02-02-2015, 10.51.36 | #121 |
Cittadino di Camelot
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Arrivarono pure lady Elisabeth e lord Gvineth...era un uomo sicuro e di un certo fascino.
Ma ad un tratto entro' un mendicante tra il ribrezzo di Guanto e Cimmiero..giocavo nervosamente col coltello..voleva narrarci la storia dell'Austero e Guisgard. Mi alzai guardando i commensali e il mendicante.."La corte taddeide ha sempre accolto tutti soprattutto i bisognosi di carità come i dogmi della Fede vogliono..Lord Cimmiero se permettete mi prendero' cura di questo buon uomo e potrà rimanere tra noi profumato e con buone vesti..se il vostro naso è troppo fine..egli ha ragione ancora nessuno ha il potere di decidere a Capomazda" e sorrisi al mendicante.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
02-02-2015, 15.45.05 | #122 |
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Stavo ormai per uscire, ma quelle parole mi bloccarono.
"Di' un po'.." Avvicinandomi a Sarios "Sai mica chi era quel tipo gigantesco? Perché giurerei di averlo già visto, ma non riesco a ricordarmi dove..." Pensierosa. Sarios sapeva sempre tutto, e forse era una coincidenza che quel tipo fosse alla bettola dopo essersi finto un frate alla mia porta. Di una cosa infatti ero certa, non poteva essere un frate. Un frate non frequenta certi posti. Dunque quella immaginetta poteva essere un messaggio? Dovevo tornare a casa per scoprirlo. Già, ma l'erba medicinale? Cosa poteva essere? Naturalmente tutto dipendeva dalle intenzioni di quei due tizi, dal fatto che potevano essere amici o nemici. La cosa mi incuriosiva, dovevo scoprirlo. |
02-02-2015, 17.10.49 | #123 |
Cittadino di Camelot
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Anche Tilde era improvvisamente comparsa......." Visto che mi accompagnerete da mio marito saro' felice di seguirvi Lord Gvineth.."...arrivammo nel salone, dove tutti i commensali avevano già preso posto, De Gur appena mi vide....si alzo' per farmi accomodare accanto a lui....." Finalmente ti rivedo Nettuno...pensavo di poter entrare in agonia prima di rivedere il tuo volto..."...gli sorrisi...ma era un sorriso che lasciava molte parole in sospeso.....a casa avremmo avuto tutta la serenità per poterci spiegare.....Quella sera era una serata, dove le cose non sembravano andare per il verso giusto...almeno per i due contendenti.......L'entrata di un uomo ricoperti di stracci......e le sue parole....riecheggiavano come piu' volte sentite in quella breve serata...ma quando gli fu tolta la scodella...come si toglierebbe ad un animale, per quanto avrei detestato anche quell'atteggiamento.......mi fece stringere d'impulso il tovagliolo tra le mani..........Lady Alte fu lesta ...ad alzarsi da tavola per andare a sostenere chi ne aveva bisogno.......ma i volti di Lord Cimmiero, Lord Gvineth e del nonno di Altea..sembravano essere parecchio contrariati, la politica .. il buon nome ...erano ostacoli enormi difronte a scelte giuste ....mi avvicinai all'orecchio di mio marito....." Sai Nettuno ?.....il tuo mondo e' parecchio diverso dal mio.....io ti ho dato riparo ..ti ho curato...senza chiedere se dietro di te ci fosse un casato.....quella donna e' coraggiosa..e non sarà sostenuta c'e la sua famiglia di mezzo...adesso io daro' una mano a Lady Altea e ti pregherei di non ostacolarmi.....faro' in modo che la tua carriera sia salvaguardata....."......mi alzai da tavola..presi il mio piatto in porcellana e mi avvicinai al mendicante.....gli porsi il piatto..."...Lady Altea ha davvero ragione, non siete mal'odorante.....infondo puo' essere che in questa sala ci siano parecchi cattivi odori, mangiate....e saziatevi perchè i Signori che in questo momento vi stanno osservando....un giorno uno di loro potrebbe essere seduto su una bella poltrona imbottita e tappezzata di velluto rosso....e dovranno governare saggiamente.......Lord Gvineth...siete stato così galante nei miei confronti che mi stupite....pensavo foste un uomo cortese.....indipendentemente da chi fosse la persona da salvaguardare...."...vedevo l'uomo mangiare.........e lo sguardo infuriato di Lady Altea....quella donna doveva avere un gran peso nel cuore....." Lady Altea...se prendervi cura di quest'uomo dovesse essere una cosa gravosa , per voi in questo palazzo.....sarete i benvenuti nella mia dimora.......se vorrete potete far venire solo lui e voi sarete mia ospite ogni giorno se volete........"........ritornai al mio posto.....ogni giorno mi prendevo cura di malati e senza tetto...tra il convento ed il castello...avevo spazio a sufficienza e i monaci ormai erano la mia famiglia...De Gur non mi aveva mai ostacolata...anzi nei suoi momenti liberi mi era di grande aiuto.......ma in quel momento...mio marito sembrava distratto.....o per meglio dire..infastidito da questa mia offerta che nel quotidiano rientrava nella normalita'.......
