22-11-2013, 18.35.34 | #1241 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai quelle parole...il cuore iniziò a battere forte e molto..barone...il quadro che doveva essere rubato da lui...la dama che lo lasciò..la carrozza era partita.
Deglutii e guardai l'uomo negli occhi...."Azable....voi siete Azable vero? Ci si rivede...la donna vi ha lasciato perchè lei non voleva essere una ladra...non voleva essere messa in mezzo...parlatemi dell'uomo che vi ha commissionato di rubare il quadro...e poi lasciatemi libera.."
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-11-2013, 19.03.58 | #1242 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Altea l'uomo sorrise.
“L'ho sempre detto” disse “che siete in gamba. Peccato... sareste stata una straordinaria ladra, milady...” si tolse la maschera “... avete classe, stile, talento...” Era davvero Azable. La monaca alzò lo sguardo e fissò Altea. Era madama Irene. “Mi avete lasciato per non diventare ladra?” Stupito Azable. “Eh, mica vero... visto che siete andata a vivere con colui che ha rubato il mio quadro... con la differenza che lui è un volgare delinquente, io invece sono un genio... vero, Irene?” “Si, barone.” Annuì la finta monaca.
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22-11-2013, 19.12.58 | #1243 |
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Rimasi a bocca aperta...vi era pure Irene...ma che c'entrava lei in tutto questo.
"Il Cavaliere di Altafonte...e sarebbe Mirabole?? Non è un delinquente...affatto...anche se lo avesse rubato...riportatemi da lui subito, fatemi scendere". Cercai di aprire lo sportellino della carrozza per scendere anche se la carrozza era in corsa e mi lanciai.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-11-2013, 19.26.26 | #1244 |
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Sospirai, irritata, a quelle parole...
non mi avrebbe mai aperto la porta, lo sapevo. Mi allontanai, quindi, dalla porta e tornai verso la finestra... la carrozza era ancora lì... mi chiesi dove fosse, cosa stesse facendo... mi chiesi cosa mi sarebbe accaduto quando Jacopo avesse trovato il tempo per tornare da me... rabbrividii.
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22-11-2013, 21.15.56 | #1245 |
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Quando mi venne messo quel foglio davanti a gli occhi mi chiesi se avessi potuto firmare la mia condanna a morte, io ero innocente infondo perché non provare a spiegare la mia versione a questa persona così insofferente
....la condanna a morte sarebbe avvenuta comunque ma con il suo tempo....presi il foglio e lo strappai...." siete voi che mi avete condannata io ho detto la verità e mi hanno messa in prigione....bene...proviamo la poca pazienza di questo braccio destro del Re....magari saprà rendersi conto se una persona dice la verità oppure no "....attesi così di cadere dalla padella alla brace,come diceva la mia compagna di cella....avrei conosciuto il demonio.. |
22-11-2013, 23.47.53 | #1246 |
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Sorrisi a Roberto.
Nemmeno io sopportavo Missani. Entrai nello studio del viceprocuratore e sorrisi a entrambi. "Bene.." Dissi soltanto, accomodandomi su una poltroncina. Alzai gli occhi, sorpresa a quelle parole di Simone. "Oh, Altaforte era qui?" Chiesi, candidamente. Se aveva passeggiato inosservato nel palazzo, evidentemente non aveva nessuna cicatrice, e io mi ero sbagliata. Eppure ero così sicura... Tutto quadrava alla perfezione. O forse ero io che vedevo collegamenti dove non ce n'erano? "Mi chiedo come mai non riesca mai a vedere quell'uomo in faccia!" Mormorai, distrattamente. |
23-11-2013, 02.18.28 | #1247 |
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Clio era così giunta nell'ufficio del viceprocuratore del re.
