30-03-2014, 19.24.44 | #1251 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai la decisione con perplessità.."Certo voi siete l'organizzatore ma io nutro forti dubbi..come ho detto a questi cavalieri ho parlato stamane con messer Enar, l'unico a essere superstite del cinghiale. Non si tratta di un animale normale e le sue parole furono...nemmeno cento e mille spade assieme potranno scalfirlo. E' troppo rischioso per questi uomini" e guardai Tyssen ma egli mi ascoltava senza nessuna espressione e a questo punto mi rivolsi anche ai cavalieri.."Sembra per voi esista solo quella arma..io proporrei altro...la giostra si farà anche perchè qui è venuta gente da posti limitrofi e la gente del villaggio vuole svagarsi..questa è la loro festa. Poi sarà proclamato il vincitore e gli sarà consegnata la arma così particolare ed egli poi sarà a comando della spedizione contro quella belva con quella arma..e ovviamente tutti gli altri cavalieri assieme a lui cercheranno di sconfiggerlo...perchè tutti avete detto volete partecipare vero? Perchè voi siete cavalieri e lo fate per le persone indifese..." e li osservai sorridendo ironicamente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 30-03-2014 alle ore 21.20.34. |
30-03-2014, 20.34.51 | #1252 |
Cittadino di Camelot
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Mi ridestai in un morbido e semplice lettuccio.
Accanto a me c’ erano Fra' Venerabis e il merlo Tisin, i quali mi guardavano preoccupati e con premura. Risposi prima al cieco chierico: “Grazie mille, Fra' Venerabis!....La vostra tisana sarà un balsamo per me e le mie sofferenze. Siete un angelo!”. Mi voltai verso Tisin e dissi: “Forse è meglio che non vi racconti cosa è accaduto là fuori. Sono stata troppo impulsiva con Sir Flees. Ma….ma non avevo altra opzione!....Oh mi vergogno di me stessa, di ciò che ha cercato di farmi quello lì e della mia reazione!”. Mi rannicchiai, ancora sbigottita, in un angolo di quel giaciglio. “Avete detto che mi ha portata qui un giovane e che si è offerto di andare a prendere la legna da ardere?....Allora deve essere il mio amico Lyon. Che caro ragazzo!....Ma dov’è Sir Jack?...E’ con Messer Lyon?” chiesi ai due.
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31-03-2014, 01.35.47 | #1253 |
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Attraversai il piazzale a passo deciso, salutando uno ad uno gli uomini che avevo scelto per la spedizione.
Erano i migliori, una squadra perfettamente assortita. C'era Vortex, il gigante buono, forte come nessuno, capace di abbattere una porta senza fatica, feroce in battaglia, ma generoso, leale e gentile con gli amici. Passai poi da Motrus e Trastis, cugini cresciuti come fratelli, spadaccini provetti, agili e veloci, pieni di spirito, abituati a combattere insieme, a coprirsi le spalle, sposati con due sorelle, di cui sono innamorati alla follia. Potevano sembrare interscambiabili ad uno sguardo frettoloso, ma conoscendoli meglio si comprendeva che su certe cose sono invece molto diversi. Trastis, ad esempio, aveva una dialettica sorprendente, riusciva a convincere chiunque di una cosa e del suo contrario. Una splendida risorsa. Salutai poi Borel, figlio di un mercante di una città marittima del nord rifugiatosi ad Afravalone per cercare fortuna, il miglior balestriere che abbia mai incontrato, sincero e colto, un vero amico. Accanto a lui c'era Scotir, alto, forte, pronto a tutto, spietato in battaglia, ma con un cuore d'oro e due simpaticissimi bambini, con lui al tuo fianco tutto era possibile, difficilmente parlava a sproposito, ma quando lo faceva sembrava fin troppo saggio per essere solo un guerriero. Guadagnare non solo il suo rispetto, ma anche il suo affetto era stata la mia conquista più grande. Mi voltai poi verso Ertosis, il migliore con i coltelli, giovane, donnaiolo e spensierato, coraggioso come pochi, incosciente di tanto in tanto, sapeva affrontare un nemico più numeroso con il sorriso e l'ardore della gioventù. C'era poi Dort, aristocratico, colto e raffinato, cacciatore esperto, sapeva seguire le tracce che molti di noi non riuscivano nemmeno a vedere, ma anche un arciere d'eccezione, sempre in amichevole competizione con Borel, era meglio l'arco o la balestra? Ogni occasione era buona per cercare una risposta a questa domanda. Di solito c'era in palio un boccale di vino, o qualcosa di