25-11-2013, 21.08.53 | #1271 |
Cittadino di Camelot
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Avevo aperto la finestra per cercare di sentire, per capire cosa stesse succedendo...
mi protesi leggermente... all’inizio udii solo grida indistinte... poi iniziai a distinguere delle voci e delle parole... Mi ritrassi, sorpresa. Re Ferdinando? Stavano davvero inneggiando a Re Ferdinando? Il contendente al trono... Ed era davvero in marcia verso Sygma? Istintivamente spostai gli occhi in basso, nel cortile... la carrozza e la guardia araba erano ancora lì: forse Jacopo non lo aveva ancora trovato, pensai.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
25-11-2013, 23.42.43 | #1272 |
Disattivato
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Non ebbi nemmeno il tempo di soffermarmi su quegli occhi, che avevo tanto atteso.
Erano chiari, intensi ma.. erano davvero i suoi? Potevo esserne certa? Eppure era così familiare, come se l'avessi visto in un sogno lontano. Ma qualcosa catturò l'attenzione di tutti, sentii delle voci provenire dalla strada. Mi avvicinai alla finestra, mentre il sangue mi si gelava nelle vene. Ma il mio animo si rasserenò immediatamente, nel sentirli. Possibile che Re Ferdinando avesse tanti seguaci a Sygma? Non l'avrei mai pensato! "Che succede, capitano?" chiesi a Jacopo. Ero scappata da un paese devastato dalla guerra, non avevo alcuna intenzione di infiltrarmi in faccende che non mi riguardavano. |
26-11-2013, 19.27.03 | #1273 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quel clamore.
In un attimo fu il caos. Ad un tratto entrò nella stanza un soldato con un foglio che mostrò subito a Jacopo. “Cosa...” disse Simone “... cosa accade?” “Maledizione...” mormorò Jacopo “... maledizione...” “Le brutte notizie” fissandolo Simone “non migliorano non comunicandole!” “Ferdinando è sbarcato sull'Isola del Giglio...” rivelò Jacopo “... e pare che oltre trentamila Ferdinandisti sono pronti a combattere per lui...” Intanto il popolo circondò il palazzo. “Cosa accadrà ora?” Spaventato Simone. “Ho già chiamato rinforzi dalle caserme...” fece Jacopo “... poi parlerò col ferro...” Ad un tratto si udirono altre grida. Stavolta molto più vicine. “Capitano...” entrando un soldato “... hanno forzato i cancelli e sono penetrati nelle prigioni... stanno liberando i detenuti...” Jacopo uscì insieme a quel soldato. “So che cercate Mirabole” avvicinandosi Altafonte a Clio “ma forse dovreste preoccuparvi più di vostro fratello ora...” la fissava. Erano gli stesi occhi di Mirabole. Ora lei lo sapeva. Il cavaliere si voltò poi verso Elisabeth. “Andatevene...” guardandola “... nessuno vi fermerà... sono troppo impegnati a contare i dannati che fuggono dai gironi infernali...” Simone intanto se ne stava a guardare dalla finestra, con lo sguardo terrorizzato. “Simone Missani...” mormorò Altafonte “... fra tanti disperati che lasciano queste prigioni, uno solo invece resta... quel ragazzo, rammenti? Lo calunniasti con Jacopo de' Gufoni... per cosa? Per l'onore... ora però è tornato a perseguitarti...” Simone lo fissava. Poi riconobbe gli occhi. Fece un passo all'indietro e precipitò dalla finestra. Restò tuttavia aggrappato alle lancette dell'orologio che si stavano congiungendo sul XII. Era ormai Mezzogiorno. Un urlo disumano e il viceprocuratore restò stritolato.
