28-02-2011, 11.02.04 | #1221 |
Viandante
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"Lei lo ama!" pensò Bethan, quando vide l'amica baciare il cavaliere.
Bethan aveva seguito Gaynor, poichè voleva finalmente restare sola con l'amica. Quando però la vide in compagnia di Guisgard si fermò, restando in attesa. Fu così che vide il bacio. "Forte e dolce Gaynor, la tua capacità di amare è così grande... Spero solo che tu non abbia a soffrire ancora, poichè la vita è già stata tanto ingiusta con te..." pensò di nuovo Bethan, ripromettendosi di parlare al più presto con l'amica. |
28-02-2011, 13.03.23 | #1222 |
Cittadino di Camelot
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Camminavo senza guardarmi intorno mentre, per qualche ragione che ben comprendevo ma che faticavo ad ammettere, un nodo mi si era fermato in gola e mi rendeva difficile ragionare con lucidità.
Avevo vissuto a Cartignone per tutta la vita e la conoscevo come le mie tasche, ma in quel momento non avrei saputo dire dove fossi... Continuavo a camminare e intanto riflettevo... Se n’era andato! Se n’era andato senza una parola, senza un saluto! Se n’era andato non appena aveva potuto... certo, perché no? Cosa lo tratteneva, in fondo? ‘Ingrato!’ pensai ‘Avrebbe almeno potuto salutare... avrebbe potuto accettare il dono del principe... in fondo Frigoros voleva soltanto dimostrargli la sua gratitudine!’ Era solo un ingrato! E un presuntuoso... lo era sempre stato! Lui? mormorò improvvisamente quella solita vocina dentro di me E tu? Neanche tu l’hai salutato! Non gli hai detto niente... non gli hai detto neanche che ti sei... ‘Ma io l’avrei fatto!’ mi dissi, interrompendo di proposito quella frase nata nella mia mente senza alcun preavviso ‘Lo avrei fatto se solo me ne avesse dato il tempo!’ Il tempo... dunque è questo che è mancato? ‘Ma certo...’ mi consolai ‘Il tempo... non ne abbiamo mai avuto! C’era sempre qualcos’altro da fare... c’era sempre una priorità!’ E non è mancata anche una buona dose di coraggio? sibilò quella vocina, in modo del tutto inatteso. Rimasi senza parole per un istante... poi scossi la testa: ‘Ma no! Certo che no! Io non ho affatto paura... paura di che cosa, poi?’ Hai paura che accada di nuovo! ‘Non ho paura, invece! E’ ridicolo!’ Hai paura, proprio come diceva Guxio! Hai paura, perché tutte le persone che hai amato se ne sono andate! E’ così, no? Perché questa volta dovrebbe essere diverso? ‘Che... ho amato?’ mi chiesi ‘ Le persone che ho amato? Ma è assurdo, io non lo...’ Oh sì, invece! ‘Va bene... sì, forse! Forse io... E con questo? E’ stato lui ad andarsene senza neanche una parola!’ Neanche tu hai detto una parola... nemmeno un misero grazie! Chi pecca di presunzione, dunque? Mi fermai di scatto, adirata con me stessa... detestavo sentirmi in quel modo! E comunque non sei certa che sia già partito... sussurrò quella vocina. In modo inconsulto spalancai gli occhi e il mio cuore saltò moti battiti... non lo ero, in effetti! Non ne ero certa! Rimasi immobile per un momento... incerta, mentre una strenua battaglia si combatteva dentro di me! Poi, precipitosamente, mi voltai e tornai sui miei passi... Cercarlo, trovarlo in una Cartignone festante e piena di gente sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio... e, senza rendermene conto, iniziai a correre.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
28-02-2011, 15.40.50 | #1223 |
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“Milady…” disse Guisgard afferrandola per un braccio.
