19-06-2018, 01.39.40 | #1271 |
Cittadino di Camelot
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Procedevamo cauti, senza esagerare nella fretta, per poter seguire bene le tracce del passaggio di quel folto gruppo, evitando anche le varie trappole che avevano lasciato sul terreno.
“ Dove?” Sentendo l’esclamazione di Cales e, guardando nella sua stessa direzione, vidi l’arto mozzato. “ Oh Signore!” Tappandomi la bocca per il disgusto. “ Deve essere successo da poco, il sangue sembra fresco.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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19-06-2018, 01.44.59 | #1272 |
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Silenzio, c'era un silenzio irreale intorno a noi, rotto solo dai piagnucolii delle donne che non avevano mai visto tanto pericolo in vita loro.
E chi lo aveva visto? Io di situazioni strane col mio mestiere ne avevo viste tante ma questa andava contro ogni immaginazione, ricordo, o pensiero. Era qualcosa di incredibilmente assurdo. Poi vedemmo qualcosa, qualcosa che mise il voltastomaco anche a me. Uomini scuoiati appesi agli alberi. Perché? Che cosa voleva da noi questa bestia? Che cosa poteva essere? Un mostro? Un demone? Qualcosa che non era di questo mondo? Sicuramente non era una lince, poco ma sicuro. E nemmeno un uomo... Il cuore accelerava sempre di più, sempre di più. Le carni come cotte, il fatto che stesse giocando con noi... ogni cosa mi metteva i brividi. "E nemmeno un animale...." sussurrai, spaventata, alle parole di Ammon. "Che facciamo ora?" guardando Guisgard.
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19-06-2018, 01.45.26 | #1273 |
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"Si, sarà stata mozzata non più di qualche minuto fa..." disse Cales a Dacey osservando la mano recisa "... forse l'autore di questo scempio è ancora qui... intorno a noi..." prendendo la pistola.
Ad un tratto i loro cavalli cominciarono a nitrire nervosamente. Quello su cui era Dacey si imbizzarrì al punto che disarcionò la ragazza, facendola cadere sui cespugli. "Dacey!" Avvicinandosi a lei Cales per vedere come stava. Ma dalla vegetazione arrivò qualcosa di velocissimo che investì in pieno il ragazzo, portandogli via il braccio. L'arto mozzato rotolò nell'erba ed i nervi recisi scattarono facendo si che le dita premessero il grilletto della pistola. Così, rotolando, partivano colpi. Dacey allora con orrore vide Cales che urlava di dolore senza più il braccio, col sangue che schizzava via sulle foglie.
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19-06-2018, 01.56.38 | #1274 |
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“Dobbiamo andarcene...” disse Guisgard a Destresya “... adesso... fuori da questo bosco quanto prima.” Guardò gli altri. “Avanti, in marcia. E gruppo compatto.”
“I cani ormai sono incapaci di continuare...” Elv “... sono spaventati a morte...” “Andiamo.” Guisgard con un cenno del capo. Ripresero il cammino. Ma furono di nuovo attaccati. Attacchi velocissimi, micidiali, quasi invisibili. Come se dovessero morire uno dopo l'altro senza poter opporre resistenza. Due cacciatori caddero nell'erba, uno col busto sfondato, l'altro decapitato. Alcune ragazze furono incapaci di proseguire, al punto che dovettero portarle in spalla. Altre due cacciatori morirono, uno col busto segato in due, l'altro con la parte della testa volata via. “A terra!” Gridò Guisgard. “Tutti a terra! Nell'erba! Siamo bersagli troppo facili così!” Ma neanche questo riuscì a metterli al sicuro. Due ragazze e tre cacciatori furono sgozzati, come se l'aria potesse tagliare ed uccidere. C'era in loro una sensazione di disperazione ed impotenza. Elv allora si mise su Gwen, cercando di farle da scudo. In preda alla paura Piecourt cominciò a correre e ad urlare. "Torna qui!" Guisgard a lui. "Torna qui!" Ma fu inutile. Mentre Piecourt correva qualcosa lo raggiunse, sfondandogli il petto ed uccidendolo sul colpo.
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19-06-2018, 02.14.22 | #1275 |
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Era come viviere un incubo, il tuo peggiore incubo che diventa realtà e porta con sé ogni tua paura.
