Vecchio 13-06-2011, 05.03.38   #1261
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Dannazione! Ero esausta. E a quanto sembrava ero pure finita sulla strada sbagliata.
Non dovevo andare a Est. Avrei dovuto seguire il sole morente.
La Sorte non mi era stata amica. Di tornare indietro non se ne parlava neanche... il cavallo era stanco come o più di me. Inoltre viaggiare di notte non era un'idea brillante, ma un autentico suicidio.
Decisi che mi sarei fermata il tempo necessario, prima di ripartire per raggiungere l'altro accampamento. Le tracce si dividevano una volta giunti di fronte alla palude vicino al Lagno. Mi ero inutilmente inoltrata nella foresta, mentre avrei dovuto seguire la palude e le tracce che la costeggiavano.
Aveva senso, in fondo quel tipo di terreno costituiva una barriera invalicabile per Capomazda, gli sbarrava la via di fuga una volta che i due eserciti avessero preso i fianchi, nessuno sarebbe più riuscito a passare.
Spronai il cavallo e irruppi nell'accampamento, accasciata sulla sella, stanca e impolverata.
"Il castello... è bruciato..." sussurrai a coloro che si erano avvicinati e avevano afferrato il mio cavallo per le briglie.
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Vecchio 13-06-2011, 05.44.11   #1262
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Alcuni soldati presero il cavallo di Melisendra, portandolo insieme agli altri.
“Come sarebbe che il castello brucia? E’ stato forse attaccato, milady? Raccontateci tutto…” disse uno dei luogotenenti di Gouf.
“Forse è meglio condurre lady Melisendra da sir Gouf, così che possa raccontare tutto in sua presenza.” Fece uno dei soldati.
Il luogotenente annuì e fece cenno ad uno dei suoi di accompagnare la ragazza nella tenda centrale.
Le torce e le candele illuminavano quella tenda, mentre su un robusto tavolo vi era una grossa mappa dei territori di Capomazda.
“Perché siete giunto qui?” Chiese Gouf a Ivan de Saint-Roche. “Non dovevate lasciare il vostro esercito.”
“State tranquillo, cavaliere…” rispose il barone “… i miei capitani hanno la situazione in pugno… ma mi occorreva conoscere il vostro piano… dobbiamo muoverci ben sapendo come agire… solo così potremo sfruttare i due schieramenti.”
“A questo punto i piani strategici” fece Gouf “contano ben poco... c’è da portare l’assedio a Capomazda…”
“Ma anche gli assedi richiedono piani e strategie… la storia ci insegna che solo così città ritenute imprendibili alla fine sono cadute…” replicò Ivan “… ditemi, volete forse ricorrere ad un cavallo di legno come fece Ulisse per prendere Troia? Oppure rifarvi al celebre Marco Furio Camillo e seguire la sua strategia che portò la città etrusca di Veio a cadere sotto il dominio di Roma?”
Gouf lo fissava.
“Se volete prendere spunto dalla storia, allora perché non seguire le tracce del grande Giulio Cesare e di come riuscì ad assediare e vincere la fortezza gallica di Alesia? Credo che Cesare si trovò ad affrontare i vostri stessi dubbi…” continuò Ivan “… ad esempio… quando forzerete l’assedio e penetrerete nella cittadella, ci sarà di certo una battaglia, ultima resistenza dei cavalieri dell’Arciduca… ebbene, ditemi, come guiderete le vostre truppe? Anche Cesare si chiese ciò… sarete alla testa delle armate? O nel centro di esse? Oppure dietro, ben protetto? Questi dubbi, pare, tormentarono il grande dittatore romano…”
Gouf sorseggiò del vino, per poi tornare a fissare Ivan.
