il mio viaggio. Sapete, giusto per non dover ripetere un'impresa del genere in caso di difficoltà..." e qui Gaynor fece seguire alle parole un ampio sorriso "Lady Talia" proseguì rivolgendosi alla dama " è stato un onore per me lottare per voi e per la vostra città. Un giorno magari ci rivedremo per scambiarci parole squisitamente civettuole, ci conosceremo meglio e parleremo di tutto ciò che di più frivolo ci verrà in mente, ma adesso è giunto il momento che io vada per la mia strada. Dopo, potrei non averne la forza pur sapendo che quello che cercavo non l'ho ancora trovato..."
Congedatasi dai due, Gaynor si accorse che Guisgard non era con loro. Senza dir niente a nessuno, si allontanò alla sua ricerca. Arrivata nei pressi delle scuderie, sentì parlare due persone. Si avvicinò di più e riconobbe le voci di Guisgard e del Cappellano, o per meglio dire l'Inquisitore. Si fermò ad ascoltare e, quando l'Inquisitore se ne andò, lei prese il coraggio a due mani ed entrò nella scuderia, trovando Guisgard di spalle. Gli arrivò alle spalle e gli toccò un braccio.
"Sir, brutto gesto da parte vostra quello di andar via senza dir niente a nessuno. Non contiamo nulla, dunque? Dopo quello che abbiamo condiviso... Ci sono persone per le quali siete importante e che non hanno esitato un attimo a dare la vita per voi. Un saluto non vi sembra il minimo? Se fossi venuta a cercarvi con qualche minuto di ritardo avrei dunque rischiato di non vedervi mai più? Così, senza una parola... o un gesto... un gesto come questo..." repentinamente Gaynor si avvicinò a Guisgard, gli prese il volto tra le mani e lo baciò sulla bocca, con tutta l'intensità di cui fu capace. Poi si voltò e corse fuori dalle scuderie.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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Vecchio 28-02-2011, 02.36.09   #1217
Talia
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“Permesso... scusatemi... scusatemi... permesso...” continuavo a ripetere. Eppure tutti a Cartignone erano tanto felici e presi dai festeggiamenti, che nessuno faceva caso a me.
Raggiunsi finalmente una stradina laterale e qui sostai... ero conscia di essere ancora tutta abbigliata secondo le volontà di Guxio per quella inutile cerimonia, così iniziai a sfilarmi dai capelli tutte le perle e i fiori d’oro che me li tenevano, fino a scioglierli del tutto, e donai quei preziosi fermagli ai bambini che giocavano nella piazza, lo stesso feci con tutti gli orpelli di quello sfarzoso abito, strappandoli con poca grazia.
Quando ebbi finito, mi appoggiai ad un muro, chiusi gli occhi ed inspirai... mi muovevo più liberamente ora, eppure non mi sentivo affatto meglio.
Aver ritrovato mio padre, aver potuto rivedere il suo volto e sapere che stava bene mi aveva portato una gioia che raramente prima avevo provato... eppure non riuscivo a godere appieno di quel momento: avevo partecipato alla consegna delle onorificenze e dei doni che il principe aveva riservato ai nostri valorosi liberatori, eppure la prima cosa che avevo notato, quando ero giunta di fronte a loro e mi erano state messe in mano le cinque Croci Auree, era stata l’assenza di Guisgard...
Avevo allora spostato gli occhi e guardato in basso, tra la folla... ma lui non c’era! Avevo scorso in lungo e in largo i mille volti che avevo di fronte, avevo spinto gli occhi più lontano e poi di nuovo vicino, ma di lui nessuna traccia...
Era quello che voleva!’ aveva allora mormorato malignamente quella solita vocina dentro di me ‘L’hai dimenticato? E’ quello che desiderava fare fin dalla prima volta che lo hai incontrato... voleva partire da Cartignone e tu sei una sciocca se speravi che avrebbe cambiato idea! Sarà ormai lontano da qui e tu non sarai più che uno sbiadito ricordo per lui, un ricordo destinato a svanire!
E quel pensiero mi aveva fatto male!
Ero rimasta lì ancora per un momento, mentre intorno a me si festeggiava, avevo ascoltato le gentili parole di lady Gaynor, con quell’ultima Croce ancora tra le mani... infine non avevo resistito più: mi ero mischiata tra le folla ed ero fuggita.
E ora ero lì, in quella stradina laterale... sentivo i festeggiamenti proseguire, sentivo quella gioia vorticarmi intorno ma, per qualche ragione, ne fui quasi infastidita...
Voltai così le spalle a tutta quella confusione e mi avviai lentamente nella direzione opposta... non guardavo dove andavo e neanche mi importava.
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 28-02-2011, 02.55.19   #1218
Guisgard
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Il Cavaliere Vermiglio ascoltò con attenzione Cavaliere25.
“Ho visto che sei un bravo giovane…” disse “… leale, valoroso e ho compreso che tieni davvero alla vita della mia Giselide…”
Gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla.
“Papà, grazie!” Esclamò felice Giselide.
“Ora torneremo a casa…” disse il cavaliere a sua figlia “… sono stato lontano dalle mie terre per troppo tempo.”
“Prima posso salutare Cavaliere25?”
“Certo.” Rispose il Cavaliere Vermiglio per poi allontanarsi dai due giovani.
“Siamo giunti alla fine di quest’avventura, messere…” fece Giselide rivolgendosi a Cavaliere25 “… io… io vorrei ringraziarvi di tutto… sapete… quando eravamo nel covo di quei pazzi… si, guardando il vostro volto ho trovato la forza di non morire per la paura… grazie, messere…”
Gli diede allora un dolce bacio sulla guancia e gli sorrise.
“Spero che un giorno tornerete a trovarmi…”
Fissò il giovane arciere per qualche istante e poi raggiunse suo padre.
E si voltò di nuovo per sorridergli ancora.
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Vecchio 28-02-2011, 03.14.15   #1219
Guisgard
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Il gesto di Gaynor.
Prima quella luce nei suoi occhi, enigmatica e malinconica, poi il suono della sua voce, incerto, quasi impaurito.
E poi quel bacio.
Improvviso, inaspettato, ma forte e passionale.
Un attimo dopo la ragazza scappò via.
Guisgard restò sorpreso e per un attimo rimase fermo a guardare Gaynor correre via.
Poi, senza una ragione, uscì di corsa dalle scuderie e la raggiunse.
“Milady…” afferrandola per un braccio.
Restò a fissarla per qualche istante.
“Cosa significava quel bacio?”
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rimasi fermo e gli dissi rimarrete sempre nel mio cuore mylady non vi dimenticherò abbiate cura di voi e di vostro padre chissà che un giorno non capiti dalle vostre parti continuai a dire poi la guardai allontanarsi e mi venne un momento di tristezza poi mi girai e vi avvicinai agli altri e dissi io sono pronto a tornare indietro
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