Restò a fissarla per qualche istante. “Cosa significava quel bacio?” Gaynor lo guardò a lungo senza dire niente, con gli occhi velati di lacrime. "Milord" disse alla fine, con voce rotta dall'emozione, "tanti anni fa ho amato disperatamente un cavaliere, ma sono stata così sciocca da lasciarlo andar via da me. Da quel momento è come se il mio cuore avesse cessato di battere e io fossi morta dopo il suo ultimo saluto. Sono scappata da Imperion per non impazzire, per la disperazione di non riuscire a risalire dal fondo e la sorte ha messo Cartignone sul mio cammino. Io vi ho sognato ancor prima di conoscervi, voi e la vostra ocarina, ho sentito una vocina che mi spingeva nell'impresa di liberare voi e Talia... poi vi ho visto e il mio cuore ha ripreso a battere. Voi, con la vostra arroganza e la vostra freddezza, siete riuscito a riportarmi alla vita. Alla premiazione, lord Frigoros mi ha offerto un titolo e delle terre ed io ho rifiutato, ho rifiutato nella vana e utopistica speranza che mi avreste presa con voi per portarmi nella vostra terra. Io non ho mete e non ho scopo alcuno se non trovare un po' di pace e di felicità, ed ho scioccamente creduto che voi poteste darmele. Avevo pensato di parlare un po' con voi in tranquillità, ma quando ho sentito che volevate andare via subito senza dir niente a nessuno ho avuto paura. Paura di non rivedervi mai più... Dovete perdonare il mio gesto, il bacio che vi ho dato non voleva offendervi, ma soltanto essere poi un ricordo che come un balsamo alleviasse le mie sofferenze quando non sarò più al vostro fianco. Vi amo, Guisgard, e per questo amore che vi porto vi chiedo di lasciarmi il braccio e non pronunciare nemmeno una parola di compassione, perchè la dignità è una cosa a cui una vera dama non può rinunciare..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
28-02-2011, 20.40.49 | #1224 |
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Cavaliere25 si allontanava da Giselide e da suo padre, tornando lentamente dai suoi compagni.
Goldblum lo fissò, accorgendosi della sua tristezza. Gli si avvicinò dandogli una leggera pacca sulla spalla. "Io tornerò al villaggio dei nani..." disse "... finalmente sono riuscito a guadagnarmi il favore dei miei fratelli... ho dimostrato di essere un guerriero e non un vigliacco..." gli sorrise ed aggiunse "... anche tu hai dimostrato di essere un grande guerriero... e per me sei più di un fratello... se vorrai venire con me, sono certo che tutti ti accoglieranno come un eroe!"
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28-02-2011, 21.11.38 | #1225 |
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Gli occhi intrisi di calde ed argentate lacrime, che scendevano lentamente sulle rosate gote.
Una lieve brezza che le soffiava tra i capelli ed il respiro rotto per l’emozione. A quelle sue ultime parole, Guisgard le lasciò il braccio. Restò qualche istante a fissarla e mille sensazioni e ricordi attraversarono la sua mente. “Non piangete per me, milady…” disse chinando il capo, per poi rialzarlo e volgendo lo sguardo verso l’orizzonte sterminato che circondava Cartignone. Il vento gli soffiava tra i capelli e sul cuore. “Milady… io non credo nell’amore...” aggiunse “… non più ormai… è l’unica cosa da cui la mia spada non è riuscita a difendermi… e non sono degno delle vostre lacrime…” Si voltò di nuovo verso la ragazza e, sorridendole, con un delicato gesto le asciugò le lacrime.
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01-03-2011, 00.14.10 | #1226 |
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"Solo un cieco od uno stolto non crede a ciò che gli si trova davanti, vivo e palpitante... Addio Sir, che il Signore vegli sempre su di voi."
Gaynor si girò e cominciò a correre, con le lacrime che le offuscavano la vista ed il cuore pesante come un macigno.
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01-03-2011, 05.23.58 | #1227 |
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Quelle parole di Gaynor risuonavano nella sua mente, come a voler lacerare quel muro che Guisgard aveva frapposto tra sé ed il suo passato.
Per un attimo fissò la ragazza andare via. E mille sensazioni attraversarono la sua mente. Volti, sguardi, voci, echi di un passato lontano, smarrito prima di essere vissuto veramente fino in fondo, che si confondevano con le paure, le angosce e la solitudine del presente. E poi la paura, quasi simile ad un profondo dolore che attanagliava l’anima, che i suoi slanci e le sue speranze celassero fredde illusioni. Poi, d’improvviso, corse ad inseguirla, fino a raggiungerla, bloccando la sua corsa. “Aspettate!” Disse. La fissò di nuovo. “Non siate sciocca…” continuò “… voi non mi conoscete nemmeno… avete visto in me qualcosa che non esiste…” sorrise poi teneramente “… quella luce che risplende nei vostri occhi mi fa pensare a tante cose… a cose nelle quali non credo più… e non voglio che quella luce si spenga a causa mia… milady…” aggiunse “… porterò con me il ricordo delle vostre lacrime… e quel verde che tinge i vostri occhi sarà la mia speranza di trovare un po’ di serenità…” La fissò per qualche altro istante, poi scosse il capo e ritornò verso le scuderie.