“Se fossi alla testa del mie truppe” disse “rischierei di cadere sotto le frecce degli arcieri, lasciando così i miei uomini disorientati e pronti a disperdersi davanti alla carica della cavalleria capomazdese… di contro, però, se restassi nelle retrovie non potrei osservare gli esiti dello scontro e dare ordini ai miei…” sorseggiò di nuovo dalla sua coppa “… farò quindi proprio come Giulio Cesare racconta nei suoi resoconti sulla guerra gallica, milord… resterò al centro delle mie armate, protetto dai miei uomini, ma sempre in grado di decidere all’istante sul da farsi, perché potrei vedere l’evolversi della battaglia ed i miei soldati potranno vedermi in qualsiasi istante… e come ai legionari romani, anche ai miei uomini basterà guardarmi per trovare la forza di vincere la battaglia e la guerra stessa…”
Ivan lo fissò in silenzio.
“Ecco, spero di aver fugato ogni vostro dubbio, mio signore…” con un sorriso di sfida Gouf “… ora vi consiglio di tornare dai vostri e prepararvi per domani… credo che l’Arciduca di Capomazda sia un nemico molto più temibile del gallo Vercingetorige…”
“Cesare vinse in Gallia…” mormorò Ivan “… ma cadde poi, quando era al massimo della gloria, sotto i pugnali dei suoi stessi figli…”
“Io, a differenza di Cesare, non ho famiglia, né l’illusione che qualcuno possa amarmi… e non fidandomi di nessuno, non corro il rischio di essere tradito… ora tornate dai vostri soldati… mio signore…”
In quel momento Melisendra fu condotta nella tenda da un soldato.
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Vecchio 13-06-2011, 06.01.27   #1263
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Udendo quelle ultime parole rabbrividii.
Una volta condotta nella tenda rimasi sorpresa dal vedere sia Gouf che Sir Saint-Roche davanti ai miei occhi.
"Io..." balbettai, esausta e confusa. Mi ero persa ancor più di quanto pensassi. "Io... non sapevo dove andare... il castello è bruciato, probabilmente Lord Cimarow è gravemente ferito, se non addirittura morto... e quando sono andata via l'intera alla Nord del castello era in fiamme..."
MI resi conto che stavo tremando. Ero sinceramente scossa. Mi trovavo in una situazione veramente complicata e la lucidità iniziava ad abbandonarmi.
"Una delle mie servitrici mi ha aiutata a fuggire. Non ho idea di cosa possa essere successo... è stato il caos all'improvviso, all'alba."
Fortunatamente ero abbastanza impolverata da rendere credibile l'intera fuga precipitosa.
Crollai in ginocchio.
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Vecchio 13-06-2011, 06.10.58   #1264
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Gouf restò in silenzio a fissare Melisendra, mentre la ragazza raccontava l’accaduto.
“Lord Cimarow…” disse turbato Ivan “… ferito o morto? Come può aver preso fuoco l’intero castello? Impossibile… lord Cimarow non può essere morto…”
“Tornate al vostro schieramento, milord…” lo esortò Gouf “… stare qui a farfugliare è del tutto inutile… domani ci sarà l’assedio da portare a Capomazda…”
“Manderò subito degli uomini al castello!” Fece il barone.
“Andate, domani ci attende l’esito ultimo di tutto ciò…”
Ivan annuì e con i suoi lasciò prima la tenda, poi lo schieramento di Gouf, per far ritorno al suo.
Un servo entrò con un elisir e dei Sali per Melisendra.
“Lascia tutto lì e vai…” gli ordinò Gouf “… anche voi, lasciateci soli…” rivolgendosi ai suoi.
“Prendi, ti farà bene…” disse Gouf porgendo quell’elisir a Melisendra “… perché sei venuta qui?”
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Vecchio 13-06-2011, 06.27.42   #1265
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Sorseggiai l'elisir e bevvi molta acqua. Il viaggio era stato davvero disagevole e io ero molto assetata.
Mi sfilai il mantello impolverato e mi asciugai la fronte con un panno.
Osservai Gouf e la sua determinazione di fronte a quell'assedio mi sembrò tale e quale a quella di un bambino arrabbiato.
"Sono venuta per dirti che i tuoi alleati avevano intenzione di eliminarti una volta presa Capomazda..." lo scrutai per coglierne la reazione. Presi dalla cintola l'anello di Lord Cimarow e glielo mostrai.