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02-02-2015, 17.38.22 | #124 |
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Lady Elisabeth si alzò e rinfoccillò l'uomo..era così che si era sempre fatto alla corte dei Taddei, e ora che era diventata questa Corte? In balia della anarchia totale.
Ascoltai le parole della donna verso me, eravamo vicino l'uomo e appena bisbigliai.."E' qui che devo fare giustizia milady, non lascerò che sia dimenticato, io sono qui per Lui..per colui che prima era qui e non posso andare via da qui". Con disinvoltura alzai il timbro di voce.."Grazie per l'invito milady, sarà un piacere farvi visita, quanto a questo uomo" e guardai il mendicante "Sono giusto tornata da poco e ho bisogno di un uomo a cui affidare incarichi e i miei compiti, per ora lo fa la mia dama di compagnia, quindi se vorrete, sarete al mio servizio" e gli sorrisi "io sono la duchessa Altea de Bastian, e proprio domani devo recarmi a finanziare un orfanotrofio che fu voluto dal Duca e pure da me...i Taddei erano caritatevoli e io sono stata cresciuta coi principi di Taddeo l' Austero che piaccia o no..o se qualcuno si fosse dimenticato". Ripresi il mio posto a tavola e sorrisi a lady Elisabeth..aveva capito come ero anche se aprivo il mio animo a pochi.."Bene, ora sapete questo uomo è a mio servizio, se lo vorrà ovviamente, penso possa parlare" e guardai sorridendo a lord Cimmiero e guardai lord Gvineth che non si era presentato.
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02-02-2015, 17.59.48 | #125 |
Cittadino di Camelot
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Lady Altea sapeva gestire le situazioni importanti senza timore di nessuno e a quanto pareva entrambe gestivamo il mondo della carità..........poteva quindi fare da sola se la sarebbe cavata anche senza il mio aiuto.......una volta che quel povero uomo avesse preso una decisione......sarei andata a casa......a quel punto io non avevo nulla a che fare con nessuno......i Taddei erano un affare di mio marito.......ero stanca......solo a vedere certi comportamenti.....
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03-02-2015, 01.56.56 | #126 |
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A quei gesti e a quelle parole di Altea e di Elisabeth uno strano silenzio calò nella sala.
