23-11-2011, 20.13.21 | #1281 |
Cittadino di Camelot
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Accettai quel pasto apprezzando ogni tocco di pane ed assaporando la frutta come fosse il dolce piu' buono di Francia......non mi ero accorta dei morsi della fame.......sino a quando non mi ero seduta a riposare accanto al fuoco...." La vostra isola esiste.....io ne sono certa......tutto quello che si desidera con il cuore......esiste e credo che voi meritiate di vivere la vostra vita assaporandone le gioie.......questo infondo e' quello che dovrebbe spettare ad ogni uomo e donna di buona volonta'....."....Accettai quel sorso di vino, Emile sapeva che ero contraria e me ne diede giusto il tanto da potermi bagnare le labbra....ma Maria aveva deciso di tornare tra noi e di esserne la protagonista....." Avete ragione Emile il problema adesso sara' darle da mangiare.......e' cosi' piccola che non potra' bere il latte dalla scodella......e io non posso darle aiuto altrimenti....."...presi Maria tra le braccia e comincia a canticchiarle la prima conzone che mi venne in mente...ma la fame e' fame e lei non voleva saperne di tacere...ogni lacrimone che le scendeva sulle gote.....era per me motivo di ansia...come darle il latte ?.....Il Lino......era un sistema lento ed estenuante, ma altro non potevo, il lino era un tessuto dalle trame larghe e inzuppato poteva essere succhiato dalla poppante....." Emile strappate un lembo del mio vestito......giusto un fazzoletto.......e proviamo a far tacere questo pancino ribelle..."......Presi il fazzoletto di stoffa e mi sedetta accanto al camino.......dove c'era la scodella del latte ben caldo....poggia la testolina di Maria sul mio seno, il battito del mio cuore l'avrebbe tranquillizzata ed immersi il tessuto ....cosi' facendo il fazzoletto veniva succhiato voracemente dalla piccola.....ero cosi' immersa da quel processo...che mi sentii sospesa in un altro mondo...ero io e lei.....che strana cosa essere madre, eppure non era mia quella creatura, ma l'ansia e l'amore che provavo per lei era qualcosa che veniva da un processo piu' profondo...il senso materno mi aveva colta di sorpresa mai avrei pensato che avrei potuto vivere un'esperienza cosi'..." Avvicinatevi Emile......e' la cosa piu' bella che voi possiate vedere...."......alle volte si tende ad avere uno strano egoismo femminile escludendo l'uomo da quelli che sono i meravigliosi atti materni, ma Emile mi aveva dimostrato che tra le sue braccia Maria era al sicuro......e qualsiasi cosa mi fosse successa, lui l'avrebbe protetta cosi' come avrei fatto io.....
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23-11-2011, 20.28.11 | #1282 |
Cittadino di Camelot
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Mentre gli altri sellavano i cavalli guardai fuori.. Tutti gli ingressi erano sorvegliati tranne una minuscola porticina..
<<Sir Hagus..>> dissi facendolo avvicinare.. <<Non ci conviene sellare i cavalli.. Ci scoprirebbero.. Però possiamo passare da lì..>> diisi indicando la porticina..
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24-11-2011, 01.53.41 | #1283 |
Cittadino di Camelot
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La situazione andò degenerando, ma come potevo far capire a codeste persone che non eravamo stati noi i colpevoli....qualora optassi per far ispezionare le nostre celle chi mi avrebbe assicurato che qualcuno non avesse voluto inquinarne il luogo? Inoltre con la storia del presunto spettro mi sareì aspettato un riscontro negativo come si poteva risolvere ciò?
Feci un ultimo tentativo: "Vi prego signori ve lo chiedo con il cuore in mano, non siamo stati noi a rubare le vostre provviste, non sappiamo neanche dove si trovi la dispensa.... l'unica cosa che posso dirvi e di lasciare liberi i miei compagni sono all'oscuro di ciò, e poi l'unico sospettato potreì essere solo io che sono stato sveglio prima dell'alba.... se posso fare qualcosa per porre una soluzione a codesto, disponete. Vi aiuterò". Pregaì Iddio che ciò potesse servire a calmarli e lasciare liberi il mio Maestro e compagni. |
24-11-2011, 02.39.39 | #1284 |
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Hagus fissò il punto indicatogli da Daniel.