"E non è la sola cosa che mi ha detto..." dissi sottovoce. "A quanto pare aveva veramente un misterioso alleato... incappucciato, di cui non ha mai visto il volto e di cui non conosce il nome, qualcuno che gli aveva promesso ogni ricchezza... e che gli ordinò con molta precisione di assoldare te e i tuoi mercenari."
Nascosi nuovamente l'anello.
"Sono tornata da te per non ripetere gli errori del passato."
Scivolai su uno scranno, mi doleva ogni singola parte del corpo, ma l'elisir mi stava rilassando.
"Avevano intenzione di tradirti tutti... ma io no. E ora Lord Cimarow è solo un mucchietto di cenere."
Mi avvicinai a lui. "Capomazda non deve cadere... hai capito, vero, chi c'è dietro a tutto questo? Per quanto ancora faremo il suo gioco?"
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Vecchio 13-06-2011, 06.51.37   #1266
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Gouf ascoltò ogni singola parola di Melisendra e fissò con attenzione l’anello di Cimarow.
“Si, sospettavo del loro tradimento…” disse “… ma non sarei il Cavaliere del Gufo se temessi gli intrighi di esseri come Cimarow, de Saint-Roche e i loro sgherri… quando i capomazdesi accetteranno lo scontro, sul campo di battaglia non cercherò solamente l’Arciduca e i suoi cavalieri… ma anche de Saint-Roche…”
Prese alcune pelli da un baule e coprì le spalle di Melisendra.
“Arrivati a questo punto” continuò “che Capomazda sopravviva o meno mi è del tutto indifferente… ma con il suo tesoro ripagherò la lealtà dei uomini… domani porteremo l’assedio alla cittadella ducale… perché? Perché devo vendicare Aytli… l’Arciduca l’ha uccisa, lo so… ed io cercherò il suo volto sul campo di battaglia…”
Si versò altro vino.
“Non hai risposto alla mia domanda… perché sei qui? Per chiedermi di uccidere il tuo oscuro signore che si nasconde a Capomazda? Beh, potresti farlo tu… sei sempre stata brava ad uccidere… a Capomazda saranno fieri di te… hai fatto loro un grande favore uccidendo lord Cimarow… perché sei stata tu, lo so…”
Ed in quel momento quel ricordo tornò a tormentarlo.

“Diglielo, Melisendra… diglielo che verrai con me di tua spontanea volontà!”
Lui la fissava, ma lei sfuggiva al suo sguardo, mentre l’oscuro uomo col cappuccio si abbandonava alla sua delirante risata.
“Sei solamente uno sciocco, Gouf...” ridendo “... uno sciocco!”
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Vecchio 13-06-2011, 06.58.22   #1267
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Icarius fissò Sayla e le sorrise all’improvviso.
“Certo che ho fiducia in te…” disse “… come potrei non averne? Sei l’unica che ancora sembra credere in me…” e abbracciò teneramente la ragazzina. “Sai…” come a voler scacciare via i pensieri e le inquietudini che lo tormentavano “… mi sarebbe piaciuto avere una sorellina! In verità ne ho una, sentendo gli altri, ma credo sia in giro da qualche parte per il mondo… io comunque non la ricordo minimamente…” e rise di gusto.
Fissò allora la luce proveniente da fuori ed il suo sguardo si fece serio.
“Oggi è la Sacra Festività di Pentecoste…” continuò “… e la dama della Pieve mi disse di tornare da lei proprio dopo questa Solennità… ma prima devo risolvere una questione... tu, nel frattempo, cerca Lho…”
Il cortile era ancora gremito di gente e solo stento le guardie riuscivano a trattenere il misterioso Cavaliere Custode.
Questi continuava ad inveire contro l’Arciduca e profetizzava l’imminente sciagura su tutti loro, se il nipote di Rauger e figlio di Ardross avesse continuato a reggere il ducato.
“Se dite il vero, cavaliere, vi darò la possibilità di provarlo.” Gridò Icarius.
Tutti si voltarono verso di lui ed un solenne silenzio scese sul cortile.
“In che modo?” Chiese il cavaliere.
“Secondo gli usi della cavalleria…” rispose Icarius “… come impongono le tradizioni normanne che hanno conquistato questa terra…”
“Non chiedo di meglio, milord…” annuendo il cavaliere.