Dopo la morte di Guisgard, infatti, molti dei simpatizzanti e dei nostalgici dei Taddei avevano preferito lasciare il palazzo, o erano stati costretti a farlo. Dunque ben pochi di quelli rimasti potevano definirsi filo Taddeidi. Il mendicante però ringraziò le due belle dame che si erano esposte per lui. Mangiò e ringraziò Dio per la loro generosità. “E sia...” disse Cimmiero “... nessuno di noi intende offendere le due gentili dame accorse in caritatevole soccorso di questo straccione. Dunque egli resterà al nostro cospetto, a far compagnia ai servi ed ai cani, in attesa degli avanzi della nostra tavola.” Guanto rise, subito seguito dai suoi tirapiedi. “Hai sentito, no?” Gvineth al mendicante. “Raccontaci una delle tue storie adesso.” “Si, magari sui Taddei!” Divertito Cimmiero. “Mi piacciono le storie di fantasmi! E questo sono oggi i Taddei! Dei fantasmi!” E tutti risero. Intanto, tornate ai loro posti, sia Altea che Elisabeth dovettero subire le critiche rispettivamente del nonno e del marito. Mandus riprese a bassa voce voce sua nipote, per essere stata un po' troppo irriverente verso i nuovi signori del ducato e De Gur ammonì sua moglie, per essersi esposta ed essere stata poco cortese verso i due attuali dominatori di Capomazda. Il mendicante, però, finito il suo pasto ed incoraggiato dalla generosità di Altea e di Elisdabeth, prese un flauto che aveva con sé e cominciò a suonare una malinconica melodia. “Io so...” mormorò, tra una nota e l'altra “... so cosa accadde ai Taddei... li ho conosciuti ed ho servito per molto tempo in questo palazzo, quando a governarlo vi era il grande Taddeo Austero... ed ero con lui in molte sere, illuminate dall'incanto della Luna ed impreziosite dallo scintillio delle stelle... ed in quelle sere abbiamo camminato insieme, tra il cortile e la strada, fino a giungere ai limiti della campagna circostante... ed egli mi ha confessato, in una di quelle sere, i suoi timori... l'Austero non aveva paura di niente e di nessuno... eppure qualcosa lo turbava da tempo... qualcosa di oscuro, di enigmatico... ed egli temeva non solo per sé, ma per tutta la sua famiglia... ed infatti, come un sinistro presagio, una notte tutte le sue paure si sono confermate... una notte l'Austero ero uscito in cortile, restando a fissare le tenebre che avvolgevano la campagna... quella campagna che tanto aveva terrorizzato i suoi antenati... si... i Taddei, i guerrieri più forti del mondo, avevano paura... qualcosa in quella campagna li tormentava e spaventava... qualcosa che giungeva da lontano, forse dagli inferi... e in quella campagna, celato fra la notte ed i suoi fantasmi, quel qualcosa restava ad attenderli... ed in quella maledetta notte si è portato via l'Austero...” alzò gli occhi su tutti i presenti, per poi indugiare con lo sguardo su Cimmiero e su Gvineth “... la Gioia... è stata la Gioia dei Taddei...”
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03-02-2015, 02.05.14 | #127 |
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“Immagino.” Disse Sartios a Clio. “Un tipo simile non passa inosservato. Non se ne vedono tanti in giro con simili dimensioni. Io stesso gli ho chiesto di combattere, promettendogli un ottima paga. Ma non c'è stato verso. In verità lui non ha detto quasi nulla. Era l'altro, quello che lo accompagnava, a dirmi che non erano interessati. In realtà non mi sembravano tipi in cerca di guadagni. No, di soldi ne avevano. Almeno questa è la sensazione che ho avuto io. Comunque non erano stranieri. No, avevano un accento non troppo diverso dal nostro. Forse venivano da qualche città vicina, magari poco fuori i confini di Miral, ma sicuramente non situata più a Sud della grande pianura Padus.”
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03-02-2015, 02.17.10 | #128 |
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Annuii a Sarios, pensierosa.
Chi potevano mai essere? Dovevo tornare a casa e vedere se c'era un messaggio in quell'immaginetta lasciata davanti alla mia porta. "Beh, mi verrà in mente prima o poi.." Distrattamente "Alla prossima Sarios.." Con un cenno di saluto. Così mi incamminai verso casa, sempre più curiosa di scoprire cosa si celasse dietro quei due uomini. |
03-02-2015, 02.22.55 | #129 |
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Le strade di Miral erano ormai buie e deserte.
Una leggera e soffusa umidità accarezzava i muri e i ciottoli, rendendo quella sera intrisa di velata apatia. Clio le attraversava in silenzio, con la strana e sgradevole sensazione però di essere seguita. Eppure era da sola, fatta eccezione per le ombre della notte. Alla fine la ragazza arrivò davanti alla sua casa, trovando, dove li aveva lasciati, il sacchetto e il Santino posati là dai due monaci.
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03-02-2015, 02.27.36 | #130 |
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Camminavo svelta, senza guardarmi intorno, eppure era come se qualcosa mi inquietasse.
Accellerai il passo, lasciando quella buia zona dietro di me, verso la tranquilla via della mia casa. Prima di entrare, però, raccolsi il sacchettino e il santino. Appena entrata, mi sedetti in una poltrona dello studio, con un bicchiere di vino accanto a me, e mi misi ad esaminarli colma di curiosità. "Vediamo un po'...." Mormorai tra me e me. |
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