Così mi sentivo.... impotente, sconvolta, terrorizzata. Annuii a Guisgard incapace di parlare. Dovevamo andarcene di lì, ma come? Ci eravamo addentrati troppo nel bosco, ci sarebbero volute ore per uscire. O magari meno... non lo sapevo, non sapevo niente di niente in quel momento. Solo che stavo per morire. Sì, quello lo sapevo bene, l'avevo capito ormai. Tutti, tutti stavamo per morire. Il cuore si gonfiava nel petto sempre di più, sempre di più, sempre di più. Guisgard ci disse di metterci nell'erba e io obbedii senza nemmeno accorgermene, ma non servì a niente. Ero distesa in mezzo all'erba accanto a lui, ma anche così la gente continuava a morire, continuava a morire. C'era odore di morte ovunque. Non sapevo che fare, come reagire. Tenevo ancora la pistola in pugno, ma sapevo che non sarebbe servita a niente. Così mi voltai verso Guisgard, sperando che almeno lui potesse infondermi un po' di coraggio.
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19-06-2018, 11.50.05 | #1276 |
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Decidemmo di lasciare il bosco e ci incamminammo.
Improvvisamente, però, cinque uomini sparirono. Ci fermammo all'istante e fu la fine. Inizialmente Elv mi prese per mano, e poi facemmo una scoperta straziante. Quei corpi, come potevano ancora pensare che fosse un lupo o un animale normale? Poi, iniziò la carneficina. Soldati e donne che furono trucidati senza pietà, ci gettammo a terra, io ptotetta da Elv e nonostante tutto molti altri ancora vennero uccisi. Mi stringevo forte, quasi diventando parte di lui. Non per proteggermi. Perché cosa mi sarebbe importato di sopravvivere se lui fosse morto qui, ora? Volevo stringerlo e sentirlo vicino, ora più che mai, mentre rivolgevo i miei pensieri alla nostra Therese. Perché non sapevo se ne saremmo usciti vivi e volevo sfruttare ogni secondo prezioso insieme, pur essendo qui in questo orribile luogo di morte. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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19-06-2018, 16.45.53 | #1277 |
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“Strisciamo nell'erba...” disse Guisgard a Destresya e a tutti quelli che con loro erano ancora vivi “... strisciamo lentamente...” e cominciò a muoversi nell'erba affinché anche gli altri lo seguissero.
“Non voglio muovermi...” fece Elv restando sul corpo di Gwen per farle da scudo “... se ci muoviamo finiremo come gli altri...” “Ci ucciderà comunque...” Ammon muovendosi steso nell'erba. Altri due cacciatori furono uccisi, nel medesimo modo degli altri. Poi toccò a due donne e ad altre due dopo. Tutti uccisi allo stesso modo, veloce e letale. Come se l'aria stessa menasse fendenti mortali, dai quali era impossibile salvarsi. “Forza, muoviamoci...” ancora Guisgard. “Comincia a strisciare piano, Gwen...” disse Elv “... lentamente davanti a me... avanti, io ti seguo... sono con te...” Fu allora che videro qualcosa. Una sagoma nelle vegetazione che li fissava con i suoi occhi luminosi, per poi svanire.
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19-06-2018, 16.49.50 | #1278 |
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Il cavaliere propose di strisciare lentamente per allontanarci, Elv fu contrario inizialmente, ma poi si unì.
Soprattutto perché stando fermi, altri erano stati uccisi, allo stesso modo. Annuii ed iniziai a muovermi pianissimo nell'erba della radura, con Elv che mi seguiva. Ma poi, degli occhi. Qualcosa ci fissava con i suoi occhi gialli e luminosi, per poi svanire. "Elv, hai visto?" gli dissi piano "Qualcosa ci fissava coi suoi occhi gialli, poi è andato via..." spaventata, ma forse l'avevamo scampata e per questa volta ci avrebbe risparmiati. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 19-06-2018 alle ore 17.03.05. |
19-06-2018, 17.29.31 | #1279 |
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L'avevano visto.
Tutti. “Gli occhi...” disse Ammon guardando ancora tra le foglie,dove fino ad un istante fa c'era qualcosa “... gli occhi si accendevano...” “Ma cosa diavolo è?” Mormorò Guisgard stringendo in mano il fucile. Erano inchiodati dalla paura. Elv cercò la mano di Gwen e la strinse forte. “Non ho mai visto nulla di simile...” il ragazzo ancora incredulo. “Forse è andato via...” l'ultimo dei cacciatori ancora in vita. Infatti erano rimasti vivi fino ad ora solo Guisgard, Ammon, Destresya, Gwen, Elv, la zingara e come detto il cacciatore. “Il bosco si anima e ci porterà via tutti...” la zingara con gli occhi rassegnati. “Avanti, continuiamo a muoverci, non stiamo fermi...” Guisgard al gruppo.
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19-06-2018, 17.36.52 | #1280 |
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Tutti avevamo visto quegli occhi e ne eravamo terrorizzati.
Eravamo stati decimati e ormai dovevamo solo pensare a sopravvivere e andarcene. Stringevo forte la mano di Elv, che era spaventato ed incredulo e la zingara insisteva a voler aggravare l'atmosfera, come se non fossimo già impauriti di nostro. Poi continuammo a muoverci. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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