più forte. Infine c'era Porturos, una volta marinaio, un'altra soldato di ventura, aveva visto una quantità incredibile di posti, combattuto guerre di cui non avevamo mai sentito parlare, amava raccontare le sue avventure la sera, e noi tutti rimanevamo affascinati dalle descrizioni dei paesaggi esotici, regni lontani, e lo ascoltavamo avidamente, gli abbiamo chiesto più volte cosa ci abbia visto in Afravalone per restare, lui sostiene di essersi innamorato, ma non l'abbiamo mai visto con la stessa donna più di una volta. La leggenda vuole che non abbia mai confessato alla sua amata i suoi sentimenti, e cerchi di dimenticarla tra le braccia di tante altre, ma è solo una leggenda, degno coronamento delle sue storie. In altre parole, era l'esperienza, raramente il suo intuito si rivelava sbagliato, e avevamo imparato a dargli ascolto, spesso lo chiamavo come consigliere. Dopotutto, eravamo quasi tutti giovani. Poi c'era Nestos, ovviamente, e cascava a pennello, perché nessuno di noi era in grado di curare le ferite, se non quel minimo che si impara con l'esperienza. Avrebbe dovuto esserci anche Kastor, l'anima della festa, sempre sorridente, sempre pronto a scherzare, ma a volte incredibilmente profondo. Ci sarebbe mancato, eccome! Sorrisi ad Astin, e lo ringraziai. Mi rivolsi poi ai senatori. "Non temete, nessuno di noi sottovaluta la gravità della spedizione, ma è nostro dovere tentare di salvare il nostro re e il principe.. Ognuno di questi uomini ha giurato di dare la vita per loro...". Riferii poi ai senatori gli ultimi avvenimenti circa i ribelli, e che d'ora in avanti ci avrebbe pensato la Guardia Ecclesiastica, anche se con l'aiuto dei miei uomini. "Ascoltate.." dissi poi, rivolta ai miei uomini schierati per salutarci prima della partenza "Ricordate in ogni momento il compito che vi è stato assegnato, siete i soldati del Re, il vostro compito è proteggere la famiglia reale da qualunque minaccia.. Seguirete Astin come avreste seguito me, proteggerete la città e collaborerete con i soldati del Vescovo.. rammentate bene chi è il vostro nemico... So di togliere alla guarnigione i migliori tra voi, ma ciò significa solo che nuovi migliori dovranno sorgere, che alcuni di voi dovranno mostrare di cosa sono capaci, prendersi responsabilità... so che non siete da meno di quanti partiranno!" mi voltai un attimo verso i senatori, lanciai un'occhiata ad Astin e continuai "E sappiate questo, lo dico ora, davanti a tutti voi, affinché le mie parole non vengano poi stravolte o manipolate...Non ho potere di decidere, ma se non dovessi tornare, qualunque cosa succeda, sappiate che il mio appoggio va ad Astin, nessuno meglio di lui può guidare la Guardia Reale..." sospirai "Qualunque sia il vostro credo, pregate per noi..." sorrisi "E dedicateci un brindisi ogni sera, noi faremo lo stesso..". Abbracciai poi Astin "Abbi cura dei miei soldati.." esitai "..ma non trascurare tua sorella, mi raccomando.." mormorai. Iniziai poi a dare disposizioni paretiche circa la partenza, quando Astin venne a chiamarmi. Per poco non scoppiai a ridere. Cosa ci faceva lì? Mi avvicinai al cavaliere, e all'uomo che c'era con lui. "E io che pensavo di essermi liberata di voi.." risi "Cos'è, avete cambiato idea? Volete unirvi alla nostra spedizione?" sorrisi "Avete portato un amico, i miei ragazzi resteranno delusi, li avevate abituati meglio..." risi appena, scrutando il suo viso. Non capivo. "Vorrei credere che non verreste qui senza un valido motivo, ma vi ho visto trasformare la mia caserma in un volgare bordello, non mi stupisco più di nulla quando ci siete di mezzo voi.. ebbene? Cosa vi porta qui? Vi ascolto..". Ero davvero curiosa. No, decisamente non riuscivo a capire quel tipo. |
31-03-2014, 02.33.34 | #1254 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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II° PARTE