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26-11-2013, 19.45.08 | #1274 |
Cittadino di Camelot
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La sua voce....fu l'unica persona che si accorse della mia presenza...." Vi ringrazio per la pietà che state dimostrando ....".....e cosi' fu' fuggi da quella stanza e da tutte quelle persone piene di boria e di grandiosità....uscita da palazzo.......c'era una moltitudine di persone che urlavano un solo nome Ferdinando.....non sapevo chi fosse, ma involontariamente mi aveva ridato la libertà..........ora dovevo solo tornare a Casa......basta quadri...basta tutto.....la lezione l'avevo imparata......avevo seguito la via del denaro e per poco mi stava costando la vita......alle necessità avrei provveduto in maniera diversa, come diceva padre Anselmo.....la Provvidenza...
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26-11-2013, 20.25.24 | #1275 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Jacopo corse verso la stanza in cui aveva rinchiuso Talia.
Entrò e trovò sua moglie. “Dobbiamo andare via...” disse agitato “... è in atto una rivoluzione... pare il re sia fuggito... suo cugino Ferdinando sta venendo qui... dobbiamo lasciare il paese... andremo in Inghilterra... tu adori l'Inghilterra, no? Vivremo a Londra... cambiare aria ci farà bene... e ricominceremo... si, torneremo ad essere felici...” Ad un tratto una figura sulla porta. Fissava prima Talia, poi Jacopo. “Jacopo...” chiamò. Il capitano si voltò. “Puoi fuggire da Altafonte, persino da Mirabole...” sorridendo “... ma non da Guisgard...” “Cosa significa?” Stupito Jacopo. “Allora sei tu...” guardò Talia, poi di nuovo Guisgard “... ma non sei Mirabole... non puoi esserlo... io ho ferito quel ladro... al volto... e tu non hai cicatrici, maledetto...” Guisgard allora si strappò la cera che mascherava la sua guancia, mostrando la cicatrice.
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26-11-2013, 20.49.05 | #1276 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Una principessa che soffre per amore...” disse l'uomo più giovane ad Altea “... l'ideale inizio per una bella storia...”
In quel momento arrivarono altri due uomini. “Milord...” fece uno dei due “... la città è impazzita... dobbiamo agire adesso...” “Sono arrivati i nostri?” Chiese l'uomo che aveva parlato ad Altea. “Si, milord...” annuì l'altro dei due “... vi proclamano nostro re... infatti, quello attuale è già in fuga...” “Può fuggire solo verso Nord...” intervenne Alabarieri “... se va a Sud le truppe papali lo cattureranno per poi consegnarlo ai Capomazdesi... e quelli gli eretici prima li impiccano, poi, forse, li processano...”
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26-11-2013, 21.23.44 | #1277 |
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La porta si aprì di colpo ed io mi voltai allarmata...
fissai Jacopo entrare, arretrando istintivamente di mezzo passo. Poi le sue parole. I polsi mi facevano ancora male dove li aveva stretti, la mia anima sanguinava ancora ferita dalle sue parole, i miei occhi ancora vedevano la sua ira e le sue mani che mi scuotevano... lo fissavo senza capire... senza comprendere come avesse potuto cambiare idea tanto in fretta... e poi... per quanto tempo sarebbe durata questa tregua tra noi? Poteva durare? Volevo che durasse ora che avevo scoperto che lui non era morto in quel fiume tanti anni prima? Abbassai gli occhi... io non volevo andarmene... non con Jacopo... non più. Poi, all’improvviso, quella voce. Di scatto sollevai lo sguardo. Guisgard. Che cosa ci faceva lì? Lo fissai allarmata... fissai lui, poi Jacopo, poi ancora lui... quella cicatrice profonda sulla sua guancia... “No!” mormorai d’istinto “Perché sei qui, pazzo? Perché?”
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26-11-2013, 21.39.24 | #1278 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai lo scambio di battute tra gli uomini,
quali uomini dovevano arrrivare e perchè mai il re di Sygma doveva fuggire. Fissai il giovane milord con aria interrogativa..."Ma cosa succedendo milord? E chi siete voi?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
27-11-2013, 00.08.09 | #1279 |
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Sellammo i cavalli e partimmo alla volta del Castello Merlato. Durante il tragitto, entrambe ricordammo i tempi dell'Accademia e le continue sfide di duello che ci vedevano come protagonisti. Eravamo come fratelli, io ed Emin.