Questi allora raggiunse il suo scudiero e si preparò a montare a cavallo.
Icarius chiamò i suoi servi, dando ordine di preparare il suo cavallo e le sue armi.
“E’ una pazzia, milord!” Cercando di farlo desistere Izar.
“Sono d’accordo, mio signore!” Avvicinandosi August. “Non dovete dimostrare niente a nessuno!”
“Lo credi davvero?” Chiese Icarius fissandoli entrambi.
Poco dopo, tutto fu pronto per la sfida.
I due campioni, Icarius da un lato ed il Cavaliere Custode dall’altro, si prepararono, con lance e scudi in pugno, a battersi.
I cavalli allora furono lanciati alla carica ed un attimo dopo l’immane scontro frastornò l’intero palazzo.
Le lance si spezzarono e spaccarono in diverse schegge, mentre gli scudi ne uscirono quasi del tutto deformati.
In un primo momento i due contendenti restarono ciascuno in sella al proprio destriero, ma poi il Cavaliere Custode si lasciò cadere al suolo.
Una scheggia della lancia del suo avversario l’aveva trafitto ad una spalla.
Icarius lo raggiunse e, saltando dalla sella, gli si lanciò sopra.
“Vi arrendete senza condizioni?” Gridò Icarius al suo avversario, mentre gli puntava al collo il Pugnale di Misericordia, quello che i cavalieri usavano per dare il colpo di grazia ai loro avversari, o per chiederne la resa.
“Siete il vincitore…” ansimando il misterioso cavaliere “… mi consegno a voi senza condizioni…”
Icarius allora ritirò la lama del pugnale ed il suo avversario si levò l’elmo, mostrando finalmente la sua identità.
Era il barone Gwinet de Ceraw.
“Traditore!” Gridò qualcuno nel vedere quel volto.
“A morte quel marrano!” Gridò qualcun altro.
Icarius zittì tutti con un gesto.
“Ciò che avete fatto” disse fissando il suo avversario “è indegno del vostro titolo… nessuna punizione, oltre la morte, sarebbe adatta… tuttavia, ripagherete alla vostra infedeltà e viltà combattendo per Capomazda… vi è una guerra ed il vostro braccio è necessario.”
“Giuro solennemente che combatterò con voi e per voi, mio signore.”
Gwinet allora fu condotto via per essere medicato.
Tutti poi raggiunsero Icarius, esultanti ed entusiasti per il valore dimostrato dal loro signore.
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Vecchio 13-06-2011, 07.47.03   #1268
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"Non sono qui per sentire nuovamente ciò che pensi di me..." dissi, senza celare l'amarezza che provavo.
"E non sono qui neppure per richiedere la tua protezione. Nè per me nè per Uriel." L'orgoglio. Maledetto orgoglio.
"Sono qui per chiederti tempo. Non attaccare Capomazda. Possiamo fare un patto... io scoprirò chi ha ucciso Aytli e tu per tre giorni ti impegnerai a non attaccare. Sai anche tu che la morte di Cimarow creerà scompiglio tra i suoi alleati e domani qualcuno si tirerà indietro. Gli equilibri sono cambiati... ora i baroni si litigheranno la parte di Lord Cimarow e cercheranno di prevalere nell'accaparrarsi il suo potere. Il tuo attacco dovrà aspettare comunque."
Bevvi un po' d'acqua.
"Se tra tre giorni non sarò qui, seguirai i tuoi piani, ma se entro l'alba del quarto giorno ti porterò il suo assassino... non attaccherai la città, ma accerchierai l'esercito di Sir Saint-Roche bloccandogli la via di fuga e sederai la rivolta, come alleato della città. Posso procurarti un accordo: l'assassino di Aytli, la salvezza e le ricchezze di Saint Roche."
Probabilmente mi avrebbe dato della pazza.
"Oppure posso rimanere qui. E' sorprendente quanto sia rapido il fuoco a bruciare ogni cosa..." Passai la mano su un braciere e la fiamma crebbe e si agitò come un gatto a cui si accarezza la schiena.