IL GRANDE PAESE “E vorrei che riusciste a credere, figli miei, che la stessa giustizia che punisce i peccatori può anche generosamente perdonarli, e che nessuna maledizione è così forte da non poter essere annientata dal pentimento e dalla preghiera. Imparate, dunque, da questa storia a non temere le conseguenze del passato, ma piuttosto ad essere vigili sul futuro, affinché quelle infami passioni che tanta sofferenza hanno causato alla nostra famiglia non possano più essere fonte di rovina.” (Sir Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville) Guisgard sorrise ironico a quelle parole di Clio. “Quelli devono essere i vostri fidati soldati...” disse poi gettando uno sguardo verso gli uomini scelti dalla ragazza per la spedizione “... spero per voi che sappiano il fatto loro...” assumendo poi la sua solita aria da Guascone “... comunque so benissimo che morite dalla voglia di vedermi unito alla vostra spedizione... ma d'altronde non faccio fatica a capirlo, visto che quando ci sono io voi vi sentite poi sicura e protetta...” le fece l'occhiolino “... dico bene?” Ma Clio lo fissava con aria interrogativa e con l'espressione vagava seccata. E questo genere di reazione, a cui il nostro cavaliere non era solitamente abituato da parte di una donna, fece svanire per un momento quel sorriso dal suo volto e tentennare il suo senso di sicurezza. “Non mi sembra particolarmente felice di vederti...” mormorò piano Adamo alle sue spalle. Guisgard si voltò a fissarlo per un momento con uno sguardo truce. “Comunque...” tornando a rivolgersi a Clio “... avevo pensato bene di farvi un favore... un favore a voi ed al regno naturalmente... si, perchè questo mio amico, messer Adamo Cerran, è originario delle terre di confine e conosce benissimo la città di Gioia Antiqua... non è vero, Adamo?” Chiese poi al suo amico. “Certo, certo...” annuì questi “... conosco bene quella città, signora... ehm, volevo dire signore... signor capitano, insomma...” farfugliò “... perdonate, ma non ho mai incontrato un ufficiale donna...” “Si, avete reso l'idea.” Fece Guisgard. “Il nostro capitano sa bene di essere un'eccezione.” Aggiunse sarcastico. “Si, mi sembra importante avere a nostra disposizione informazioni su quella città.” Disse Astin che si era avvicinato anch'egli a Guisgard ed al suo amico. “Cosa ne pensate, capitano?” Chiese poi a Clio. “Beh...” disse Guisgard “... non potrà non lodare questa cosa, il nostro capitano...” tornando ad assumere quella sicurezza in se stesso “... anche se dubito mi ringrazierà, visto che non ha mai riconosciuto i miei meriti.” Rise appena. “Ma io ho una certa dimestichezza nel capire le donne.” Facendole ancora l'occhiolino e fissandola. +++
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31-03-2014, 02.40.21 | #1255 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Si, credo siano andati insieme.” Disse il merlo ad Eilonwy. “Ora però vi suggerirei di non affaticarvi e di prendere la tisana preparata per voi dal nostro buon chierico.”
Fra' Venerabis si avvicinò al letto, porgendo la tisana calda alla ragazza. “Vedrete che vi ridarà subito le forze, ragazza mia.” Sorridendo il chierico. In quel momento ritornò Lyon con la legna raccolta per il camino. “Damigella Eilonwy ha ripreso conoscenza.” Rivolgendosi a lui il merlo. “Chi ha parlato?” Stupito il giovane. “Io.” Rispose il merlo. “Il merlo?” Incredulo Lyon. “Certo.” Annuì l'uccello. “Ma i merli non parlano.” “Io invece parlo” fece il merlo “e non dico mai nulla di scontato.” “Roba da matti...” scuotendo il capo Lyon. Poi si voltò verso Eilonwy che era nel suo giaciglio. “Sono lieto che vi siate ripresa.” Sorridendo alla ragazza il giovane.
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31-03-2014, 02.44.53 | #1256 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Altea ci fu un deciso mormorio che riempì il padiglione.
I cavalieri infatti presero a parlare tra loro. E accorgendosi dell'aria che tirava, Tyssen scosse il capo. “Io credo che madonna Altea” disse ai presenti “abbia mosso questa proposta poiché ella giudica gli altri con gli stessi valori che animano il suo cuore. Ma sappiamo benissimo, noi tutti cavalieri qui presenti, che appena terminata la giostra ed assegnata l'arma, non ci sarà più nessun campione deciso a restare per cacciare quel cinghiale.” “Voi allora cosa proponete?” Gli chiese l'organizzatore della giostra. “Io dico” rispose Tyssen “che invece di indire la giostra, si deciderà le sorti della spada in base alla caccia al cinghiale. Chi lo ucciderà potrà poi avere la spada come premio.” “Si, credo che questo cavaliere abbia ragione.” Annuì l'organizzatore del torneo.
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31-03-2014, 18.16.26 | #1257 |
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Guardai Tyssen senza proferire parola..calma Altea!!continuavo a ripetermi mentalmente.