D'un tratto la strada prendeva tre diramazioni. Non vi era segnaletica ed era difficile saper dove dirigerci. Nel frattempo che andavo pensando, mi volsi e vidi una leggiadra dama seduta su di un tronco che reggeva tre fiori: rosso, blu e bianco. Mi avvicinai' alla dama, e chiesi: "Milady, avete bisogno di una mano....vi siete persa per caso; se ne avete bisogno sarò lieto di offrirle assistenza." Mi chinai' innanzi a lei e le sorrisi, porgendole la mano.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
27-11-2013, 00.21.22 | #1280 |
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Restai immobile, le grida, la folla, le prigioni.
Diomede! Altaforte si avvicinò a me, e io alzai gli occhi su di lui. Erano quegli occhi! Allora non ero pazza, allora avevo avuto ragione! Gli sorrisi, complice. "Mio fratello è l'unico motivo per cui cercavo Mirabole.." mormorai, senza togliere gli occhi dai suoi. Poi, le parole rivolte a Missani, il suo inciampare, l'urlo disumano. "Finalmente.." mormorai pianissimo. Mi avvicinai nuovamente al Cavaliere, prima che lasciasse la stanza, e gli porsi la mano da baciare. "Credo che Mirabole non abbia più niente da temere da me.." strizzando l'occhio "..buona fortuna, e addio..". Lasciai quella sala senza guardarmi indietro. Le prigioni, ricordavo perfettamente dov'era rinchiuso Diomede, Simone aveva parlato di prigionieri politici, i più pericolosi, e i primi ad essere liberati in caso di guerra. Nessuno mi conosceva, infondo, ero una straniera, potevo parteggiare egualmente per una parte o per l'altra. Scesi nella piazza, dove regnava il caos. Ferdinando era davvero molto amato. Una morsa mi strinse il cuore. Avrei potuto portare tutto quello su Crysa? Le urla che incitavano il re, la folla in fermento che ribalta lo stato liberale. Sì, era esattamente quello che dovevo fare, sarei tornata sulla mia isola, avrei risvegliato gli animi sopiti e combattuto al fianco del mio popolo. Forse non mi serviva nemmeno un marito, mi bastava mio fratello, e uomini fedeli. Era lui il primogenito, dopotutto. Ma, così facendo, sarei stata di nuovo lontana da lui... Non ascoltai la fitta dolorosa che mi attraversò l'anima, nella consapevolezza che, in nessun modo, ci sarebbe stato un lieto fine per noi. Quel bacio, sarebbe stato l'unico ricordo che avrei portato nel cuore per sempre. Sospirai, chiedendomi dove fosse in quel momento. Scesa nella piazza, lo intravidi poco lontano o almeno così mi sembrò. "Roberto.. vieni con me.." gli urlai "...corri.. Diomede, presto!". Non mi fermai, gli feci cenno di seguirmi. Quello era decisamente il momento sbagliato per pensare al mio amore infelice! Corsi, più in fretta che potevo, mescolandomi alla folla. Raggiunsi in fretta le prigioni, e cercai mentalmente di ricordare la strada. Quando raggiunsi l'ala dei prigionieri politici, iniziai a chiamare mio fratello a gran voce, trattenendo a stento i singhiozzi. Correvo, una goccia insignificante in un fiume in piena, controllando ogni cella, con il cuore in gola. Lui era lì, da qualche parte. Dovevo trovarlo prima degli altri, stringerlo tra le braccia, proteggerlo. Non mi importava più sapere come fosse scappato da Crysa, se fosse un vigliacco, un disertore o se gli fosse semplicemente stato ordinato. Era mio fratello, e tutto ciò che volevo era portarlo in salvo. "Diomede!" chiamai, nuovamente, nel frastuono "..sono qui..". |