“Non sappiamo dove conduce quella porticina…” disse “… ma forse hai ragione… potrebbe essere l’unica via d’uscita…” Fece allora cenno a tutti loro di attraversare quel passaggio. “Cominciate ad andare…” ordinò Hagus al gruppo “… io vado a riprendere Cavaliere25 che ci sta aspettando al portone del palazzo…” E mentre Daniel e gli altri imboccarono quel passaggio, Hagus corse a riprendere Cavaliere25. Fecero diversi metri, fino a quando si ritrovarono davanti ad una botola. Uno degli zingari la forzò ed un attimo dopo il gruppo sbucò in uno spiazzo avvolto dal buio. “Dove siamo?” Chiese Giselle a Daniel. Intanto, nel palazzo, Hagus aveva raggiunto Cavaliere25. “Presto, ragazzo.” Disse. “Passeremo da un’altra parte. Gli altri sono già andati. Vieni, li seguiremo.” Ma proprio in quel momento, una freccia scagliata da una balestra colpì Hagus ad un fianco. L’uomo cadde a terra. “Presto…” fissando Cavaliere25 “… non pensare a me… o finiranno per catturarci entrambi… corri nelle scuderie… c’è una porticina… gli altri sono scappati da lì… presto, va e scappa anche tu da quella porticina… muoviti, ti dico… stanno arrivando le guardie…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 24-11-2011 alle ore 02.55.34. |
24-11-2011, 03.08.05 | #1285 |
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Nel monastero la situazione era molto tesa.
I monaci sospettavano di Fountaine, di Parsifal e dei due loro compagni di viaggio. Il priore restò in silenzio a riflettere. Tutti attendevano una sua decisione. “Richiedere l’intervento di sua grazia è cosa molto delicata…” mormorò. “Solo il vescovo può decidere su questa situazione.” Disse uno dei monaci. “Allora mettiamo ai voti questa decisione.” Sentenziò il priore. “Votate se dobbiamo o meno richiedere il verdetto di sua grazia.” “Un momento.” All’improvviso Fountaine. “Vi chiedo una notte…” “Cosa intendete dire?” Domandò il priore. “Una notte, soltanto.” Ribadì Fountaine. “Io e i miei compagni indagheremo… il mio amico” indicando Parsifal “ha detto di aver visto qualcosa. Non so cosa effettivamente abbia visto, ma io gli credo. E probabilmente di qualsiasi cosa si tratti, ha di certo a che fare con i furti nella dispensa. E noi, stanotte, scopriremo la verità.” “Pretendete forse di convincerci con questa farsa?” Gridò uno dei monaci. “Il monastero è chiuso e non potremo certo scappare.” Rispose il cacciatore di taglie. “Quindi potete fidarvi. Ripeto… una notte soltanto… per scoprire la verità.”
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24-11-2011, 03.20.52 | #1286 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Emile restò a fissare Elisabeth mentre dava da mangiare alla piccola Maria.
Poi, chiamato dalla donna, si avvicinò. “Siete pazza, madame…” le sussurrò “… meravigliosamente pazza… nel bel mezzo di questa nostra fuga, mentre il mondo attorno a noi crolla, voi vi mettete a fare la mamma di questa piccola orfanella venuta da chissà dove…” sorrise “… avete scelto proprio un bel momento… eh, forse l’unico vero pazzo sono solo io che vi ho permesso questa follia…” Il latte finì e la piccola si adagiò sul petto di Elisabeth. Il fuoco era bel avviato, ma il malandato mulino era un luogo forse troppo umido per una bambina così piccola. E questo rendeva Maria inquieta. Cominciò così a piangere. Ad un tratto Emile, soffiando in una larga foglia che lui stesso aveva arrotolato, cominciò a suonare una delicata melodia. E a quella dolce musica Maria prima sorrise, poi si addormentò serena. “Dovreste dormire anche voi, madame…” disse Emile ad Elisabeth “… ci attende un lungo e faticosa cammino… su, provate a chiudere gli occhi… resterò io a fare la guardia…”
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24-11-2011, 10.40.10 | #1287 |
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Corsi in fretta verso la porticina mentre mi guardai indietro e vedendo Hagus a terra non potevo far nulla anche se tornavo indietro rischiavo anche io di essere preso arrivai davanti alla porticina e entrai e la chiusi dietro di me
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fabrizio |
24-11-2011, 14.11.53 | #1288 |
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La decisione presa dal mio Maestro mi lasciò stranito, non immaginavo che sarebbe arrivato a ciò pur di carpire la verità. La missione sul Giglio Verde era la priorità, non mi sareì mai aspettato un piccolo passo indietro.... è stata la scelta migliore poichè non mi sembrava giusto lasciare questi frati in balia di un ladro o chicchesia, inoltre la giustizia esiste e deve trionfare su chi osa deturparla. Questo mi è sato insegnato, non lascerò mai che il male inquini ciò che è di pulito in questo mondo. Motivato da codesta fiamma ero più che deciso a porre fine ad un soppruso del genere. Stanotte la verità verrà fuori.