"Prima di andarmene" dissi osservando Tyssen e gli altri cavalieri "vorrei precisare che i valori che milord Tyssen trova strani, mi sono stati insegnati da mio padre, il quale è imparentato col re del regno di Camelot, e dai miei fratelli i quali attualmente stanno battendosi in Terra Santa..ovviamente per un ideale e non per un premio..ecco..questi per me sono veri cavalieri". Detto questo me ne andai senza aggiungere altro ma pensando alla reazione di Tyssen, mi aveva bloccata invece di appoggiarmi, e mi aveva promesso fedeltà..tutto questo per ottenere quella arma, perchè mai gli interessava cosi tanto ed era sicuro di vincere pure. Arrivai in piazza e trovai la gente riunita e pure Older..."Dopo molte discussioni..mi spiace per voi ma hanno deciso la giostra non si farà e si darà il premio a colui che ucciderà il cinghiale...ma vorrei chiedervi di non interrompere questa vivace festa". Poi mi avvicinai a Older e parlai con lui sottovoce.."Per me è una pazzia..Tyssen dovrà avere sulla coscienza tutti coloro che periranno..io avevo proposto di fare la giostra e il vincitore con la arma vinta avrebbe guidato poi la spedizione contro quella belva..ma sembra non vi siano più i cavalieri di un tempo, a loro non interessa affatto salvarvi da quella bestia ma solo avere l'arma". Mi incamminai verso la locanda ed entrata chiesi un the caldo con della cannella, lo bevevo tranquillamente e riflettevo...si, sarei andata pure io con loro ma certo non per combattere.
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31-03-2014, 18.47.40 | #1258 | |
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Mi rilassai alle parole di Tisin, il Principe dei Merli. Presi la tisana che mi aveva preparato Fra' Venerabis e resi grazie a lui ancora una volta: “Vi ringrazio, Fra' Venerabis. Scommetto che è squisita come i fagioli di ieri sera!”.
Soffiai e bevvi l’ infuso. Sapeva di varie erbe: finocchio, camomilla, menta e gelsomino. Domandai, comunque, a che cosa era il decotto al chierico: “Con quali erbe avete preparato questa tisana?....Ci avete messo anche del miele di castagno?...Perché ha un sapore molto dolce. O….forse avete utilizzato lo zucchero di canna?”. Provai ad indovinare. Poi, arrivò Lyon con la legna per il focolare. Prontamente il merlo parlò a lui e lasciò a bocca aperta il giovane dei boschi. Citazione:
“Sto meglio. Grazie amico mio!....Siete stato molto cavalleresco ad intervenire. Ve ne sarò sempre grata!...Ah Jack!...Ma che ci fai con quei bucaneve in mano?” dissi vedendolo arrivare con un mazzo di fiori.
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31-03-2014, 19.47.16 | #1259 |
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Osservai il cavaliere che tentava di fare il gradasso come se avessi davanti uno di quei giullari che cercano in tutti i modi di far ridere, senza però riuscirci.
"Suvvia, non dite così.. Vi ho ringraziato quando ce n'è stato bisogno... Se poi voi non sapete comportarvi decentemente non è mica colpa mia..." Dissi, con sufficienza "In questo caso, ad esempio, avete avuto una buona idea, anche se mi chiedo cosa ci possiate guadagnare... Ma, come ho detto, voi siete sempre una sorpresa per me... " sorrisi appena Mi voltai poi verso l'altro uomo. "Se avete informazioni su Gioia Antiqua vi saremmo davvero grati se voleste condividerle con noi, c'è in gioco la salvezza del regno.. Naturalmente sapremo ricompensarvi adeguatamente.." Dissi, autoritaria ma gentile. |
01-04-2014, 02.05.42 | #1260 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Madama, io credo in tutta sincerità che quel cavaliere abbia ragione.” Disse Older ad Altea. “Anche io infatti, proprio come lui, penso che una volta terminata la giostra ed assegnata l'arma, nessun cavaliere oltre il vincitore resterà in città per catturare ed uccidere quel dannato cinghiale. Perchè dovrebbero rischiare la vita? Infondo quei cavalieri sono qui solo per avere la spada. Per questo ritengo che le parole di quel cavaliere siano state corrette. Almeno saremo certi che per avere l'arma i cavalieri accetteranno di affrontare il cinghiale.”
Altea poi, terminato di parlare con Older, ritornò alla locanda per bere qualcosa di caldo. Ma poco dopo la raggiunse Tyssen. “Permettete, milady?” Prendendo posto al tavolo di lei. “Temo che abbiate frainteso le mie parole al padiglione. Quando infatti parlavo dei vostri valori intendevo che erano pregevoli, ma che pochi altri individui a questo mondo ne sono animati. Infatti per questo ho consigliato di dare la spada in premio a colui che ucciderà il cinghiale.” La fissò negli occhi. “A me però non interessa quella spada. Io ucciderò il cinghiale per voi, milady. Come pegno del mio amore.” E le accarezzò il volto.
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