"Sai che lo faccio anche per te... Non voglio che tu commetta l'errore che ci metterebbe nelle mani di chi ha organizzato tutto questo... Non lascerò che ci divida di nuovo..." Mi avvicinai a lui e gli toccai una guancia, mentre le pellicce ormai erano scivolate dalle mie spalle. "Non so cosa ho fatto per meritare questo astio... ti prego, Gouf... fidati di me! Voglio solo che questo finisca, voglio solo che torniamo liberi, lontano da intrighi e magie!"
Non voglio dover sacrificare anche te... come Lord Cimarow, pensai con la tristezza negli occhi.
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Vecchio 13-06-2011, 11.48.23   #1269
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Accidenti dissi questa non ci voleva anche una guerra sta per scoppiare e per la donna che facciamo dissi guardando Finiwell
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fabrizio
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Vecchio 13-06-2011, 13.35.25   #1270
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Lady Morgana è sulla buona strada
Mi alzai di scatto e uscii a passo svelto dalla stanza. Chiesi a dei servi se sapevano ove si travasse Lho, ma nessuno sapeva darmi risposta.
Stavo per chiedere ove fossero le sue stanz per ndare a controllare, quando sentii Icarius inveire contro il misterioso Cavaliere Custode, che si trovava ancora davanti al palazzo.
Si sarebbero affrontati con le armi.
Scrutai da una finestra il duello, col fiato sospeso, poi il cavaliere cadde rovinosamente da cavallo e lord Icarius gli fu immediatamente sopra e gli chiese la resa puntandogli un coltello alla gola.
Il cavaliere annuii, facendosi aiutare dal duca si alzò da terra, per poi sfilarsi l'elmo.
Sentii le urla indignate di Izar.

Quell'uomo è... un barone?

Mi immaginai l'uomo che veniva giustiziato nella piazza per alto tradimento, invece Icarius fu benevolo e gli disse che in cambio della sua vita, il barone avrebbe combattuto per il suo esercito durante l'imminente battaglia.
Il barone accettò e Icarius ordinò quindi a due servi di curare le ferite che gli aveva procurato.
Ossevai la folla che si era radunata intorno ai due sfidanti e vidi un viso familiare.

Lho...

Scesi nel cortile e mi feci largo tra i curiosi, per poi giungere vicino a Lho che esultava, per la vittoria del suo signore.
Mi misi in punta di piedi e gli bisbigliai poche parole all'orecchio.
"Dovete prepararvi, signore. Tra poco partiremo e ci serve il vosrto aiuto. Il Nobile Taddei, richiede la vostra presenza in questo viaggio. Ci vediamo qui fuori tra un'ora."
Detto ciò sparì tra la folla.
Rientrai a palazzo e mi diressi a passo svelto verso le mie stanze, quado sentii Luna chiamarmi a gran voce, procurandomi un forte giramento di testa.
Mi appoggiai al muro e respirai profondamente.
Luna... Cosa c'è?
Ma mi rispose solo il silenzio.
Dopo qualche minuto sentii finalmente la sua voce cristallina, ma era insolitamente carica di preoccupazione e paura.
Verdammt? Dove siete? Avevi detto che ci saremmo trovati a metà strada e invece... Verdammt, ho visto due eserciti pronti ad attaccare Capomazda. Non ha scampo, la città cadrà!
Calmati Luna e dimmi la tua esatta posizione. Dove ti trovi?
Io... Non lo so... Ma se resci a seguire il mio flusso di potere, ti guiderò fio a me.
Va bene.
Entrai precipitosa nelle mie stanze e preparai la sacca, in cui misi, varie erba, alcune piccole armi e il voluminoso libro datomi da Icarius.
Corsi poi in cortile, ove tovai Lord Icarius e Lho che discutevano.
Mi schiarii la gola e parlai.
"E' ora di andare. Vi farò io da guida, se siete d'accordo..." dissi lanciano un'occhiata a Lho.
"La persona che ci aiuterà, già ci attende." dissi poi rivolta ad Icarius.

La ritroveremo... Lady Talia...
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