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01-03-2011, 05.34.48 | #1228 |
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Le grida di gioia, le urla festanti.
Le campane che suonavano a festa, gli infiniti colori dei mille stendardi che volteggiavano nelle strade. Cartignone si era risvegliata da un incubo. Ed ora ritornava a vivere. “Angelica attraversava la foresta folta, mentre ogni paladino per lei era in lotta!” Recitavano alcuni bardi in un angolo di strada, mentre Talia correva tra la folla festante. “Enide temeva ormai di aver perduto suo marito e piangeva l’amore di Erec che credeva smarrito!” Esclamò un saltimbanco presso il ponte sul fiume che, tagliandola in due, attraversava la città. Talia correva quasi senza meta, come a sfidare la ressa generale, che, simile alla corrente contraria del fiume, sembrava ricacciarla indietro, nel trambusto generale. Mille volti, di tutti i ceti sociali, svariati abiti, di poveri, chierici e nobiliari, correvano in quella folla, animandola con i suoni e i colori di quella folcloristica umanità cartignonese. “La regina Ginevra volle metterlo alla prova! E Lancillotto per amor suo nel torneo si ritrova!” Cantavano due aedi nella grande piazza. “Al meglio e al peggio recitava quel biglietto e per quello Lancilotto di Amor fu il prediletto!” Poi le trombe squillanti e il boato della folla preannunciavano l’apertura della giostra promessa da Frigoros. E quando Talia, per fuggire da quella confusione, imboccò una stradina laterale presso il porto fluviale, si ritrovò davanti una figura. “Milady!” Esclamò Ramon. “Dove andate così di corsa? La festa è dall’altra parte!”
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01-03-2011, 10.53.36 | #1229 |
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Bethan rincorse Gaynor e, una volta raggiunta, la strinse in un abbraccio.
"Basta, non piangere più! Non esiste uomo al mondo che meriti le tue lacrime e il tuo dolore. Ascoltami adesso, ti prego!" disse Gaynor, prendendo fra le mani il volto dell'amica e guardandola negli occhi "Gaynor, tu hai bisogno di pace e serenità. Amica mia, sei come un fiore cresciuto fra la neve... Non voglio più vederti soffrire così! Troppe volte ti ho vista piangere. Vieni con me, Gaynor! Non molto lontano da qui, ho visto un piccolo castello abbandonato. Voglio comprarlo e ricominciare da capo la mia vita. Se mi seguirai, insieme, forse, troveremo entrambe un po' di serenità". |
01-03-2011, 11.34.22 | #1230 |
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“Aspettate!” Disse Guisgard.
La fissò di nuovo. “Non siate sciocca…” continuò “… voi non mi conoscete nemmeno… avete visto in me qualcosa che non esiste…” sorrise poi teneramente “… quella luce che risplende nei vostri occhi mi fa pensare a tante cose… a cose nelle quali non credo più… e non voglio che quella luce si spenga a causa mia… milady…” aggiunse “… porterò con me il ricordo delle vostre lacrime… e quel verde che tinge i vostri occhi sarà la mia speranza di trovare un po’ di serenità…” "Sir, siete voi che non mi conoscete affatto ed ora avete anche la presunzione di ritenermi più sciocca ed ingenua di quanto in realtà io sia. E prima avete forse detto una cosa saggia... voi non meritate le mie lacrime, perchè le vostre parole sono vestite di poesia, ma il vostro cuore è freddo come il ghiaccio... vi avevo chiesto di risparmiarmi parole di compassione, ma adesso sono solo queste che odo. Forse era il vostro modo per lasciarmi un dolce pensiero, ma avete sbagliato... E risparmiatevi anche di portare con voi il mio ricordo, perchè non credo che ne siate degno..." Guisgard la fissò per qualche altro istante, poi scosse il capo e ritornò verso le scuderie.
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