“Scusatemi” disse all'improvviso Jacopo “ma devo sistemare una faccenda. Tornerò fra qualche minuto.” Ed uscì. “Beh...” fece Simone “... vorrà dire che comincerò io ad interrogare quella donna...” suonò un campanellino e subito si presentò uno dei suoi uomini “... portate qui la prigioniera.” Ordinò. Guardò poi Clio. “Ora scopriremo come sono andate le cose subito dopo il furto...” mormorò Simone. Intanto, in un'altra stanza del palazzo, Elisabeth veniva interrogata da quel magistrato. “E sia.” Disse questi. “Come volete. Il diritto moderno concede a chiunque la possibilità di parlare e di difendersi dalle accuse. Ma rammentate che un reo non può professarsi innocente. E' un reato gravissimo.” Chiamò il soldato che stava fuori dalla stanza. “Qui ho finito.” Ed uscì. Ma proprio in quel momento altri due militari arrivarono con l'ordine, da parte del viceprocuratore, di portare da lui la prigioniera. Così Elisabeth fu condotta nell'ufficio di Simone Missani. E qui, col viceprocuratore, vi era anche Clio. Simone allora si alzò dalla sua sedia e fece mettere Elisabeth in piedi al centro della stanza. “Siete stata trovata” fissandola “nel carro che i ladri del quadro chiamato Verziere Fiesolano hanno utilizzato per sottrarre quell'opera a Sua Maestà. Le prove dunque sono schiaccianti e tutte contro di voi. Cosa avete da dire a vostra discolpa? E tenete a mente che mentire ad un funzionario del re è come mentire allo stesso nostro sovrano.”
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23-11-2013, 02.35.04 | #1248 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Con gesto improvviso, Altea si era lanciata da quella carrozza in corsa.
Era finita a terra, per poi rotolare giù su un tumulo che sorreggeva la stradina. Rotolò così fino a raggiungere alcuni cespugli. Nella navata vi erano diverse persone. Erano tutte impazienti di entrare nella cappellina. Arrivarono allora due monache e dissero loro di fare silenzio. Poco più avanti, infatti, davanti al transetto che separava la navata centrale dal presbiterio, si stava celebrando la messa per pochi fedeli raccolti attorno al sacerdote. Le due monache andarono via e poco dopo arrivò un diacono. Fece cenno a quelli che aspettavano di seguirlo. Fra loro vi era anche Altea. “Il Verziere Fiesolano è dietro questa tendina.” Disse il Diacono, giunto davanti alla cappellina. Tirò su allora la tendina, ma con lo stupore dei presenti si mostrò una scena imprevista. Il quadro non c'era più. “Il quadro...” mormorò il diacono, per poi correre via. “E' stato Mirabole” fece uno dei presenti “o Azable?” “No, è stata lei!” Esclamò un altro di quelli, indicando Altea. “E' una ladra!” E tutti la circondarono. Altea si svegliò di colpo da quello strano sogno. Dopo qualche istante si accorse di essere in un comodo letto. Si guardò intorno. Si trovava in una piccola ma accogliente stanza. E alcune voci, a lei sconosciute, giungevano dall'altra parte della parete.
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23-11-2013, 02.50.45 | #1249 |
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Talia era sempre chiusa in quella stanza.
Si sentiva come prigioniera. Ad un tratto il rumore della serratura che girava. La porta si aprì ed entrò qualcuno. Era Jacopo. Il suo sguardo era fisso su di lei. Uno sguardo cupo e inclemente. “Ora” disse infine “io e te faremo un bel discorso... voglio sapere tutto di lui... quando è tornato... quando l'hai visto e voglio sapere cosa ti ha fatto... e infine... dove si trova adesso quel bastardo?” La sua voce era piena di risentimento e rabbia. “E bada, voglio sapere tutta la verità...” aggiunse con tono minaccioso.
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23-11-2013, 03.24.26 | #1250 | |
Cittadino di Camelot
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Mi voltai di scatto verso la porta e fissai Jacopo entrare...
Citazione:
non ero spaventata. Conoscevo Jacopo troppo bene perché potesse spaventarmi. Rimasi in silenzio a lungo, e quando iniziai a parlare la mia voce era lieve, ma gelida. “Tu davvero vuoi sapere dov’è?” mormorai, mentre un lievissimo sorriso mi sfiorava le labbra “Vuoi sapere quando l’ho visto?” Lo scrutai ancora per un istante... “Non sono queste le domande giuste, Jacopo, credimi! Ciò che dovresti chiederti, invece, è come mai io l’ho riconosciuto e tu no... come mai per me è stata fin da subito così palese la sua identità, come mai io abbia riconosciuto nella sua voce e nei suoi occhi qualcosa... qualcosa che era così candidamente uguale ai ricordi, a quelli nitidi e a quelli più lievi... come mai io si e tu no...” I miei occhi, in quelli di mio marito, non cercavano di celare più niente, ormai... lo guardavo con la fronte alta, immobile. “Anche tu devi darmi delle risposte, però! Mi hai mentito su quella notte... la notte in cui poi sei venuto a dirmi che era morto... reo di omicidio, in fuga e poi morto... non fu questo il tuo racconto, Jacopo?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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