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24-11-2011, 15.08.29 | #1289 | |
Cittadino di Camelot
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Ero immobile, mezzo passo dietro all’uomo misterioso e lo osservavo attraverso lo specchio... mi erano sempre piaciuti gli specchi: uno specchio costituisce la giusta intermediazione tra realtà e finzione, eppure può rivelarsi un’arma a doppio taglio poiché molte cose possono venir rivelate attraverso uno specchio a chi lo scruta con attenzione.
Quell’uomo parlava con un tono leggero, muovendo le mani quasi con noncuranza a sistemare il suo aspetto... eppure osservandolo attraverso quel vetro, ascoltando ciò che diceva, potevo percepire qualcosa di diverso. “E così non vi occupate molto di politica, eh!” risposi quasi distrattamente, mantenendo tuttavia lo sguardo fisso sul suo volto, nel tentativo di coglierne ogni minima espressione “Oh, monsieur... temo che non siate stato molto fortunato, allora! Avrete certamente notato che Animos non è un luogo particolarmente accogliete, ormai, per un viaggiatore... e forse meno ancora lo è Ostyen...” La mia voce era allegra, quasi stessi conversando del più e del meno... ma avevo detto volontariamente ‘Animos’ anziché ‘Magnus’, con l’intenzione di testare le sue reazioni... E tuttavia dovetti ammettere che era tutt’altro che facile leggere in quel volto e in quegli occhi azzurri, tanto chiari che sembravano quasi di ghiaccio... Citazione:
Sostenni quello sguardo per qualche momento... poi sorrisi e spostai il mio a terra per un istante... un istante di silenzio, prima di tornare a guardarlo... “Voi vi state prendendo gioco di me, monsieur, temo!” mormorai “Ma su una cosa avete sicuramente ragione... tutto è finzione qui: i costumi e le maschere, i sospiri, le parole e i gesti... tutto quanto! Il vostro bacio... non so... dite che non sia stato a sua volta finzione? Lo dite, anche se è stato in effetti quello a togliervi dall’imbarazzo di una battuta che non conoscevate e ad impedire che foste scoperto?” Sospirai... e per un istante rimasi a fissarlo in silenzio. Poi, come riscuotendomi, gli voltai le spalle... “Ed ora che cosa volete fare... posso chiedervelo? Se uscirete da qui così come siete avrete di nuovo tutta la Guardia Repubblicana addosso... e tutto sarà stato vano...”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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24-11-2011, 16.06.24 | #1290 |
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Attraversammo la porticina e ci ritrovammo in uno spiazzo buio..
<<Non lo so milady..>> dissi dolcemente a Giselle.. Poi vedendo arrivare Cavaliere25 senza Sir Hagus capii tutto.. <<MA cosa hai fatto? Lo hai lasciato li?>> Aprii la porticina e al buio coris fino al palazzo.. Due guardie stavano per uccidere Sir Hagus steso a terra.. Mi avvicinai e urlai.. <<ARRESTO MOMENTUM!>> Il tempo rallento fino a fermarsi per pochi istanti nei quali presi Sir Hagus sulle spalle e cominciai a correre verso la porticina.. Il tempo stava tornando alla velocità regolare dovevo arrivare in fretta alla porticina prima che tornasse del tutto alla normalità.. Nello stesso momento in cui i tempo tornò normale chiusi la porticina dietro di me ritrovandomi in quello spiazzo buio illuminato da poche torce appena accese dagli zingari..
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